Categoria: Ufo nel mondo

  • Le bizzarre forme degli Ufo e il programma “Immaculate Constellation”

    Le bizzarre forme degli Ufo e il programma “Immaculate Constellation”

    Una e-mail contenente straordinarie immagini di Ufo, presumibilmente provenienti da avvistamenti militari statunitensi, è trapelata online da una fonte anonima. L’ha rivelata lo youtuber Nathan Latvaitis sul suo canale Strange Mysteries. Se un giorno verranno confermate come realmente autentiche, queste sono tra le migliori immagini mai viste di oggetti volanti non identificati. Gli uap mostrati dalla fonte anonima sono fermi-immagine tratti da filmati da telecamere all’infrarosso, ma alcuni sono anche a colori. Hanno forme insolite e sollevano notevoli interrogativi su chi può averli costruiti.

    Indice

    Mentre continua negli USA l’ondata di misteriosi oggetti e “droni” che sorvolano di notte i centri abitati, oggi il Daily Mail, riprendendo quanto anticipato in video dallo youtuber Nathan Latvaitis (Strange Mysteries), rilancia la notizia di una serie di foto piuttosto nitide di Ufo / Uap, dalle forme molto varie e bizzarre. Alcune di quelle forme non sono troppo lontane da ciò che che tanti testimoni in passato hanno riferito di aver visto (specialmente piloti e militari che hanno avuto incontri ravvicinati). Apparterrebbero – se autentiche – al progetto Immaculate Constellation, finalizzato proprio a documentare in alta risoluzione gli uap.

    Lo scoop dello youtuber Nathan Latvaitis, rilanciato dal Daily Mail

    Un informatore anonimo ha rivelato alcune immagini che apparterrebbero al programma Immaculate Constellation, che si pone lo scopo preciso di documentare in alta risoluzione gli uap / ufo. Eravamo venuti a conoscenza del programma soltanto negli ultimi mesi, grazie al giornalista Michael Shellenberger che aveva a sua volta ricevuto una soffiata anonima.

    Ora, il Daily Mail è uscito con questo scoop, l’11 dicembre, riportando quanto aveva già rivelato lo youtuber Nathan Latvaitis. Infatti, quest’ultimo aveva reso pubbliche per la prima volta tali immagini strane e a tratti inquietanti sul suo canale YouTube chiamato “Strange Mysteries”, dopo aver ricevuto le stesse foto da una fonte anonima che voleva rimanere non identificata.

    “Questa persona mi ha chiesto di oscurare il suo indirizzo email”, ha detto Latvaitis ai suoi follower.

    L’informatore ha affermato di aver avuto accesso a un presunto “programma di recupero” top secret sugli UFO noto come “Immaculate Constellation” – reso famoso lo scorso novembre in un’audizione pubblica davanti al Congresso.

    Le immagini in bianco e nero mostrano UFO “a forma di croce”, dalle forme appuntite, oppure a forma di boomerang, altri triangolari, e c’è anche un cubo, oltre ai classici dischi volanti tradizionali. L’ufo più inquietante è quello denominato “Uap a candeliere” e sembra una stella a molte punte, con lunghe appendici che si dipartono da una forma sferica centrale. Sono oggetti davvero inusuali che sembrano usciti da un film di fantascienza.

    Si tratta dunque di foto davvero uniche, che se autentiche rappresentano una notevole fuga di notizie e sono tra le immagini più nitide mai viste di Ufo.

    I video dove lo youtuber mostra le immagini ricevute

    Ecco un primo video su Youtube di Latvaitis, a cui faranno seguito altri video di approfondimento con ulteriori immagini (riportiamo subito dopo):

    Il secondo video di Latvaitis, dove la fonte anonima invia ulteriori immagini. L’informatore chiede a Latvaitis di non mostrare subito tutte le foto. Infatti, alcune sono oscurate o meglio sfocate, e lo youtuber, rispettando la volontà della fonte anonima, ne fa una descrizione a voce. Brevi titoli sulle immagini spiegano la provenienza o la descrizione in modo succinto. Alcune foto hanno nel titolo “retrieval mission” dunque missione di recupero, presumibilmente di uap abbattuti. Un’altra immagine ha come didascalia “Nave madre con una specie di portellone aperto”:

    Durante altri aggiornamenti video, nuove foto sono state diffuse, tra cui quelle di una sfera metallica e di un oggetto metallico di forma affusolata:

    Le foto

    Ecco alcune delle foto trapelate dalla fonte anonima, come riportate da Latvaitis nei video e poi dal Daily Mail. Sono per lo più in bianco e nero poiché ricavate da sensori che catturano immagini nello spettro dell’infrarosso:

    Continuano gli avvistamenti di “droni” in New Jersey

    Tutto questo avviene mentre continua l’ondata di misteriosi oggetti non identificati che sorvolano in a notturna alcune città americane. In particolare, negli ultimi giorni gli avvistamenti si sono concentrati nello stato del New Jersey e anche sulle città di New York e Philadelphia. In precedenza gli avvistamenti si erano concentrati sulla base militare di Langley, e anche in Europa c’erano stati avvitamenti sulle basi USAF /RAF nel Regno Unito.


