Categoria: Ufo nel mondo

  • C’è una «base aliena» nell’Oceano Pacifico. La portaerei USS Nimitz lì per monitorarli

    C’è una «base aliena» nell’Oceano Pacifico. La portaerei USS Nimitz lì per monitorarli

    Presso l’isola di Guadalupe, nelle profondità dell’Oceano Pacifico, ci sarebbe un significativo traffico di oggetti volanti non identificati. In particolare, una base aliena avrebbe la sua sede proprio laggiù. La portaerei nucleare USS Nimitz li ha osservati. A rivelarlo è stato Danny Sheehan, avvocato, non estraneo alle vicende riguardanti gli ufo (o uap) perché si è occupato di assistere molti testimoni di questi ultimi anni che sono usciti allo scoperto con rivelazioni importanti.

    Una fonte vicina ai grandi testimoni sugli ufo

    Un’isola al largo delle coste ovest del continente nord americano. Una delle maggiori portaerei nucleari degli Stati Uniti. E un traffico di oggetti volanti – centinaia – osservati con mezzi nucleari navali e sottomarini. Queste sono le premesse straordinarie alle rivelazioni fatte di recente da Daniel Sheehan.

    Avvocato, con una lunga carriera spesa soprattutto su casi di natura politica e militare, Daniel (Danny) Sheehan è anche un grande sostenitore della causa ufologica.

    Come ben sintetizza il sito LADBible, infatti: Sheehan «collabora da tempo con il The Disclosure Project, un’organizzazione fondata più di 30 anni fa che ha lo scopo di rivelare pubblicamente la presunta conoscenza da parte del governo degli Stati Uniti di oggetti volanti non identificati – noti anche come Unidentified Anomalous Phenomena (UAP) – nonché prove di vita extraterrestre e persino la conoscenza della tecnologia avanzata proveniente da altre parti dell’universo. Negli ultimi anni, ciò ha portato il Congresso degli Stati Uniti ad ascoltare ex ufficiali dell’intelligence che affermano che il governo del paese è in possesso di UFO e di corpi non umani.»

    Daniel Sheehan è stato consulente di personaggi che hanno contribuito in modi significativi alla ricerca sul fenomeno ufo e sulle potenziali presenze aliene: Wikipedia riporta che ha assistito lo psichiatra dell’Università di Harvard John E. Mack (colui che ha indagato il fenomeno delle abduzioni), e rappresenta inoltre Luis Elizondo, l’ex direttore dell’Advanced Aerospace Threat Identification Program.

    L’isola di Guadalupe

    Immagini satellitari dell’Isola di Guadalupe, tratte dalla NASA World Wind. Fonte Wikipedia.

    Secondo quanto riporta Wikipedia, l’isola di Guadalupe è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Pacifico, a 241 chilometri al largo della costa occidentale della penisola messicana della Bassa California. I suoi vulcani sono estinti o dormienti.

    In quanto a giurisdizione, appartiene al Messico.

    Riguardo alle dimensioni, invece, “L’isola misura 35 chilometri da nord a sud e fino a 9,5 chilometri da est a ovest, con un’area totale di 243.988 km2. Presenta una catena di alte creste montuose vulcaniche che raggiungono un’altezza di 1.298 metri”.

    Costa sud-orientale dell'isola di Guadalupe, in Messico. Foto da Wikipedia.
    Costa sud-orientale dell’isola di Guadalupe, in Messico. Fonte: Wikipedia.

    È popolata da pochissimi abitanti. L’ultimo censimento del 2010 ne registrava poco più di 200, ma si stima che la popolazione sia molto diminuita negli anni recenti, ed attualmente sia inferiore ai 150 residenti.

    Ad oggi l’isola è un luogo di turismo, ricco di biodiversità, con abbondante fauna terrestre e marina. I più avventurosi si immergono in gabbie per osservare da vicino gli squali bianchi.

    «C’è una base laggiù»

    Sheehan ha parlato della base aliena sottomarina durante una presentazione tenuta a nome del New Paradigm Institute, organizzazione da lui fondata che ha come obiettivo “una disclosure piena e responsabile sugli ufo”.

    Le sue affermazioni sono degne di attenzione perché si collegano a uno degli avvistamenti più noti degli ultimi decenni: quello (o meglio quelli) che hanno coinvolto la portaerei USS Nimitz, assieme ad altre navi e sottomarini della flotta.

    Quegli avvistamenti sono stati decisivi per giungere a una prima divulgazione pubblica degli incontri ravvicinati – da parte dei piloti della marina – con gli ufo: pensiamo al caso dell’oggetto “tic tac” visto dal pilota David Fravor, e altri avvistamenti con oggetti dalle capacità di volo straordinarie.

    Gli articoli del NYTimes e i video rilasciati dal Pentagono nel 2017 riguardano proprio quegli incontri ravvicinati con gli uap, registrati anche dalla USS Nimitz nei pressi dell’isola indicata da Sheehan.

    “I piloti della Marina descrivono incontri con gli UFO”. Lo speciale della trasmissione 60Minutes andato in onda nel 2021.

    L’avvocato Sheehan, riporta anche il DailyStar, avrebbe detto: «Queste diverse specie hanno basi qui sul nostro pianeta, in remote regioni montuose dove sono lontane da tutte le osservazioni umane, e in modo molto notevole sotto i fondali marini del nostro pianeta».

    Ha poi specificato che «c’è una di queste basi appena al largo … a sud di Los Angeles in California, al largo di un posto chiamato Guadalupe Island – o Isla Guadalupe. La USS Nimitz è stata posizionata lì per monitorarli, e hanno monitorato oltre 100 di questi UFO che andavano e venivano, scendevano dallo spazio e andavano sott’acqua in quel punto».

    Il luogo è stato monitorato anche dai sottomarini nucleari uniti al gruppo della USS Nimitz. «Lo hanno analizzato e sappiamo che c’è una base laggiù», ha dichiarato Sheehan.

  • “Immaculate Constellation”: rivelato il nome di un progetto della CIA sugli UFO

    “Immaculate Constellation”: rivelato il nome di un progetto della CIA sugli UFO

    L’ennesima conferma dell’interesse americano verso gli ufo, anche noti come uap, arriva da un testimone anonimo che si confida al giornalista Michael Shellenberger. Le sue affermazioni ricevono conferme anche da altre fonti. In attesa dell’udienza pubblica sugli ufo del 13 novembre, il discorso pubblico sugli ufo si fa più aperto – almeno negli Stati Uniti.

    In questi giorni sono emerse alcune nuove rivelazioni dall’America, da parte di testimoni e giornalisti, riguardo ai programmi di intelligence di recupero di ufo e materiali biologici di origine non terrestre.

    Sono piccoli-grandi ulteriori pezzetti del puzzle ufologico che vanno a comporsi, in attesa della nuova udienza al Parlamento Usa, che si dovrebbe tenere il prossimo 13 novembre 2024.

    Spunta il nome di un altro programma “secretato”: Immaculate Constellation

    Tra le novità più interessanti, è emerso il nome di un ulteriore programma-ombra – l’ennesimo – di “crash retrieval”, vale a dire di recupero di ufo (o uap). A rivelarlo è una fonte per ora anonima che si è confidata al giornalista americano Michael Shellenberger, della testata online Public.

    Il dato avrebbe relativamente poco peso di per sé, data la fonte anonima, se non fosse che, in questi giorni, altri personaggi pubblici hanno confermato l’esistenza di quel programma, il cui nome ha un qualcosa di poetico e fascinoso: Immaculate Constellation.

    Sembra, a quanto riportato dalla fonte, che il progetto in questione abbia preso avvio circa dal 2017, cioè proprio quando il New York Times ha dato spazio alle inchieste sugli avvistamenti di uap da parte dei piloti della marina, riaprendo di fatto in grande stile la discussione di questi ultimi anni sul tema ufologico.

    Tramite i giornalisti americani che da sempre seguono queste vicende, sappiamo che altre voci hanno confermato l’esistenza di quel programma, che rimane tuttavia uno degli Special Access Program, ai quali in genere i membri eletti governativi sono tenuti all’oscuro, essendo materia esclusiva di ristretti corpi speciali e servizi segreti.

    Vedremo se l’udienza pubblica prevista, sembra, per il 13 novembre prossimo, porterà alla luce il testimone anonimo o altri soggetti che possano fornire ulteriori dati.

    I parlamentari americani si sbilanciano di più sul tema ufologico

    Fa sempre un certo effetto sentire pronunciare pubblicamente, da membri di un parlamento di una delle maggiori potenze mondiali, frasi che fino a ieri sembravano pura fantascienza.

    Sulla scia di quanto emerso appunto grazie alla testimonianza anonima citata poco fa, tali conferme aiutano a completare il quadro, che sta diventando ogni giorno sempre più entusiasmante.

    È questo il caso di una recente intervista a un membro del Congresso, Matt Gaetz, intervistato nel podcast “The Benny Show”.

    Gaetz, interrogato sugli ufo, ha dichiarato: «Beh, ogni giorno veniamo a conoscenza di cose nuove», e ha poi proseguito dicendo che è ormai «di pubblico dominio che la CIA abbia un programma riguardo al recupero di ufo [craft recovery]. Non è più un dubbio. Da qui probabilmente bisognerebbe cominciare: il recupero di oggetti volanti, e i reperti biologici che sono stati recuperati da questi oggetti».

    Il membro del Congresso ha affermato quindi di ritenere che sia meglio «diffondere» queste informazioni, e che il bene dei cittadini non si ottempera tenendo segrete queste cose.

  • Sfere metalliche in cielo: che cosa sono?

    Sfere metalliche in cielo: che cosa sono?

