Autore: UfoItalia.it

  • Forse i terremoti si possono prevedere. La scoperta di un ricercatore italiano

    Forse i terremoti si possono prevedere. La scoperta di un ricercatore italiano

    Due studi guidati da un ricercatore dell’Università di Parma rivelano interessanti possibilità, mediante l’utilizzo dei GPS e lo studio dei movimenti delle faglie tettoniche

    La scienza ufficiale dice che no, non si possono prevedere i terremoti. Ma il progresso scientifico si realizza proprio mettendo in discussione le idee ormai cristallizzate, e portando prove o almeno nuove teorie supportate da dati concreti.
    Ecco perché è interessante la proposta di un gruppo di ricerca capitanato dal professore dell’Università di Parma Giampiero Iaffaldano, docente dell’Unità di Scienze della Terra al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale della città emiliana.

    Gli studi del docente e del suo gruppo di ricerca si sono concretizzati in due articoli pubblicati recentemente su riviste scientifiche del settore, uno sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth” e un altro su “Scientific Reports”.

    I loro straordinari risultati dimostrano che i segnali legati ai terremoti possono essere rilevati tramite GPS, lo stesso sistema impiegato nelle mappe e nei navigatori degli smartphone, con largo anticipo e a grande distanza. Questo apre la possibilità di utilizzare tali segnali per ridurre il rischio sismico.

    Il blog Ufoitalia.it si occupa di tematiche ufologiche e astronomiche, e questa novità ci è sembrata molto interessante tanto da meritare un articolo. In fondo, l’astronomia è anche scienza che si occupa del nostro pianeta, il più bel corpo celeste che conosciamo!

    Vediamo alcune informazioni che siamo riusciti a raccogliere in rete su questa notevole scoperta.

    Le avvisaglie dei terremoti

    In breve, come hanno fatto i ricercatori ha scoprire le avvisaglie dei terremoti? Hanno analizzato i dati di due forti terremoti degli ultimi decenni, quello dell’Aquila del 2009 (magnitudo 6.3) e quello del Sichuan del 2008 (magnitudo 7.9), e hanno studiato i movimenti delle placche tettoniche rilevati dai satelliti tramite il sistema di localizzazione GPS.

    Che cosa hanno notato? Che si verifica un rallentamento del movimento di quelle placche che precede i terremoti, un rallentamento di circa il 20% rispetto alla velocità normale. E questo fenomeno si verificherebbe non giorni o mesi, bensì anche anni prima del sisma. Un dato questo che apre a notevoli prospettive per quanto riguarda l’ipotesi di prevedere i terremoti.

    Ci sono molti aspetti interessanti di queso studio scientifico. Primo fra tutti la semplicità e l’economicità. In fondo, i ricercatori non hanno impiegato tecnologie costose o particolarmente innovative, ma hanno svolto un buon lavoro di ingegno e di analisi dei dati, dunque hanno guardato il problema da una prospettiva nuova.

    È interessante poi perché apre a una possibilità di previsione dei terremoti, che certamente sarà da verificare sperimentalmente e da provare sul campo, ma è comunque una prospettiva che dà qualche speranza.

    Come “funzionano” i terremoti e le scoperte dei ricercatori

    Il ciclo dei terremoti è ampiamente studiato dai geologi. Sappiamo che la superficie terrestre è suddivisa in placche tettoniche che si spostano in direzioni diverse a velocità che variano da pochi millimetri a centimetri all’anno. Quando queste placche si muovono e interagiscono tra loro, accumulano lentamente energia, che viene poi rilasciata bruscamente durante i terremoti.

    La costanza di questi movimenti delle placche durante i cicli sismici è stata a lungo un principio fondamentale nei modelli di genesi dei terremoti.

    Tuttavia, il professor Iaffaldano e i suoi colleghi hanno osservato che questa costanza prevista dal modello del ciclo sismico non è proprio costante, e si possono osservare dei rallentamenti, prima e dopo il verificarsi dei terremoti. Questi rallentamenti sono misurabili attraverso le rilevazioni dei movimenti delle placche fornite dai sistemi di navigazione satellitare.

    Nel primo studio i ricercatori hanno dimostrato che la microplacca Adria, quella responsabile del terremoto dell’Aquila del 2009, ha rallentato del 20% prima del terremoto.

