Il misterioso oggetto sferico ripreso nei cieli di Mosul nel 2016 – noto come “Mosul Orb” – non è più soltanto una fotografia parzialmente sfocata: il video è ora pubblico.
Dopo anni di segretezza, una causa legale condotta dal giornalista investigativo Dustin Slaughter contro l’Aeronautica Militare Statunitense (USAF) e il NASIC ha costretto il governo americano a divulgare le immagini. Un momento che potrebbe cambiare il panorama della ricerca sugli UAP (Fenomeni Anomali Non Identificati).
Il contesto: un fermo immagine e il video atteso da anni
Nel 2023, i giornalisti Jeremy Corbell e George Knapp avevano rivelato una singola immagine del cosiddetto “Mosul Orb”, affermando che provenisse da un aereo spia della CIA in volo sopra Mosul, Iraq, nell’aprile del 2016. Ma finora il video completo era rimasto inaccessibile, nascosto dietro il velo della segretezza governativa.
Il fermo-immagine diffuso tempo fa da Jeremy Corbell dell’ufo noto come “Mosul Orb”
Dustin Slaughter, senza menzionare esplicitamente l’Orb nella sua richiesta FOIA, aveva chiesto nel 2023 tutti i video relativi a UAP in possesso delle autorità. Dopo un iniziale silenzio da parte dell’USAF e del NASIC, Slaughter ha intentato una causa legale nel 2024. E la svolta è arrivata.
Il video: una sfera enigmatica nei cieli di Mosul
Il filmato, della durata di soli quattro secondi, mostra una sfera metallica che si muove da destra verso sinistra sopra i tetti della città di Mosul. Non ha ali, non ha eliche, non mostra alcuna forma di propulsione visibile. Eppure, rimane sospesa in volo e in movimento, sfidando ogni spiegazione convenzionale.
ECCO IL FILMATO
Il video, di 4 secondi, è stato rilasciato dalle autorità militari USA. Ritrae un oggetto non identificato o UAP, di forma sferica senza apparenti metodi tradizionali di propulsione.
Il video è datato 16 aprile 2016 alle 9:47 UTC, e secondo Slaughter è stato consegnato all’improvviso dal Dipartimento di Giustizia USA, apparentemente “ritrovato” nei loro archivi. Slaughter ha dichiarato:
“Ci è arrivato dal nulla. Il nostro avvocato ha ricevuto una mail da un legale del governo con il video allegato. Tutto qui. Nessuna spiegazione.”
Oltre il mistero: implicazioni e dubbi istituzionali
Il rilascio del video ha riaperto il dibattito sull’effettiva trasparenza dell’intelligence americana in materia UAP. Jeremy Corbell ha affermato che l’oggetto, ancora oggi, è classificato come “UAP” dal Dipartimento della Difesa: nessuna spiegazione ufficiale, nessuna ipotesi plausibile. Addirittura, l’ipotesi iniziale – che si trattasse di un riflesso o una pozzanghera – è stata smentita dal video in movimento.
Interessante anche il percorso del video all’interno della burocrazia militare USA: sebbene l’oggetto sia stato ripreso in Iraq, zona sotto il comando USCENTCOM, il video è emerso attraverso il USSOUTHCOM, che opera in America Latina. Secondo Corbell, questo è indice della circolazione interna dei materiali UAP tra più enti, una strategia finalizzata forse a rendere più difficile risalire alla fonte originaria.
Un precedente legale e giornalistico senza precedenti
Per Corbell e Knapp, questo è un momento fondamentale:
“Abbiamo dato al governo ogni opportunità per rilasciare il video. Hanno scelto l’ambiguità e il silenzio. Ora basta.”
Il rilascio dell’Orb di Mosul segna un precedente storico. È la dimostrazione concreta che la combinazione di giornalismo investigativo e strumenti legali può rompere la cortina di segretezza attorno al fenomeno UFO. Secondo Corbell, questo evento dimostra che
“Il pubblico ha il diritto di sapere. È un nostro diritto conoscere la verità sul mondo in cui viviamo. Questo video è solo l’inizio.”
E adesso? La battaglia per la verità continua
La causa legale di Slaughter non è ancora chiusa. Lui, Corbell e Knapp stanno ora lottando per ottenere la pubblicazione di altri video classificati. Nel frattempo, invitano esperti, appassionati e analisti indipendenti a esaminare il filmato e a contribuire con le proprie analisi.
Guarda anche tu il video e se ti va condividi questo articolo. Di che cosa si tratta secondo te? Scrivilo nei commenti!
Ogni anno, il 2 luglio, il mondo celebra la Giornata Mondiale degli UFO, un’occasione per riflettere su uno dei fenomeni più affascinanti e controversi della nostra epoca: gli oggetti volanti non identificati (UFO) o, come denominati più recentemente, i fenomeni aerei non identificati (UAP).
Questa giornata non è solo un momento per gli appassionati di ufologia, ma un’opportunità per tutti di esplorare l’ignoto e porsi domande fondamentali: siamo soli nell’universo? O ci sono altre forme di vita che ci osservano?
In questo post, approfondiremo l’origine di questa ricorrenza, analizzeremo come il fenomeno UFO/UAP sia ormai riconosciuto a livello scientifico e governativo, e passeremo in rassegna gli eventi recenti e le testimonianze che continuano a suscitare interesse e dibattito.
L’origine della Giornata Mondiale degli UFO: Il caso Roswell
La scelta del 2 luglio per celebrare la Giornata Mondiale degli UFO non è casuale. Questa data commemora uno degli eventi più iconici della storia dell’ufologia: l’incidente di Roswell, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 luglio 1947 in Nuovo Messico, Stati Uniti.
Secondo la versione ufficiale, un pallone sonda del progetto militare segreto Mogul, utilizzato per monitorare test nucleari sovietici, si schiantò in un ranch vicino a Roswell. Tuttavia, il ritrovamento di rottami metallici da parte di un contadino locale, William “Mac” Brazel, e le voci di un possibile “disco volante” alimentarono speculazioni su un velivolo extraterrestre.
Le autorità militari inizialmente confermarono il recupero di un “disco volante”, salvo poi ritrattare, dichiarando che si trattava di un semplice pallone meteorologico. Questa contraddizione diede vita a una delle teorie del complotto più celebri della storia, con molti che credono che il governo statunitense abbia nascosto prove di un contatto alieno. E, del resto, molte personalità di alto calibro dell’ufologia recente, come Luis Elizondo, David Grusch, e altri, hanno più volte affermato rispondendo alle interviste, che i governi degli Usa e probabilmente di altri Stati del mondo, sono in possesso di materiali e tecnologie non umane e non terrestri.
Nel 2001, Haktan Akdoğan, fondatore della Turkish UFO Researcher’s Association (TÜFOD), istituì la Giornata Mondiale degli UFO per commemorare l’evento di Roswell e promuovere la consapevolezza sul fenomeno, incoraggiando il dibattito e la ricerca scientifica.