    Misteriosi oggetti volanti di forma sferica, dall’aspetto metallico e lucente, sono stati osservati nei cieli di tutto il mondo. Talvolta queste sfere assumono l’aspetto di globi luminosi dalla luce intensa.

    Si muovono in formazione, creando figure a triangolo che sembrano misurare o “triangolare” qualcosa, forse un bersaglio, forse un obiettivo per loro rilevante. Assieme ad esse, se ne vedono altre viaggiare singolarmente, alcune a livello del terreno altre più in alto.

    Filmato della CBS News: video di misteriose sfere luminose che fluttuano sopra New York City, 2010. Fonte: Youtube.

    Sembra fantascienza, ma è ciò che avviene nella realtà. E non è un fenomeno recente. Sono state osservate in tutto il mondo. Il Pentagono, nell’aprile del 2023, ha rilasciato persino un video di una di queste sfere osservata in Medio Oriente, dichiarando la natura non identificata di quell’oggetto.

    In questo articolo:

    Ad oggi non si sa che cosa siano, chi le abbia costruite e quali siano le loro finalità. Ci sono soltanto delle ipotesi, formulate per lo più da ricercatori indipendenti.

    Tutte queste misteriose sfere sembrano non obbedire alle leggi della fisica a noi note: hanno infatti accelerazione istantanea, sono capaci di fermarsi in cielo e poi ripartire, le loro traiettorie sono agili. Nessuna superficie alare, nessuno scarico di gas o propellente.

    Ne sono stati osservati esemplari di vari dimensioni: da un diametro di circa 10 cm fino a sfere di circa 3 metri. Sono oggetti che semplicemente non dovrebbero esserci, non dovrebbero stare così a mezz’aria. Eppure ci sono.

    Talvolta avvistate in contemporanea ad altri oggetti non identificati di altra forma, le sfere metalliche sono un esempio di quanto siano variabili nel loro aspetto gli ufo (o “uap” secondo la nuova denominazione in uso negli Stati Uniti).

    In questo Approfondimento, abbiamo raccolto alcune delle principali informazioni sulle misteriose sfere metalliche nei cieli.

    Il video reso noto dal Pentagono

    Una di queste sfere è stata filmata in Medio Oriente, in una non ben specificata località di un teatro di azioni militari, e il video è stato declassificato e rilasciato in via ufficiale dal Pentagono.

    Il video è stato infatti reso pubblico durante l’audizione parlamentare del 9 aprile 2023, durante la quale la commissione Difesa del Senato Usa ha ricevuto gli aggiornamenti dell’agenzia AARO, l’unità della Difesa statunitense dedicata ai fenomeni non identificati (All-domain Anomaly Resolution Office). Tale oggetto è stato dichiarato come Non Identificato.

    Come riportato all’epoca anche dai giornali italiani, la risposta del Pentagono e del direttore dell’AARO di quel periodo, Sean Kirkpatrick, è stata ancora una volta piuttosto elusiva: “Il Pentagono – ha precisato Kirkpatrick – non ha prove scientifiche dell’attività di fenomeni che superino le leggi note della Fisica, ma è al lavoro per comprendere meglio il fenomeno Uap. La sigla indica tutto ciò che risulta non identificato sia in cielo che in terra che in acqua.”

    Il filmato riprende proprio uno di quegli oggetti di forma sferica, dall’aspetto metallico riflettente, senza superfici alari o scie riconducibili a sistemi di propulsione a reazione. È escluso che si tratti di un drone.

    Pochi mesi prima del rilascio di quel video, nel febbraio 2023, il giornalista americano Jeremy Corbell aveva divulgato una foto e un breve video di un oggetto del tutto simile.

    Foto rilasciata dal giornalista Jeremy Corbell di un oggetto di forma sferica filmato nel nord Iraq, oggetto noto come “Mosul Orb”.

    Il giornalista rivelò che l’oggetto era stato filmato nel nord dell’Iraq. Tale avvistamento è stato battezzato con il nome di “Mosul Orb“.

    Non è chiaro se il “Mosul Orb” e il video rilasciato ad aprile 2023 dal Pentagono riguardino il medesimo oggetto.

    Un fenomeno antico

    Le sfere metalliche nel cielo non sono un fenomeno recente. Se guardiamo in retrospettiva alla storia del Novecento, durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti Alleati già riportavano avvistamenti di misteriose luci, da loro colloquialmente denominate “foo fighters”, che li seguivano durante le loro missioni in Europa e nel Pacifico. Questi oggetti, descritti come sfere luminose o globi metallici, si muovevano a velocità incredibili e manovravano in modo inspiegabile, lasciando i piloti sbalorditi.

    Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, troviamo resoconti e documenti storici molto interessanti, i quali fanno pensare che le sfere circolanti nei cieli siano molto più antiche di quanto si pensi.

    Per rimanere anche soltanto in epoca moderna, ripercorrendo la storia di alcuni secoli fa, troviamo in Europa il documento di un singolare evento avvenuto a Norimberga nel 1561.

    Il fatto, noto come “Fenomeno celeste di Norimberga del 1561” o anche come “battaglia celeste di Norimberga”, si svolse il 14 aprile del 1561, ed è documentato da una splendida illustrazione che correda un resoconto scritto, pubblicato in un articolo a stampa in quello stesso mese.

    Il fenomeno celeste sopra la città tedesca di Norimberga il 14 aprile 1561, come stampato in una notizia illustrata nello stesso mese. Fonte Wikipedia

    Il testo dell’articolo, qui riportato solo in parte, racconta:

    «La mattina del 14 aprile 1561, all’alba, tra le 4 e le 5, avvenne una terribile apparizione sul sole, e poi questa fu vista a Norimberga nella città, davanti alle porte e in campagna – da molti uomini e donne. Dapprima apparvero in mezzo al sole due archi semicircolari rosso sangue, proprio come la luna nel suo ultimo quarto. E nel sole, sopra e sotto e da entrambi i lati, il colore era sangue, c’era una palla rotonda di colore ferroso in parte opaco, in parte nero. Allo stesso modo c’erano su entrambi i lati e come un toro attorno al sole tali palle rosso sangue e altre palle in gran numero, circa tre in fila e quattro in un quadrato, anche alcune sole. […] e dentro le aste piccole e grandi c’erano tre, e anche quattro e più globi. Tutti questi cominciarono a litigare tra loro […] Inoltre i globi volarono avanti e indietro tra loro e combatterono con veemenza tra loro per più di un’ora. […] Qualunque cosa significhino questi segni, Dio solo lo sa. […]»

    Non si può escludere si sia trattato di qualche insolito e particolare fenomeno naturale, tuttavia il racconto è preciso, e gli uomini del passato non necessariamente erano osservatori peggiori di noi oggi. Anzi, è più probabile che fossero più attenti a ciò che capitava loro di vedere. L’abbondanza di dettagli nel racconto lo dimostra.

    Il fenomeno avvenuto a Norimberga è indicativo soprattutto per il fatto che, come riportato nello scritto e illustrato nel disegno, comparvero sfere e oggetti circolari disposti in strane “formazioni“ di tre o quattro sfere per volta.

    Il ricercatore Patrick Jackson ha scoperto uno schema ricorrente

    Patrick Jackson è un ricercatore indipendente di origini irlandesi. Di professione ingegnere delle telecomunicazioni, ha dedicato parte del suo tempo ad indagare a fondo il fenomeno delle sfere.

    Jackson si è interessato agli ufo soltanto dopo aver vissuto un’esperienza piuttosto strana: fuori da un pub osservò una strana figura incappucciata, ferma in un campo, una specie di monaco. All’improvviso, questa figura sparì, come smaterializzandosi. L’esperienza gli ha suggerito la possibilità che la nostra realtà sia molto più articolata di quanto si pensi. Da quel momento si è dedicato a indagare i fenomeni insoliti.

    I risultati del suo lavoro sulle sfere, esposti in un libro (“Quantum Paranormal”) e da lui più volte divulgati tramite interviste e post sui social network, sono molto interessanti e rivelano aspetti del fenomeno che aprono a diverse possibili ipotesi.

    Egli è attivo su X / Twitter dove spesso posta video di altri utenti che gli portano all’attenzione avvistamenti da loro registrati. Sono testimonianze di cittadini da tutto il mondo, che filmano o fotografano sfere metalliche e sfere luminose in cielo.

    Jackson ha elaborato una teoria, fondata su numerose osservazioni, diverse delle quali condotte da egli stesso con strumenti di rilevazione di emissioni elettromagnetiche, una teoria che andremo ora a esporre nel dettaglio.

    Sfere metalliche negli edifici abbandonati

    Innanzitutto, le sfere non si muovono soltanto in cielo a medie o alte altitudini. Ce ne sono altre che occupano edifici e seminterrati. Si tratta sempre di oggetti delle dimensioni modeste, con un raggio di poche decine di centimetri, paragonabili a una palla da baseball fino alle dimensioni di un pallone da calcio.

    Tipicamente, prediligono edifici abbandonati o disabitati. Non è infrequente che le case considerate “infestate dai fantasmi” dalla popolazione locale dei paesi e dei centri abitati, siano in realtà luoghi dove agiscono proprio le sfere di quel tipo.

    Ciò che Patrick Jackson ha scoperto, infatti, è che le sfere negli edifici, che lui ha definito “sfere di tipo 3”, fluttuando e muovendosi nell’aria, sono responsabili di rumori improvvisi che spaventano terribilmente gli avventori delle case abbandonate.

    Gli anglosassoni nel linguaggio comune hanno elaborato tutta un’iconografia del fantastico per parlare di tali fenomeni sinistri nelle case “stregate”: bene, i famosi “poltergeist”, altro non sarebbero secondo Jackson che le sfere di tipo 3 in azione.