    Nel secondo studio hanno preso in esame la microplacca della Cina del Sud, ed anche quella rilevazione smentisce il modello tradizionale del ciclo sismico.

    Come si legge nell’abstract del loro secondo articolo (traduzione nostra): «Utilizziamo serie temporali di posizionamento ad alta precisione del sistema di navigazione satellitare globale (GNSS) relative ai periodi 2001-2004 e 2014-2017 per dimostrare che, contrariamente a quanto affermato sopra, il movimento della microplacca del Sud della Cina è cambiato dopo il terremoto di magnitudo 7.9 di Wenchuan del 2008. I dati GNSS e le incertezze associate indicano un rallentamento del movimento della placca fino al 20%, un valore che supera l’influenza del rumore nei dati e che ha quindi un significato tettonico.»

    La prevenzione e i possibili sviluppi scientifici

    La posizione della scienza ufficiale riguardo ai terremoti è che non si possono prevedere. L’unica cosa che si può fare è la prevenzione, e una stima statistica delle zone più a rischio. La pratica della prevenzione e della consapevolezza è senza dubbio la cosa più importante da coltivare e da diffondere.
    Sappiamo quanto il territorio italiano sia a rischio sismico diffuso, sia per la natura geologica attiva del nostro territorio, sia per le caratteristiche precarie della maggior parte degli edifici.

    Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile questo monito è giustamente espresso e ribadito (https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/sismico/attivita/). Come riporta lo stesso sito, tuttavia, la scienza è comunque attiva nella ricerca di possibili precursori sismici, ossia informazioni che potranno consentirci qualche possibilità di previsione: «Negli ultimi anni la scienza ha fatto notevoli progressi nello studio dei precursori sismici, ovvero di quei parametri chimici e fisici del suolo e del sottosuolo che subiscono variazioni osservabili prima del verificarsi di un terremoto. In futuro lo studio sistematico di questi precursori potrebbe consentire di fissare l’istante iniziale del terremoto, anche se si dovranno evitare falsi allarmi, che potrebbero risultare ancora più dannosi.»

    L’auspicio è che ricerche come quelle portate avanti dal professor Iaffaldano e colleghi possano fornire utili indicazione per la previsione dei terremoti. La loro rilevazione della modifica di velocità dei movimenti delle placche, influenzata dai terremoti, costituisce uno dei più innovativi progetti in quel campo.

    Gli studi scientifici – bibliografia

    Per ricercatori, scienziati e appassionati che volessero approfondire, ecco i titoli completi e i riferimenti dei due articoli scientifici pubblicati:

    • Variations of Whole–Adria Microplate Motion During the Interseismic Phase Preceding the MW 6.3, 6 April 2009 L’Aquila (Italy) Earthquake (uscito a giugno 2024 sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth”)
    • Impact of the 2008 MW 7.9 Great Wenchuan earthquake on South China microplate motion (uscito a luglio 2024 su “Scientific Reports”).

    Scopri in tempo reale dove e quando avvengono i terremoti

    Lo sapevi che sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) c’è una pagina aggiornata in tempo reale con i dati di tutti i terremoti che avvengono nel mondo?

    I terremoti sono elencati con informazioni dettagliate come l’orario in cui si sono verificati, la magnitudo, il luogo e altre informazioni geografiche e di localizzazione. Puoi trovarla qui: http://terremoti.ingv.it/.

  • Il cielo del mese: agosto 2024

    Il cielo del mese: agosto 2024

    Ufoitalia.it è pensato anche per chi, come noi, è un astrofilo e prova un’attrazione magnetica per la semplice osservazione del cielo notturno, affascinato dal mistero dell’Universo.

    Allora non può mancare una sezione di astronomia, di divulgazione e cultura astrofila. La inauguriamo proprio con la rubrica del Cielo del mese, un post dedicato ai fenomeni da osservare nel mese in entrata.

    Carta del cielo allo zenit, indicativa per il 15 agosto 2024.

    Agosto è facile per chi ama osservare le stelle: le serate sembrano voler chiamare ognuno di noi ad uscire anche soltanto per ricevere il fresco della notte. Lo spettacolo del cielo estivo è al suo culmine, con le costellazioni del Cigno, Lira, e le altre che fanno da corollario perenne, il Grande Carro, Cassiopea, Andromeda con la sua galassia M31, e la Via Lattea al centro di tutte, ma ormai raramente visibile nelle zone abitate che non siano rurali o comunque lontane dalle fonti di illuminazione artificiale delle città.