Da UFO a UAP: un fenomeno sempre più riconosciuto
Per decenni, il termine UFO (Unidentified Flying Object) è stato associato a navicelle aliene e teorie del complotto, spesso ridicolizzate o confinate alla fantascienza. Tuttavia, negli ultimi anni, il fenomeno è stato ridefinito con il termine UAP (Unidentified Aerial Phenomena), che riflette un approccio più scientifico e neutrale, includendo qualsiasi fenomeno aereo non immediatamente spiegabile.
Questo cambiamento lessicale, adottato da enti come il Pentagono e la NASA, segna un’evoluzione significativa: gli UAP non sono più un argomento tabù, ma una questione di interesse scientifico e di sicurezza nazionale.
L’articolo del dicembre 2017 sul New York Times che ha fatto riscoprire l’entusiasmo verso gli UFO nell’epoca recente.
A segnare una svolta negli ultimi anni, in particolare, è stato un reportage del New York Times del dicembre 2017, che ha messo in luce una serie di avvistamenti e incontri ravvicinati con oggetti volanti non identificati, incontri di cui sono stati testimoni piloti militari e personale qualificato. Sono emersi in particolare i video – poi confermati come autentici dal Pentagono – degli ufo denominati “Tic-tac”, “go fast” e “gimball”.
Eventi chiave recenti: le testimonianze al Congresso
Negli ultimi anni, il fenomeno UAP ha guadagnato visibilità grazie a udienze pubbliche e testimonianze al Congresso statunitense.
Nel luglio 2023, tre testimoni di alto profilo hanno scosso il dibattito. David Grusch, ex ufficiale dell’intelligence, ha dichiarato al Congresso di essere a conoscenza di un programma segreto statunitense per il recupero di “astronavi aliene” e “resti biologici non umani”.
Schermata tratta da un’ intervista della CNN a Luis Elizondo. ex direttore del programma del Pentagono di indagine sui fenomeni UAP.
Sebbene le sue affermazioni non siano state supportate da prove verificabili, hanno alimentato speculazioni e richieste di trasparenza. Insieme a Grusch, due ex piloti della Marina, Ryan Graves e David Fravor, hanno descritto incontri ravvicinati con UAP. Graves, ad esempio, ha raccontato di un oggetto a forma di cubo all’interno di una sfera trasparente, avvistato nel 2014 al largo di Virginia Beach, che si avvicinò a meno di 50 piedi dal suo jet F-18.
Fravor, invece, è noto per l’incidente del 2004 al largo di San Diego, – proprio l’avvistamento protagonista del reportage del NYTimes del 2017 – quando osservò un oggetto a forma di “Tic Tac” che eseguiva manovre impossibili per la tecnologia umana conosciuta. Entrambi hanno sottolineato che questi avvistamenti non sono eventi isolati, ma costituiscono ormai una routine che pone non pochi grattacapi ai piloti militari e commerciali.
Avvistamenti e testimonianze nel mondo
Gli avvistamenti di UAP non si limitano agli Stati Uniti. In Italia, ad esempio, gli avvistamenti insoliti possono essere dichiarati da qualunque cittadino, semplicemente compilando un modulo da consegnare ai Carabinieri. Ogni anno poi l’Aeronautica Militare stila un rapporto sugli gli avvistamenti di oggetti non identificati.
A livello globale, casi storici come l’incidente della foresta di Rendlesham (Regno Unito, 1980) e l’ondata di avvistamenti in Belgio negli anni ’90 rimangono punti di riferimento per gli ufologi, con tracce fisiche e testimonianze multiple.
Più di recente, gli Usa ma anche altre località nel mondo sono state interessate da sciami di non ben identificati “droni”, oggetti che hanno sorvolato basi militari ma anche centri urbani, spesso di notte, sfuggendo ai più sofisticati sistemi di identificazione. Le autorità e agenzie di sicurezza si sono mostrate riluttanti a fornire una spiegazione univoca e attendibile di questi avvistamenti.
Gli UAP sono dunque un fenomeno reale e attuale, e la loro origine – che sia tecnologica, naturale o extraterrestre – rimane un mistero e va valutata caso per caso con la massima attenzione.
Guardare al cielo con curiosità e mente aperta
Sebbene molti scettici continuino a considerare il fenomeno una fantasia, la crescente attenzione da parte di governi, scienziati e militari dimostra che gli UAP sono una questione autentica e seria. L’attenzione verso di essi non è destinata a diminuire, ma anzi aumenterà via via che – per una serie di motivi – il cielo si sta confermando come una dimensione sempre più protagonista dei traffici e degli interessi umani.
La Giornata Mondiale degli UFO non è pertanto solo una celebrazione del mistero, ma un invito a continuare a esplorare. Quindi, il 2 luglio e non solo alzate gli occhi al cielo: potreste essere testimoni di qualcosa di straordinario!
Rilasciate delle riprese a infrarossi (FLIR) inedite, che mostrano un UFO manovrare tra le nuvole senza traccia termica visibile
Il giornalista investigativo Jeremy Corbell, insieme a George Knapp, ha pubblicato oggi una straordinaria serie di video termici FLIR registrati da una piattaforma di ricognizione dell’Aeronautica degli Stati Uniti.
Le immagini mostrano un oggetto volante non identificato (UAP) a forma di disco, che si muove tra le nuvole nella regione montuosa tra Afghanistan e Pakistan.
L’oggetto effettua una manovra improvvisa senza emettere alcuna traccia termica. L’incidente, ufficialmente riconosciuto e catalogato dal Dipartimento della Difesa USA, risale al 23 novembre 2020.
Descrizione dell’evento
L’UAP, di forma discoidale, è stato tracciato passivamente mentre si muoveva tra le nuvole, disturbando visibilmente l’atmosfera circostante.
La documentazione ufficiale sottolinea l’assenza di una firma termica coerente con qualsiasi tipo noto di propulsione. L’oggetto compie un cambio di direzione improvviso ad angolo retto, comportamento che secondo gli esperti indica controllo intelligente.
📍 Localizzazione e Dati Tecnici
Data/Ora: 23 novembre 2020, ore 11:13 UTC
Coordinate: 35°02.91’N, 71°17.86’E (regione Hindu Kush)
Tipo di Imaging: FLIR (Forward Looking Infrared)
Piattaforma: Aereo da ricognizione sotto comando USAF
Ecco il post su X di Jeremy Corbell, con i filmati del disco volante:
LARGE “DISC” UAP / ACTIVITY : UAP NAVIGATES THROUGH CLOUDS / DETECTION : AIR FORCE / 23 NOV 2020
*** Investigative journalists Jeremy Corbell and George Knapp obtained and are revealing for the first time – military filmed footage of a UAP – officially documented and catalogued… pic.twitter.com/zi8bermkyb
— Jeremy Kenyon Lockyer Corbell (@JeremyCorbell) June 17, 2025
Le nuvole usate come copertura e l’assenza di propulsione rilevabile
Secondo quanto rivelato, il Dipartimento della Difesa ha annotato che il velivolo sembrava utilizzare la copertura nuvolosa come forma di “gestione passiva della firma” – una tattica per ridurre l’identificabilità visiva e infrarossa.
Questo comportamento è coerente con altri eventi documentati nel rapporto UAP Task Force del 2021.
