Il misterioso oggetto sferico ripreso nei cieli di Mosul nel 2016 – noto come “Mosul Orb” – non è più soltanto una fotografia parzialmente sfocata: il video è ora pubblico.
Dopo anni di segretezza, una causa legale condotta dal giornalista investigativo Dustin Slaughter contro l’Aeronautica Militare Statunitense (USAF) e il NASIC ha costretto il governo americano a divulgare le immagini. Un momento che potrebbe cambiare il panorama della ricerca sugli UAP (Fenomeni Anomali Non Identificati).
Il contesto: un fermo immagine e il video atteso da anni
Nel 2023, i giornalisti Jeremy Corbell e George Knapp avevano rivelato una singola immagine del cosiddetto “Mosul Orb”, affermando che provenisse da un aereo spia della CIA in volo sopra Mosul, Iraq, nell’aprile del 2016. Ma finora il video completo era rimasto inaccessibile, nascosto dietro il velo della segretezza governativa.
Il fermo-immagine diffuso tempo fa da Jeremy Corbell dell’ufo noto come “Mosul Orb”
Dustin Slaughter, senza menzionare esplicitamente l’Orb nella sua richiesta FOIA, aveva chiesto nel 2023 tutti i video relativi a UAP in possesso delle autorità. Dopo un iniziale silenzio da parte dell’USAF e del NASIC, Slaughter ha intentato una causa legale nel 2024. E la svolta è arrivata.
Il video: una sfera enigmatica nei cieli di Mosul
Il filmato, della durata di soli quattro secondi, mostra una sfera metallica che si muove da destra verso sinistra sopra i tetti della città di Mosul. Non ha ali, non ha eliche, non mostra alcuna forma di propulsione visibile. Eppure, rimane sospesa in volo e in movimento, sfidando ogni spiegazione convenzionale.
ECCO IL FILMATO
Il video, di 4 secondi, è stato rilasciato dalle autorità militari USA. Ritrae un oggetto non identificato o UAP, di forma sferica senza apparenti metodi tradizionali di propulsione.
Il video è datato 16 aprile 2016 alle 9:47 UTC, e secondo Slaughter è stato consegnato all’improvviso dal Dipartimento di Giustizia USA, apparentemente “ritrovato” nei loro archivi. Slaughter ha dichiarato:
“Ci è arrivato dal nulla. Il nostro avvocato ha ricevuto una mail da un legale del governo con il video allegato. Tutto qui. Nessuna spiegazione.”
Oltre il mistero: implicazioni e dubbi istituzionali
Il rilascio del video ha riaperto il dibattito sull’effettiva trasparenza dell’intelligence americana in materia UAP. Jeremy Corbell ha affermato che l’oggetto, ancora oggi, è classificato come “UAP” dal Dipartimento della Difesa: nessuna spiegazione ufficiale, nessuna ipotesi plausibile. Addirittura, l’ipotesi iniziale – che si trattasse di un riflesso o una pozzanghera – è stata smentita dal video in movimento.
Interessante anche il percorso del video all’interno della burocrazia militare USA: sebbene l’oggetto sia stato ripreso in Iraq, zona sotto il comando USCENTCOM, il video è emerso attraverso il USSOUTHCOM, che opera in America Latina. Secondo Corbell, questo è indice della circolazione interna dei materiali UAP tra più enti, una strategia finalizzata forse a rendere più difficile risalire alla fonte originaria.
Un precedente legale e giornalistico senza precedenti
Per Corbell e Knapp, questo è un momento fondamentale:
“Abbiamo dato al governo ogni opportunità per rilasciare il video. Hanno scelto l’ambiguità e il silenzio. Ora basta.”
Il rilascio dell’Orb di Mosul segna un precedente storico. È la dimostrazione concreta che la combinazione di giornalismo investigativo e strumenti legali può rompere la cortina di segretezza attorno al fenomeno UFO. Secondo Corbell, questo evento dimostra che
“Il pubblico ha il diritto di sapere. È un nostro diritto conoscere la verità sul mondo in cui viviamo. Questo video è solo l’inizio.”
E adesso? La battaglia per la verità continua
La causa legale di Slaughter non è ancora chiusa. Lui, Corbell e Knapp stanno ora lottando per ottenere la pubblicazione di altri video classificati. Nel frattempo, invitano esperti, appassionati e analisti indipendenti a esaminare il filmato e a contribuire con le proprie analisi.
Guarda anche tu il video e se ti va condividi questo articolo. Di che cosa si tratta secondo te? Scrivilo nei commenti!
Ogni anno, il 2 luglio, il mondo celebra la Giornata Mondiale degli UFO, un’occasione per riflettere su uno dei fenomeni più affascinanti e controversi della nostra epoca: gli oggetti volanti non identificati (UFO) o, come denominati più recentemente, i fenomeni aerei non identificati (UAP).
Questa giornata non è solo un momento per gli appassionati di ufologia, ma un’opportunità per tutti di esplorare l’ignoto e porsi domande fondamentali: siamo soli nell’universo? O ci sono altre forme di vita che ci osservano?
In questo post, approfondiremo l’origine di questa ricorrenza, analizzeremo come il fenomeno UFO/UAP sia ormai riconosciuto a livello scientifico e governativo, e passeremo in rassegna gli eventi recenti e le testimonianze che continuano a suscitare interesse e dibattito.
L’origine della Giornata Mondiale degli UFO: Il caso Roswell
La scelta del 2 luglio per celebrare la Giornata Mondiale degli UFO non è casuale. Questa data commemora uno degli eventi più iconici della storia dell’ufologia: l’incidente di Roswell, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 luglio 1947 in Nuovo Messico, Stati Uniti.
Secondo la versione ufficiale, un pallone sonda del progetto militare segreto Mogul, utilizzato per monitorare test nucleari sovietici, si schiantò in un ranch vicino a Roswell. Tuttavia, il ritrovamento di rottami metallici da parte di un contadino locale, William “Mac” Brazel, e le voci di un possibile “disco volante” alimentarono speculazioni su un velivolo extraterrestre.
Le autorità militari inizialmente confermarono il recupero di un “disco volante”, salvo poi ritrattare, dichiarando che si trattava di un semplice pallone meteorologico. Questa contraddizione diede vita a una delle teorie del complotto più celebri della storia, con molti che credono che il governo statunitense abbia nascosto prove di un contatto alieno. E, del resto, molte personalità di alto calibro dell’ufologia recente, come Luis Elizondo, David Grusch, e altri, hanno più volte affermato rispondendo alle interviste, che i governi degli Usa e probabilmente di altri Stati del mondo, sono in possesso di materiali e tecnologie non umane e non terrestri.
Nel 2001, Haktan Akdoğan, fondatore della Turkish UFO Researcher’s Association (TÜFOD), istituì la Giornata Mondiale degli UFO per commemorare l’evento di Roswell e promuovere la consapevolezza sul fenomeno, incoraggiando il dibattito e la ricerca scientifica.
Da UFO a UAP: un fenomeno sempre più riconosciuto
Per decenni, il termine UFO (Unidentified Flying Object) è stato associato a navicelle aliene e teorie del complotto, spesso ridicolizzate o confinate alla fantascienza. Tuttavia, negli ultimi anni, il fenomeno è stato ridefinito con il termine UAP (Unidentified Aerial Phenomena), che riflette un approccio più scientifico e neutrale, includendo qualsiasi fenomeno aereo non immediatamente spiegabile.
Questo cambiamento lessicale, adottato da enti come il Pentagono e la NASA, segna un’evoluzione significativa: gli UAP non sono più un argomento tabù, ma una questione di interesse scientifico e di sicurezza nazionale.
L’articolo del dicembre 2017 sul New York Times che ha fatto riscoprire l’entusiasmo verso gli UFO nell’epoca recente.
A segnare una svolta negli ultimi anni, in particolare, è stato un reportage del New York Times del dicembre 2017, che ha messo in luce una serie di avvistamenti e incontri ravvicinati con oggetti volanti non identificati, incontri di cui sono stati testimoni piloti militari e personale qualificato. Sono emersi in particolare i video – poi confermati come autentici dal Pentagono – degli ufo denominati “Tic-tac”, “go fast” e “gimball”.