    Il simbolo principe del mese di agosto, per chi guarda le stelle, sono ovviamente le Perseidi, le “stelle cadenti” che giungono attorno alla notte di San Lorenzo, il 10 di agosto. Si tratta di meteoriti, uno sciame di frammenti lasciato dalla cometa Swift-Tuttle e che ogni anno in quei giorni il nostro Pianeta incontra sul suo cammino, un po’ come un ciclista che incappa in uno sciame di moscerini.

    Immagine artistica di uno sciame di meteore.

    Al loro veloce ingresso nell’atmosfera, incendiate dall’attrito con l’aria, le meteoriti si incendiano. Siccome le loro traiettorie sembrano irradiarsi circa dalla zona del cielo occupata in questo periodo dalla costellazione di Perseo, sono chiamate “Perseidi”. In realtà è sufficiente guardare il cielo verso est / nord est, ma anche in parte verso lo zenit, ossia sopra la vostra testa, per non farsi sfuggire lo spettacolo.

    In generale, meglio andare in un posto dove si ha un’ampia visuale del cielo, mettersi comodi, meglio su una sedia a sdraio o un lettino da spiaggia per esempio, senza dimenticare un repellente anti zanzare, e si dovrebbe riuscire a osservare alcune meteore.

    Fotografare le Perseidi

    Come provare a fotografare le “stelle cadenti”? Un metodo semplice, se si dispone di un minimo di attrezzatura, è questo: si può provare a montare la macchina fotografica su un treppiede, predisporre l’autoscatto dopo 3 secondi almeno (per attenuare le vibrazioni), e un tempo di posa di 30 secondi con un obiettivo grandangolare. Così facendo il movimento apparente delle stelle, dovuto alla rotazione della Terra, non dovrebbe risultare molto percepibile.

    Per tempi superiori ai 30 secondi in genere occorre montare la fotocamera su un astroinseguitore, o su un telescopio motorizzato, ma l’impegno così aumenta, anche in termini di peso e costi, e forse si rischia di perdere il piacere dell’osservazione. Ripetendo tanti scatti in sequenza, durante la serata, con il metodo dei 30 secondi si può tentare di fotografare così qualche stella cadente. Sicuramente catturerete anche le ormai onnipresenti strisce continue dei numerosi satelliti in circolazione, e le linee doppie e punteggiate degli aerei.

    Le impostazioni sono da disporre in modalità Manuale, la sensibilità ISO abbastanza elevata ma nel limite della vostra fotocamera, così che la foto non risulti eccessivamente disturbata dal rumore. É consigliabile fare un po’ di prove, durante le serate estive. Potreste scoprire così un nuovo passatempo entusiasmante: quello della fotografia astronomica.

    Fenomeni notevoli

    La “Superluna”
    La luna piena di agosto 2024 sarà il giorno 19. Quel giorno la luna si troverà al perigeo, cioè alla distanza più vicina alla Terra. Quando accade tale coincidenza (luna piena e distanza minima), la luna ci appare un po’ più vicina della media, e dunque un po’ più grande (anche un buon 10-12% in più!). Gli astronomi parlano in tal caso di Superluna.

    Congiunzione Luna – Saturno, e occultazione del pianeta
    La sera del 20 agosto Saturno sarà visibile con accanto la Luna, nella costellazione dell’Acquario.
    Nel corso della notte la Luna si avvicina a Saturno fino a “nasconderlo”, si avrà perciò l’occultazione del pianeta (un fenomeno quest’ultimo visibile alla fine della notte tra il 20 e 21 agosto, tra le 5:31 e le 6:33)

    Le fasi lunari

    Riportiamo da Commissione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani https://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Agosto_2024

    Fasi Lunari agosto 2024
    DataFaseOrario
    04/08/2024Luna Nuova13h 13m
    12/08/2024Primo quarto17h 19m
    19/08/2024Luna Piena20h 26m
    26/08/2024Ultimo quarto11h 26m

    Buona osservazione!

  • Le straordinarie affermazioni del colonnello Karl Nell: «Zero dubbi: le intelligenze non umane sono reali, sono qui»

    Le straordinarie affermazioni del colonnello Karl Nell: «Zero dubbi: le intelligenze non umane sono reali, sono qui»

    Ci sono sempre più personalità di spicco del mondo militare che si spingono ad affermazioni sorprendenti sugli ufo. Uno di questi è il colonnello statunitense Karl Nell.