    C’è una finalità pratica, da parte delle sfere, sostiene Jackson, dietro l’apparente volontà di terrorizzare i passanti. Le sfere infatti non sarebbero altro che uno snodo di una presunta rete di comunicazione, o di segnalazione, che trasmette “dati” da o verso altre sfere, tipicamente verso quelle che fluttuano in cielo e che si vedono muoversi singolarmente o in formazione a triangolo.

    Jackson sostiene di aver rilevato significativi picchi di attività elettromagnetica, con i suoi strumenti, dove operano queste sfere di tipo 3 negli edifici.

    I misteriosi oggetti allora sembra che vogliano spaventare le persone a fin di bene: per allontanarle quando le trasmissioni in cui sono impegnate generano scariche di radiazioni potenzialmente pericolose per l’uomo.

    Sfere di tipo 1, tipo 2 e tipo 3

    Il ricercatore irlandese ha il merito di avere individuato uno schema, un pattern, e questo gli è stato riconosciuto pubblicamente, online, da scienziati di professione, tra i quali Garry Nolan, immunologo, scienziato dell’università di Stanford che collabora da decenni con la CIA sul tema ufo. Il riconoscimento di Nolan è molto significativo.

    Le sfere di tipo 3 individuate negli edifici “trasmetterebbero” a sfere di tipo 2, che si osservano in cielo. A loro volta queste sfere di tipo 2 fanno da tramite e passano “l’informazione” alle sfere di tipo 1: quelle che si muovono in formazione triangolare, e che in numerosi video postati da utenti di ogni parte del mondo si vedono muoversi in modo sincrono e descrivere ampi triangoli in cielo.

    Immagine postata da Patrick Jackson sul suo profilo X / Twitter. Fonte: Patrick Jackson, profilo su X

    Jackson ha elaborato un diagramma che si può vedere sul suo profilo x / Twitter che sintetizza la disposizione dei tre tipi di sfere:

    Fonte: Patrick Jackson, su X

    Ciò che anche Nolan ha fatto notare al ricercatore, oltre ai complimenti, è che però occorrerebbe più prudenza e più dati per poter affermare con sicurezza qualcosa sulle motivazioni, intenzioni e scopi di quegli oggetti.

    Jackson infatti salta ad alcune conclusioni riguardo al comportamento delle sfere, che necessiterebbero però di prove ulteriori. In sintesi, egli sostiene che si tratti di un sistema di intercettazione e protezione planetario dalle “minacce”.

    In particolare, quando le sfere si dispongono a triangolo, con una quarta sfera di tipo 2 posta a una certa distanza, è il segno che la formazione a triangolo ha individuato un “bersaglio”, afferma Jacskon.

    Non è chiaro che tipo di comunicazione e di attività avvenga tra le sfere di tipo 1, 2 e 3. Inoltre, se costituiscono un sistema di difesa, da che cosa devono difendersi, o chi stanno difendendo? Sono forse una specie di sistema di protezione del pianeta Terra? E quale civiltà le avrebbe costruite?

    Tutti questi interrogativi sono doverosi, ognuno è carico di significati esistenziali e scientifici epocali. Qualsiasi risposta che riuscissimo a stabilire sulla natura delle sfere dall’aspetto metallico aprirebbe probabilmente nuovi capitoli della storia umana.

    Sfere luminose: sono la stessa cosa?

    È frequente leggere di avvistamenti di ufo che si presentano come punti luminosi, globi di luce o altre simili configurazioni. Posto che non si tratti di avvistamenti di fenomeni naturali o tecnologici terrestri interpretati in modo erroneo, sorgono alcuni interrogativi.

    In particolare, il manifestarsi delle sfere sotto forma luminosa ha qualcosa a che fare cone le sfere dall’apparenza lucente e metallica? Patrick Jackson afferma che si tratta delle stesse medesime sfere.

    Molte volte le formazioni di tre oggetti metallici (sfere di tipo 1 secondo Jackson) o anche di singoli oggetti (sfere di tipo 2 e 3) sono state osservate emettere una forte luminosità.

    Del resto, anche in forma luminosa esse si comportano in modo analogo: sono state filmate sia in formazione triangolare sia isolate in forma singola.

    Esempio di un video postato da un utente X / Twitter, che ritrae sfere luminose disposte secondo lo schema individuato da Patrick Jackson. Testimonianze di questo tipo sono numerose e provengono da tutto il mondo.

    Non è chiaro perché talvolta si manifestino con aspetto metallico, e talvolta con l’aspetto di globi luminosi dalla luce molto intensa.

    Dal punto di vista fisico, l’emissione di luce è correlata all’emissione di energia. Possiamo ipotizzare le teorie più varie al riguardo, come un intensificarsi delle loro attività di “comunicazione”, di “trasmissione”, o “rilevamento”, correlate al loro “accendersi”, ma si tratta comunque di pure speculazioni.

    Che cosa NON sono

    È bene fare chiarezza riguardo al linguaggio che utilizziamo per parlare di questi fenomeni. In inglese il termine “orb” si traduce come “un oggetto o una forma di tipo sferico”.

    L’esempio tipico che abbiamo portato è l’oggetto sferico filmato dai militari americani, noto alle cronache come “Mosul Orb”.

    Quando ci spostiamo invece nel contesto italiano, il termine “orb” viene talvolta utilizzato pari pari, non tradotto, da chi tratta i temi del paranormale e dell’occulto, per riferirsi a fantomatici oggetti luminosi che compaiono nelle fotografie scattate al buio.

    Chiariamo subito che qui, in questo articolo e sito, non ci occupiamo di quest’ultimo caso. Non stiamo dunque parlando di fenomeni dalla spiegazione abbastanza ovvia come quelli che appunto spesso sono definiti “orbs” in italiano, e che si notano scattando una foto con il flash di notte o in un ambiente buio: quelle sono semplicemente macchie sfocate che vengono impresse sulla pellicola o sul sensore di una fotocamera digitale. È pulviscolo atmosferico che, illuminato dalla luce del flash e fuori fuoco rispetto al resto dell’inquadratura, viene registrato sul sensore come l’immagine evanescente di un disco semitrasparente e traslucido.

    Al contrario, il fenomeno delle sfere metalliche in cielo è stato osservato – non solo visivamente – da molti testimoni, ma anche registrato da sensori diversi, con tecniche e frequenze molteplici, in più luoghi del mondo. C’è dunque una quantità di dati consistente al riguardo. Non si tratta dunque di “mosche davanti all’obiettivo”.

    Non sono nemmeno palloni. I palloni sonda per lo studio dei fenomeni atmosferici e meteorologici, così come eventuali palloni gonfiabili che fluttuano nel cielo, magari perché andati perduti, si comportano in maniera molto diversa. Sono infatti spostati banalmente dai venti, hanno movimenti passivi, mentre le sfere metalliche al centro del nostro articolo possiedono alcune caratteristiche osservabili eccezionali rispetto alla norma degli oggetti volanti di fabbricazione umana (aspetti eccezionali come accelerazione istantanea, lunghi tempi di “volo stazionario”, e così via…).

    Un invito per il mondo scientifico

    Quelle misteriose sfere dall’aspetto metallico circolano nei cieli sfidando il nostro senso comune. Non si conosce la loro origine, chi le abbia fatte, quale sia il loro scopo.

    Il loro moto presuppone non solo un ingente dispendio energetico che deve essere in qualche modo sostenuto da forze e sistemi di propulsione non convenzionali, ma solleva anche l’interrogativo della fonte del loro controllo intelligente.

    L’auspicio è che il mondo scientifico cominci, con curiosità e coraggio, a interessarsi a questi fenomeni.

    È la nuova frontiera della conoscenza, ed è qui tra noi: una tecnologia di cui non sappiamo i meccanismi, l’origine e le finalità.

    Ogni contributo a risolvere questo mistero sarà prezioso.

  • Foto dell’oggetto non identificato abbattuto sullo Yukon nel 2023

    Foto dell’oggetto non identificato abbattuto sullo Yukon nel 2023

    Il network canadese CTVNews ha ottenuto una foto dell’oggetto non identificato abbattuto nel febbraio 2023 sopra i cieli dello Yukon. La foto – per la precisione una scansione di una fotocopia – è di qualità molto bassa, tanto da rendere difficile decifrare la natura dell’oggetto misterioso.

    Fonte: CTVNews.ca. Didascalia originale: “CTVNews.ca has obtained an image of the unidentified object shot down over Canada’s Yukon territory in February 2023. (Department of National Defence via Access to Information Request)”.

    I fatti del febbraio 2023

    Era l’11 febbraio 2023 quando un aereo da caccia F-22 statunitense abbatté l’oggetto volante che era da dopo entrato nello spazio aereo canadese. L’area corrispondeva al territorio dello Yukon, al confine con l’Alaska.

    Per chi non ha seguito in quel periodo le cronache, c’era stato un gran fermento nei cieli del Nord America. L’oggetto abbattuto infatti era soltanto uno dei tre oggetti non identificati intercettati e poi fatti esplodere quel mese.

    Poco prima di essi, si era verificata l’incursione aerea più eclatante dei tempi recenti sul territorio USA, con l’abbattimento di un apparente pallone di sorveglianza cinese, avvenuto il 4 febbraio 2023.

    Soltanto di quel pallone di origine cinese, che venne avvistato e fotografato anche dalla popolazione, sono stati recuperati i rottami in mare, in seguito all’abbattimento.

    Per gli altri oggetti, tra cui quello fermato sopra lo Yukon l’11 febbraio, le autorità avevano rinunciato a recuperare i detriti, citando il terreno difficile e le condizioni meteo avverse, tant’é che le operazioni di recupero furono annullate pochi giorni dopo, il 17 febbraio 2023.

    Allora il Presidente Biden aveva minimizzato l’evento, nonostante in realtà si trattasse di un clamoroso e ripetuto caso di violazione dello spazio aereo, oltre che di mancata intercettazione da parte dell’aviazione.