Eventi chiave recenti: le testimonianze al Congresso
Negli ultimi anni, il fenomeno UAP ha guadagnato visibilità grazie a udienze pubbliche e testimonianze al Congresso statunitense.
Nel luglio 2023, tre testimoni di alto profilo hanno scosso il dibattito. David Grusch, ex ufficiale dell’intelligence, ha dichiarato al Congresso di essere a conoscenza di un programma segreto statunitense per il recupero di “astronavi aliene” e “resti biologici non umani”.
Schermata tratta da un’ intervista della CNN a Luis Elizondo. ex direttore del programma del Pentagono di indagine sui fenomeni UAP.
Sebbene le sue affermazioni non siano state supportate da prove verificabili, hanno alimentato speculazioni e richieste di trasparenza. Insieme a Grusch, due ex piloti della Marina, Ryan Graves e David Fravor, hanno descritto incontri ravvicinati con UAP. Graves, ad esempio, ha raccontato di un oggetto a forma di cubo all’interno di una sfera trasparente, avvistato nel 2014 al largo di Virginia Beach, che si avvicinò a meno di 50 piedi dal suo jet F-18.
Fravor, invece, è noto per l’incidente del 2004 al largo di San Diego, – proprio l’avvistamento protagonista del reportage del NYTimes del 2017 – quando osservò un oggetto a forma di “Tic Tac” che eseguiva manovre impossibili per la tecnologia umana conosciuta. Entrambi hanno sottolineato che questi avvistamenti non sono eventi isolati, ma costituiscono ormai una routine che pone non pochi grattacapi ai piloti militari e commerciali.
Avvistamenti e testimonianze nel mondo
Gli avvistamenti di UAP non si limitano agli Stati Uniti. In Italia, ad esempio, gli avvistamenti insoliti possono essere dichiarati da qualunque cittadino, semplicemente compilando un modulo da consegnare ai Carabinieri. Ogni anno poi l’Aeronautica Militare stila un rapporto sugli gli avvistamenti di oggetti non identificati.
A livello globale, casi storici come l’incidente della foresta di Rendlesham (Regno Unito, 1980) e l’ondata di avvistamenti in Belgio negli anni ’90 rimangono punti di riferimento per gli ufologi, con tracce fisiche e testimonianze multiple.
Più di recente, gli Usa ma anche altre località nel mondo sono state interessate da sciami di non ben identificati “droni”, oggetti che hanno sorvolato basi militari ma anche centri urbani, spesso di notte, sfuggendo ai più sofisticati sistemi di identificazione. Le autorità e agenzie di sicurezza si sono mostrate riluttanti a fornire una spiegazione univoca e attendibile di questi avvistamenti.
Gli UAP sono dunque un fenomeno reale e attuale, e la loro origine – che sia tecnologica, naturale o extraterrestre – rimane un mistero e va valutata caso per caso con la massima attenzione.
Guardare al cielo con curiosità e mente aperta
Sebbene molti scettici continuino a considerare il fenomeno una fantasia, la crescente attenzione da parte di governi, scienziati e militari dimostra che gli UAP sono una questione autentica e seria. L’attenzione verso di essi non è destinata a diminuire, ma anzi aumenterà via via che – per una serie di motivi – il cielo si sta confermando come una dimensione sempre più protagonista dei traffici e degli interessi umani.
La Giornata Mondiale degli UFO non è pertanto solo una celebrazione del mistero, ma un invito a continuare a esplorare. Quindi, il 2 luglio e non solo alzate gli occhi al cielo: potreste essere testimoni di qualcosa di straordinario!
Con il solstizio d’estate alle spalle e il caldo che ci accompagna da settimane, il cielo di luglio inaugura lo spettacolo notturno tipicamente estivo.
Le ore di luce iniziano lentamente a diminuire, e con esse cresce il tempo a disposizione per osservare le meraviglie del firmamento.
Protagonista assoluta è la Via Lattea, che attraversa il cielo da nord-est a sud, disegnando una scia luminosa punteggiata da costellazioni tra le più spettacolari della volta celeste: il Cigno, la Lira e l’Aquila formano insieme il celebre Triangolo Estivo, un punto di riferimento per chi alza lo sguardo in queste notti. In particolare, la regione del Cigno offre alcuni dei campi stellari più densi e affascinanti dell’emisfero boreale.
Non mancano oggetti celesti notevoli da ammirare con un binocolo o un piccolo telescopio. Anche la luna potrà essere oggetto di valide osservazioni durante il mese.
Proprio per questo, per meglio apprezzare tutte le varie opportunità osservative di luglio 2025, riportiamo qui sotto un interessante video scoperto su YouTube. Il video è opera del Gruppo Astrofili Cremonesi. Notevole il loro livello di approfondimento e la quantità di dati che offrono all’appassionato astrofilo, ci è sembrato perciò che meritasse di essere condiviso. Eccolo:
Il Cielo del mese di luglio 2025 ad opera del Gruppo Astrofili Cremonesi, dal loro canale YouTube.
Di seguito riportiamo, come di consueto, le informazioni sintetiche sugli eventi astronomici tratte dalla sempre ottima pagina dell’UAI, Unione Astrofili Italiani, dedicata al cielo del mese di luglio 2025.
I testi seguenti sono tratti da: Commissione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani http://divulgazione.uai.it
Il giorno 21 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
31 luglio: il sole sorge alle 6.04; tramonta alle 20.32
Oltrepassato il Solstizio d’Estate, le giornate tornano lentamente ad accorciarsi. Dal 1° al 31 luglio la durata del giorno diventa più breve di circa 43 minuti.
Luna
Le Fasi:
Fasi Lunari luglio 2025
Data
Fase
Orario
02/07/2025
Primo quarto
21h 30m
10/07/2025
Luna Piena
22h 37m
18/07/2025
Ultimo quarto
02h 38m
24/07/2025
Luna Nuova
21h 11m
Congiunzioni
Venere – Pleiadi: 3 luglio ore 04:00. (vedi mappa)
Le brevi notti dell’estate ci costringono ad attendere la tarda serata perché la piena oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste.
Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino quasi allo zenit (*). Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti. Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto “Triangolo Estivo” (vedi mappa): i tre notissimi astri ai vertici sono Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno.
Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d’estate. Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo (in effetti, Arturo è impercettibilmente più luminosa).
La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, anche un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma. La costellazione raffigura lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso suonava musiche malinconiche, affranto dal dolore per la morte della sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell’Aquila ha invece una forma a “T”, e Altair ne rappresenta la testa. L’Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende. Tra le più note, quella di Prometeo, l’uomo che osò per primo scalare l’Olimpo, il monte degli dei, per rubare il fuoco. Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e mandò l’Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la coda dell’animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda. Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce, rappresentati nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia. Deneb merita un’attenzione particolare: tra le stelle brillanti del cielo, è la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni luce da noi!
Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa 16 secoli fa, poco prima del crollo dell’Impero Romano, e dopo aver viaggiato per anni e anni nel vuoto, solo adesso giunta ai nostri occhi! Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce – 100 volte meno di Deneb – e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due astri sono quindi luminosi principalmente per effetto della loro distanza relativamente piccola. Deneb è invece una cosiddetta “supergigante azzurra”, con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull’orizzonte meridionale, si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine. Non particolarmente appariscente è la costellazione della Bilancia – unico oggetto inanimato tra i segni zodiacali – mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares. A Sud – Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. Ricordiamo l’Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale, molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose.
Allontanandoci dall’eclittica (**), alta nel cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes. Quest’ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad essa possiamo riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale, a forma di “U”. Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole. Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l’Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
Note:(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste. (**) L’eclittica è il percorso apparente del Sole nell’arco dell’anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l’intersezione tra quest’ultima e il piano dell’orbita terrestre.