    Le agenzie di sicurezza americane non hanno fornito finora spiegazioni soddisfacenti sull’origine e le motivazioni di questi oggetti. Nel frattempo dai cittadini e dalla politica Usa aumenta la pressione e la richiesta di chiarimenti. Vedremo se ci saranno sviluppi nei prossimi tempi su questi avvistamenti, che sono ormai quotidiani nelle località prima menzionate.

    Ecco alcuni articoli recenti sui giornali italiani che parlano di questi misteriosi avvistamenti:

    Repubblica:

    https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/09/news/il_mistero_dei_droni_nei_cieli_usa_oggetti_non_identificati_in_volo_per_giorni-423866441

    Corriere della Sera:

    https://misterobufo.corriere.it/2024/12/10/invasione-di-droni-ufo-in-new-jersey-e-a-new-york-scatta-lallarme-tra-la-popolazione/

  • Nuova ondata di misteriosi “droni” su basi USA, UK e anche Russia. Foto e video.

    Nuova ondata di misteriosi “droni” su basi USA, UK e anche Russia. Foto e video.

    Un articolo del giornale online di informazione militare, The Debrief, cerca di fare il punto su una situazione che è chiaramente ormai sfuggita di mano: Cosa sta realmente succedendo con tutti gli incidenti dei “droni misteriosi” sulle basi statunitensi?

    «Una recente ondata di incursioni di droni nello spazio aereo sopra le basi statunitensi rimane irrisolta, secondo i funzionari statunitensi che indagano sugli incidenti in corso», riporta l’articolo.

    I funzionari hanno indicato che al momento non è chiaro chi stia operando quei presunti droni e nemmeno se tali azioni siano da intendere come potenzialmente ostili.

    Ora anche la BBC si è occupata finalmente della misteriosa serie di eventi. I droni che illuminano le basi americane in Inghilterra sono qualcosa di sinistro?, così si intitola il loro articolo, in cui leggiamo:

    «Lo spazio aereo attorno alle basi aeree statunitensi di Norfolk e Suffolk è stato messo sotto esame a seguito di numerose recenti incursioni di droni. I responsabili devono ancora essere trovati e i residenti nelle vicinanze si sono chiesti come e perché gli incidenti siano stati consentiti. Incursioni di droni sono state inizialmente segnalate in tre basi aeree statunitensi – RAF Mildenhall e RAF Lakenheath nel Suffolk, e RAF Feltwell nel Norfolk – tra il 20 e il 22 novembre, e da allora i velivoli sono riapparsi. Nel villaggio di Beck Row, Suffolk, che si trova vicino alla RAF Mildenhall, i residenti hanno riferito di veicoli aerei fortemente illuminati che volteggiavano sopra le loro case e sopra la base stessa.» Fonte: BBC.

    Le testimonianze dei cittadini inglesi

    L’articolo riporta quindi alcune testimonianze di abitanti delle località coinvolte (riportiamo qualche passaggio dell’articolo tradotto):

    «Casseem Campbell, 28 anni, ha detto di aver visto oggetti sopra la sua casa a Beck Row. Ha descritto di aver visto un veicolo aereo a forma di triangolo, che era “di un colore grigio e scuro”, in uno dei due avvistamenti serali di droni che aveva effettuato la scorsa settimana.»

    «Chrystal Mason, 28 anni, ha detto di aver visto due droni la scorsa settimana a Beck Row. […]
    “C’era una grande luce arancione nel cielo e all’improvviso è scomparsa. Ho sentito la gente gridare ‘wow’”.»

    «Johnny Whitfield, che vive anche lui a Beck Row, ha descritto di aver visto “molta attività”. “Ho visto i droni tre o quattro volte”, ha detto, prima di confermare che gli avvistamenti erano avvenuti di notte nella scorsa settimana. Ha anche descritto gli oggetti volanti illuminati e sospesi sopra la base aerea, anche se ha detto di non poter rilevare alcun rumore, mentre ha detto che gli oggetti erano grandi. “Tutto quello che vedi è una luce, ma è una luce grande, grande”, ha aggiunto.»

    Gli avvistamenti sulle basi militari

    Tutto era cominciato quando alcuni giorni fa il sito di notizie statunitense The Warzone aveva riportato per la prima volta una serie di avvistamenti di “droni” avvenuti su basi aeree in Gran Bretagna.

    In particolare si era verificata un’incursione da parte di molteplici oggetti non identificati sulla base della RAF (Royal Air Force) britannica di Lakenheath nel Suffolk, in Inghilterra. Nei giorni seguenti, ci sono state molte altre incursioni alla base RAF di Mildenhall, sempre nel Suffolk, e base RAF di Feltwell nel Norfolk.