    La sua dichiarazione sconvolgente? Questa: intelligenze non umane – un termine dal significato ampio, che in sintesi ma in maniera non esaustiva potremmo definire come “gli alieni” –, sono qui, interagiscono con noi da tempo, e questa interazione dunque non è nuova.

    Sono affermazioni rilasciate durante una conversazione-intervista nell’ambito della conferenza SALT del 21 maggio 2024. Vediamone i dettagli.

    In questo post riportiamo un riassunto della conversazione, con le nostre traduzioni dei passaggi più significativi e delle straordinarie affermazioni dell’ex colonnello

    Per chi lo desidera, consigliamo di ascoltare vedere l’originale su youtube. La conversazione, che in tutto dura una ventina di minuti, merita infatti di essere ascoltata per intero.

    Per chi non è pratico di inglese, suggeriamo di utilizzare i sottotitoli generati automaticamente da YouTube, che anche se non precisissimi aiutano nella comprensione generale (per attivarli, selezionare l’opzione nelle Impostazioni, cliccando sull’icona a forma di ingranaggio sulla barra del video).

    Il video dell’intervista a Karl Nell, link dal canale YouTube della conferenza SALT.

    In questo post:

    Chi è Karl Nell

    Il cursus honorum di Karl Nell è notevole, innumerevoli i suoi titoli e le posizioni ricoperte tra esercito e intelligence. In sintesi possiamo dire che è un ex colonnello dell’esercito, attualmente in pensione.

    Di formazione è ingegnere elettrico, come lui stesso afferma nell’intervista. L’esercito lo ha poi inviato in missione in varie parti del mondo. Ha lavorato anche nel corpo militare dedicato allo spazio di recente fondazione, lo Space Command.

    Ma di specifica rilevanza in merito agli ufo / uap è proprio il fatto che ha ricoperto incarichi anche nella task force del Pentagono che si occupava di indagare gli ufo.

    La conferenza SALT iConnections

    Il contesto in cui Karl ha fatto le sue affermazioni è stato l’evento della conferenza SALT iConnections, svoltasi a New York tra il 20 e il 21 maggio 2024. SALT, si legge sul loro sito, è una community di investitori, creators e pensatori. Il fine in genere di quegli eventi è raccogliere fondi e mettere in contatto potenziali investitori con fondatori di startup. Spesso, come nel caso di Karl Nell, personalità di spicco nei vari campi vengono invitate a parlare per il loro apporto informativo.

    Le affermazioni

    L’intervista si è svolta in modo molto diretto. Appena l’ex colonnello ha finito di elencare sinteticamente il suo curriculum, il moderatore Alex Klokus gli ha chiesto: «La domanda da un milione di dollari: lei crede che una forma avanzata di intelligenza non umana abbia visitato questo pianeta?».


    Nell è stato immediato: «Le intelligenze non-umane esistono, interagiscono con l’umanità, la loro interazione non è nuova, ed è in corso. E ci sono membri non eletti del governo che sono consapevoli di questo».


    Un’affermazione che non lascia spazio a incertezze! E alla domanda subito seguente dell’intervistatore, su quanto fosse sicuro di quello che diceva, Karl ha risposto: «Ci sono zero dubbi».

    Le prove

    Trattandosi di un membro dell’intelligence, non ci potevamo aspettare certo che Karl Nell portasse evidenze dirette, tuttavia le sue affermazioni sui fondamenti e le prove a sostegno di ciò che ha dichiarato sono molto interessanti.

    Ha infatti menzionato diversi altri personaggi di provenienza militare e governativa che in questi anni hanno fatto le stesse affermazioni.

    Le altre persone citate sono ad esempio Haim Eshed, l’ex capo dei programmi spaziali israeliani, autore di affermazioni sorprendenti, shoccanti e talmente incredibili che i media lo avevano etichettato bonariamente come un anziano in vena di fantasie.

    Eshed, infatti, ricordiamo che in un’intervista rilasciata negli anni scorsi a un giornale israeliano aveva sostenuto che esiste una federazione galattica di diverse specie aliene, e che ci sono accordi tra governi delle potenze occidentali e questi esseri, oltre a basi su Marte dove astronauti ed extraterrestri collaborano(!).