    Il Presidente disse che “i tre oggetti probabilmente non rappresentavano una minaccia ed erano probabilmente palloni privati o di ricerca”.

    L’immagine e le ipotesi sulla natura dell’oggetto

    L’imagine è stata rilasciata in seguito ad una richiesta formale di libertà di informazione. Assieme ad essa, la stampa canadese ha ricevuto alcune pagine di documenti con molte parti oscurate.

    Attraverso quei documenti si comprende che l’immagine era stata originariamente approvata per la divulgazione pubblica pochi giorni dopo l’incidente, salvo poi ricevere uno stop.

    Infatti, un funzionario del reparto di pubbliche relazioni aveva espresso delle preoccupazioni sul fatto che il rilascio dell’immagine avrebbe potuto creare “più domande” e più “confusione” che chiarimenti.

    Sempre tra i documenti rilasciati ci sono parti di un’email inviata da un generale Canadese, che riporta la descrizione visuale dell’oggetto abbattuto sullo Yukon: visivamente appare come “un oggetto cilindrico. Il quarto superiore è metallico, il resto bianco. Un cavo lungo 20 piedi pende sotto con un pacco di qualche tipo sospeso ad esso.”

    Il sito CTVNews scrive inoltre che “L’immagine sembra essere stata scattata da un aereo sottostante, anche se ciò non è stato confermato.”

    Possibili somiglianze con un Ufo avvistato in Corea del Sud

    Dopo la pubblicazione della fotografia, su X / Twitter qualche utente ha notato una possibile somiglianza con un altro strano oggetto, osservato e filmato in volo nel cielo della Corea del Sud nel 2012.

    Questo il post del canale “Challenge Reality” @CHLNG_Reality:

    Notevole in particolare il video dell’ufo del 2012, incluso nel post su X / Twitter di Challenge Reality (di cui però non è chiara la provenienza e l’autore del filmato):

    https://twitter.com/CHLNG_Reality/status/1838702374212493543/video/3

    Ufoitalia seguirà eventuali sviluppi della vicenda. Rimanete in contatto iscrivendovi alla Newsletter.

  • Nuova udienza sugli Ufo, dopo le Presidenziali

    Nuova udienza sugli Ufo, dopo le Presidenziali

    Dopo le elezioni presidenziali ci sarà una nuova udienza sugli UFO al Senato americano, ma recentemente la legge Schumer a tutela dei potenziali testimoni non è stata approvata.

    Il Comitato per le Forze Armate del Senato degli Stati Uniti prevede di tenere un’udienza sugli UFO dopo le elezioni presidenziali di novembre. La notizia è stata confermata dall’ufficio della senatrice Kirsten Gillibrand ai media statunitensi.

    Nel frattempo, si è appreso che anche quest’anno la legge proposta dai senatori Mike Rounds e Chuck Schumer non è stata approvata. In particolare, il provvedimento è stato escluso dal pacchetto di norme del National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2025 (NDAA FY 2025).

    Quella legge avrebbe garantito l’immunità ai testimoni governativi che avessero deposto sui programmi segreti di retroingegneria e di recupero di oggetti volanti non identificati.

    Un passo avanti, e un passo indietro

    Se l’annuncio della senatrice è un’indicazione del significativo interesse da parte della politica statunitense sugli UAP / UFO, d’altra parte il respingimento della legge sulla protezione dei testimoni ribadisce la difficoltà nel portare avanti in maniera unanime il discorso scottante sul tema delle intelligenze non umane sulla Terra.

    La ragione più probabile del mancato sostegno alla legge potrebbe essere nuovamente la freddezza dell’amministrazione Biden sul tema ufologico. Da sempre il Presidente americano in carica ha mostrato scarsissimo interesse per l’emergente problema degli incontri ravvicinati e avvistamenti di oggetti volanti non identificati. La sua linea è sempre rimasta ambigua anche quando si sono verificati incidenti che potevano avere dirette ripercussioni sulla sicurezza nazionale.

    Ricordiamo che durante il suo mandato si è verificato l’incidente diplomatico del pallone sonda cinese sul cielo americano, una vicende gestita in modo piuttosto approssimativo dall’amministrazione Biden, sia sul versante della comunicazione sia sul versante operativo.
    In concomitanza con quel pallone aerostatico, con finalità di probabile spionaggio, gli Stati Uniti avevano intercettato altri oggetti di natura non identificata – in quei casi i portavoce avevano comunque dichiarato alla stampa che non si trattava di palloni aerostatici.

    Almeno un oggetto era stato abbattuto sui cieli dell’Alaska, e i resti non erano stati recuperati, stando alle dichiarazioni ufficiali.

    Le reazioni all’una e all’altra questione

    Alla comunità ufologica internazionale, e a tutti gli appassionati del tema, non resta che attendere che i governi degli stati del mondo prendano misure più efficaci di trasparenza e di studio del fenomeno ufo / uap.

    Nel frattempo, si può soltanto contare su alcune personalità e alcuni gruppi che portano avanti pubblicamente il discorso.

    “Per me è una priorità.» Ha dichiarato la senatrice Gillibrand, come riporta il giornale americano online The Hill. «Penso che sia molto importante continuare a rendere le cose disponibili al pubblico”, ha dichiarato la senatrice a inizi settembre, intervistata nel podcast “Ask a Pol” di Matt Laslo.

    Gillibrand si aspetta «un rapporto sui progressi compiuti su quanti fenomeni aerei non identificati abbiamo valutato e analizzato» e auspica che l’ufficio preposto allo studio e alla raccolta di informazioni sugli uap, denominato AARO, «fornisca esempi di ciò che abbiamo identificato e dia esempi di ciò che non abbiamo identificato”.

    Gillibrand presiede la sottocommissione del Comitato per i servizi armati del Senato sulle minacce e capacità emergenti. L’ufficio della senatrice ha confermato a The Hill, riporta il giornale, che l’udienza si terrà probabilmente a novembre appena dopo le elezioni presidenziali.

    Sul mancato avanzamento dell’iniziativa legislativa

    Il blog / giornale online Liberation Times riporta la notizia sulla legge Schumer in un articolo dal titolo: “La legislazione rivoluzionaria sulla trasparenza degli UFO fallisce al Congresso per il secondo anno consecutivo”

    Non era del tutto imprevista questa nuova mancata approvazione. Su X / Twitter diverse voci si sono espresse criticamente contro quei rami dell’establishment politico che ancora una volta hanno sminuito il fenomeno uap / ufo.

    Le pressioni tuttavia potrebbero essere arrivate da più in alto. Forti sono ancora le resistenze infatti in seno al comparto intelligence.

    Lo stesso giornale americano riporta: «Liberation Times ha appreso che la CIA, attualmente alle prese con crescenti critiche per presunta disonestà riguardo ad incidenti sanitari anomali, insieme al Dipartimento della Difesa e al Dipartimento dell’Energia, ha costantemente aggirato il controllo democratico nel recupero di oggetti avanzati di origine sconosciuta.»

  • Ufo: perché è un fenomeno mondiale

    Ufo: perché è un fenomeno mondiale

    «Chissà come mai, gli ufo li vedono solo negli Stati Uniti…».

    È una frase che si sente pronunciare spesso, soprattutto da chi è scettico nei confronti del fenomeno ufo. In questo approfondimento proviamo ad avanzare delle ipotesi sul perché di questa percezione.

    Ci possono essere vari motivi di fondo: molti ritengono ad esempio che i test di nuove armi e tecnologie aeronautiche – un settore in cui indubbiamente gli USA sono molto attivi – possano fornire la spiegazione più ovvia degli avvistamenti. Altri probabilmente sono piuttosto disillusi, e si rifiutano di dare credito a ciò che proviene dai mass media americani.

    È un peccato, perché il fenomeno ufo in realtà è antico ed è mondiale. Ci sono tanti aneddoti e tante testimonianze da ogni parte del pianeta, storie avvincenti, interessanti, che meritano attenzione.

    Porteremo degli esempi di avvistamenti degli ultimi decenni – in particolare storie di avvistamenti non spiegabili in modo ordinario – riscontrati nei luoghi più diversi del mondo, per mostrare che siamo al cospetto di un evento che attraversa culture, confini e generazioni. Esso non si limita agli Stati Uniti d’America, e suscita interrogativi profondi su ciò che sappiamo (o crediamo di sapere) sul nostro universo.

    Le origini statunitensi di una narrazione

    Non ci sono molti dubbi: la moderna “narrazione ufologica”, quella che siamo abituati a conoscere attraverso giornali, TV, libri, film, eccetera, inizia negli Stati Uniti, nell’immediato dopoguerra.

    Nonostante, infatti, gli avvistamenti di oggetti misteriosi nei cieli siano antichi quanto l’umanità, è dalla metà del Novecento che termini come “dischi volanti”, “ufo”, e affini, sono diventati parte del linguaggio comune.

    All’origine di tutto questo dobbiamo individuare una particolare congiunzione di eventi e condizioni “favorevoli”.

    Gli eventi sono stati molteplici. Primi fra tutti gli avvistamenti da parte di piloti alleati (del’USAF e della RAF) durane la II Guerra Mondiale. I piloti, tornati dalle missioni, parlavano di misteriosi oggetti volanti non identificati visti nei cieli europei e sul Pacifico. Spesso erano luci o globi luminosi che li seguivano per poi dileguarsi. Li chiamarono “foo fighters”, ispirandosi a un’espressione tratta dal fumetto Smokey Stover.