    I portavoce dei militari statunitensi e inglesi hanno poi diramato i consueti comunicati stampa di circostanza. «Ad oggi, i responsabili dell’installazione hanno stabilito che nessuna delle incursioni ha avuto alcun impatto sui residenti, sulle strutture o sui beni della base», hanno affermato, aggiungendo che continueranno a monitorare la situazione e prendere le misure necessarie.

    Tuttavia non è stato chiarito alcunché sull’origine e motivazione dietro tali oggetti volanti non identificati.

    Droni, Uas, o Uap?

    Molti commentatori tra i giornalisti e semplici utenti di social media e curatori di vari siti di notizie si sono chiesti, nelle ultime settimane, se i “droni” avvistati sulle basi militari come Langley e sulle basi statunitensi all’estero potessero effettivamente essere in realtà da classificare come UAP, cioè Fenomeni Aerei non Identificati.

    Tuttavia, come riporta l’articolo di The Debrief, il direttore dell’AARO, l’agenzia del Pentagono preposta all’analisi degli Uap, durante la recente udienza tenuta dalla sottocommissione delle forze armate del Senato sulle minacce e capacità emergenti, aveva dichiarato che “gli avvistamenti su Langley sono stati esplicitamente caratterizzati come collegati all’utilizzo di sistemi aerei senza pilota (UAS) da parte di soggetti sconosciuti”. (fonte: The Debrief).

    In passato altre incursioni sulle basi dei paesi occidentali erano state descritte come possibile attività di spionaggio, tanto Russo quanto Cinese.

    Ma è proprio di oggi un video che ritrae per esempio le misteriose sfere luminose in formazione triangolare sopra una base russa.

    Dunque difficile stabilire chi stia spiando chi, e con quali intenti. Probabilmente la denominazione di “Uap”, poiché generica, anziché quella di “droni”, rimane la più calzante per molte di queste osservazioni.

    Sui social i video e le foto di cittadini

    Alcuni video filmati da cittadini in prossimità delle basi inglesi sono stati diffusi sul social X. In un caso si vede uno strano oggetto con luci lampeggianti, disposte in forma quadrata. L’oggetto sembra sorvolare una zona residenziale, e poco distante l’autore del video filma un secondo oggetto luminoso.

    In un altro video, un altro di questi oggetti con luci lampeggianti sembra compiere una manovra di evasione quando un aereo (un aereo probabilmente militare) si porta quasi sopra la sua posizione ma ad altitudine verosimilmente molto maggiore dell’oggetto:

    Inoltre, in un altro video viene ritratto un oggetto avvistato sopra la base RAF di Lakenheath. Appare forse di forma triangolare, in ogni caso con tre luci disposte sui vertici di un triangolo:

    Patrick Jackson, il ricercatore indipendente che ha portato alla luce un possibile schema ricorrente nel presentarsi di sfere metalliche e globi luminosi in cielo (ne abbiamo parlato in un approfondimento qui), ha ritwittato un video di un utente che ritrae tre luci in formazione triangolare che sorvolano Cambridge:

    L’avvistamento anche su una base russa

    Un altro utente su X posta un video indicando che è stato filmato su una base militare russa. Si vedono lobi luminosi muoversi in sincrono. La didascalia (tradotta) recita:

    “Luogo: 📍 Mosca, Russia 🇷🇺 Non è una coincidenza che siano visti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Russia.. Adesso è mondiale e sappiamo che è legato alle armi nucleari ☢️. Non ci è voluto molto per collegare i punti, questi NON sono DRONI. Questi sono UAP: UFO Ora siamo alla fine del gioco, se scateniamo qualcosa di nucleare l’uno contro l’altro penso che interverranno…”

    Luci sopra il Campidoglio, USA

    Gli avvistamenti sono stati registrati un po’ ovunque nel mondo in queste settimane. Ad esempio, proprio nei giorni scorsi analoghi fenomeni luminosi sono stati visti sopra il Campidoglio americano.

    Un avvistamento che rievoca quello storico del 1952, quando durante più notti ci furono sorvoli di oggetti non identificati proprio sopra il Campidoglio e la costa Atlantica degli Stati Uniti (oggetti non solo visti ma anche registrati dai radar delle forze armate).

    Ecco alcuni tweet su X di utenti che hanno fotografato e filmato l’evento recente:

    Una sfera metallica filmata e fotografata sulla pista dell’aeroporto di Manchester

    Torniamo ancora in Europa, in Inghilterra, perché gli avvistamenti di oggetti insoliti non si sono limitati a “droni notturni”.

    Sull’aeroporto di Manchester è comparsa quella che sembra essere una sfera metallica, ed è stata filmata mentre si libra in cielo, e anche per un breve momento mentre appare quasi appoggiata sulla pista.