METEORE DI LUGLIO 2025
Luglio è un mese affascinante per chi ama osservare le stelle cadenti. Nelle lunghe serate estive, mentre il sole tramonta tardi e l’aria è ancora calda, il cielo notturno si anima con numerosi sciami meteorici, molti dei quali poco conosciuti ma degni di attenzione. Anche se non raggiungono mai la fama delle Perseidi di agosto, alcuni di questi sciami offrono spettacoli autentici e suggestivi. Il 2025, in particolare, si presenta con condizioni piuttosto favorevoli, fatta eccezione per i giorni intorno al 10 luglio, quando cadrà la Luna piena.
La stagione si apre con le theta-Perseidi, che raggiungeranno il loro massimo proprio il 2 luglio, appena prima del primo quarto di Luna. Questo significa che le prime sere del mese offriranno cieli ancora sufficientemente bui per scorgere qualche scia luminosa, soprattutto nelle ore più tarde. Nonostante non siano uno sciame particolarmente ricco, le theta-Perseidi hanno il pregio di annunciare, quasi con discrezione, l’inizio dell’attività meteorica estiva.
Pochi giorni dopo, tra il 7 e il 9 luglio, sarà il momento delle alpha-Pegasidi, meteore veloci e a volte spettacolari, che sembrano irradiarsi dalla costellazione di Pegaso. Purtroppo, nel 2025 questo sciame sarà disturbato dalla Luna quasi piena, il cui apice cadrà la mattina del 10 luglio. La luce lunare invaderà il cielo per gran parte della notte, rendendo difficile l’osservazione delle meteore più deboli. Tuttavia, nelle primissime ore serali, quando la Luna non è ancora troppo alta, si potrà tentare comunque qualche osservazione.
Subito dopo la Luna piena, tra l’11 e il 12 luglio, si presenteranno le epsilon-Pegasidi, uno sciame minore ma interessante, che condivide l’area del cielo con le precedenti. Anche in questo caso, la Luna, ancora molto luminosa, limiterà la visibilità, ma per chi si trova in luoghi bui e con cieli tersi, qualche scia potrebbe comunque sorprendere.
Con l’avanzare del mese, la Luna inizierà a calare e a ritardare il suo sorgere, migliorando sensibilmente le condizioni di osservazione. Intorno alla metà di luglio, si potranno tentare osservazioni delle 20-Aquaridi, uno sciame dal tasso orario piuttosto modesto, ma con un radiante situato nell’Acquario, ben visibile nelle ore centrali della notte. Le meteore sono generalmente rapide, e in alcuni anni sono stati segnalati bolidi isolati. La fase lunare calante garantirà un cielo sempre più buio.
Il terzo appuntamento di rilievo sarà con le delta-Sagittaridi di luglio, il cui massimo è previsto tra il 18 e il 20 del mese. In quel periodo la Luna sarà all’ultimo quarto (precisamente il 17 luglio), quindi sorgerà molto tardi, lasciando libero gran parte del cielo notturno per le osservazioni. Queste meteore, sebbene numericamente modeste, appaiono spesso lente e con scie persistenti, offrendo una visione affascinante soprattutto verso sud, dove si staglia la brillante Via Lattea.
Verso il 25 luglio, pochi giorni dopo la fase di Luna nuova (prevista il 24 luglio), il cielo sarà finalmente buio per tutta la notte, e sarà il momento migliore per apprezzare alcuni sciami più discreti ma affascinanti. Tra questi spiccano le kappa-Delphinidi, attive nella seconda metà del mese, con meteore rapide e sottili che sembrano attraversare il piccolo delfino celeste. Anche se il loro tasso orario non è elevato, la bellezza del cielo privo di luce lunare li renderà ben visibili.
Sempre nella stessa finestra temporale, saranno attive le xi-Arietidi di luglio, uno sciame poco noto, ma interessante per la sua posizione e per il fatto che le meteore appaiono spesso dopo la mezzanotte, quando l’Ariete sorge a est. Il cielo completamente buio di fine mese rappresenta una rara occasione per osservarle in condizioni ideali.
Negli ultimi giorni di luglio, proprio mentre si avvicina il periodo più atteso dell’anno per gli amanti delle meteore, farà il suo ingresso uno dei protagonisti dell’estate: le delta-Aquaridi meridionali, uno sciame ben conosciuto e regolare, con un picco di attività attorno al 28–30 luglio. Le condizioni nel 2025 saranno ottimali: la Luna, ormai nuova, non interferirà con le osservazioni e il radiante sarà ben posizionato dopo la mezzanotte. Le meteore sono rapide, eleganti, e appaiono numerose, regalando spesso scie persistenti.
Nelle stesse notti, quasi a contendersi la scena, si faranno notare anche le alpha-Capricornidi, meteore lente e brillanti, spesso accompagnate da bolidi spettacolari. Anche se il loro tasso orario è contenuto, la qualità delle meteore ne fa uno degli sciami più apprezzati dagli osservatori esperti. Il loro massimo è previsto tra il 29 e il 30 luglio, e quest’anno coinciderà con condizioni lunari eccellenti.
Infine, proprio sul finire del mese, inizieranno ad affacciarsi anche le prime Perseidi, ancora lontane dal picco ma già visibili con qualche meteora occasionale. Sarà un modo perfetto per chiudere il mese con lo sguardo rivolto ad agosto, sapendo che il cielo continuerà a regalarci meraviglie.
Rilasciate delle riprese a infrarossi (FLIR) inedite, che mostrano un UFO manovrare tra le nuvole senza traccia termica visibile
Il giornalista investigativo Jeremy Corbell, insieme a George Knapp, ha pubblicato oggi una straordinaria serie di video termici FLIR registrati da una piattaforma di ricognizione dell’Aeronautica degli Stati Uniti.
Le immagini mostrano un oggetto volante non identificato (UAP) a forma di disco, che si muove tra le nuvole nella regione montuosa tra Afghanistan e Pakistan.
L’oggetto effettua una manovra improvvisa senza emettere alcuna traccia termica. L’incidente, ufficialmente riconosciuto e catalogato dal Dipartimento della Difesa USA, risale al 23 novembre 2020.
Descrizione dell’evento
L’UAP, di forma discoidale, è stato tracciato passivamente mentre si muoveva tra le nuvole, disturbando visibilmente l’atmosfera circostante.
La documentazione ufficiale sottolinea l’assenza di una firma termica coerente con qualsiasi tipo noto di propulsione. L’oggetto compie un cambio di direzione improvviso ad angolo retto, comportamento che secondo gli esperti indica controllo intelligente.
📍 Localizzazione e Dati Tecnici
Data/Ora: 23 novembre 2020, ore 11:13 UTC
Coordinate: 35°02.91’N, 71°17.86’E (regione Hindu Kush)
Tipo di Imaging: FLIR (Forward Looking Infrared)
Piattaforma: Aereo da ricognizione sotto comando USAF
Ecco il post su X di Jeremy Corbell, con i filmati del disco volante:
LARGE “DISC” UAP / ACTIVITY : UAP NAVIGATES THROUGH CLOUDS / DETECTION : AIR FORCE / 23 NOV 2020
*** Investigative journalists Jeremy Corbell and George Knapp obtained and are revealing for the first time – military filmed footage of a UAP – officially documented and catalogued… pic.twitter.com/zi8bermkyb
— Jeremy Kenyon Lockyer Corbell (@JeremyCorbell) June 17, 2025
Le nuvole usate come copertura e l’assenza di propulsione rilevabile
Secondo quanto rivelato, il Dipartimento della Difesa ha annotato che il velivolo sembrava utilizzare la copertura nuvolosa come forma di “gestione passiva della firma” – una tattica per ridurre l’identificabilità visiva e infrarossa.
Questo comportamento è coerente con altri eventi documentati nel rapporto UAP Task Force del 2021.
Nei filmati infrarossi, inoltre, non è presente alcuna traccia di calore associata alla direzione di movimento dell’oggetto. Il che indica l’assenza di propulsione convenzionale, come motori a getto o razzi. Secondo Corbell:
“Il dato più inquietante è l’assenza totale di calore, un elemento praticamente impossibile da falsificare con artefatti visivi.”