Nei filmati infrarossi, inoltre, non è presente alcuna traccia di calore associata alla direzione di movimento dell’oggetto. Il che indica l’assenza di propulsione convenzionale, come motori a getto o razzi. Secondo Corbell:
“Il dato più inquietante è l’assenza totale di calore, un elemento praticamente impossibile da falsificare con artefatti visivi.”
L’oggetto catalogato come “UAP”, e il possibile legame con Immaculate Constellation
Il Dipartimento della Difesa ha catalogato ufficialmente l’oggetto come UAP e inserito l’incidente in un database classificato per ulteriori analisi dell’intelligence.
La forma discoidale, il comportamento non convenzionale e la mancanza di spiegazione per la propulsione lo rendono uno degli avvistamenti più rilevanti degli ultimi anni.
Il video mostra caratteristiche molto simili a quelle descritte da Matthew Brown, ex funzionario del DoD, in una segnalazione ufficiale al Congresso su un programma riservato chiamato IMMACULATE CONSTELLATION.
Anche in quel caso si descriveva un oggetto a forma di disco capace di disturbare l’atmosfera, cambiare rotta bruscamente e sparire senza lasciare traccia.
Altro fermo-immagine tratto dai filmati diffusi da Jeremy Corbell.
Le conclusioni dei giornalisti
Jeremy Corbell afferma:
“Non si tratta di un semplice artefatto visivo. Questo UAP si comporta in un modo che nessun mezzo conosciuto può replicare. Non ha emissioni, ma si muove con decisione. È il tipo di prova che merita un’analisi pubblica approfondita.”
Un report dell’ECIPS (“European Centre For Information Policy and Security”) accende i riflettori sul fenomeno UFO / UAP in Europa
Prendiamo spunto da un articolo scritto con competenza dalla giornalista Sabrina Pieragostini sul suo sito Extremamente.it, che ha colto con tempestività e precisione una notizia di grande rilievo: per la prima volta, un’agenzia ufficiale europea afferma in modo esplicito che l’ipotesi di un’origine non umana per alcuni UAP è da considerarsi plausibile. Una svolta concettuale e istituzionale che non può passare inosservata per chi si interessa – anche solo marginalmente – al fenomeno UFO/UAP.
L’Europa si sveglia: l’agenzia ECIPS ora parla di UAP
Il documento a cui ci riferiamo è stato pubblicato dall’ECIPS, ovvero il Centro Europeo per la Politica dell’Informazione e la Sicurezza, un’agenzia con sede in Belgio che agisce come osservatorio e struttura d’intelligence a livello UE. Di norma impegnato in dossier relativi al terrorismo, alla cybersicurezza e al controspionaggio, questa volta l’ECIPS ha deciso di rivolgere la propria attenzione agli UAP (Unidentified Aerial Phenomena).
Secondo quanto riportato nel report ufficiale pubblicato sul loro sito (fate click qui per il pdf originale dal sito Ecips), il crescente numero di prove e testimonianze ha reso necessario uno studio approfondito per valutarne le implicazioni sulla sicurezza europea. Il testo non solo riconosce gli UAP come fenomeni reali e fisici, ma prende in esame esplicitamente anche l’ipotesi extraterrestre come una delle spiegazioni possibili – definendola, appunto, “plausibile”.
(Una nota: il documento è stato pubblicato come dicevamo sulla home page del sito Ecips, tuttavia reca ancora al suo interno la dicitura di riservatezza, (“for internal use only”). Eppure è stato esplicitamente diffuso dall’agenzia stessa.)
Schermata dal sito dell’Ecips, con la descrizione dele report sugli Uap. Ecco il link al pdf.
Caratteristiche che sfidano la fisica
Il documento descrive diversi casi storici e recenti di avvistamenti, alcuni dei quali – i più recenti – sono stati rilevati anche da parte di sistemi radar e testimoni qualificati. A colpire, secondo gli analisti, sono le prestazioni osservate di questi oggetti: accelerazioni improvvise, manovre non compatibili con le leggi della meccanica classica, assenza di propulsione visibile o emissioni termiche, e capacità di stazionamento anche in condizioni atmosferiche avverse.
Tutte queste caratteristiche, sottolinea l’ECIPS, non trovano riscontro nelle tecnologie aerospaziali note, né possono essere pienamente spiegate da fenomeni naturali.
L’elenco delle caratteristiche degli ufo / uap individuate negli anni recenti in particolare da Luis Elizondo e dai suoi collaboratori nei vari gruppi di intelligence e pubblici, denominati i “5 observables”, ossia le 5 caratteristiche osservabili che distinguono le tecnologie degli uap da quelle terrestri.
Scenari ipotizzati: dalla tecnologia segreta all’intelligenza non umana
Notevole il fatto che, nel suo excursus storico, il documento citi tra i casi storici per primo quello avvenuto in Italia nel 1933, di qui afferma (traduzione nostra):
“Uno dei primi presunti incidenti di crash UFO sarebbe avvenuto vicino a Milano, in Italia, il 13 giugno 1933. I giornali locali riportarono che un “oggetto metallico sconosciuto” si era schiantato in una zona rurale, con testimoni che descrivevano un velivolo a forma di disco. Sebbene i documenti ufficiali siano scarsi e l’evento resti non verificato, è significativo come uno dei primi esempi di presunto incidente UFO in Europa.”
L’agenzia di intelligence si sofferma poi sui casi emersi negli ultimi anni, dichiarando:
“Negli ultimi due decenni si è verificato un cambiamento significativo nel modo in cui i Fenomeni Aerei Non Identificati (UAP) vengono gestiti e percepiti dalle comunità della difesa e dell’intelligence degli Stati Uniti e dei loro alleati. In passato relegati a un ambito marginale, oggi gli UAP sono riconosciuti come oggetti credibili che meritano un’indagine seria, a causa delle loro avanzate caratteristiche di volo e delle potenziali implicazioni per la sicurezza.”
Il report passa quindi in rassegna tre possibili categorie esplicative:
Tecnologie avanzate sconosciute, magari straniere (come Cina o Russia) o segrete (USA), ma considerate improbabili per assenza di segnali o fonti note.
Nuovi principi fisici o forme di energia non ancora comprese dalla scienza attuale.
Origine non umana, ossia la possibilità – definita “speculativa ma plausibile” – che alcuni UAP provengano da civiltà non terrestri.
Gli analisti dell’ECIPS evidenziano che alcune manovre e prestazioni osservate richiederebbero energie e materiali oggi fuori dalla portata della tecnologia umana, come propulsori basati su energia di punto zero, manipolazione del campo elettromagnetico o addirittura tecnologie antigravitazionali.
Ufo a forma di “tic-tac” ripreso dai piloti della marina Usa.
Una sfida per la scienza e la sicurezza europea
Ecco cosa dichiara il “Summary” con le sintetiche conclusioni dell’agenzia di intelligence europea riguardo al fenomeno ufo:
“Gli UAP dimostrano capacità di volo che superano i limiti tecnologici umani attuali e mettono in discussione le leggi fisiche consolidate.
I combustibili, i materiali e i sistemi di propulsione noti non possono spiegare le prestazioni osservate.