    Altri personaggi citati da Nell e dotati di «un alto accesso alle informazioni» sono Paul Hellyer, che è stato capo della difesa in Canada, e anche lui «ha detto le stesse cose». Così pure Chris Mellon (ex vice assistente all’intelligence) «ha detto le stesse cose», Luis Elizondo e David Grush «hanno detto le stesse cose».

    Quindi, «se guardiamo a persone nella posizione di conoscere, hanno fatto le stesse affermazioni».

    La critica al programma SETI

    Il programma di ricerca di segnali extraterrestri, il Seti, ha affermato Karl Nell, cerca eventuali segnali radio remoti.

    Ma noi stessi stiamo smettendo di usare trasmissioni radio, e probabilmente «gli altri ragazzi» – cioè le intelligenze non umane – nemmeno loro «trasmettono più, ma ciò che possono fare, se per loro è possibile, è venire qui. E ci sono modelli in fisica che suggeriscono che questo è possibile».

    Le ragioni del segreto da parte del governo

    Buona parte della conversazione ha riguardato le ragioni della riluttanza da parte del governo ad ammettere la presenza aliena sulla Terra. Karl ha fatto interessanti riflessioni al riguardo.

    La linea principale è quella del timore di una disgregazione sociale, una panico di massa o comunque un disordine della sicurezza nazionale causato dallo shock di una simile rivelazione.

    E proprio per questo Karl si è soffermato sull’importanza di una rivelazione di tipo graduale, che eviti esiti catastrofici di una rivelazione invece improvvisata o per nulla pianificata.

    La cosiddetta “catastrophic disclosure” sarebbe insomma molto più temibile.

    Karl suggerisce la possibilità di arrivare a parziali ammissioni in modo analogo a quanto è avvenuto per la tecnologia delle armi nucleari. Sarebbe irresponsabile per qualsiasi governo una diffusione incontrollata di informazioni.

    Tuttavia egli ritiene che sarebbe giusto rivelare alla popolazione la presenza di queste intelligenze non umane.

    La prima questione da affrontare è di tipo morale, afferma l’ex colonnello. Il governo esiste «per e grazie alla gente», ha continuato, e «i fondamenti della realtà non sono informazione di appannaggio esclusivo del governo. La gente ha diritto di conoscere il mondo in cui viviamo, e la ricerca della felicità richiede questa conoscenza».

    Come corollario di questa esigenza di trasparenza c’è il fatto che se il governo si è comportato «non in maniera del corretta in passato», occorre correggere e rimediare a questi errori.

    Inoltre, «essere in una modalità reattiva non è mai meglio che essere in una modalità proattiva». E per modalità reattiva l’ex colonnello intende cercare di prevenire la rivelazione di queste entità.

    Ma un eventuale fallimento di questi tentativi reazionari potrebbe portare alla tanto temuta “catastrophic disclosure”, a una rivelazione dagli effetti catastrofici per la società.

    Karl rilancia allora l’idea di una modalità intermedia, una disclosure moderata, come migliore via da percorrere.

    La terza parte in cui si divide la questione secondo l’ex colonnello riguarda «semplicemente l’avanzamento della società e la competitività globale». In pratica, è necessario l’apporto di più menti e di più persone per capire questo fenomeno e migliorare la società.

    I rischi di una rivelazione incontrollata

    «E se non rivelassimo affatto?», domanda l’intervistatore. Karl risponde che spesso si tende a inquadrare tutto in una situazione binaria, tutto o niente.

    «Ma ormai il Pentagono ha già ammesso che questi fenomeni esistono, non sono oggetti nostri, appartengono a intelligenze non umane».
    Dunque in un certo senso, sembra voler dire, la via è già tracciata.

    Le ammissioni pubbliche, per quanto ora circostanziate alla semplice ammissione dell’esistenza di questi oggetti, ci conducono verso una rivelazione controllata.

    E qui Karl cita un esempio dalla storia antica, parlando di un libro del 2015 di Eric Cline, studioso dell’Università di Princeton, che ha studiato l’età del bronzo e la crisi delle civiltà mediterranee che sono state tutte travolte in un periodo molto specifico. Il libro si intitola “1177 a.C.: Il collasso della civiltà” (una edizione rinnovata di quel libro è uscita nel 2023 edita da Bollati Boringhieri, in italiano).