    Interessanti testimonianze dei veterani che avvistarono foo-fighters,
    Intervista a un pilota della II Guerra Mondiale:


    Un articolo sugli avvistamenti misteriosi dei piloti durante la guerra:
    https://www.history.com/news/wwii-ufos-allied-airmen-orange-lights-foo-fighters

    Oltre a questi resoconti, non possiamo dimenticare altri eventi specifici altamente significativi per la nascita dell’interesse ufologico contemporaneo: è il 1947 quando il pilota americano Kenneth Arnold segnala di aver visto nove oggetti volanti non identificati vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington. Sempre nel 1947, vicino a Roswell nello stato americano del New Mexico, si sarebbe verificato lo schianto di un veicolo spaziale extraterrestre (un fatto immediatamente confermato dai militari americani, che dichiararono di aver recuperato un disco volante, poi altrettanto rapidamente smentito dagli stessi militari; finché di recente Luis Elizondo nel suo libro è tornato su Roswell, dichiarando che si era trattato proprio di un veicolo non terrestre a schiantarsi nel 1947).

    Le condizioni favorevoli, a fronte di tutti questi eventi, sono stati gli sviluppi dei mezzi di comunicazione di massa occidentali, avvenuti proprio nel periodo del dopoguerra. La macchina mediatica statunitense si è affermata rapidamente come una potenza globale di diffusione – e di controllo – delle informazioni.
    La percezione, dal dopoguerra in poi, è che il centro e l’origine di molte novità – tecniche, tecnologiche, stili di vita, eccetera – fossero proprio gli USA.

    Gli Stati Uniti, come principale attore geopolitico del blocco occidentale, hanno dunque da sempre influenzato profondamente il flusso di informazioni, sia in termini generali (per quanto riguarda le informazioni e le notizie di ordine quotidiano), sia di riflesso anche in merito alla narrazione sugli ufo.

    La diffusione del cinema e della televisione americana, con tutti i film di fantascienza e anche i documentari e programmi di intrattenimento dedicati agli ufo, ha rafforzato questa percezione, facendo sembrare che gli Stati Uniti fossero il “centro” di tali fenomeni.

    La difficoltà nel reperire informazioni altrove

    Alla predominanza mediatica americana bisogna aggiungere altre ragioni, abbastanza facili da individuare, di ordine geopolitico e linguistico.

    Ad esempio, la Russia ha una lunga storia di avvistamenti ufo, molti dei quali risalgono all’epoca sovietica. Durante il periodo della Guerra Fredda, tuttavia, il controllo rigoroso dell’informazione e il clima di segretezza hanno limitato la circolazione di queste notizie.
    Ancora oggi, a causa della nuova instabilità del contesto geopolitico, non possiamo dire di avere un dialogo migliore e aperto tra le varie nazioni del mondo.

    Gli stati europei che fanno parte della NATO continuano a ricevere la maggior parte delle notizie dal versante occidentale del mondo. Non è forse colpa soltanto delle questioni storiche e politiche: l’inglese è la lingua franca ormai da diversi anni, i canali di diffusione sono ormai consolidati, e per semplicità si traduce da e verso l’inglese, consolidando quel tipo di network. Pensiamo a quante serie TV e film ci arrivano dall’America, e quanti invece dalla Russia o dalla Cina: praticamente nessuno.

    Non è che le notizie dall’est del mondo non arrivino. Ma si tratta per lo più di grandi eventi, di cronaca macroscopica. Altre questioni – come gli oggetti volanti non identificati – sono considerate tradizionalmente marginali, ed è molto difficile perciò che arrivino dall’est o dal sud del mondo fino a noi.

    Ci piacerebbe, invece, saperne di più proprio sulle cose non-ordinarie che la specie umana incontra nei continenti più lontani. Chissà quali e quanti avvistamenti ci sono stati in Oceania, in Cina, o anche soltanto in Giappone. Eppure, la barriera linguistico-culturale, e la probabile lentezza dell’informazione nel raggiungere certi luoghi, mantengono distanti tante storie di interesse ufologico.

    Per la verità c’è stato qualche pioniere, ricordiamo dei video su youtube di singolari “documentaristi” occidentali recatisi in Russia, andati a intervistare, con l’aiuto di un interprete del posto, qualche anziano generale sovietico, qualche personaggio della burocrazia militare e dell’industria spaziale russa. Anche loro, nei cieli gelidi dell’URSS, hanno avuto la loro buona dose di incontri con oggetti di dubbia provenienza umana. Tuttavia quegli sforzi di informazione sono stati appunto poco sistematici, lasciati alla volonterosa quanto improvvisata iniziativa di entusiasti del settore.

    Anche in Cina è probabile che siano stati numerosi gli avvistamenti, ma le notizie di questi fenomeni spesso rimangono circoscritte ai media locali e difficilmente arrivano alla ribalta internazionale, se non per eventi eccezionali. Ad esempio, nel 2010, l’avvistamento di un ufo che portò alla temporanea chiusura dell’aeroporto di Hangzhou fece notizia – in via eccezionale – a livello globale.

    Video sull’ufo in Cina del 2010

    Un articolo sempre su quel caso avvenuto a Hangzou:
    https://abcnews.go.com/International/ufo-china-closes-airport-prompts-investigation/story?id=11159531

    Non dovremmo stupirci perciò se gran parte delle informazioni sugli avvistamenti ufo in Asia, così come in Medio Oriente, Sud America o in Africa, non viene tradotta o diffusa al di fuori di quelle regioni, e ciò contribuisce alla nostra visione parziale del fenomeno.

    Il fenomeno ufo è molto più ampio di quanto si pensi

    Ciò che emerge da questa riflessione è che il fenomeno ufo è molto più vasto di quanto la maggior parte delle persone creda. Avvistamenti e testimonianze si verificano in tutto il globo, e per ampliare la prospettiva, abbiamo raccolto alcuni dei più rimarchevoli eventi e avvistamenti di interesse ufologico avvenuti in diverse nazioni del mondo.
    Una lista che non è assolutamente esaustiva, ma può essere un inizio di un approfondimento personale per conoscere altri punti di vista.

    Ecco alcuni esempi clamorosi di avvistamenti ufo:

    L’Incidente di Rendlesham Forest (Regno Unito, 1980)
    Uno degli avvistamenti più famosi in Europa è senza dubbio l’incidente di Rendlesham Forest, spesso definito “il Roswell britannico”. Nel dicembre 1980, diverse guardie della base militare USAF di Woodbridge, nel Suffolk, riportarono di aver visto luci strane nella vicina foresta di Rendlesham. Alcuni testimoni descrissero un oggetto triangolare metallico con strani simboli, atterrato nel bosco, poi decollato ad alta velocità. Il caso è straordinario per la qualità e la quantità dei testimoni militari coinvolti, e per la documentazione ufficiale successiva. Gli eventi, avvenuti nell’arco di due notti, sono stati oggetto di indagini formali e sono tra i casi ufo più studiati del Regno Unito.
    https://www.bbc.com/news/uk-england-suffolk-54649675

    L’ondata di avvistamenti in Belgio (1989-1990)
    Tra il 1989 e il 1990, il Belgio fu teatro di una serie di avvistamenti ufo che coinvolsero migliaia di persone. Conosciuta come l’ondata belga, questa serie di eventi iniziò nel novembre 1989, quando diversi testimoni videro un grande oggetto triangolare con luci brillanti volare a bassa quota. Gli avvistamenti continuarono per mesi, e a un certo punto furono coinvolte le forze aeree belghe, che tentarono di intercettare gli oggetti senza successo. Uno degli aspetti più notevoli di questo caso è la conferma radar delle tracce di volo degli ufo, documentata dai militari. L’ondata belga rimane uno degli esempi più credibili e ben documentati di avvistamenti di massa in Europa.

    Reportage giornalistico sull’ondata ufo belga

    Il caso della scuola Ariel (Zimbabwe, 1994)
    Uno degli avvistamenti più sorprendenti è il caso della scuola Ariel, avvenuto nel settembre 1994 in Zimbabwe, in Africa. Circa 62 bambini della scuola Ariel, nella città di Ruwa, riferirono di aver visto uno o più oggetti volanti atterrare in un campo vicino durante la ricreazione. I bambini descrissero figure umanoidi che scesero dagli ufo e li osservarono, intrattenendo anche uno scambio di messaggi “telepatici”. Il caso è particolarmente degno di nota per la coerenza delle testimonianze dei bambini, che furono intervistati da personale medico ed esperti, tra i quali lo psichiatra John Mack, autore di grandi libri sul fenomeno dei rapimenti alieni.
    Rimangono una pietra miliare i video dei colloqui che John Mack ebbe con i bambini della scuola, poco tempo dopo l’evento dell’avvistamento.

    Imperdibile: le interviste ai bambini della scuola Ariel, condotte dallo psichiatra John Mack

    In Italia: i casi storici di Firenze (1954) e del pilota Cecconi (1979)

    In Italia gli avvistamenti di ufo sono numerosi e ben documentati nel corso dei decenni. Uno degli episodi storici più straordinari è quello avvenuto il 27 ottobre 1954 a Firenze, quando migliaia di persone videro strani oggetti volanti sopra la città: durante una partita di calcio allo stadio Artemio Franchi, centinaia di spettatori notarono oggetti argentati volare sopra lo stadio, tanto che la partita fu sospesa per diversi minuti. In quel giorno, numerosi testimoni in tutta la città riferirono di aver visto strani oggetti nel cielo. Alcuni parlarono di un materiale filamentoso, simile a ragnatele, che cadeva dal cielo.

    Sempre in Italia, un altro famoso avvistamento è il caso del maresciallo pilota Giancarlo Cecconi, avvenuto il 18 giugno 1979. Cecconi, pilota dell’Aeronautica Militare italiana, mentre era in volo su Treviso riuscì a scattare diverse fotografie di un oggetto cilindrico non identificato che si trovava vicino al suo aereo. L’oggetto volava in parallelo con lui per alcuni minuti prima di sparire improvvisamente. Le belle immagini scattate da Cecconi rimangono uno degli esempi più notevoli di un incontro aereo con un ufo.