Esistono diverse spiegazioni plausibili, tra cui l’ipotesi di un’origine extraterrestre o non umana, che resta credibile in attesa di ulteriori prove.
È imperativo condurre ricerche scientifiche su nuovi principi fisici e materiali avanzati.
L’ECIPS dovrebbe sostenere e facilitare iniziative di ricerca interdisciplinare e lo scambio di informazioni di intelligence per affrontare queste sfide.”
Non è dunque solo una questione di curiosità o fantascienza: il fenomeno UAP viene inquadrato come una sfida strategica concreta, che tocca sia la sovranità dello spazio aereo che la capacità dei Paesi europei di reagire a potenziali minacce non convenzionali. Per questo il report propone:
la creazione di protocolli comuni di raccolta e analisi dei dati;
l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare le informazioni disponibili;
la formazione di una Task Force europea dedicata agli UAP.
Comunicazione e opinione pubblica: un altro fronte da gestire
Un’intera sezione del documento è poi dedicata al modo in cui le autorità dovrebbero comunicare queste informazioni alla popolazione. L’ECIPS riconosce che il fenomeno UAP genera grande interesse pubblico, ma anche confusione, disinformazione e teorie complottiste.
La proposta è quella di sviluppare una strategia di comunicazione chiara, trasparente ma responsabile, in grado di contrastare le false narrazioni senza compromettere le fonti di intelligence.
Considerazioni finali: un cambio di paradigma
L’articolo di Sabrina Pieragostini (giornalista che abbiamo imparato a conoscere anche dalla recente ottima serie in tre puntate sui casi italiani di ufo, andata in onda su Focus a maggio 2025), evidenzia bene come questo report segni un cambio di passo importante nella percezione istituzionale del fenomeno UFO/UAP in Europa. Non si tratta ancora di una “rivelazione” in senso stretto, ma per la prima volta un’agenzia europea parla apertamente di ipotesi non terrestri come qualcosa di legittimamente ipotizzabile, sulla base delle anomalie osservate.
Chi da anni spera in una maggiore trasparenza e sistematicità nella gestione del fenomeno troverà in questo documento un punto di appoggio solido: l’ipotesi extraterrestre non è più relegata a margine, ma entra finalmente nel dibattito pubblico come opzione concreta da indagare.
Negli ultimi anni si è fatta strada una narrazione sempre più inquietante, che mette insieme testimonianze disparate, leggi americane, silenzi ufficiali e incontri ravvicinati: e se sulla Terra vivessero – da tempo – razze non umane, tecnologicamente avanzate, divise in fazioni e capaci di influenzare la nostra società?
Un articolo pubblicato il 2 giugno 2025 da Liberation Times apre uno squarcio su questa possibilità, partendo da un fatto avvenuto nel cuore dell’Inghilterra e arrivando fino ai piani alti del Congresso USA.
Un incontro misterioso nel cuore antico dell’Inghilterra
Era una tranquilla mattina d’estate del 2009, vicino a Silbury Hill – un’imponente collina artificiale preistorica nel Wiltshire – quando un sergente di polizia fuori servizio notò tre figure vestite di bianco in un campo d’orzo, accanto a un crop circle, ossia un cerchio nel grano (si tratta per la precisione del cerchio nel grano soprannominato “Maya” per il simbolo che ricordava appunto un geroglifico di quella cultura millenaria). Pensando fossero tecnici forensi, l’agente si avvicinò. Ma da quel momento, lo scenario cambiò.
Rappresentazione artistica di un crop circle vicino a una collina, realizzata con l’ausilio dell’IA.
Il testimone, che ha scelto di rimanere anonimo, riferì che le figure stavano ispezionando il raccolto. Quando cercò di avvicinarsi, percepì un crepitio simile a elettricità statica. I peli sulle braccia si drizzarono. Alla sua chiamata, le tre figure fuggirono con una velocità “non umana”: più veloci di qualunque uomo, sparirono in un attimo. Il sergente tornò all’auto con un forte mal di testa, scosso da un senso di disagio difficile da spiegare.
Testimonianze credibili e apparizioni ricorrenti
Il caso fu ritenuto abbastanza credibile da essere riportato dal Daily Telegraph, non certo un giornale incline a pubblicare storie di alieni. Secondo l’investigatore Andy Russell, l’avvistamento fu uno tra molti nella zona di Warminster, famosa per decenni di fenomeni inspiegabili.
Le entità descritte – alte, snelle, “nordiche” – sembrano ricorrere in numerosi altri racconti, anche oltre i confini britannici.
Dalla campagna inglese alle stanze segrete di Washington
Da episodi isolati a legislazione ufficiale: il salto non è breve, ma è avvenuto. La legge americana sul National Defense Authorization Act del 2023 ha definito per la prima volta gli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena) non solo come oggetti volanti non identificati, ma anche come entità che si muovono attraverso più mezzi – aria, acqua e spazio – con capacità che sfidano le leggi fisiche conosciute.
L’ex Direttore dell’Intelligence USA, John Ratcliffe, ha dichiarato in un’intervista che alcuni UAP “mostrano tecnologie che sembrano violare la fisica” e rappresentano una minaccia se “qualcun altro” possiede capacità superiori alle nostre.
L’ombra lunga della “non-human intelligence”
Nel 2023, il Disclosure Act – sostenuto da nomi di primo piano come il senatore Schumer – ha introdotto un termine inquietante e ufficiale: “intelligenza non umana”. Definita come qualsiasi forma di vita senziente e intelligente non umana che potrebbe essere responsabile dei fenomeni anomali.
Il termine compare 18 volte nel testo legislativo originale, poi ampiamente ridimensionato prima dell’approvazione finale.
Testimonianze sotto giuramento e razze non umane
Nel frattempo, l’ex agente dell’intelligence David Grusch ha testimoniato al Congresso sostenendo l’esistenza di un programma governativo segreto di recupero e retro-ingegneria di veicoli non umani, con tanto di resti “biologici” recuperati.
Il fisico teorico Eric W. Davis, in un’audizione del maggio 2025, ha dichiarato che secondo sue fonti alcune di queste navi sono pilotate da Nordici, Rettiliani, Grigi e Insettoidi.
Accanto a lui, l’ammiraglio Tim Gallaudet – ex capo della NOAA – ha affermato nel 2024 di essere convinto, sulla base di contatti fidati, che “diversi tipi di intelligenze non umane” stiano visitando la Terra e che non ne comprendiamo ancora le intenzioni.
Fazioni in conflitto, accordi segreti e “controllo dall’alto”
Alcuni insider, parlando con Liberation Times in forma anonima, hanno descritto una realtà ben più complessa e oscura: quella di fazioni aliene rivali, alcune benevole, altre ostili, altre ancora indifferenti, in competizione tra loro – persino all’interno della stessa specie.
Secondo una fonte, ci sarebbe una “gestione” dell’umanità attraverso un sistema di controllo occulto e accordi tecnologici con governi selezionati. Una teoria suggerisce che le nazioni terrestri agiscano come proxies, cioè come pedine in giochi di potere inter-specie.