    Il libro citato da Karl Nell: “Il collasso della civiltà”, di E. Cline, edito in Italia da Bollati Boringhieri, nuova edizione 2023.

    Erano civiltà molto avanzate e «globaliste» in analogia alla nostra di oggi, racconta Nell, e qualche circostanza stressante «le ha portate tutte al tracollo nell’arco di tempo di una vita umana, per tutta una serie di ragioni, che non sono del tutto comprese ad oggi».

    E questo è il rischio che anch’egli intravede, cioè la fragilità della nostra civiltà. Secondo Karl il nostro mondo è in una simile situazione di stress, perciò per i governi, e per qualunque «decisore responsabile, è un aspetto rilevante» da tenere in considerazione.

    Siamo pronti per la rivelazione?

    Lasciamo agli ascoltatori il piacere di sentire nel video originale le risposte di natura più filosofica ed epistemologica che l’interessante ospite, sul finire della conversazione, ha provato a formulare.

    Nel complesso tuttavia egli si è mostrato neutrale o possibilista, portando analogie con i sistemi di credenze da millenni diffusi nell’umanità, soggetti spontaneamente ad aggiustamenti e variazioni.

    Lo stesso, riguardo all’interrogativo se queste entità possano costituire una minaccia per l’umanità, sollevato dall’intervistatore, Karl l’ha inquadrato in una più generale considerazione sulle ipotesi di come possono essersi sviluppate le forme di vita nell’universo: non abbiamo elementi precisi per pronunciarci su intenzioni e scopi di altre intelligenze.

    Da un mondo pre-rivelazione a un mondo post-rivelazione

    «L’enfasi sulla rivelazione è andata e venuta nel tempo», ha osservato l’ex colonnello. Ci sono stati infatti diversi momenti negli ultimi decenni in cui l’attenzione pubblica sul fenomeno ufo era alta, seguiti da insabbiamenti governativi e rinnovate ondate di interesse mediatico.

    L’ultimo picco di questo rinnovato focus sul fenomeno lo abbiamo avuto alcuni mesi fa, con la legge Schumer proposta al parlamento americano, che è stata però scartata nel dicembre scorso.

    Quel disegno di legge doveva proteggere i testimoni e le persone con informazioni secretate che avessero testimoniato al Congresso sui programmi segreti americani in materia di ufo e retro-ingegneria di materiali recuperati dagli oggetti volanti.

    La legge Schumer dovrebbe venire riproposta questa estate, con la finalità di reintrodurla a fine anno nel bilancio, e dovrebbe rilanciare il tema in vista anche delle elezioni presidenziali americane.

    Altri stati sono impegnati nella ricerca di questi fenomeni, hanno convenuto intervistatore e intervistato.

    Karl ha osservato poi come esista un terreno di mezzo che spesso accompagna i grandi cambiamenti di paradigmi. Ed ogni periodo di stabilità è sempre accompagnato da periodi di instabilità.

    «Parte del nostro obiettivo della nostra esistenza è perseguire la conoscenza», ha concluso sul finire dell’intervista l’ex colonnello.

  • Luis Elizondo e il suo libro: “Imminent”. Perché ci dovrebbe interessare.

    Luis Elizondo e il suo libro: “Imminent”. Perché ci dovrebbe interessare.

    Luis Elizondo, ex capo del programma di ricerca del Pentagono sugli Ufo, ha annunciato lo scorso 21 maggio con un post su X / Twitter la data di pubblicazione del suo libro: uscirà il 20 agosto 2024 e si intitolerà Imminent: Inside the Pentagon’s Hunt for UFOs”.

    Aggiornamento!: è uscita la traduzione italiana di Imminent –> Vedi il libro su Amazon.it

    è uscita la traduzione in italiano del libro di Luis Elizondo, Imminent. La trovi su Amazon.it

    Per chi ha seguito gli sviluppi degli ultimi anni in materia di fenomeni aerei non identificati, Elizondo è uno degli eroi dell’ufologia recente.

    Soprattutto grazie a lui, infatti, sono emerse molte informazioni a lungo tenute nascoste dalle agenzie di sicurezza americane.