    Una delle straordinarie foto scattate da Cecconi. Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:UFO_photographed_by_Italian_pilot_Giancarlo_Cecconi,_1979.jpg

    L’incidente ufo di Teheran (1976)
    Nel 1976, un avvistamento ufo sopra Teheran, in Iran, coinvolse due aerei militari in una straordinaria esperienza di “incontro ravvicinato”. Il maggiore Parviz Jafari, allora pilota della forza aerea iraniana, fu inviato a intercettare un oggetto non identificato che apparve sui radar. Quando si avvicinò all’UFO, i suoi sistemi d’arma e comunicazione cessarono di funzionare, costringendolo ad allontanarsi. Il caso è stato documentato in modo dettagliato sia dalle autorità militari iraniane che da fonti statunitensi, ed è considerato uno degli avvistamenti ufo più credibili in ambito militare.

    Il caso di Colares (Brasile, 1977)
    I fatti avvenuti in Brasile, nella località di Colares, nel 1977, hanno dei tratti inquietanti. Durante un periodo di intensi avvistamenti nell’area di Colares, molti residenti riferirono di aver visto oggetti luminosi che li colpivano con raggi di luce, causando ferite misteriose e sintomi fisici simili a ustioni. Le autorità locali, così come l’aeronautica brasiliana, indagarono il fenomeno, ma gli eventi rimangono inspiegati. Colares è uno dei rari casi in cui vi furono effetti fisici documentati sugli esseri umani.

    L’ufo sul Costa Rica (1971)
    Nel 1971, durante un volo su una zona del Costa Rica per un progetto idroelettrico, l’aerofotografo Sergio Loaiza scattò una delle più celebri foto di un ufo. La foto, catturata a circa 3 mila metri di altezza, mostra un oggetto metallico a forma di disco che fluttua sotto l’aereo. L’oggetto venne notato solo dopo lo sviluppo della pellicola, e studi successivi non trovarono segni di manipolazione. L’immagine, mai smentita, è considerata tra le migliori prove visive di un avvistamento ufo.

    Foto dell’ufo sul Costa Rica, diffusa su X / Twitter da Esteban Carranza.
  • Le rivelazioni di Elizondo nel libro Imminent: «non siamo soli, non siamo la specie alfa»

    Le rivelazioni di Elizondo nel libro Imminent: «non siamo soli, non siamo la specie alfa»

    Tra le notizie più strabilianti: il progetto di realizzare una “trappola per ufo”; im pianti simili a microchip estratti da militari che hanno avuto incontri ravvicinati con gli ufo; Roswell 1947 era davvero un disco volante; le autopsie sulle entità non umane.

    Nel suo libro Imminent, uscito il 20 agosto, l’uomo dell’intelligence Luis Elizondo rivela dettagli sconvolgenti. Si tratta in parte di conferme a teorie diffuse già da diversi anni negli ambienti ufologici. Altre informazioni, invece, sono vere e proprie notizie-bomba.

    Il libro è appena uscito in lingua inglese, e la portata straordinaria delle rivelazioni in esso contenute comincia a emergere. Qui riportiamo alcune novità diffuse durante le interviste recenti a Luis Elizondo sui media americani, e divulgate anche nelle recensioni dei giornali che rivelano i passaggi più interessanti del libro.

    Indice

    La trappola per catturare un Ufo

    Il magazine online di scienza e tecnologia Popular Mechanics rilancia una delle curiosità più bizzarre del libro.

    Elizondo, infatti, scrive che quand’era a capo del programma di monitoraggio sugli ufo del Pentagono (la task force di nome AATIP: Advanced Aerospace Threat Identification Program), lui e i suoi colleghi avevano ormai individuato uno schema ricorrente: gli Ufo, o Uap (Unidentified Aerial Phenomena) – oggetti di origine non umana e dotati di tecnologie avanzatissime a noi sconosciute – compaiono regolarmente attorno agli impianti nucleari militari, alle portaerei nucleari, ai sommergibili dotati di reattori, e in generale sono interessati ai contesti di test ed esercitazioni da parte delle forze armate.

    Inoltre sembra che gli Ufo abbiano un punto debole: «Il consenso generale era che questi veicoli, le loro unità di propulsione sono suscettibili a un impulso elettromagnetico, il che significa che utilizzano una tecnologia che l’elettromagnetismo – se dovessero incontrare una certa frequenza – interferirebbe con la loro capacità di volare e manovrare», ha dichiarato Elizondo disse.

    Sulla base di queste teorie, lui e i suoi colleghi proposero una missione il cui nome in codice era “Operazione Interloper”. Si trattava di una sorta di trappola per catturare un ufo.

    Immagine di fantasia: una trappola per catturare un Ufo.

    Gli ufo, o uap, sono oggetti capaci di muoversi liberamente tra più mezzi: aria, acqua, spazio, tanto che la marina e i sommergibilisti sono ben consapevoli della presenza di Uap anche dell’ambiente oceanico.

    La “trappola per ufo” consisteva dunque in primo luogo di un’esca molto semplice: assodato l’interesse di questi ufo per i motori nucleari, l’idea era di pianificare un’uscita congiunta di più mezzi a propulsione atomica, una specie di esercitazione, ma con il solo scopo di creare un assembramento di dispositivi nucleari. Gli ufo sarebbero arrivati, non c’erano molti dubbi.

    Meno chiaro è come Elizondo e i suoi avrebbero poi cercato di catturare l’oggetto. Egli parla genericamente di tecnologie all’avanguardia di cui gli USA sono dotati. Probabilmente si sarebbe trattato di armi ad energia diretta, capaci di emettere un forte impulso elettromagnetico.

    Tuttavia, i suoi superiori dai piani alti del Pentagono impedirono di portare avanti il progetto di cattura. Questo è stato uno dei tanti motivi di frustrazione che ha spinto Elizondo a svincolarsi dal suo impegno di direttore dell’AATIP e portare all’attenzione del pubblico la rilevanza del fenomeno ufo.

    Sfere e dischi volanti a White Sands nel 2013

    Ci sono diversi “incidenti” in cui gli Uap hanno interagito con le forze armate, raccontati da Elizondo nel libro, che sono delle novità per tutti noi.

    Prendiamo sempre Popular Mechanics per citare un caso raccontato da Elizondo che possiamo definire recente. I fatti si sono svolti a Los Alamos, nello stato americano del New Mexico, nel 2013, e per la precisione nell’area di test missilistici di White Sands.

    Durante il test di un dispositivo militare – i cui dettagli non sono rivelati –, «diverse sfere misteriose e luminose» sono apparse davanti a un gruppo di scienziati. «Le sfere si sono mosse verso il sito del test, si sono librate sopra il dispositivo come se lo stesse scansionando alla ricerca di informazioni, poi sono scappate via, volando sfacciatamente sopra le teste degli scienziati disorientati.»

    Illustrazione – oggetti volanti che interferiscono con un test missilistico.

    Inoltre, i testimoni dell’evento hanno visto anche diversi «oggetti a forma di disco che sembravano sapere esattamente dove si trovava il dispositivo testato».

    Tutto questo non è stato un fatto isolato, ma lo “spettacolo” si è ripetuto più volte nell’arco di alcuni giorni.

    Roswell, 1947

    Nel suo libro Elizondo si sofferma a parlare anche dell’incidente avvenuto a Roswell nel 1947, il famoso presunto crash di un disco volante, poi smentito dai militari e dalla scienza ufficiale: si trattava di un pallone sonda.

    Bene, non è andata proprio così. Non era un pallone sonda.

    Elizondo non ha mezze misure per definire la spiegazione fornita a suo tempo dai militari – che si affrettarono a rettificare le voci iniziali di un disco volante con quelle di un “pallone metereologico” – : quelle dei militari erano «bugie», afferma Elizondo.

    Purtroppo sembra che siamo stati presi in giro per decenni, che il pubblico mondiale sia stato oggetto di una costante campagna di depistaggio.

    Il caso Roswell, forse il più esemplare, si appresta a diventare uno degli snodi clamorosi della narrazione ufologica.

    L’intervista con Ross Coulthard. Il “microchip” alieno.

    Elizondo si spinge ad affermazioni ancora più decisive: a Roswell due dischi volanti per la verità ebbero difficoltà, ma solo uno ebbe un atterraggio disastroso. Gli Stati Uniti in quel frangente sono entrati in possesso di «resti biologici». Vale a dire: corpi di esseri non umani che viaggiavano nell’ufo schiantato.

    Le affermazioni di Elizondo sulle entità biologiche non umane sono al centro anche di un’intervista alla rete News Nation, le cui anticipazioni sono state diffuse in rete in questi giorni, e che andrà in onda tra venerdì 23 e sabato 23 agosto, per il fuso orario italiano.

    Lì ci attendiamo ulteriori rivelazioni, in attesa di leggere per intero il libro Imminent.

    L’intervistatore è l’attento e preparato giornalista australiano Ross Coulthard.

    «Noi come nazioni siamo interessati non solo ai veicoli, ma anche agli occupanti di quei veicoli», sentiamo affermare da Elizondo. «Non siamo soli, e il governo degli Stati Uniti è consapevole di questo da decenni».

    In un’altro frammento di intervista, Elizondo riferisce di aver avuto lui stesso occasione di vedere un oggetto potenzialmente di origine aliena. Si trattava di un piccolo marchingegno che è stato estratto da un militare entrato in contatto con un ufo.

    A quel soggetto è stato estratto una specie di “chip”, mediante un’operazione da parte di medici militari. Il dettaglio più raccapricciante è che l’oggetto si è mosso quando il chirurgo si apprestava all’estrazione, come se volesse sfuggire alla presa.