    Le foto in rapida successione riprenderebbero il momento in cui si alza rapidamente dalla pista, mentre c’è anche un video della sfera in cielo. Qui il post di un utente è rilanciato da Patrick Jacskon:

  • Parlare di Ufo in Europa: l’iniziativa della UAP Coalition Netherlands

    Parlare di Ufo in Europa: l’iniziativa della UAP Coalition Netherlands

    Ben 15 associazioni ufologiche di cittadini europei – capitanate dalla UAP Coalition Netherlands – hanno scritto un comunicato, il 25 novembre, destinato al Parlamento dell’Unione Europea, indicando alcuni punti della questione ufologica che anche il nostro “vecchio continente” dovrebbe affrontare.

    Questo suscita una riflessione: a che punto è il dibattito sugli ufo / uap in Europa? Sappiamo infatti quanto l’argomento degli uap sia ormai al centro dell’attenzione mediatica e governativa negli Stati Uniti (di recente abbiamo visto a novembre 2024 le udienze al Congresso e Senato americano con 4 testimoni dell’intelligence e il report annuale dell’AARO, l’ufficio del Pentagono sugli ufo); ma noi, Stati europei, abbiamo un qualche tipo di dibattito pubblico in corso sugli ufo?

    Il tema è urgente, anche perché pure nello spazio aereo europeo si sono registrate, di recente, incursioni di non precisati “droni” ad esempio su basi militari della RAF britannica e della US Air Force di stanza in Europa.

    Il comunicato stampa

    Il comunicato stampa diramato dalla Coalizione Olandese sugli UAP, qui disponibile solleva il tema della necessità di affrontare il tema Uap anche da parte dell’Unione Europea.

    Nel comunicato stampa diffuso il 25 novembre 2024, la Coalizione UAP Olanda e altri gruppi sollecitano le autorità europee a prendere in esame seriamente la questione dei fenomeni aerei anomali e non identificati.

    All’appello hanno firmato 15 organizzazioni ufologiche, appartenenti a 12 Stati (sia Stati membri dell’UE, sia altri Stati non membri come la Norvegia e il Regno Unito). Per l’Italia, firmatario del comunicato è il CISU, Centro Italiano Studi Ufologici.

    Il comunicato sottolinea che «Si tratta della prima volta che un appello collettivo è stato presentato alle istituzioni dell’UE su questa questione urgente. Con decenni di dati sugli incidenti UAP, con avvistamenti di personale militare, piloti, scienziati e civili, queste organizzazioni evidenziano le gravi implicazioni che gli UAP comportano per la pubblica sicurezza, per la sicurezza nazionale, la società, la ricerca scientifica e l’innovazione. Gli UAP includono oggetti inspiegabili osservati nell’aria, nel mare e nello spazio, che pongono rischi per la sicurezza aerea e potenziali preoccupazioni per la sicurezza nazionale.»

    Dal gruppo di associazioni civili arriva un appello affinché anche l’Unione Europea si doti ti un processo unificato di raccolta e analisi dei dati sui fenomeni aerei non spiegabili.

    Il precedente al Parlamento UE: l’incontro del 20 marzo 2024

    Il 20 marzo 2024 si era tenuto al Parlamento Europeo un evento dedicato agli UAP. L’iniziativa, promossa dal deputato portoghese Francisco Guerreiro, aveva rappresentato un’occasione per porre l’attenzione istituzionale verso questo tema.

    Durante l’incontro, diversi rappresentanti di associazioni ufologiche e studiosi avevano preso parola, sottolineando l’importanza di un approccio trasparente e scientifico. Tra i relatori, aveva parlato Edoardo Russo, del Centro Italiano Studi Ufologici (CISU).

    L’incontro era stato un’occasione per evidenziare il ruolo culturale e storico del fenomeno, e per porre l’esigenza di un’indagine razionale e sistematica. Gli interventi avevano spaziato dall’aspetto scientifico a quello geopolitico, con richieste per una maggiore condivisione delle informazioni e la necessità di superare la segretezza istituzionale che ha spesso caratterizzato il tema UFO.

    Sul sito del Cisu, a questo link, si può leggere un resoconto dell’evento del 20 marzo.

    Un tema di attualità: le incursioni di oggetti non identificati su basi militari

    Il tema degli Uap è caldo e attuale. Infatti, proprio il 25 novembre il comando della US Air Force in Europa ha rilasciato un comunicato sulle incursioni di potenziali “droni” su basi aeree della Royal Air Force del Regno Unito che si sono verificate di recente.

    Anche in territorio americano ci sono state nell’ultimo anno diverse incursioni di “droni” sulle basi militari. Pochissime informazioni sono trapelate sulla natura di tali oggetti, e naturalmente ha suscitato un certo sconcerto il fatto che diversi oggetti non identificati possano sorvolare indisturbati su obiettivi così sensibili.