Origini oscure: dai Nazisti al caso Roswell
Una delle ipotesi più controverse riguarda un presunto contatto tra l’unità di ricerca nazista SS-Ahnenerbe e una fazione nordica di intelligenze non umane già negli anni ’30. Sarebbe stata questa fazione a favorire, dopo la guerra, i primi contatti con il governo USA tramite la Joint Intelligence Objectives Agency (disciolta da Kennedy nel ’62).
Secondo tale versione, il famoso incidente di Roswell del 1947 non coinvolse un’astronave aliena pura, ma una collisione tra due veicoli terrestri reverse-engineered grazie all’aiuto di questi “Nordici”. Uno dei prototipi sarebbe stato sviluppato in Argentina da scienziati nazisti, l’altro negli USA con team italo-tedeschi.
Silenzi, minacce e il muro dell’intelligence
Nonostante il crescente numero di dichiarazioni pubbliche, fonti vicine ai programmi segreti riferiscono che la verità rimane imprigionata dietro un muro di controinformazione, ridicolizzazione e intimidazione. Chi ha accesso ai veri documenti – dicono – rischia la carriera o peggio se osa parlarne apertamente.
Molti ritengono che solo l’intervento diretto di un presidente in carica, con pieni poteri, potrà rompere l’impasse e aprire finalmente i dossier nascosti.
“La Terra non è nostra”: la verità più difficile da accettare?
L’affermazione più disturbante, riportata da più fonti a Liberation Times, è che alcune razze non umane vivano qui da sempre. Secondo queste testimonianze, non solo non siamo soli, ma non siamo mai stati i padroni di casa. Alcune di queste entità – si dice – praticano ancora oggi abduzioni umane e attività sconosciute nei nostri cieli e sottoterra.
Il problema, oggi come sempre, è quanto siamo disposti a sapere. Quanto siamo pronti, come civiltà, ad accettare una realtà che riscriverebbe ogni fondamento della nostra storia, religione e politica.
Conclusione: una storia da affrontare o da nascondere?
Dall’avvincente racconto dell’incontro misterioso con le entità avvistate nel campo di grano inglese, fino a giungere agli ultimi sviluppi pubblici e politici in sede di Congresso americano, le voci sulla possibile presenza di intelligenze non umane sulla Terra si moltiplicano.
Ma la domanda resta sospesa: cosa ci viene nascosto? Se davvero più specie intelligenti non umane vivono o interagiscono con noi, lo fanno con quali scopi? E chi, tra i nostri governi, ne è al corrente?
La risposta potrebbe cambiare per sempre la percezione di cosa significhi essere umani.
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Il Brasile apre i suoi archivi sugli UFO con un nuovo rilascio di un corposo insieme di documenti: online quasi 900 dossier ufficiali. Ecco come accedere all’Archivio degli ufo brasiliani.
I documenti rilasciati dall’Arquivo Nacional
Una nuova ondata di trasparenza sugli UFO arriva questa volta dal Brasile. Il Arquivo Nacional, l’Archivio Nazionale brasiliano, ha recentemente pubblicato online quasi 900 documenti ufficiali relativi ad avvistamenti di oggetti volanti non identificati, registrati tra gli anni ’50 e il 2023. È uno dei più ampi rilasci pubblici di documentazione UFO da parte di un governo latinoamericano.
Il materiale è stato raccolto nel corso dei decenni dalle forze armate brasiliane — in particolare dall’aeronautica militare — che hanno monitorato e indagato centinaia di episodi attraverso rapporti, fotografie, mappe e testimonianze.
Esempio di documento dei casi UFO dell’Archivio nazionale brasiliano. Copyright/Fonte: sian.an.gov.br
Una lunga storia di “rivelazioni”
Il Brasile non è nuovo alla trasparenza in ambito ufologico. Già nel 2004 il governo cominciò a declassificare alcuni rapporti, e nel 2010 l’aeronautica annunciò che avrebbe raccolto e archiviato sistematicamente tutte le segnalazioni UFO in un apposito database. Questo nuovo rilascio rappresenta però un passo ulteriore, perché rende i documenti accessibili online direttamente dal sito dell’Archivio Nazionale.
Secondo il portale tedesco Grenzwissenschaft Aktuell, i fascicoli contengono testimonianze civili e militari, compresi casi celebri come la cosiddetta Notte Ufficiale degli UFO del 1986, quando diversi oggetti luminosi furono intercettati da caccia brasiliani nei cieli sopra San Paolo, Rio de Janeiro e altre regioni.
La consultazione dell’archivio è libera
I documenti possono essere consultati da chiunque attraverso la piattaforma Sistema de Informações do Arquivo Nacional (SIAN), cercando i materiali sotto la dicitura Fenômenos Aéreos Não Identificados. La mole di dati include anche resoconti su manovre aeree anomale, oggetti che sfuggivano ai radar, oppure episodi classificati come inspiegabili dagli stessi investigatori.
Questa mossa si inserisca in un trend internazionale, in cui sempre più paesi — dagli Stati Uniti al Messico, passando per la Francia e il Regno Unito — hanno deciso di rendere pubblici i propri archivi sugli UFO, nel nome della trasparenza e della libertà d’informazione.
Va detto tuttavia che raramente le informazioni rilasciate tramite questi archivi rappresentano delle novità rispetto a notizie già conosciute o documenti già diffusi in precedenza.
Ecco come accedere ai file UFO brasiliani
L’Arquivo elenca 893 casi di avvistamento dal Brasile dal 1952 al 2023. Questi sono ordinati cronologicamente in base alla data dell’incidente.
Come consultarli:
1) Sul sito web del sistema di archiviazione SIAN (Sistema de Informação do Arquivo Nacional)occorre registrarsi con un account come cittadino straniero non brasiliano. Per praticità se non si conosce la lingua portoghese è possibile selezionare l’inglese nel menù in alto.
2) Dopo aver effettuato con successo la registrazione, accedere nuovamente alla pagina iniziale alla voce “Accessar”. Cercare quindi “Objeto Voadores Não Identificados” (Oggetti volanti non identificati).
3) Qui è possibile selezionare i casi desiderati per visualizzare le informazioni disponibili nell’Archivio nazionale.
Come si legge sul sito tedesco che ha riportato la notizia, “L’Archivio nazionale ha dichiarato che si tratta di una raccolta di casi non valutata di rapporti di avvistamento UFO provenienti dal Brasile. Le registrazioni di casi e materiali in questa raccolta non dicono nulla sullo stato e la natura dei fenomeni descritti e mostrati. Presumibilmente, la maggioranza può anche essere dichiarata convenzionale.”
Un invito alla ricerca
Questo rilascio rappresenta comunque un’opportunità per appassionati, studiosi e ricercatori indipendenti: un’intera banca dati di casi storici che possono essere letti in un’unico archivio, nel loro contesto originale.
Si tratta inoltre di una ulteriore testimonianza di come il fenomeno UFO non sia confinato a un singolo paese o cultura.
Anche in America Latina, come in molte altre parti del mondo, il cielo continua a essere fonte di misteri.
Il 26 maggio 2025, un editoriale di Anders Warell, professore dell’Università di Lund, ha messo in luce l’urgenza di trattare in maniera scientifica il tema affascinante e controverso degli UFO, noti anche come fenomeni anomali non identificati (UAP).