    Altre rivelazioni riguardano le autopsie svolte sui corpi degli alieni recuperati dai crash degli ufo. Avrebbero una struttura anatomica “semplificata” rispetto alla nostra. Fegato e intestino collegati, un cuore a tre camere, il cervello liscio e privo di circonvoluzioni, a differenza del nostro.

    Che si tratti di esseri ibridi, metà biologici metà automi ingegnerizzati da una specie a sua volta superiore? È una teoria che è stata espressa da chi ha studiato la questione, afferma Elizondo.

    Elizondo ospite di CBS Morning

    In una delle apparizioni pubbliche a ridosso dell’uscita del libro, il 19 agosto, Elizondo ha risposto alle domande dei conduttori, molto incuriositi, della trasmissione CBS Morning.

    Ha ribadito che i top scientists dell’intelligence che hanno studiato il fenomeno non hanno dubbi: quegli oggetti non sono di fabbricazione umana. I loro materiali, le loro capacità di manovra vanno oltre qualsiasi mezzo in possesso degli Stati Uniti o di altre nazioni della Terra.

    L’aspetto temporale ci aiuta a inquadrare meglio il fenomeno ed è una risposta agli scettici, ha spiegato poi Elizondo. «Abbiamo a che fare con questo fenomeno, come Governo, da decenni. Perciò non si tratta di qualche tecnologia di avversari che è comparsa sui nostri radar improvvisamente adesso e che è più avanzata della nostra. Questo è qualcosa con cui abbiamo a che fare come nazione da sessant’anni.»

    Perché proprio adesso emerge questo capovolgimento della narrazione ufficiale governativa sugli ufo? Non sappiamo. Bisognerà aspettare per vedere gli sviluppi – incredibilmente interessanti – di quello che ci aspetta.

    «L’America può sopportare la verità» ha dichiarato poi Elizondo ai conduttori.

    E del resto anche il mondo intero può sopportare e chiede di sapere la verità sulla presenza di intelligenze non umane sul pianeta.

  • «60 anni fa … sono stato informato su “tecnologie non terrestri”»

    «60 anni fa … sono stato informato su “tecnologie non terrestri”»

    Così esordisce sul social X/Twitter un signore di una certa età, molto stimato nel suo settore, ma che forse nessuno aveva più in mente, o forse non aveva proprio mai sentito: Harald Malmgren, ex consigliere di numerosi presidenti americani, Kennedy, Johnson, Nixon e Ford, e tutt’ora attivo su «commercio, mercati, geopolitica e sicurezza» come scrive egli stesso nella sua biografia del profilo.

    Il post di Malmgren è del 20 agosto, data caldissima nell’estate “ufologica” 2024, perché coincideva proprio con l’uscita del libro di Luis Elizondo, Imminent, il libro-rivelazione tanto atteso, nel quale l’ex capo del programma di ricognizione del Pentagono sugli Ufo / Uap conferma la presenza di intelligenze non umane sulla terra, e rivela molti dettagli sulle attività degli Stati Uniti in merito ad esse.

    Il tweet

    Ad ogni modo, Malmgren ha colto probabilmente il momento dell’uscita del libro per lanciare queste quattro righe che hanno generato un piccolo sussulto tra gli appassionati di Ufo. Leggiamole, tradotte da noi:

    «Più di 60 anni fa mi sono state fornite le classificazioni di livello più alto per guidare il lavoro del DOD [Dipartimento della Difesa] sulle armi nucleari e sulla difesa antimissile. Informalmente informato su “tecnologie di un altro mondo” da Richard Bissel della CIA (che era stato responsabile di Skunkworks, Area 51, Los Alamos, ecc.) ma ho giurato di mantenere il segreto.»

    fonte: X / Twitter @Halsrethink

    Il post del 20 agosto 2024 di Harald Malmgren: la testimonianza del suo briefing informale ricevuto su tecnologie non terrestri

    Non male! Tiriamo un bel respiro e decifriamo queste informazioni.

    Il consulente dei presidenti

    L’esperto di geopolitica Malmgren, con i suoi 89 anni di esperienza, è il tipico esempio di quei veterani capaci di rievocare con i loro brevi aneddoti metà storia del Novecento. Di lui sappiamo che intraprese inizialmente gli studi di fisica, per poi passare a economia, laureandosi a Yale verso la fine degli anni Cinquanta.

    Durante le sue collaborazioni con «l’Istituto per le Analisi della Difesa e il Gruppo di Valutazione dei Sistemi D’arma dei capi di stato maggiore congiunti», riporta Wikipedia, «ha scritto diversi documenti riservati sulla guerra termonucleare, le difese della NATO e le tecnologie antimissilistiche statunitensi, e un documento non classificato sullo schieramento sul campo di battaglia delle forze della NATO fronte centrale».

    Nel tweet del 20 agosto egli afferma di essere stato informato “informalmente”, dunque non era soggetto a un vincolo riguardante informazioni classificate. Doveva semplicemente rispetto alla parola data a Richard Bissel, della CIA – e tra poco vedremo chi è.

    Dato che il post ha suscitato molte reazioni – in termini positivi, precisiamo – e molti curiosi si sono mostrati entusiasti per l’emergere di una nuova prestigiosa testimonianza sugli Ufo, lo stesso Malmgren si è sentito di fornire ulteriori precisazioni nelle ore successive.

    In risposta a qualcuno che si chiedeva come mai questa rivelazione giungesse proprio in corrispondenza dell’uscita del libro Imminent, egli ha scritto che non ha alcun rapporto con Elizondo, ma che alcuni amici gli hanno consigliato caldamente di leggere il libro, e in seguito a ciò si è sentito di dover a sua volta promuovere l’argomento:

    «Non conosco Luis Elizondo e non ho alcun legame con la pubblicazione del suo libro. I contenuti erano stati divulgati in precedenza, e ho semplicemente pensato che fosse giunto il momento che il resto dell’umanità iniziasse a riflettere su cosa significhi per la comprensione del mondo in cui viviamo».

    Un post di chiarimento da parte di Malmgren

    Inoltre, ha ritwittato un post di Elizondo che è stato ospite dellea rete americana CBS, e rivolgendosi a lui gli ha rivolto i suoi complimenti e gli auguri per l’impegno nella divulgazione di un argomento così importante:

    «Non ti conosco, ma avendo amici stimati che mi hanno esortato a dare un’occhiata al tuo libro, sono andato oltre e ho esortato tutti a prestare attenzione. Sembra che il mio impulso abbia suscitato un’enorme risposta su Twitter. Buona fortuna con il tuo tentativo di aumentare la visibilità di questo argomento di importanza critica in questo momento»

    Una breve nota su Richard Bissel

    Richard Bissel, citato da Malgrem come la fonte delle informazioni ricevute su tecnologie non umane, è scomparso nel 1994 dopo una lunga carriera nell’intelligence, è annoverato come dei più importanti maestri di spionaggio nella storia della CIA.


    Nato nel 1909, a lui furono dati incarichi rilevanti nell’immediato dopoguerra per l’attuazione del Piano Marshall in Germania, e altri ruoli in Europa.
    Si unì quindi alla CIA di recente nascita in quegli anni, e divenne responsabile di numerosi incarichi, dai progetti tecnologici come l’aereo spia U-2, alla pianificazioni di missioni – come l’invasione fallita della Baia dei Porci, a Cuba.

    Ha scritto un’autobiografia, uscita postuma: Reflections of a Cold Warrior: From Yalta to the Bay of Pigs.

    Pippa Malgren e le voci di nuove imminenti rivelazioni

    Per finire, un altro utente di Twitter, UAP News (@HighPeaks77) molto attento ai rumors ufologici, ha ripostato un messaggio proveniente sempre dalla famiglia Malmgren, in questo caso però dalla figlia di Harald, Pippa.
    Proseguendo nel solco del padre, Pippa Malmgren è stata a sua volta consulente di presidenti, in particolare di George W. Bush.

    Un suo articolo risalente al 6 giugno 2023, comparso sulla piattaforma Substack, la Malmgren scriveva in proposito dell’emergere di testimoni e whistleblower sul tema Ufo / Uap. Era il periodo, precisiamo, in cui siamo venuti a conoscenza di David Grusch, giovane ma già esperto membro dell’intelligence, anche lui testimone davanti al Congresso e portatore di affermazioni rilevanti sulla conferma dei programmi americani di recupero e possesso di ufo e materiali biologici “alieni”.

    Bene, la Malmgren ricollegandosi alle rivelazioni di Grusch scriveva che esse sono coerenti con le informazioni da lei ricevute dietro le quinte, ottenute grazie al suo lavoro e al suo network di contatti:

    «Ciò è in linea con ciò che ho imparato parlando con i funzionari coinvolti in questi programmi per molti decenni. Col tempo sentiremo dire che tali “materiali fisici” e “veicoli” sono stati recuperati anche dallo spazio. La storia di Grusch è la prima di molte interviste di divulgazione pianificate che sono già state preparate. Il Governo degli Stati Uniti ha richiesto che alcuni ex funzionari governativi preparassero interviste formali di divulgazione su sua richiesta. Quindi non si tratta di persone che si oppongono alle autorità. Si tratta di ex e attuali funzionari che lavorano con le autorità. La decisione di aprirsi al pubblico è stata presa, e ora non si può tornare indietro.»

    Fonte: Substack / @drpippa (traduzione nostra)

  • Anticipazioni del New York Times sul libro di Elizondo

    Anticipazioni del New York Times sul libro di Elizondo

    Il New York Times riporta alcune informazioni contenute nell’atteso libro dell’ex capo del programma di ricerca sugli Ufo del Pentagono, in uscita il 20 agosto.