    C’è stato un salto di qualità nella discussione pubblica sugli ufo, un progresso dovuto all’impegno in prima persona di Elizondo, tanto che oggi negli Stati Uniti si parla apertamente di NHI, ovvero non-human intelligences: intelligenze non umane all’origine del fenomeno UFO.

    In questo articolo:

    Chi è Luis Elizondo

    Intervistato spesso da giornalisti emergenti e autori di podcast, così come dai principali media americani, Elizondo è riconoscibile per l’inconfondibile pizzetto, per la corporatura robusta e la grande disponibilità a parlare a lungo di ufo, rispondendo alle domande fino a dove i suoi vincoli di segretezza glielo consentono.

    Spesso si presenta indossando un cappellino, e quando è in collegamento dal suo ufficio è sempre visibile sul muro dietro di lui una bandiera statunitense ripiegata.

    Ha svolto diversi incarichi nei vari teatri di guerra del mondo, con ruoli principalmente di controspionaggio, quindi è stato reclutato nel programma governativo di investigazione sulle incursioni aeree degli ufo, oggetti volanti che sembrano avere un particolare interesse a sorvolare le basi militari.

    Il programma si chiamava AATIP, sigla per Advanced Aerospace Threat Identification Program, ed Elizondo ne è rimasto a capo per circa dieci anni, fino al 2017.

    Gli articoli del New York Times

    Il 16 dicembre 2017 il New York Times pubblica in prima pagina un reportage dove per la prima volta sentiamo parlare di Luis Elizondo.

    Glowing Auras and ‘Black Money’: The Pentagon’s Mysterious U.F.O. Program
    https://www.nytimes.com/2017/12/16/us/politics/pentagon-program-ufo-harry-reid.html

    L’articolo del NYTimes che ha dato avvio a una nuova attenzione pubblica verso gli ufo negli ultimi anni.

    Lì scopriamo l’esistenza del programma AATIP, per il quale venivano stanziati annualmente una manciata di milioni nel budget della Difesa.

    Un progetto a lungo tenuto segreto o comunque in ombra dal Pentagono, che aveva sempre smentito la sua esistenza. Inoltre lo stesso programma, riporta il NYTimes, viene dichiarato chiuso di recente.

    Ma ecco che Elizondo, intervistato nell’articolo, afferma che in realtà l’attività governativa di indagine sugli ufo non si è mai fermata.

    Elizondo ha rassegnato le dimissioni dall’AATIP, dichiara, per manifestare proprio il clima di opposizione interna e la mancata volontà dell’intelligence di andare al fondo della questione.

    Quell’articolo segna un vero e proprio spartiacque. Ha dato avvio ad una rinnovata e significativa attenzione sui fenomeni aerei non identificati (in inglese americano abbreviati ora con la nuova sigla UAP, Unidentified Aerial Phenomena, per svecchiare il classico acronimo “UFO”).

    Le testimonianze dei piloti

    In un articolo del NYTimes collegato al precedente, alcuni piloti della marina hanno raccontato le loro testimonianze di avvistamenti ravvicinati di oggetti sconosciuti, capaci di straordinarie abilità aerodinamiche.

    2 Navy Airmen and an Object That ‘Accelerated Like Nothing I’ve Ever Seen’
    https://www.nytimes.com/2017/12/16/us/politics/unidentified-flying-object-navy.html

    Il secondo articolo, collegato al precedente, dove i piloti testimoni degli avvistamenti raccontano le loro esperienze.

    Il comandante David Fravor, in particolare, nel 2004 è stato protagonista dell’incontro con un oggetto a forma di tic-tac (una similitudine usata dallo stesso pilota), delle dimensioni paragonabili a un aereo, mentre svolgeva un addestramento al largo delle coste del Pacifico.

    Oltre ai resoconti dei piloti, sono emersi i primi video di prova dell’esistenza tangibile di questi fenomeni: video rilasciati all’inizio per vie traverse, poi confermati come veridici dal Pentagono stesso.

    L’opera di divulgazione di quei video si deve grazie alla mediazione di Chris Mellon, anche lui uno degli instancabili promotori della divulgazione al pubblico dei segreti riguardanti gli ufo.

    Mellon ha ricoperto incarichi nelle amministrazioni americane (è ex direttore dello staff di minoranza della Commissione Intelligence del Senato ed ex vice segretario aggiunto alla Difesa per l’Intelligence).