“L’atteggiamento scettico nei confronti degli UFO è stato a lungo un ostacolo efficace all’esame critico e allo sviluppo delle conoscenze. Tuttavia, ora ci sono segni di un maggiore interesse per l’argomento anche all’interno del mondo accademico, e questo è positivo. È giunto il momento di ulteriori ricerche per contrastare l’eclissi della conoscenza in questo settore, scrive Anders Warell, Università di Lund.”
Un cambiamento di prospettiva in Europa?
Mentre gli Stati Uniti sono storicamente sempre in prima linea su questo argomento, l’Europa non dovrebbe essere da meno. Un dibattito relativamente recente al Parlamento Europeo e le poche anche se utili iniziative accademiche dimostrano che anche il nostro continente – forse – si appresta ad affrontare il tema con serietà, cercando di colmare il divario di conoscenza.
Certo, negli Usa ci sono stati numerosi e ben più significativi dibattiti al Congresso, e il dibattito oltreoceano è su tutto un altro livello. Si discute quasi quotidianamente (almeno sulle poche testate giornalistiche che trattano l’argomento) di UAP e della loro rilevanza per la sicurezza nazionale.
Ma l’editoriale svedese segnala che comunque in Europa qualcosa sembra muoversi. Sempre in Svezia, ad esempio, enti come FOA e FOI raccolgono da decenni segnalazioni di oggetti non identificati, segno che l’interesse per quell’argomento è presente.
Il problema della “eclissi di conoscenza”
Come sottolinea Warell, il principale ostacolo allo studio degli UAP è lo stigma sociale e mediatico, che porta a liquidare il fenomeno senza approfondimenti.
Questo atteggiamento ha creato una vera e propria “eclissi di conoscenza”, impedendo lo sviluppo di ricerche serie. Eppure, le osservazioni di oggetti con comportamenti inspiegabili, documentate da radar, video e testimonianze, richiedono un approccio scientifico.
L’Accademia (forse) si muove.
L’Europa sta iniziando a rispondere? Per ora l’iniziativa pur lodevole dell’accademia svedese appare come un evento isolato.
Nell’editoriale si menziona il corso dedicato agli UAP che la stessa università di Lund aveva annunciato qualche mese fa, il 28 gennaio 2025, in un articolo di Charlie Olofsson che annunciava come gli UFO sarebbero presto diventati un soggetto di studio universitario.
Dalla primavera 2025, infatti, l’Università di Linköping offre un corso accademico dedicato.
Le implicazioni per la scienza e un appello per l’Europa
Gli UAP non sono solo un mistero scientifico, ma sollevano questioni profonde. Se questi oggetti non sono di origine umana, chi li controlla?
La loro esistenza potrebbe richiedere un ripensamento delle nostre conoscenze fisiche e tecnologiche, aprendo nuove frontiere in campi come l’energia e i materiali.
Warell invita l’accademia europea a non sottovalutare il proprio ruolo. Con migliaia di segnalazioni annuali e dati raccolti da sensori, c’è un’enorme quantità di materiale da analizzare.
Collaborazioni internazionali e ricerche interdisciplinari sono essenziali per superare lo stigma e avanzare nella comprensione degli UAP. L’Europa ha l’opportunità di essere protagonista in questo campo, dimostrando che non è seconda agli USA.
Conclusioni
Leggere che il dibattito sugli UAP abbia registrato finalmente un inizio anche in Europa, è incoraggiante, soprattutto se ciò avviene in contesti tradizionalmente conservatori, come quello accademico.
È il momento di prendere sul serio il fenomeno, non solo per la curiosità scientifica, ma per le sue implicazioni sulla sicurezza, sulla tecnologia e sulla nostra comprensione dell’universo. L’Europa dovrebbe mostrarsi pronta a fare la sua parte: altrove infatti la ricerca sugli UAP è già iniziata da parecchio tempo.
Nel cuore del Wiltshire, Inghilterra, a pochi chilometri da Stonehenge, è riapparso uno dei fenomeni più misteriosi, nei giorni scorsi, a maggio 2025: un nuovo cerchio nel grano.
Infatti, il disegno perfettamente simmetrico è comparso in un campo agricolo, con le piante di grano che risultano piegate. La particolarità è che ha un disegno geometrico al suo interno che richiamerebbe un simbolo celtico, una specie di nodo o stella a quattro punte. Un altro cerchio nel grano è apparso nello stesso periodo nel Dorset, a poche decine di chilometri di distanza.
Un nodo celtico o un messaggio di altro tipo?
Il disegno, scoperto pochi giorni fa (dunque in questo mese di maggio 2025) nei pressi di Sutton Veny, presenta una struttura altamente sofisticata: un nodo celtico intrecciato in una forma a stella a quattro punte, inscritto in un cerchio.
Un altro crop circle è comparso circa 50 km più a sud, nella contea di Dorset, con due cerchi sovrapposti e altri motivi geometrici interni, meno “mistici” ma altrettanto precisi.
A rilanciare la notizia sono stati ovviamente per primi i tabloid inglesi, ma anche alcuni youtuber si sono interessati alla novità.
Guarda i video: esplorazioni sul posto
Il canale YouTube “Caspersight” ha pubblicato un lungo video con riprese dettagliate del nuovo cerchio a Sutton Veny. Il video mostra il sito direttamente sul posto, con l’autore che ha esplorato il campo dove si è formato il misterioso cerchio. Eccolo:
Un altro canale YouTube (“Droning On”) ha pubblicato una vista aerea dell’altro cerchio nel grano comparso nel Dorset, che raffigura due cerchi sovrapposti parzialmente e una specie di doppio fuso al centro, eccolo:
Wiltshire: capitale mondiale dei cerchi nel grano
Questa non è una zona qualunque. Il Wiltshire è considerato la “capitale mondiale” dei cerchi nel grano, con oltre 380 formazioni registrate dal 2005, quasi tutte apparse nel periodo compreso tra maggio e agosto, quando il raccolto è abbastanza alto da essere piegato senza spezzarsi.
La vicinanza a Stonehenge, monumento millenario legato all’astronomia e ai culti antichi, non fa che aumentare il fascino e la portata simbolica di questi eventi.
Stonehenge, immagine dal web
Creazione umana o intervento alieno?
Come sempre, la comunità si divide. Alcuni ricercatori, come Monique Klinkenbergh (si legge nell’articolo del Daily Star), fondatrice di una mostra permanente sui cerchi nel Pewsey Vale, riconoscono che molti di essi sono opere umane, ma non tutti. Alcuni, sostiene, si formano in pochi secondi, spesso osservati in diretta da testimoni che riferiscono sfere luminose o lampi improvvisi sopra i campi.
Nel 2001, un gigantesco cerchio di oltre 400 elementi apparso a Milk Hill (sempre nel Wiltshire) mise in crisi anche gli scettici, per la sua dimensione (240 metri di diametro) e la complessità tecnica impossibile da riprodurre in una sola notte con strumenti rudimentali.
Lo spettacolare cerchio nel grano apparso a apparso a Milk Hill nel 2001.