    Forse alcune delle informazioni più interessanti che trapelano dal libro di Elizondo – intitolato “Imminent” – e riportate dai giornalisti del NYTimes che lo hanno ricevuto in anteprima, riguardano alcuni aneddoti in cui è lo stesso Elizondo protagonista di avvistamenti di ufo.

    L’articolo racconta infatti che nell’arco di diversi anni, mentre si occupava di UAP / UFO per conto del Pentagono, Elizondo ha subito le visite domestiche di misteriosi globi luminosi. Questi globi luminescenti dal colore verde e dalla dimensione di una palla da basket hanno fatto più volte intrusione in casa sua, e sono stati visti anche dagli altri membri della sua famiglia, oltre che dai vicini di casa.

    Ecco un passaggio molto intrigante estratto e tradotto dall’articolo del New York Times:

    “Elizondo ha anche scritto nelle memorie degli incontri personali con gli UAP, descrivendo sfere verdi luminose delle dimensioni di un pallone da basket che hanno invaso la sua casa a intermittenza per oltre sette anni. Gli oggetti erano in grado di passare attraverso i muri e si comportavano come se fossero sotto un controllo intelligente, ha scritto. Le sfere sono state viste anche da sua moglie, dalle sue due figlie e dai loro vicini, ha scritto. Quanto ai “nostri amici di fuori città”, non sembrano essere benevoli, scrive; forse sono neutrali. Oppure potrebbero rappresentare una minaccia per l’umanità.”

    fonte: NYTimes.com

    Queste anticipazioni di un libro tanto atteso presso gran parte della comunità ufologica ci rendono ancora più desiderosi di leggere per intero la testimonianza di Elizondo (anche l’audiolibro sarà subito disponibile in download, sempre in inglese).

    Elizondo: un eroe dell’ufologia recente

    I giornalisti Ralph Blumental e Leslie Kean riassumono nella loro recensione anticipatoria alcuni dei passaggi fondamentali della carriera di Elizondo, dalle sue origini famigliari, alle missioni prima nell’esercito e poi nei reparti segreti dell’intelligence, fino all’incarico sugli Ufo. Un ruolo quello che lui non aveva mai cercato, ma che gli è stato dato grazie al suo background di studi in biologia, oltre che per l’attitudine al lavoro di intelligence e l’esperienza maturata sul campo.

    E proprio alcune delle affermazioni scritte da Elizondo nel libro, e riportate dai giornalisti, basterebbero da sole a dirimere definitivamente la questione ufologica: sì, egli conferma, siamo visitati da decenni da oggetti volanti di produzione non umana, e da decenni esiste un programma americano di recupero di Ufo (crash retrieval), dunque gli Usa sono in possesso di materiali anche biologici di natura non terrestre. Elizondo ha potuto constatare tutto questo nel corso del suo incarico per il Pentagono.

    L’apparato militare americano, nel frattempo, mantiene ufficialmente una linea di pubblica neutralità se non proprio di diniego dell’intera questione: la portavoce Susan Gough ribadisce che le recenti revisioni dei dati da parte della task force sugli Uap (in pratica, la task force che ha sostituito il gruppo guidato da Elizondo, dopo che lui ha rassegnato le dimissioni per dissenso verso il clima di censura interna sul tema ufologico), ecco proprio quelle revisioni non hanno rilevato alcuna conferma di progetti secretati di recupero di materiali e forme di vita non terrestri.

    Il libro di Elizondo ha ricevuto comunque un preventivo controllo da parte del Pentagono, per verificare che non contenesse materiale classificato, e il testo è accompagnato dalla esplicita affermazione che il via libera non equivale a un endorsement, cioè a un esplicito appoggio, a quanto Elizondo afferma nel libro.

    Si tratta dunque di una consueta schermaglia di forze, con il reazionario apparato militare che rimane fossilizzato sulla salvaguardia dei suoi segreti, a prezzo però di mostrarsi palesemente in contraddizione con sé stesso. Il contrasto è evidente infatti al cospetto delle innumerevoli affermazioni pubbliche da parte di membri autorevoli dell’intelligence, come Elizondo, Chris Mellon (autore tra l’altro di una prefazione al libro, e tanti altri.

    «L’umanità non è l’unica vita intelligente nell’universo, e non è la specie alfa», ha scritto Elizondo.

    «Non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia, sappiamo che non siamo soli».

    Citazione dalla descrizione ufficiale del libro Imminent, di Luis Elizondo
    Copertina del libro di Luis Elizondo

    Il libro Imminent, di Luis Elizondo, uscirà negli Stati Uniti e nel mondo il 20 agosto 2024.

  • Il governo UK conferma: 2 ufficiali inglesi ai meeting sugli Ufo

    Il governo UK conferma: 2 ufficiali inglesi ai meeting sugli Ufo

    La conferma è stata data direttamente dal Ministero della Difesa del Regno Unito, in una lettera a Nick Pope, ormai famoso volto dell’ufologia sui media e online. Due membri dell’intelligence della difesa inglese hanno preso parte, il 24 maggio 2023, a un gruppo di lavoro sugli Uap (Unidentified Aereal Phenomena).

    Questa rivelazione giunge come una smentita delle precedenti affermazioni del Regno Unito, il cui governo aveva dichiarato di non essere più interessato al tema degli Ufo.

    Nick Pope ha ricevuto tale chiarimento in seguito a una formale richiesta di informazioni (Freedom of Information request). Pope è stato a sua volta un membro dell’intelligence inglese in passato, e si è occupato di Ufo durante il suo incarico. Successivamente, egli è diventato uno dei commentatori più assidui, su internet e in vari documentari tematici, sul tema degli avvistamenti di Ufo / Uap.

    Ecco il post su X / Twitter con cui Pope il 4 agosto ha pubblicato la risposta del Ministero della Difesa:

    Il tema dell’incontro

    La notizia è stata ripresa anche dai tabloid britannici come l’Express il quale riporta che la partecipazione inglese al summit è avvenuta «nonostante i funzionari della difesa abbiano chiuso l’ufficio UFO nel 2009 insistendo sul fatto che fosse uno spreco di denaro.»

    Rappresentazione di fantasia di un meeting dell’intelligence.

    E lo stesso giornale cerca di ricostruire qualcosa su quel meeting, di cui sa molto poco, a parte che è è stato organizzato da quel gruppo di paesi “anglofoni” noto come Five Eyes (FVEY), un’alleanza di intelligence che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti.

    Un altro ricercatore ufologo, l’australiano Grant Lavac (https://x.com/GrantLavac), ha ottenuto alcune informazioni in più sull’ordine del giorno di quell’incontro (sempre tramite una richiesta FOIA, Freedom of Information Act).

    Lavac su X ha quindi a sua volta pubblicato le scarne informazioni ricevute dall’Ufficio della Difesa americano relativamente al summit: «La riunione inaugurale del gruppo di lavoro si è svolta al Pentagono mercoledì 24 maggio 2023 e hanno partecipato rappresentanti di AARO, ODNI, FAA, NASA, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda», e il suo obiettivo è stato quello di «coltivare la consapevolezza condivisa delle questioni UAP degli alleati: rilevamento, identificazione, mitigazione, sfide e opportunità per collaborazioni specifiche».

    Nel complesso, come ha ribadito Nick Pope, il Ministero della Difesa inglese mantiene dunque in realtà un coinvolgimento attivo sull’argomento dei fenomeni aerei non identificati, sui quali non solo il Regno Unito ma tutti gli alleati – e probabilmente tutte le nazioni della Terra attive dal punti di vista militare e dell’intelligence – sono concretamente coinvolte nel monitoraggio e nello studio.

    Qualche informazione in più sull’alleanza “Five Eyes”

    Secondo quanto riportato da Wikipedia, «The Five Eyes (FVEY) è un’alleanza di intelligence dell’anglosfera che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Questi paesi fanno parte dell’accordo multilaterale Regno Unito-USA, un trattato per la cooperazione congiunta nell’intelligence dei segnali.».

    Sappiamo che le origini di questa alleanza di paesi anglofoni risale alla IIa Guerra Mondiale, quando in particolare America e Inghilterra collaboravano alla decodifica di messaggi cifrati.

    Un altro grosso progetto portato avanti da quel gruppo è stato poi il sistema di monitoraggio Echelon, durante la Guerra Fredda. Echelon è un sistema di sorveglianza tutt’ora attivo, che controlla le comunicazioni a livello globale, ed è stato al centro anche di un indagine del Parlamento Europeo negli anni 2000 per le ovvie implicazioni che un programma di quel tipo può avere sulla privacy e la libertà dei cittadini.

    Il quotidiano britannico The Guardian ha ben riassunto il funzionamento di quel sistema di monitoraggio così: «Una rete globale di stazioni di spionaggio elettroniche in grado di intercettare telefoni, fax e computer. Può anche tenere traccia dei conti bancari. Queste informazioni sono archiviate nei computer Echelon, che possono conservare milioni di dati sugli individui. Ufficialmente, però, Echelon non esiste.»

    Illustrazione – esiste davvero una di rete di controllo globale?

    Ovviamente un’organizzazione come il Five Eyes è da intendersi come una delle alleanze di spionaggio più estese, omnicomprensiva e non limitata a segnali di tipo digitale, e il suo coinvolgimento sul tema Ufo ne è una conferma.

    Alcune informazioni in più sui FIve Eyes:
    Five Eyes Intelligence Oversight and Review Council (FIORC)
    https://www.dni.gov/index.php/ncsc-how-we-work/217-about/organization/icig-pages/2660-icig-fiorc

    What Is The Five Eyes Alliance?
    https://www.forbes.com/advisor/business/what-is-five-eyes/

    Un articolo di Limes, rivista italiana di geopolitica:
    FIVE EYES, LA FAMIGLIA DELLE ANGLOSPIE
    https://www.limesonline.com/rivista/five-eyes-la-famiglia-delle-anglospie-14627292/

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