L’oggetto catalogato come “UAP”, e il possibile legame con Immaculate Constellation
Il Dipartimento della Difesa ha catalogato ufficialmente l’oggetto come UAP e inserito l’incidente in un database classificato per ulteriori analisi dell’intelligence.
La forma discoidale, il comportamento non convenzionale e la mancanza di spiegazione per la propulsione lo rendono uno degli avvistamenti più rilevanti degli ultimi anni.
Il video mostra caratteristiche molto simili a quelle descritte da Matthew Brown, ex funzionario del DoD, in una segnalazione ufficiale al Congresso su un programma riservato chiamato IMMACULATE CONSTELLATION.
Anche in quel caso si descriveva un oggetto a forma di disco capace di disturbare l’atmosfera, cambiare rotta bruscamente e sparire senza lasciare traccia.
Altro fermo-immagine tratto dai filmati diffusi da Jeremy Corbell.
Le conclusioni dei giornalisti
Jeremy Corbell afferma:
“Non si tratta di un semplice artefatto visivo. Questo UAP si comporta in un modo che nessun mezzo conosciuto può replicare. Non ha emissioni, ma si muove con decisione. È il tipo di prova che merita un’analisi pubblica approfondita.”
Un report dell’ECIPS (“European Centre For Information Policy and Security”) accende i riflettori sul fenomeno UFO / UAP in Europa
Prendiamo spunto da un articolo scritto con competenza dalla giornalista Sabrina Pieragostini sul suo sito Extremamente.it, che ha colto con tempestività e precisione una notizia di grande rilievo: per la prima volta, un’agenzia ufficiale europea afferma in modo esplicito che l’ipotesi di un’origine non umana per alcuni UAP è da considerarsi plausibile. Una svolta concettuale e istituzionale che non può passare inosservata per chi si interessa – anche solo marginalmente – al fenomeno UFO/UAP.
L’Europa si sveglia: l’agenzia ECIPS ora parla di UAP
Il documento a cui ci riferiamo è stato pubblicato dall’ECIPS, ovvero il Centro Europeo per la Politica dell’Informazione e la Sicurezza, un’agenzia con sede in Belgio che agisce come osservatorio e struttura d’intelligence a livello UE. Di norma impegnato in dossier relativi al terrorismo, alla cybersicurezza e al controspionaggio, questa volta l’ECIPS ha deciso di rivolgere la propria attenzione agli UAP (Unidentified Aerial Phenomena).
Secondo quanto riportato nel report ufficiale pubblicato sul loro sito (fate click qui per il pdf originale dal sito Ecips), il crescente numero di prove e testimonianze ha reso necessario uno studio approfondito per valutarne le implicazioni sulla sicurezza europea. Il testo non solo riconosce gli UAP come fenomeni reali e fisici, ma prende in esame esplicitamente anche l’ipotesi extraterrestre come una delle spiegazioni possibili – definendola, appunto, “plausibile”.
(Una nota: il documento è stato pubblicato come dicevamo sulla home page del sito Ecips, tuttavia reca ancora al suo interno la dicitura di riservatezza, (“for internal use only”). Eppure è stato esplicitamente diffuso dall’agenzia stessa.)
Schermata dal sito dell’Ecips, con la descrizione dele report sugli Uap. Ecco il link al pdf.
Caratteristiche che sfidano la fisica
Il documento descrive diversi casi storici e recenti di avvistamenti, alcuni dei quali – i più recenti – sono stati rilevati anche da parte di sistemi radar e testimoni qualificati. A colpire, secondo gli analisti, sono le prestazioni osservate di questi oggetti: accelerazioni improvvise, manovre non compatibili con le leggi della meccanica classica, assenza di propulsione visibile o emissioni termiche, e capacità di stazionamento anche in condizioni atmosferiche avverse.
Tutte queste caratteristiche, sottolinea l’ECIPS, non trovano riscontro nelle tecnologie aerospaziali note, né possono essere pienamente spiegate da fenomeni naturali.
L’elenco delle caratteristiche degli ufo / uap individuate negli anni recenti in particolare da Luis Elizondo e dai suoi collaboratori nei vari gruppi di intelligence e pubblici, denominati i “5 observables”, ossia le 5 caratteristiche osservabili che distinguono le tecnologie degli uap da quelle terrestri.
Scenari ipotizzati: dalla tecnologia segreta all’intelligenza non umana
Notevole il fatto che, nel suo excursus storico, il documento citi tra i casi storici per primo quello avvenuto in Italia nel 1933, di qui afferma (traduzione nostra):
“Uno dei primi presunti incidenti di crash UFO sarebbe avvenuto vicino a Milano, in Italia, il 13 giugno 1933. I giornali locali riportarono che un “oggetto metallico sconosciuto” si era schiantato in una zona rurale, con testimoni che descrivevano un velivolo a forma di disco. Sebbene i documenti ufficiali siano scarsi e l’evento resti non verificato, è significativo come uno dei primi esempi di presunto incidente UFO in Europa.”
L’agenzia di intelligence si sofferma poi sui casi emersi negli ultimi anni, dichiarando:
“Negli ultimi due decenni si è verificato un cambiamento significativo nel modo in cui i Fenomeni Aerei Non Identificati (UAP) vengono gestiti e percepiti dalle comunità della difesa e dell’intelligence degli Stati Uniti e dei loro alleati. In passato relegati a un ambito marginale, oggi gli UAP sono riconosciuti come oggetti credibili che meritano un’indagine seria, a causa delle loro avanzate caratteristiche di volo e delle potenziali implicazioni per la sicurezza.”
Il report passa quindi in rassegna tre possibili categorie esplicative:
Tecnologie avanzate sconosciute, magari straniere (come Cina o Russia) o segrete (USA), ma considerate improbabili per assenza di segnali o fonti note.
Nuovi principi fisici o forme di energia non ancora comprese dalla scienza attuale.
Origine non umana, ossia la possibilità – definita “speculativa ma plausibile” – che alcuni UAP provengano da civiltà non terrestri.
Gli analisti dell’ECIPS evidenziano che alcune manovre e prestazioni osservate richiederebbero energie e materiali oggi fuori dalla portata della tecnologia umana, come propulsori basati su energia di punto zero, manipolazione del campo elettromagnetico o addirittura tecnologie antigravitazionali.
Ufo a forma di “tic-tac” ripreso dai piloti della marina Usa.
Una sfida per la scienza e la sicurezza europea
Ecco cosa dichiara il “Summary” con le sintetiche conclusioni dell’agenzia di intelligence europea riguardo al fenomeno ufo:
“Gli UAP dimostrano capacità di volo che superano i limiti tecnologici umani attuali e mettono in discussione le leggi fisiche consolidate.
I combustibili, i materiali e i sistemi di propulsione noti non possono spiegare le prestazioni osservate.
Esistono diverse spiegazioni plausibili, tra cui l’ipotesi di un’origine extraterrestre o non umana, che resta credibile in attesa di ulteriori prove.
È imperativo condurre ricerche scientifiche su nuovi principi fisici e materiali avanzati.
L’ECIPS dovrebbe sostenere e facilitare iniziative di ricerca interdisciplinare e lo scambio di informazioni di intelligence per affrontare queste sfide.”
Non è dunque solo una questione di curiosità o fantascienza: il fenomeno UAP viene inquadrato come una sfida strategica concreta, che tocca sia la sovranità dello spazio aereo che la capacità dei Paesi europei di reagire a potenziali minacce non convenzionali. Per questo il report propone:
la creazione di protocolli comuni di raccolta e analisi dei dati;
l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare le informazioni disponibili;
la formazione di una Task Force europea dedicata agli UAP.
Comunicazione e opinione pubblica: un altro fronte da gestire
Un’intera sezione del documento è poi dedicata al modo in cui le autorità dovrebbero comunicare queste informazioni alla popolazione. L’ECIPS riconosce che il fenomeno UAP genera grande interesse pubblico, ma anche confusione, disinformazione e teorie complottiste.
La proposta è quella di sviluppare una strategia di comunicazione chiara, trasparente ma responsabile, in grado di contrastare le false narrazioni senza compromettere le fonti di intelligence.