Il video “storico” di due UFO che creano un cerchio – un reperto sempre affascinante
Esiste poi un “famoso” video, reperibile su YouTube e che postiamo qui sotto, risalente a parecchi anni fa, che se davvero reale e non realizzato a computer rappresenterebbe un documento straordinario: si vedono due sfere metalliche, debolmente luminose, che percorrono a volo radente un campo di grano, e sotto di loro, come magicamente, compare un disegno tracciato nel campo coltivato. Ammiratelo se non l’avete mai visto:
Il punto di vista del contadino
Il proprietario del campo dove è apparso il nuovo disegno con il simbolo “celtico” non l’ha presa bene: vedere il proprio raccolto schiacciato non è esattamente un sogno per un agricoltore.
Tuttavia, da quanto si legge nell’articolo del giornale inglese, sembra che l’uomo si sia rapidamente adattato alla situazione, aprendo il terreno ai visitatori in cambio di una piccola donazione. Una forma curiosa di “agriturismo ufofilo”, potremmo dire. 😁
Negli ultimi anni l’Arizona è diventata un punto caldo per avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UAP). Un incidente avvenuto nel 2023 è stato riportato alla luce di recente, e confermato dalla FAA, la Federazione americana dell’aviazione. In quell’evento, un caccia F-16 Viper dell’Aeronautica statunitense rimase danneggiato dopo una collisione con un oggetto non identificato, descritto come un UAS (Unmanned Arial System, ovvero, “sistema aereo senza equipaggio”) di colore arancione-bianco.
L’incidente del caccia F-16 e gli avvistamenti in Arizona
Ecco in sintesi l’episodio: secondo documenti della Federal Aviation Administration (FAA), il 19 gennaio 2023 un F-16 Viper, del valore di 63 milioni di dollari, è stato colpito da un UAS mentre volava nello spazio aereo ristretto vicino alla Barry Goldwater Range, un’area desertica al confine tra Arizona e Messico utilizzata per esercitazioni militari.
L’oggetto ha danneggiato la calotta trasparente sopra il pilota, costringendo il velivolo a un atterraggio di emergenza e a rimanere a terra per riparazioni. Lo stesso giorno, altri tre avvistamenti di oggetti non identificati sono stati segnalati nella stessa zona.
Negli ultimi anni, i piloti militari hanno riferito di aver osservato sciami di oggetti, talvolta fino a otto, che volano ad alta quota vicino alle basi militari.
Un fenomeno in aumento e le implicazioni per la sicurezza
L’incidente dell’F-16 non è dunque un evento isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di avvistamenti di UAP in Arizona e altrove, come i recenti casi nel New Jersey.
Le autorità stanno indagando sulla possibilità che questi oggetti possano essere droni utilizzati dai cartelli della droga messicani per operazioni di traffico di stupefacenti. L’uso di droni avanzati per eludere i controlli di frontiera rappresenta una minaccia crescente, poiché questi dispositivi possono operare a quote elevate e in aree vietate.
Tuttavia, rimane il fatto che l’origine effettiva di questi oggetti rimane oscura, e il coinvolgimento della criminalità organizzata è del tutto ipotetico.
Gli USA possono “gestire la verità” sugli UFO, afferma Elizondo
Luis Elizondo, ex funzionario del Pentagono e noto whistleblower, ha recentemente dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero essere prossimi a rivelare verità importanti sul fenomeno UFO. In un’intervista a NewsNation, ha commentato l’ammissione della FAA riguardante l’oggetto volante non identificato che avrebbe colpito il jet da combattimento nel 2023.
Anche secondo Elizondo non si tratta di episodi isolati: da anni si verificano collisioni o quasi-collisioni con velivoli militari e civili. Egli ritiene inoltre che l’amministrazione Trump, più aperta sul tema, abbia capito che gli americani sono pronti a conoscere la verità, dopo decenni di soppressione e disinformazione.
Elizondo collabora oggi con l’FBI, che a suo dire è più efficiente del Dipartimento della Difesa nel trattare il fenomeno UAP, e crede che stia finalmente emergendo un fronte comune – tra agenzie, risorse e competenze – per portare questi dati non solo al Congresso, ma anche all’opinione pubblica.
Negli Stati Uniti sta emergendo, con un coraggio crescente da parte di alcuni ex funzionari governativi, una nuova ondata di testimonianze che sfidano le narrative ufficiali sulla natura e la gestione dei fenomeni UFO, noti ora anche con il nome di UAP (Unidentified Aerial Phenomena).
L’ultima voce a levarsi è quella di Matthew Brown, un ex analista del Dipartimento della Difesa, che ha recentemente deciso di uscire dall’anonimato per denunciare dettagli scottanti sul misterioso programma classificato noto come “Immaculate Constellation”.
Secondo quanto riportato da Liberation Times in un approfondito articolo pubblicato il 29 aprile 2025, Brown sostiene che questo programma avrebbe come obiettivo il monitoraggio, la documentazione e – potenzialmente – l’interazione con tecnologie avanzate non umane, senza alcuna supervisione da parte del Congresso o di altri organi di controllo.
Brown afferma che l’intero apparato si muove in una zona d’ombra legale, sfruttando una combinazione di compartimentazione estrema, segretezza e minacce implicite per garantire il silenzio assoluto di chi ne fa parte.
Ha poi aggiunto dettagli sconvolgenti, su un caso di avvistamento di un enorme ufo di forma triangolare che ha coinvolto navi Russe, e anche sulla presunta esistenza di un gruppo sovra nazionale e slegato dai comuni apparati di potere, che sarebbe in possesso della tecnologia non terrestre e sarebbe riuscito a ricreare velivoli attraverso il cosiddetto “reverse engineering” degli ufo.
L’esperienza personale e il prezzo della verità
Schermata dal podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp con il testimone Matthew Brown
Brown ha rilasciato la sua prima intervista pubblica al podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp, su YouTube, dichiarando che la sua decisione di parlare è il risultato di una profonda crisi morale. “Sto rinunciando alla carriera, al futuro che avevo costruito, alla possibilità di una famiglia”, ha detto con voce ferma.
Ha inoltre aggiunto che, secondo le leggi statunitensi, potrebbe potenzialmente affrontare pene gravissime, fino all’ergastolo o alla pena capitale, per aver reso pubbliche informazioni ritenute classificate.
Come hanno anticipato i giornalisti Jeremy Corbell e George Knapp, a questa prima intervista seguiranno altri due puntate, con nuove rivelazioni, nelle prossime settimane.
Corbell, commentando la testimonianza di Brown, ha affermato:
“Matthew Brown non ha divulgato nulla illegalmente. Sta facendo ciò che il nostro stesso governo ha chiesto alle persone di fare: denunciare abusi di potere e mancanza di supervisione legale e costituzionale.”
Parlando a Liberation Times, Jeremy Corbell ha poi delineato i passi che lui e George Knapp hanno intrapreso e intendono ulteriormente portare avanti per sostenere informatori come Brown. Sembra infatti che i due giornalisti abbiano trovato forti opposizioni da parte di apparati politici e agenzie di segretezza, che di fatto stanno ostacolando la disclosure:
“… siamo stati traditi ad ogni turno. I nostri membri del servizio sono stati traditi. Abbiamo – ho – personalmente portato gli informatori nelle sale del Congresso.