    Questo il testo tradotto del comunicato dell’US Air Force Europe:

    “Piccoli sistemi aerei senza pilota sono stati avvistati nelle vicinanze e sopra la Royal Air Force di Lakenheath, RAF Mildenhall e RAF Feltwell tra il 20 e il 24 novembre. Il numero di sistemi variava e variavano in dimensioni e configurazioni. Gli sUASs sono stati monitorati attivamente e i responsabili delle basi hanno stabilito che nessuna delle incursioni ha avuto alcun impatto sui residenti, sulle strutture o sui beni della base. Per salvaguardare la sicurezza operativa, non discutiamo misure specifiche di protezione, tuttavia ci riserviamo il diritto di proteggere le nostre installazioni. Le nostre unità continuano a monitorare lo spazio aereo e stanno lavorando con le autorità della nazione ospitante e con i partner della missione per garantire la sicurezza del personale, delle strutture e delle risorse della base.”

    In Spagna un panel di ricercatori e scienziati per gli Uap

    Il giornale/newsletter online “Sentinel News”, che si occupa di notizie relative agli Uap ed è pubblicata sulla piattaforma Substack, oltre ad esser stato tra i primi a rilanciare la notizia dell’iniziativa della UAP Netherlands, a ottobre 2024 riportava che è nata in Spagna una coalizione fatta prevalentemente di scienziati, ingegneri e ricercatori che si prefigge di connettersi con altri gruppi di ricerca sugli ufo, e di promuovere la ricerca sugli ufo nelle nazioni di lingua spagnola.

    Interessante la composizione del gruppo spagnolo, in cui figurano ricercatori di alto profilo accademico e professionisti.

    Questi esempi dimostrano un crescente interesse e apertura verso il fenomeno UFO da parte di molte persone, sia civili che appartenenti a comunità scientifiche e accademiche. La partecipazione di figure con un background scientifico rappresenta senza dubbio un segnale positivo e una novità significativa.

    Oggi alcuni scienziati si espongono pubblicamente con atteggiamenti possibilisti, un cambiamento radicale rispetto al passato, quando discutere apertamente di questi argomenti, per chi ricopriva una posizione sociale o accademica di rilievo, era quasi sempre un rischio per la propria reputazione.

    Quale coinvolgimento da parte delle istituzioni europee?

    Questo positivo cambio di prospettiva, che potremmo definire una nuova spinta “dal basso”, suscita però una domanda: qual è il reale coinvolgimento delle istituzioni? Ad oggi, non è chiaro se vi sia un impegno concreto o una posizione ufficiale a livello europeo.

    Nell’area dell’Europa geografica sembra che ci si limiti a seguire la scia americana sul tema UFO, senza sviluppare iniziative autonome o progetti di ricerca sistematica.

    Eppure, in passato, l’Europa ha mostrato interesse per studi metodici sul fenomeno. Un esempio emblematico è il progetto Geipan in Francia, un’iniziativa di lungo termine finalizzata alla raccolta e analisi dei dati sugli avvistamenti.

    Come scrive il quotidiano La Stampa, che ha rilanciato la notizia dell’iniziativa del gruppo di ufologi a guida Olandese, l’Europa è indietro per quanto riguarda il dibattito pubblico sugli ufo:

    “Da tempo un po’ in tutto il mondo, sono stati aperti archivi (il più recente, negli USA): niente alieni, ma casi di oggetti o velivoli catalogati nel corso degli ultimi 77 anni. E l’Europa? Fatta eccezione per iniziative isolate, come quella dei francesi e dell’agenzia spaziale Cnes, l’Unione Europea, secondo gli studiosi dei fenomeni ufologici o “uapologici”, dovrebbe fare di più. Il primo a sollevare la questione, per raccogliere dati a livello europeo e proprio quando era europarlamentare, fu nel 1993 il fisico torinese Tullio Regge. Nel 1994 la legislatura terminò e la proposta non ebbe seguito.”

    Iniziative come quella promossa dal gruppo ufologico olandese sono meritorie nel tentativo di coinvolgere maggiormente l’Unione Europea. Nel nostro continente, il dibattito pubblico sugli ufo ha ancora molta strada da fare per raggiungere un livello minimo di considerazione.

    Un approccio serio e sistematico da parte delle istituzioni europee sarebbe un passo fondamentale per affrontare il fenomeno con rigore scientifico e trasparenza.