Considerazioni finali: un cambio di paradigma
L’articolo di Sabrina Pieragostini (giornalista che abbiamo imparato a conoscere anche dalla recente ottima serie in tre puntate sui casi italiani di ufo, andata in onda su Focus a maggio 2025), evidenzia bene come questo report segni un cambio di passo importante nella percezione istituzionale del fenomeno UFO/UAP in Europa. Non si tratta ancora di una “rivelazione” in senso stretto, ma per la prima volta un’agenzia europea parla apertamente di ipotesi non terrestri come qualcosa di legittimamente ipotizzabile, sulla base delle anomalie osservate.
Chi da anni spera in una maggiore trasparenza e sistematicità nella gestione del fenomeno troverà in questo documento un punto di appoggio solido: l’ipotesi extraterrestre non è più relegata a margine, ma entra finalmente nel dibattito pubblico come opzione concreta da indagare.
Negli ultimi anni si è fatta strada una narrazione sempre più inquietante, che mette insieme testimonianze disparate, leggi americane, silenzi ufficiali e incontri ravvicinati: e se sulla Terra vivessero – da tempo – razze non umane, tecnologicamente avanzate, divise in fazioni e capaci di influenzare la nostra società?
Un articolo pubblicato il 2 giugno 2025 da Liberation Times apre uno squarcio su questa possibilità, partendo da un fatto avvenuto nel cuore dell’Inghilterra e arrivando fino ai piani alti del Congresso USA.
Un incontro misterioso nel cuore antico dell’Inghilterra
Era una tranquilla mattina d’estate del 2009, vicino a Silbury Hill – un’imponente collina artificiale preistorica nel Wiltshire – quando un sergente di polizia fuori servizio notò tre figure vestite di bianco in un campo d’orzo, accanto a un crop circle, ossia un cerchio nel grano (si tratta per la precisione del cerchio nel grano soprannominato “Maya” per il simbolo che ricordava appunto un geroglifico di quella cultura millenaria). Pensando fossero tecnici forensi, l’agente si avvicinò. Ma da quel momento, lo scenario cambiò.
Rappresentazione artistica di un crop circle vicino a una collina, realizzata con l’ausilio dell’IA.
Il testimone, che ha scelto di rimanere anonimo, riferì che le figure stavano ispezionando il raccolto. Quando cercò di avvicinarsi, percepì un crepitio simile a elettricità statica. I peli sulle braccia si drizzarono. Alla sua chiamata, le tre figure fuggirono con una velocità “non umana”: più veloci di qualunque uomo, sparirono in un attimo. Il sergente tornò all’auto con un forte mal di testa, scosso da un senso di disagio difficile da spiegare.
Testimonianze credibili e apparizioni ricorrenti
Il caso fu ritenuto abbastanza credibile da essere riportato dal Daily Telegraph, non certo un giornale incline a pubblicare storie di alieni. Secondo l’investigatore Andy Russell, l’avvistamento fu uno tra molti nella zona di Warminster, famosa per decenni di fenomeni inspiegabili.
Le entità descritte – alte, snelle, “nordiche” – sembrano ricorrere in numerosi altri racconti, anche oltre i confini britannici.
Dalla campagna inglese alle stanze segrete di Washington
Da episodi isolati a legislazione ufficiale: il salto non è breve, ma è avvenuto. La legge americana sul National Defense Authorization Act del 2023 ha definito per la prima volta gli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena) non solo come oggetti volanti non identificati, ma anche come entità che si muovono attraverso più mezzi – aria, acqua e spazio – con capacità che sfidano le leggi fisiche conosciute.
L’ex Direttore dell’Intelligence USA, John Ratcliffe, ha dichiarato in un’intervista che alcuni UAP “mostrano tecnologie che sembrano violare la fisica” e rappresentano una minaccia se “qualcun altro” possiede capacità superiori alle nostre.
L’ombra lunga della “non-human intelligence”
Nel 2023, il Disclosure Act – sostenuto da nomi di primo piano come il senatore Schumer – ha introdotto un termine inquietante e ufficiale: “intelligenza non umana”. Definita come qualsiasi forma di vita senziente e intelligente non umana che potrebbe essere responsabile dei fenomeni anomali.
Il termine compare 18 volte nel testo legislativo originale, poi ampiamente ridimensionato prima dell’approvazione finale.
Testimonianze sotto giuramento e razze non umane
Nel frattempo, l’ex agente dell’intelligence David Grusch ha testimoniato al Congresso sostenendo l’esistenza di un programma governativo segreto di recupero e retro-ingegneria di veicoli non umani, con tanto di resti “biologici” recuperati.
Il fisico teorico Eric W. Davis, in un’audizione del maggio 2025, ha dichiarato che secondo sue fonti alcune di queste navi sono pilotate da Nordici, Rettiliani, Grigi e Insettoidi.
Accanto a lui, l’ammiraglio Tim Gallaudet – ex capo della NOAA – ha affermato nel 2024 di essere convinto, sulla base di contatti fidati, che “diversi tipi di intelligenze non umane” stiano visitando la Terra e che non ne comprendiamo ancora le intenzioni.
Fazioni in conflitto, accordi segreti e “controllo dall’alto”
Alcuni insider, parlando con Liberation Times in forma anonima, hanno descritto una realtà ben più complessa e oscura: quella di fazioni aliene rivali, alcune benevole, altre ostili, altre ancora indifferenti, in competizione tra loro – persino all’interno della stessa specie.
Secondo una fonte, ci sarebbe una “gestione” dell’umanità attraverso un sistema di controllo occulto e accordi tecnologici con governi selezionati. Una teoria suggerisce che le nazioni terrestri agiscano come proxies, cioè come pedine in giochi di potere inter-specie.
Origini oscure: dai Nazisti al caso Roswell
Una delle ipotesi più controverse riguarda un presunto contatto tra l’unità di ricerca nazista SS-Ahnenerbe e una fazione nordica di intelligenze non umane già negli anni ’30. Sarebbe stata questa fazione a favorire, dopo la guerra, i primi contatti con il governo USA tramite la Joint Intelligence Objectives Agency (disciolta da Kennedy nel ’62).
Secondo tale versione, il famoso incidente di Roswell del 1947 non coinvolse un’astronave aliena pura, ma una collisione tra due veicoli terrestri reverse-engineered grazie all’aiuto di questi “Nordici”. Uno dei prototipi sarebbe stato sviluppato in Argentina da scienziati nazisti, l’altro negli USA con team italo-tedeschi.
Silenzi, minacce e il muro dell’intelligence
Nonostante il crescente numero di dichiarazioni pubbliche, fonti vicine ai programmi segreti riferiscono che la verità rimane imprigionata dietro un muro di controinformazione, ridicolizzazione e intimidazione. Chi ha accesso ai veri documenti – dicono – rischia la carriera o peggio se osa parlarne apertamente.
Molti ritengono che solo l’intervento diretto di un presidente in carica, con pieni poteri, potrà rompere l’impasse e aprire finalmente i dossier nascosti.
“La Terra non è nostra”: la verità più difficile da accettare?
L’affermazione più disturbante, riportata da più fonti a Liberation Times, è che alcune razze non umane vivano qui da sempre. Secondo queste testimonianze, non solo non siamo soli, ma non siamo mai stati i padroni di casa. Alcune di queste entità – si dice – praticano ancora oggi abduzioni umane e attività sconosciute nei nostri cieli e sottoterra.
Il problema, oggi come sempre, è quanto siamo disposti a sapere. Quanto siamo pronti, come civiltà, ad accettare una realtà che riscriverebbe ogni fondamento della nostra storia, religione e politica.
Conclusione: una storia da affrontare o da nascondere?
Dall’avvincente racconto dell’incontro misterioso con le entità avvistate nel campo di grano inglese, fino a giungere agli ultimi sviluppi pubblici e politici in sede di Congresso americano, le voci sulla possibile presenza di intelligenze non umane sulla Terra si moltiplicano.
Ma la domanda resta sospesa: cosa ci viene nascosto? Se davvero più specie intelligenti non umane vivono o interagiscono con noi, lo fanno con quali scopi? E chi, tra i nostri governi, ne è al corrente?