    Gli sviluppi successivi

    Le testimonianze numerose di piloti militari sono state l’aggancio affinché il caso degli UFO / UAPs venisse elevato dal rango di stranezza bizzarra ad argomento di interesse nazionale, soprattutto in materia di sicurezza aerea.

    Da quel momento c’è stata un’accelerazione, un crescendo di affermazioni da parte di personaggi autorevoli, udienze alle camere statunitensi sugli ufo come tema di sicurezza nazionale, e disegni di legge per proteggere i potenziali testimoni soggetti a segreto militare.

    Ora, non è possibile stabilire se tutti questi passaggi degli ultimi anni fanno parte di un piano, se esiste un qualche tipo di organizzazione impegnata nella graduale ed esplicita rivelazione sulla realtà degli UAP, ma senza dubbio c’è un gruppo di persone con carriere significative alle spalle, piloti e membri dei vari corpi militari, ufficiali e membri dell’intelligence come Elizondo, che continuano ad aggiungersi alla cerchia di chi si espone pubblicamente con affermazioni che concordano su alcuni dati di fondo: questi oggetti sono reali, non sono stati fatti dagli americani o da altre nazioni, non sono di origine umana.

    Luis è da subito apparso come un personaggio accentratore di tutti questi sforzi, un leader innato, che con la sua modestia, pacatezza, e grande disponibilità ha compiuto un passaggio di carriera non indifferente, passando dai servizi segreti a un ruolo di comunicatore.

    Ha dovuto metterci la sua immagine, soprattutto agli inizi dopo le rivelazioni del 2017, quando erano essenzialmente lui e Chris Mellon a garantire, con il loro background, l’attendibilità a quanto si stava delineando.

    Lo speciale della trasmissione statunitense “60Minutes” del maggio 2021, con interviste a diversi testimoni, tra cui anche Elizondo:
    Navy pilots describe encounters with UFOs
    https://www.youtube.com/watch?v=ZBtMbBPzqHY

    Che cosa possiamo aspettarci dal libro

    Spesso Elizondo ci ha guidati in questi anni nelle varie tappe della nuova narrazione ufologica, indicando a grandi linee alcune anticipazioni, come l’emerge di nuovo testimoni e i progressi nella discussione pubblica.

    Le sue anticipazioni si sono sempre rivelate attendibili. Riguardo allo stesso suo libro, ha dichiarato che i lettori troveranno in esso rivelazioni significative che prima non aveva il permesso di formulare pubblicamente.

    Il libro promette di rivelare «verità a lungo nascoste con profonde implicazioni non solo per la sicurezza nazionale ma anche per la nostra comprensione dell’universo» (dalla descrizione del libro su Amazon Usa, traduzione nostra).

    Possiamo pensare plausibilmente che il libro Imminent di Luis Elizondo non sarà dunque solo un semplice riassunto degli ultimi anni di indagini e relazioni pubbliche sugli ufo.

    Viene spontaneo cercare di immaginare che cosa può esserci al centro del mistero. In primo luogo il titolo suggerisce subito una domanda: che cosa è “imminente”? Un contatto tra potenziali intelligenze non umane e noi terrestri? L’ammissione da parte dei governi riguardo la presenza aliena sul pianeta? E per quale motivo si sta accelerando proprio adesso verso simili discorsi? Tutti interrogativi che attendono una risposta.

    Il post su X / Twitter con cui Elizondo ha annunciato l’uscita del suo libro.

    Forse ancora una traccia ci viene indicata dalle competenze di Elizondo in campo biologico. La rivelazione potrebbe riguardare un intreccio tra la nostra storia, in quanto specie, e la loro storia, quella delle entità non terrestri?

    Si tratta ovviamente soltanto di speculazioni. Vedremo che cosa conterrà il libro.

    Edito dalla casa editrice William Morrow (etichetta riconducibile alla compagnia HarperCollins) uscirà in contemporanea anche in formato e-book ed audiolibro, sempre in inglese, letto dallo stesso Elizondo. Non ci sono informazioni al momento su possibili traduzioni in altre lingue.

    UfoItalia cercherà di ottenere il prima possibile una copia dell’edizione americana.

    Segnatevi dunque la data: 20 agosto 2024, l’atteso libro di Luis ”Lue” Elizondo: Imminent.

    Edit: ad aprile 2025 è uscita la versione in italiano, si può trovare in libreria e su Amazon.it a questo link.

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