  • Il direttore dell’AARO al Senato USA. Discusso anche un caso di ufo sull’Etna

    Il direttore dell’AARO al Senato USA. Discusso anche un caso di ufo sull’Etna

    Pochi giorni dopo l’udienza pubblica al Congresso americano in materia di ufo, ieri anche il direttore dell’AARO – l’ufficio del Pentagono preposto ad analizzare i casi di incontri con gli Uap – ha fornito la sua testimonianza. Un’udienza in parte a porte chiuse e in parte pubblica. Dal direttore Kosloski sono giunte interessanti ammissioni. Ma ancora il Pentagono non ha trovato legami con l’ipotesi extraterrestre – pur non escludendo nulla a priori. Nell’udienza, Kosloski si è soffermato anche su alcuni casi più o meno noti per i quali ci sarebbe una possibile spiegazione, come l’oggetto filmato a Porto Rico, e anche un ufo avvistato in Italia, sull’Etna, di cui poco si era saputo finora pubblicamente.

    Indice

    L’udienza pubblica in cui ha parlato il direttore Kosloski

    Jon Kosloski, capo dell’ufficio AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) del Pentagono, ha testimoniato martedì 19 novembre 2024 davanti a una sottocommissione dei servizi armati del Senato statunitense. Ancora una volta, la posizione ufficiale è che “non ci sono prove verificabili dell’esistenza di extraterrestri”.

    Eppure alcuni risultati dell’AARO sembrano circoscrivere il campo. Non si tratta nemmeno di tecnologie avversarie, per esempio: infatti per i casi ancora oggetto di indagine, nel rapporto ufficiale pubblicato il 14 novembre si legge che ad oggi l’AARO non ha “nessuna indicazione o conferma che queste attività siano attribuibili ad avversari stranieri”.

    Nella conferenza stampa di alcuni giorni fa, inoltre, il direttore aveva osservato che “ci sono sicuramente delle anomalie”, pur affrettandosi a ribadire che il legame con potenziali extraterrestri però non è ancora stato trovato.

    L’udienza di Kosloski arriva soltanto pochi giorni dopo l’attesa udienza pubblica del 13 novembre che ha visto partecipare al Congresso alcuni individui informati sulle questioni riguardanti gli Uap: Luis Elizondo, Tim Gallaudet, M. Shellenberger, Mike Gold. Ne abbiamo parlato in un post precedente.

    Il direttore Kosloski è stato ricevuto dalla sottocommissione del Senato Usa per questa udienza che si è svolta in parte in forma riservata, seguita da una parte pubblica.

    Qui è possibile vedere la sessione pubblica con l’intervento del direttore dell’AARO:

    Il direttore dell’AARO (Pentagono) dialoga con i rappresentanti del Senato durante la parte pubblica dell’udienza tenutasi il 19 novembre 2024.

    La discussione di alcun casi noti

    Uno degli obiettivi se non l’obiettivo principale dell’AARO è cercare di identificare gli oggetti che vengono portati alla loro attenzione. Gli ufficiali del Pentagono per fare ciò utilizzano ogni metodo di indagine a loro disposizione per analizzare le caratteristiche tecniche di volo e se possibile fornire una spiegazione dei fenomeni.

    Durante il suo intervento, Kosloski ha parlato di alcuni casi, più o meno noti al pubblico, che sarebbero stati in qualche misura spiegati, o quantomeno inquadrati nelle loro caratteristiche.

    In sostanza, secondo il direttore, in tali situazioni dopo un accurato studio gli oggetti hanno mostrato delle caratteristiche di volo e di comportamento meno stravaganti ed esotiche di quanto si era pensato all’inizio.

    Come vedremo però, non sempre le spiegazioni sono del tutto esaurienti, anche perché in alcuni casi il direttore non ha fornito una possibile identificazione degli oggetti.

    È stato interessante il fatto che si sia parlato anche di un oggetto volante filmato in Sicilia, sull’Etna, in coincidenza con una delle eruzioni del vulcano.

    Un caso in Italia: ufo sul monte Etna

    Avrebbe una spiegazione mondana il caso di un ufo filmato in Sicilia, per la precisione sull’Etna, durante una fase eruttiva nel dicembre 2018: si tratterebbe – probabilmente – di un pallone.

    Il video originale, catturato da un drone dell’aviazione USA con una telecamera a infrarossi, si può visionare sul sito della difesa a questo link.

    Ecco alcune schermate tratte dal video, si vede un piccolo oggetto, scuro (per via delle riprese a infrarossi) e di forma tondeggiante, che sopraggiunge da sinistra:

    Questa è la descrizione, tradotta, di quanto riportato in seguito all’indagine del Pentagono:

    “MARE MEDITERRANEO 12.01.2018 Courtesy Video: Attività mediatica della difesa.

    Nel dicembre 2018, un sensore video a infrarossi a bordo di una piattaforma senza equipaggio dell’aeronautica americana ha catturato questo filmato mentre operava sul Mar Mediterraneo. Questo filmato mostra un oggetto che sembra transitare in un pennacchio di gas surriscaldato e cenere prodotto da un’eruzione del Monte Etna, un vulcano in Sicilia, Italia. AARO ha coordinato uno sforzo analitico tra agenzie e internazionale che ha determinato che gli effetti ottici delle intense condizioni atmosferiche vicino al vulcano distorcevano il video, facendo sembrare che l’oggetto transitasse nel pennacchio. AARO valuta con moderata certezza che il filmato raffigura invece un pallone a circa 170 chilometri dalla caldera e che viaggia alla velocità e direzione del vento.”