“George Knapp ed io abbiamo fornito briefing a porte chiuse al Congresso sulla questione UAP. Ho facilitato incontri privati con i membri del Congresso per informarli – per garantire che i nostri rappresentanti abbiano accesso alle informazioni e alle persone controllate che possono verificare, convalidare e ispirare un corretto processo di divulgazione al pubblico americano.
“Ora è chiaro: dobbiamo farlo nel modo più duro. Alla vecchia maniera. Ci vorrà giornalismo in America e il coraggio degli informatori per portare avanti questo processo di verità e trasparenza.
“È ora di fare la cosa giusta. Praticheremo i nostri diritti di giornalisti in un’America libera”.
Il Programma “Immaculate Constellation”
foto di uap ufo dalla fonte anonima immaculate constellation riportate da Strange Mysteries
Ricordiamo che il nome “Immaculate Constellation” era emerso per la prima volta mesi fa grazie a una soffiata anonima ricevuta dal giornalista Michael Shellenberger, accompagnata da un documento classificato che suggeriva l’esistenza di un programma segreto USA dedicato allo studio e alla raccolta di tecnologie non umane. Ne avevamo parlato qui.
Poco dopo, un leak di immagini, attribuite a quel programma, mostrava presunti UFO di forme anomale, alcuni anche molto strani, dalle sfere alle forme più atipiche. Anche in quel caso avevamo riportato notizia e immagini.
Secondo Brown, “Immaculate Constellation” è un Programma Speciale di Accesso Non Riconosciuto (USAP) creato nel 2017, dopo la pubblicazione dell’ormai “famoso” articolo del New York Times che rivelava l’esistenza del programma AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program). Questo nuovo programma avrebbe lo scopo di consolidare e gestire osservazioni di UAP raccolte da diverse piattaforme militari e di intelligence.
Il programma opererebbe sotto l’egida del Consiglio di Sicurezza Nazionale, bypassando così la supervisione del Congresso e altre forme di controllo istituzionale. Secondo fonti citate da Liberation Times, ciò permetterebbe al programma di evitare la conformità al Titolo 10 del Codice degli Stati Uniti, che regola le operazioni militari.
Il briefing segreto: l’UFO triangolare sopra la Kamčatka
La penisola di Kamchatka in Russia, al largo della quale Brown ha detto che si è verificato l’evento che ha coinvolto un Ufo a forma di grande triangolo nero e le navi russe. Fonte: Liberation Times.
Un dettaglio particolarmente sconcertante emerso dalla testimonianza del whistleblower è il resoconto di un briefing classificato a cui ha partecipato mentre era in servizio.
Durante questo incontro, a porte chiuse e con personale autorizzato, gli sarebbero state mostrate delle fotografie satellitari relative a un evento verificatosi al largo della penisola della Kamčatka, in Russia, in cui diverse navi russe sarebbero state posizionate in attesa, come se sapessero che qualcosa di straordinario stava per accadere.
Le immagini mostravano, secondo quanto riportato, un enorme oggetto triangolare che si sarebbe materializzato nel cielo sopra l’area monitorata. La scena descritta evocava una sorta di “incontro programmato”, in cui la presenza dei vascelli sembrava coordinata con l’apparizione dell’UAP. Questo episodio avrebbe profondamente colpito il whistleblower, diventando uno dei momenti chiave che lo hanno convinto a esporsi pubblicamente.
Il fatto che una potenza militare come la Russia potesse anticipare o attendere un oggetto di questo tipo solleva molti interrogativi: che tipo di comunicazione – o di conoscenza – esiste al riguardo tra nazioni rivali?
La cultura del silenzio e intimidazioni
Brown descrive un ambiente governativo permeato da una “apparato di segretezza onnipresente”, che non solo protegge le operazioni militari e diplomatiche, ma che ha anche corrotto ogni aspetto della società per servire gli interessi di una ristretta élite.
Ha raccontato di come, dopo la pubblicazione dell’articolo del New York Times nel 2017, all’interno della comunità dell’intelligence fosse proibito anche solo menzionare i nomi di determinati informatori, pena il licenziamento immediato.
In particolare, ha riferito che il nome di David Grusch, altro noto informatore sugli UAP, era considerato “radioattivo” nei canali di comunicazione interni, con discussioni mirate a screditarlo e a isolare chiunque lo sostenesse.
Gruppi di potere che sfuggono al controllo
Presunti poteri occulti sarebbero in grado di ricreare tecnologia non terrestre, e deterrebbero un potere sovranazionale che sfugge a qualsiasi controllo.
Un altro elemento inquietante sollevato dal whistleblower riguarda l’esistenza di una presunta entità sovranazionale, definita come una “breakaway civilization” (letteralmente: una civiltà separatista).
Secondo le sue dichiarazioni, questo gruppo opererebbe al di fuori dei confini delle normali strutture governative e democratiche, e sarebbe composto da individui con accesso esclusivo a tecnologie avanzate non terrestri raccolte nel corso di decenni.
Tale gruppo, difficilmente tracciabile e non ufficialmente riconosciuto, sarebbe stato in grado di ricreare in proprio le tecnologie legate agli UAP. In pratica, disporrebbe di veicoli del tutto simili agli Ufo, con capacità propulsive e forse offensive straordinarie.
La sua esistenza, se confermata, implicherebbe una frattura radicale nella nostra comune concezione dell’ordine mondiale. Brown ipotizza che questa élite parallela possa aver agito nell’ombra per decenni.
Conclusioni
In sintesi, ecco i punti salienti emersi:
Il nome “Immaculate Constellation” era già trapelato in precedenza attraverso documenti e immagini classificate, e ora trova ulteriore conferma da questa nuova fonte.
“Immaculate Constellation” avrebbe accesso a infrastrutture militari e sensori globali, anche in acque internazionali.
Il whistleblower Matthew Brown afferma di aver partecipato a briefing segreti in cui ha visionato foto di UAP, tra cui un immenso triangolo volante apparso davanti a navi russe al largo della Kamčatka.
Secondo le sue parole, gli Stati Uniti monitorerebbero regolarmente questi oggetti.
Esisterebbe un’entità non ufficiale e sovranazionale, descritta come una sorta di breakaway civilization con accesso a tecnologie avanzate.
Matthew Brown sostiene che questa struttura parallela non risponderebbe ad alcuna autorità democratica, e potrebbe aver occultato segreti per decenni.
Le testimonianze di figure interne come Matthew Brown tracciano un quadro sempre più complesso e inquietante, fatto di reti d’intelligence segrete, tecnologie non convenzionali e poteri operanti al di fuori dei canali ufficiali. Se confermati, questi dati avrebbero implicazioni non solo scientifiche, ma anche etiche e geopolitiche.
Noi di UFOItalia.it continueremo a seguire da vicino la vicenda. Attendiamo con particolare interesse i prossimi episodi del podcast condotto da Jeremy Corbell e George Knapp, che hanno anticipato nuove clamorose rivelazioni da parte di Matthew Brown nelle settimane a venire. Restate con noi per i prossimi aggiornamenti.