La risposta potrebbe cambiare per sempre la percezione di cosa significhi essere umani.
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Il Brasile apre i suoi archivi sugli UFO con un nuovo rilascio di un corposo insieme di documenti: online quasi 900 dossier ufficiali. Ecco come accedere all’Archivio degli ufo brasiliani.
I documenti rilasciati dall’Arquivo Nacional
Una nuova ondata di trasparenza sugli UFO arriva questa volta dal Brasile. Il Arquivo Nacional, l’Archivio Nazionale brasiliano, ha recentemente pubblicato online quasi 900 documenti ufficiali relativi ad avvistamenti di oggetti volanti non identificati, registrati tra gli anni ’50 e il 2023. È uno dei più ampi rilasci pubblici di documentazione UFO da parte di un governo latinoamericano.
Il materiale è stato raccolto nel corso dei decenni dalle forze armate brasiliane — in particolare dall’aeronautica militare — che hanno monitorato e indagato centinaia di episodi attraverso rapporti, fotografie, mappe e testimonianze.
Esempio di documento dei casi UFO dell’Archivio nazionale brasiliano. Copyright/Fonte: sian.an.gov.br
Una lunga storia di “rivelazioni”
Il Brasile non è nuovo alla trasparenza in ambito ufologico. Già nel 2004 il governo cominciò a declassificare alcuni rapporti, e nel 2010 l’aeronautica annunciò che avrebbe raccolto e archiviato sistematicamente tutte le segnalazioni UFO in un apposito database. Questo nuovo rilascio rappresenta però un passo ulteriore, perché rende i documenti accessibili online direttamente dal sito dell’Archivio Nazionale.
Secondo il portale tedesco Grenzwissenschaft Aktuell, i fascicoli contengono testimonianze civili e militari, compresi casi celebri come la cosiddetta Notte Ufficiale degli UFO del 1986, quando diversi oggetti luminosi furono intercettati da caccia brasiliani nei cieli sopra San Paolo, Rio de Janeiro e altre regioni.
La consultazione dell’archivio è libera
I documenti possono essere consultati da chiunque attraverso la piattaforma Sistema de Informações do Arquivo Nacional (SIAN), cercando i materiali sotto la dicitura Fenômenos Aéreos Não Identificados. La mole di dati include anche resoconti su manovre aeree anomale, oggetti che sfuggivano ai radar, oppure episodi classificati come inspiegabili dagli stessi investigatori.
Questa mossa si inserisca in un trend internazionale, in cui sempre più paesi — dagli Stati Uniti al Messico, passando per la Francia e il Regno Unito — hanno deciso di rendere pubblici i propri archivi sugli UFO, nel nome della trasparenza e della libertà d’informazione.
Va detto tuttavia che raramente le informazioni rilasciate tramite questi archivi rappresentano delle novità rispetto a notizie già conosciute o documenti già diffusi in precedenza.
Ecco come accedere ai file UFO brasiliani
L’Arquivo elenca 893 casi di avvistamento dal Brasile dal 1952 al 2023. Questi sono ordinati cronologicamente in base alla data dell’incidente.
Come consultarli:
1) Sul sito web del sistema di archiviazione SIAN (Sistema de Informação do Arquivo Nacional)occorre registrarsi con un account come cittadino straniero non brasiliano. Per praticità se non si conosce la lingua portoghese è possibile selezionare l’inglese nel menù in alto.
2) Dopo aver effettuato con successo la registrazione, accedere nuovamente alla pagina iniziale alla voce “Accessar”. Cercare quindi “Objeto Voadores Não Identificados” (Oggetti volanti non identificati).
3) Qui è possibile selezionare i casi desiderati per visualizzare le informazioni disponibili nell’Archivio nazionale.
Come si legge sul sito tedesco che ha riportato la notizia, “L’Archivio nazionale ha dichiarato che si tratta di una raccolta di casi non valutata di rapporti di avvistamento UFO provenienti dal Brasile. Le registrazioni di casi e materiali in questa raccolta non dicono nulla sullo stato e la natura dei fenomeni descritti e mostrati. Presumibilmente, la maggioranza può anche essere dichiarata convenzionale.”
Un invito alla ricerca
Questo rilascio rappresenta comunque un’opportunità per appassionati, studiosi e ricercatori indipendenti: un’intera banca dati di casi storici che possono essere letti in un’unico archivio, nel loro contesto originale.
Si tratta inoltre di una ulteriore testimonianza di come il fenomeno UFO non sia confinato a un singolo paese o cultura.
Anche in America Latina, come in molte altre parti del mondo, il cielo continua a essere fonte di misteri.
Giugno 2025 si apre con un evento astronomico di grande fascino: una possibile aurora boreale visibile anche a latitudini insolite, grazie a una forte tempesta geomagnetica. Al tramonto e nelle ore successive, tenete gli occhi puntati al cielo, soprattutto nella serata del 1° giugno, e probabilmente anche nei giorni seguenti.
Una potente espulsione di massa coronale dal Sole ha infatti generato una tempesta geomagnetica di livello G3, secondo i modelli della NASA. Questo fenomeno, causato da intensi venti solari, potrebbe non solo creare aurore boreali spettacolari, ma anche provocare disturbi ai sistemi elettronici, come blackout o interferenze.
Sul fronte scientifico, esperti come Giovanni Ghirga di ISDE (vedi articolo su AdnKronos) sottolineano che, sebbene le tempeste solari non rappresentino un rischio diretto per la salute, potrebbero avere effetti indiretti, come alterazioni del ritmo cardiaco o disturbi neuropsicologici in soggetti vulnerabili. Intanto, il monitoraggio di NASA e NOAA continua per valutare impatti su dispositivi medici e sistemi tecnologici.
UGC 1810: Wildly Interacting Galaxy from Hubble Image Credit: NASA, ESA, Hubble, HLA; Processing & Copyright: Domingo Pestana
“Spiegazione (tradotta dalla pagina NASA Apod): cosa sta succedendo a questa galassia a spirale? Anche se i dettagli rimangono incerti, sicuramente ha a che fare con una battaglia in corso con il suo vicino galattico più piccolo. La galassia in primo piano è etichettata UGC 1810 da sola, ma insieme al suo partner di collisione è conosciuta come Arp 273. La forma generale di UGC 1810 – in particolare il suo anello esterno blu – è probabilmente il risultato di interazioni gravitazionali selvagge e violente. Il colore blu di questo anello è causato da enormi stelle che sono blu calde e si sono formate solo negli ultimi milioni di anni. La galassia interna appare più antica, più rossa e infilata di polvere filamentaria fredda. Alcune stelle luminose appaiono bene in primo piano, non correlate all’UGC 1810, mentre diverse galassie sono ben visibili sullo sfondo. Arp 273 si trova a circa 300 milioni di anni luce di distanza verso la costellazione di Andromeda. Molto probabilmente, UGC 1810 divorerà il suo compagno galattico nel prossimo miliardo di anni e si stabilirà in una classica forma a spirale.”
Non perdete l’occasione di osservare il cielo anche questo mese.
Si trova nella costellazione del Toro fino al giorno 21, quando passa nella costellazione dei Gemelli. 1 giugno: il sole sorge alle 5.39; tramonta alle 20.41 15 giugno: il sole sorge alle 5.36; tramonta alle 20.49 30 giugno: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.52
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana).
21 giugno: Solstizio d’Estate
Quest’anno il solstizio cade il 21 giugno, precisamente alle ore 02 e 42 minuti (fuso orario di Greenwich).
Nel giorno più lungo dell’anno il sole sorge alle 5.36 e tramonta alle 20.51. Il giorno dura 15 ore e 15 minuti.
Al mezzogiorno dell’Ora Solare (ovvero alle una dell’Ora Legale attualmente in vigore) il Sole raggiunge il punto di massima elevazione sull’orizzonte. L’altezza raggiunta dal Sole dipende dalla latitudine: a Roma al culmine arriva a circa 71° 30′. A Milano l’altezza massima è 68° (3° 30′ più basso rispetto a Roma), a Palermo invece supera i 75°.