    L’oggetto di Porto Rico

    Uno dei casi apparentemente spiegati dall’AARO riguarda un oggetto filmato presso l’aeroporto Hernandez di Porto Rico: ”Un caso che pensavamo fosse di tipo ‘transmedium’, come è stato riportato, è ben noto all’esterno… come il caso di Porto Rico“, ha detto Kosloski ai senatori.

    Il caso a cui si riferiva è avvenuto nell’aprile 2013 quando un aereo della Customs and Border Protection degli Stati Uniti ha filmato un video a infrarossi di un oggetto sopra l’aeroporto Rafael Hernandez.

    Ecco il video su youtube dell’uap di Porto Rico (mentre questo link del sito della difesa è la fonte di riferimento):

    “Il video sembra mostrare un oggetto che viaggia ad alta velocità, si divide in due oggetti ed entra ed esce dall’acqua. Sulla base di queste prime percezioni l’oggetto è stato ritenuto anomalo», ha detto Kosloski.

    “Transmedium significa che va da un dominio all’altro. In questo caso, sembra che passi dall’aria all’acqua e poi di nuovo nell’aria. Valutiamo che in realtà ha sorvolato l’aeroporto per tutto il tempo”, ha detto Kosloski ai senatori.

    “E quella che sembra essere la parte transmediale, dove entra nell’acqua, è in realtà il punto in cui la temperatura dell’acqua è uguale alla temperatura dell’oggetto e la fotocamera non riesce più a distinguere tra le due. Non è che l’oggetto effettivamente vada nell’acqua. E quindi valutiamo che l’oggetto, probabilmente un paio di palloni o lanterne, stava fluttuando a circa sette nodi sopra l’aeroporto e scendendo a circa 200 metri”.

    Coordinandosi con altri esperti dell’intelligence e scienziati, I funzionari dell’AARO ritengono “con grande sicurezza” che l’oggetto non ha mostrato velocità o caratteristiche di volo anomale, secondo quanto riportato da Kosloski.

    “Due oggetti distinti erano in volo vicini l’uno all’altro, piuttosto che un singolo oggetto diviso in due”, hanno dichiarato, aggiungendo l’analisi indica “che l’illusione della divisione era probabilmente dovuta al cambiamento dell’angolo di visione del sensore che consente solo visioni intermittenti di entrambi gli oggetti.”

    Il video “GO FAST”: un errore di parallasse

    L’ufficio del Pentagono avrebbe anche risolto uno dei casi più importanti – quello di uno dei tre video emersi nel 2017 e soprannominato “GO FAST” (letteralmente: “va veloce”).

    Il video era stato registrato da un aereo da caccia della marina al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Esso mostra quello che sembra essere un oggetto che vola ad alta velocità radente la superficie dell’acqua.

    QUesto il video, ormai storico, denominato “Go Fast”:

    Tuttavia Kosloski ha spiegato al Congresso che l’oggetto in realtà non è qualcosa di troppo insolito, anche se non ha spiegato che cosa sia in concreto.

    “Attraverso un’analisi di intelligence geospaziale molto attenta e utilizzando la trigonometria, abbiamo valutato con grande sicurezza che l’oggetto non è effettivamente vicino all’acqua, ma è piuttosto più vicino a 13.000 piedi”, (cioè circa 4 km di altitudine), ha detto Kosloski.

    Il direttore non ha identificato l’oggetto, ma ha spiegato che a rendere apparentemente anomalo il suo comportamento era stato un inganno ottico chiamato parallasse – un effetto ottico che spiegherebbe in parte anche il caso di Puerto Rico.

    Kosloski ha ricordato che esiste un documento approntato dallo stesso AARO riguardo alla parallasse: quel fenomeno di prospettiva e sovrapposizione che fa apparire come lontano un qualcosa che in realtà si trova ad esempio più vicino all’osservatore di quanto appaia, soprattutto quando si aggiunge il movimento reciproco degli oggetti e dello sfondo.

    Il documento dell’AARO sulla parallasse si può trovare qui.

    Un’interpretazione che non soddisfa i piloti

    Non molto dopo l’udienza pubblica, sono arrivati i commenti da parte dei piloti testimoni diretti di alcuni avvistamenti, in particolare da Ryan Graves il quale con la sua squadra ha proprio avuto la diretta esperienza dell’incontro ravvicinato ritratto nel video “Go Fast”.

    Graves e gli altri piloti, in pratica, non sono dello stesso avviso di AARO. Non era infatti tanto un problema la velocità dell’oggetto in questione, quanto la sua natura anomala e soprattutto il fatto che (come si sente dall’audio in inglese dei piloti che commentavano in diretta) c’era un’intera flotta di essi.