Luna
Fasi Lunari giugno 2025
Data
Fase
Orario
03/06/2025
Primo quarto
05h 41m
11/06/2025
Luna Piena
09h 44m
18/06/2025
Ultimo quarto
21h 19m
25/06/2025
Luna Nuova
12h 31m
Congiunzioni
Luna – Marte : il primo evento astronomico del mese è la congiunzione fra la Luna e Marte. La sera del 1° giugno la Luna, che sta per raggiungere la fase di Primo Quarto (il giorno 3) si troverà interposta tra il pianeta rosso e Regolo, la stella più luminosa della costellazione del Leone. (vedi mappa)
Luna – Saturno : prima dell’alba del 19 giugno la Luna all’Ultimo Quarto sorge nel cielo orientale in congiunzione con Saturno. I due astri saranno vicini tra loro all’interno della costellazione dei Pesci. (vedi mappa)
Luna – Venere : tra le prime luci dell’alba del 22 giugno sull’orizzonte a Est al centro della costellazione dell’Ariete potremo ammirare la sottile falce di Luna calante in congiunzione con Venere. (vedi mappa)
Luna – Pleiadi : poco prima del sorgere del Sole del 23 giugno la Luna, una sottile falce in fase calante, si avvicinerà alle Pleiadi, nella costellazione del Toro, fino ad occultare diverse stelle dell’ammasso stellare. (vedi mappa)
Luna – Marte : il 29 giugno si ripete lo spettacolo dell’allineamento di astri osservato il 1° giugno, ma con diverso ordine. Dobbiamo osservare nuovamente la costellazione del Leone, ma in questa occasione l’astro più in basso, sulla destra, sarà la stella Regolo; al centro vedremo di nuovo la Luna crescente. Il terzetto è completato da Marte. (vedi mappa)
Costellazioni
Mappa delle costellazioni del cielo di giugno 2025.
In tarda serata sarà possibile vedere sull’orizzonte a Sud-Est la costellazione dello Scorpione: ha un disegno inconfondibile, con le tre stelle a destra, quasi allineate in verticale, che rappresentano le chele dell’animale.
Spostandoci a sinistra, troviamo la brillante Antares, una supergigante rossa. La costellazione prosegue con le stelle che ne rappresentano il resto del corpo e la lunga coda, che termina con il pungiglione. Notiamo subito una particolarità delle costellazioni zodiacali estive: esse sono molto più basse sull’orizzonte rispetto a quelle invernali.
Mentre nei mesi invernali i Gemelli sfioravano quasi lo Zenit sopra le nostre teste, è invece una sfida per gli osservatori del cielo il riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così basse da essere spesso in parte nascoste dai rilievi all’orizzonte o dalle foschie serali. L’ideale è osservarlo nelle notti chiare, sul mare, verso Sud, intorno alla mezzanotte.
Rimanendo lungo lo Zodiaco, potremo riconoscere più a destra la Bilancia (l’unico oggetto inanimato delle 12 costellazioni dello zodiaco), mentre alla sua sinistra sorgerà il Sagittario. A Ovest potremo invece osservare in successione il lento tramontare delle grandi costellazioni del Leone e della Vergine.
Un discorso a parte lo merita l’Ofiuco, un’estesa costellazione situata sopra lo Scorpione; nonostante le dimensioni è poco spettacolare a causa dell’assenza di stelle particolarmente luminose. Tuttavia l’Ofiuco gode di una certa notorietà per il suo ruolo di “tredicesima costellazione zodiacale”: si tratta di un dettaglio ben noto ad astronomi ed astrofili; semplicemente lo Scorpione si trova in gran parte al di sotto dell’Eclittica, per cui il Sole, una volta sfiorato la parte superiore della costellazione, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco, che quindi risulta essere la 13a costellazione a trovarsi sul suo cammino lungo lo Zodiaco.
Allontanandoci dall’eclittica, alte nel cielo notiamo le due stelle più brillanti del cielo estivo: la più occidentale è Arturo, nella costellazione del Bootes. Più a oriente troviamo Vega. Questo astro fa parte della piccola costellazione della Lira, che insieme al Cigno e all’Aquila forma un ampio triangolo che occupa la porzione più elevata della volta celeste per tutto il periodo estivo.
Il cielo settentrionale è, come sempre, caratterizzato dalle due Orse. Volgendo lo sguardo verso la Stella Polare che nell’Orsa Minore ci indica la direzione del Nord, vedremo l’Orsa Maggiore dominare il cielo a Nord-Ovest. Dalla parte opposta rispetto alla Stella Polare, a Nord-Est, possiamo riconoscere Cassiopea e Cefeo.
Meteore
Con l’arrivo di giugno 2025, il cielo notturno torna a offrire uno spettacolo affascinante per tutti gli appassionati di meteore. Anche se il mese non è tra i più prolifici in termini di intensità degli sciami, numerosi eventi minori, talvolta imprevedibili, animano la volta celeste, regalando occasioni preziose di osservazione. Grazie alla favorevole configurazione delle fasi lunari, che vede la Luna piena l’11 giugno e l’ultimo quarto il 18, gran parte del mese sarà caratterizzata da un cielo sufficientemente buio nella seconda parte della notte, ottimale per avvistare le scie luminose.
Tra gli sciami più promettenti spiccano le Lyridi di giugno, attive intorno al 15 giugno. Pur con uno ZHR modesto (5 meteore/ora), offrono meteore veloci e brillanti da un radiante alto nel cielo, visibile per tutta la notte nella costellazione della Lira. Il momento dell’osservazione coincide con il calare della Luna, garantendo condizioni favorevoli.
Particolarmente atteso è il ritorno delle Tau Herculidi, legate alla cometa 73P/Schwassmann–Wachmann 3. Questo sciame è noto per occasionali outburst spettacolari, come quello del 2022. Anche se lo ZHR previsto resta basso, la loro imprevedibilità le rende degne di attenzione, specialmente nelle ore tra il 12 e il 14 giugno.
Altri due sciami molto interessanti, sebbene meno noti al pubblico, sono le Arietidi diurne e le Zeta Perseidi. Entrambi sono sciami radar, con picchi rispettivamente il 5 e il 6 giugno, e possono manifestare meteore visibili ad occhio nudo poco prima dell’alba. Si tratta di meteore veloci, spesso radenti l’orizzonte, legate alla cometa 96P/Machholz.
Più discreti ma osservabili con buone probabilità anche in condizioni urbane sono le mu-Cassiopeiidi e le rho-Draconidi di giugno, attivi nei primi giorni del mese, con meteore lente e radiante ben posizionato nel cielo boreale. Questi sciami sono ideali per chi vuole iniziare le osservazioni in serate ancora poco disturbate dalla luce lunare.
Nel cuore del mese si distinguono anche le epsilon-Cygnids di giugno, con un radiante posto nella costellazione del Cigno. Le meteore di questo sciame sono luminose e talvolta colorate, visibili specialmente dopo la mezzanotte tra il 10 e il 12 giugno.
La seconda metà del mese, favorita dall’avanzare dell’ultimo quarto lunare, sarà dominata da sciami più deboli ma interessanti come le Epsilon Perseidi, le Bootidi di giugno (note per outburst storici, anche se rari) e le Sagittariidi di giugno, quest’ultime con meteore lente provenienti da un radiante basso nel cielo meridionale.
In sintesi, giugno offre un ventaglio vario di sciami meteorici, molti dei quali sono ottimamente osservabili nelle ore che precedono l’alba, quando il cielo è più buio e i radianti sono più alti. Per godere al meglio dello spettacolo si consiglia di osservare lontano dalle luci cittadine, stendersi su una coperta o una sedia reclinabile e armarsi di pazienza. Anche in assenza di grandi piogge meteoriche, ogni notte può regalare la magia di una scia improvvisa a solcare il cielo.
Il 26 maggio 2025, un editoriale di Anders Warell, professore dell’Università di Lund, ha messo in luce l’urgenza di trattare in maniera scientifica il tema affascinante e controverso degli UFO, noti anche come fenomeni anomali non identificati (UAP).
“L’atteggiamento scettico nei confronti degli UFO è stato a lungo un ostacolo efficace all’esame critico e allo sviluppo delle conoscenze. Tuttavia, ora ci sono segni di un maggiore interesse per l’argomento anche all’interno del mondo accademico, e questo è positivo. È giunto il momento di ulteriori ricerche per contrastare l’eclissi della conoscenza in questo settore, scrive Anders Warell, Università di Lund.”
Un cambiamento di prospettiva in Europa?
Mentre gli Stati Uniti sono storicamente sempre in prima linea su questo argomento, l’Europa non dovrebbe essere da meno. Un dibattito relativamente recente al Parlamento Europeo e le poche anche se utili iniziative accademiche dimostrano che anche il nostro continente – forse – si appresta ad affrontare il tema con serietà, cercando di colmare il divario di conoscenza.
Certo, negli Usa ci sono stati numerosi e ben più significativi dibattiti al Congresso, e il dibattito oltreoceano è su tutto un altro livello. Si discute quasi quotidianamente (almeno sulle poche testate giornalistiche che trattano l’argomento) di UAP e della loro rilevanza per la sicurezza nazionale.
Ma l’editoriale svedese segnala che comunque in Europa qualcosa sembra muoversi. Sempre in Svezia, ad esempio, enti come FOA e FOI raccolgono da decenni segnalazioni di oggetti non identificati, segno che l’interesse per quell’argomento è presente.
Il problema della “eclissi di conoscenza”
Come sottolinea Warell, il principale ostacolo allo studio degli UAP è lo stigma sociale e mediatico, che porta a liquidare il fenomeno senza approfondimenti.
Questo atteggiamento ha creato una vera e propria “eclissi di conoscenza”, impedendo lo sviluppo di ricerche serie. Eppure, le osservazioni di oggetti con comportamenti inspiegabili, documentate da radar, video e testimonianze, richiedono un approccio scientifico.
L’Accademia (forse) si muove.
L’Europa sta iniziando a rispondere? Per ora l’iniziativa pur lodevole dell’accademia svedese appare come un evento isolato.
Nell’editoriale si menziona il corso dedicato agli UAP che la stessa università di Lund aveva annunciato qualche mese fa, il 28 gennaio 2025, in un articolo di Charlie Olofsson che annunciava come gli UFO sarebbero presto diventati un soggetto di studio universitario.
Dalla primavera 2025, infatti, l’Università di Linköping offre un corso accademico dedicato.
Le implicazioni per la scienza e un appello per l’Europa
Gli UAP non sono solo un mistero scientifico, ma sollevano questioni profonde. Se questi oggetti non sono di origine umana, chi li controlla?
La loro esistenza potrebbe richiedere un ripensamento delle nostre conoscenze fisiche e tecnologiche, aprendo nuove frontiere in campi come l’energia e i materiali.
Warell invita l’accademia europea a non sottovalutare il proprio ruolo. Con migliaia di segnalazioni annuali e dati raccolti da sensori, c’è un’enorme quantità di materiale da analizzare.
Collaborazioni internazionali e ricerche interdisciplinari sono essenziali per superare lo stigma e avanzare nella comprensione degli UAP. L’Europa ha l’opportunità di essere protagonista in questo campo, dimostrando che non è seconda agli USA.
Conclusioni
Leggere che il dibattito sugli UAP abbia registrato finalmente un inizio anche in Europa, è incoraggiante, soprattutto se ciò avviene in contesti tradizionalmente conservatori, come quello accademico.
È il momento di prendere sul serio il fenomeno, non solo per la curiosità scientifica, ma per le sue implicazioni sulla sicurezza, sulla tecnologia e sulla nostra comprensione dell’universo. L’Europa dovrebbe mostrarsi pronta a fare la sua parte: altrove infatti la ricerca sugli UAP è già iniziata da parecchio tempo.
Nel cuore del Wiltshire, Inghilterra, a pochi chilometri da Stonehenge, è riapparso uno dei fenomeni più misteriosi, nei giorni scorsi, a maggio 2025: un nuovo cerchio nel grano.
Infatti, il disegno perfettamente simmetrico è comparso in un campo agricolo, con le piante di grano che risultano piegate. La particolarità è che ha un disegno geometrico al suo interno che richiamerebbe un simbolo celtico, una specie di nodo o stella a quattro punte. Un altro cerchio nel grano è apparso nello stesso periodo nel Dorset, a poche decine di chilometri di distanza.
Un nodo celtico o un messaggio di altro tipo?
Il disegno, scoperto pochi giorni fa (dunque in questo mese di maggio 2025) nei pressi di Sutton Veny, presenta una struttura altamente sofisticata: un nodo celtico intrecciato in una forma a stella a quattro punte, inscritto in un cerchio.
Un altro crop circle è comparso circa 50 km più a sud, nella contea di Dorset, con due cerchi sovrapposti e altri motivi geometrici interni, meno “mistici” ma altrettanto precisi.
A rilanciare la notizia sono stati ovviamente per primi i tabloid inglesi, ma anche alcuni youtuber si sono interessati alla novità.
Guarda i video: esplorazioni sul posto
Il canale YouTube “Caspersight” ha pubblicato un lungo video con riprese dettagliate del nuovo cerchio a Sutton Veny. Il video mostra il sito direttamente sul posto, con l’autore che ha esplorato il campo dove si è formato il misterioso cerchio. Eccolo:
Un altro canale YouTube (“Droning On”) ha pubblicato una vista aerea dell’altro cerchio nel grano comparso nel Dorset, che raffigura due cerchi sovrapposti parzialmente e una specie di doppio fuso al centro, eccolo:
Wiltshire: capitale mondiale dei cerchi nel grano
Questa non è una zona qualunque. Il Wiltshire è considerato la “capitale mondiale” dei cerchi nel grano, con oltre 380 formazioni registrate dal 2005, quasi tutte apparse nel periodo compreso tra maggio e agosto, quando il raccolto è abbastanza alto da essere piegato senza spezzarsi.
La vicinanza a Stonehenge, monumento millenario legato all’astronomia e ai culti antichi, non fa che aumentare il fascino e la portata simbolica di questi eventi.
Stonehenge, immagine dal web
Creazione umana o intervento alieno?
Come sempre, la comunità si divide. Alcuni ricercatori, come Monique Klinkenbergh (si legge nell’articolo del Daily Star), fondatrice di una mostra permanente sui cerchi nel Pewsey Vale, riconoscono che molti di essi sono opere umane, ma non tutti. Alcuni, sostiene, si formano in pochi secondi, spesso osservati in diretta da testimoni che riferiscono sfere luminose o lampi improvvisi sopra i campi.
Nel 2001, un gigantesco cerchio di oltre 400 elementi apparso a Milk Hill (sempre nel Wiltshire) mise in crisi anche gli scettici, per la sua dimensione (240 metri di diametro) e la complessità tecnica impossibile da riprodurre in una sola notte con strumenti rudimentali.
Lo spettacolare cerchio nel grano apparso a apparso a Milk Hill nel 2001.
Il video “storico” di due UFO che creano un cerchio – un reperto sempre affascinante
Esiste poi un “famoso” video, reperibile su YouTube e che postiamo qui sotto, risalente a parecchi anni fa, che se davvero reale e non realizzato a computer rappresenterebbe un documento straordinario: si vedono due sfere metalliche, debolmente luminose, che percorrono a volo radente un campo di grano, e sotto di loro, come magicamente, compare un disegno tracciato nel campo coltivato. Ammiratelo se non l’avete mai visto:
Il punto di vista del contadino
Il proprietario del campo dove è apparso il nuovo disegno con il simbolo “celtico” non l’ha presa bene: vedere il proprio raccolto schiacciato non è esattamente un sogno per un agricoltore.
Tuttavia, da quanto si legge nell’articolo del giornale inglese, sembra che l’uomo si sia rapidamente adattato alla situazione, aprendo il terreno ai visitatori in cambio di una piccola donazione. Una forma curiosa di “agriturismo ufofilo”, potremmo dire. 😁