    In un articolo uscito sul giornale online Liberation Times, l’ex tenente aviatore navale Ryan Graves e fondatore di Americans for Safe Aerospace, ha dichiarato poi che l’AARO non si è preoccupata di svolgere indagini approfondite, magari sentendo direttamente gli equipaggi coinvolti nell’avvistamento:

    Ho parlato con l’ufficiale dei sistemi d’armi che ha registrato il video, un paio di settimane fa, e ha confermato che nessuno dell’AARO gli ha parlato. Penso che sia importante sollevare il punto che la mancanza di conversazione da parte dell’AARO con i testimoni sui video che stanno tentando di risolvere indica che stanno semplicemente trovando tecnicismi per ‘risolvere’ le prove video invece di cercare la verità. Chiedono che i testimoni si facciano avanti, ma perché dovrebbero se non considerano la loro testimonianza?” (fonte: LiberationTimes)

    Sempre nell’articolo, un ex analista dell’intelligence del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e avvocato, Sean Munger, dichiara giustamente: “mi sembra che con l’udienza di ieri AARO non abbia risolto l’evento comunemente noto come ‘Go Fast’ “.

    E ha proseguito: “Rimangono domande senza risposta: che cos’era l’oggetto, da dove ha avuto origine, dove è andato, ecc.?”

    I casi ancora irrisolti da AARO

    Kosloski durante l’udienza ha poi descritto alcuni casi oggetto di indagine in corso, per i quali non si è ancora trovata una spiegazione.

    Già nel rapporto ufficiale pubblicato qualche giorno fa, e nelle dichiarazioni fornite poi alla stampa, l’ufficio e il direttore avevano indicato 21 casi irrisolti e particolarmente inusuali.

    Kolsoski ha raccontato in particolare di una “sfera arancione” e un “cilindro metallico” protagonisti di due distinti avvistamenti.

    Un grande oggetto sferico luminoso

    Il primo è stato segnalato da un agente delle forze dell’ordine “nell’ovest” che ha osservato “una grande sfera arancione fluttuare a diverse centinaia di piedi dal suolo“. L’ufficiale si è avvicinato al punto in cui sembrava trovarsi la sfera, ma ha poi avvistato “un oggetto nero” che aveva all’incirca le dimensioni di una Prius.

    Quando l’ufficiale si è trovato a circa 40-60 metri dall’oggetto, questo si è inclinò di 45 gradi ed è rapidamente partito in verticale, ad una velocità descritta come più veloce di qualsiasi drone che avesse visto prima. Non solo, l’oggetto ha emesso anche luci rosse e blu che hanno illuminato l’interno del veicolo “come se qualcuno avesse fatto esplodere dei fuochi d’artificio” ha detto Kosloski.

    Un enorme cilindro metallico grande come un aereo

    Un altro straordinario caso che Kolsoski ha raccontato è stato segnalato nella parte sud-orientale degli Stati Uniti.

    Due auto, guidate da contractors che lavoravano per il governo, erano appena uscite da una struttura intorno alle 9 del mattino, quando gli uomini al loro interno videro “un grande cilindro metallico delle dimensioni di un aereo commerciale”.

    L’osservazione è durata una ventina di secondi, poi l’oggetto è letteralmente scomparso. “Ovviamente un oggetto così grande e stazionario – a meno che non si tratti di un dirigibile – è insolito che poi scompaia, non possiamo spiegare come ciò possa accadere”, ha dichiarato Kosloski.

    Un terzo caso menzionato

    In un altro caso brevemente menzionato da Kosloski, un aereo che volava parallelo a un altro aereo mentre lo filmava ha catturato le immagini di un oggetto molto più piccolo che sembra essere passato tra di loro ad alta velocità.

    Cosa trarre da questa udienza

    Ciò che emerso almeno dalle dichiarazioni pubbliche è che il nuovo direttore – subentrato a Sean Kirkpatrick – sembra più disposto a considerare la questione degli uap da tutti i lati possibili. Tuttavia appare ancora molto superficiale il tipo di indagine svolta dall’ufficio AARO del Pentagono.

    Kosloski ha cercato di mostrare intenti proattivi, e ha messo in guardia contro la percezione di un AARO principalmente intento a smontare i casi di avvistamenti anomali e a dare loro una spiegazione per forza ordinaria: “Per essere chiari, AARO non crede che ogni oggetto sia un uccello, un pallone o un UAV [un drone]“, ha detto Kosloski, aggiungendo che “abbiamo alcuni oggetti molto anomali”.

    “AARO deve rafforzare la quantità, la qualità e la diversità dei dati che acquisisce ed esamina”, ha continuato.

    Si è poi insistito sulla necessità di garantire la possibilità di effettuare segnalazioni, da parte di personale militare e non, e il direttore ha aggiunto che il dipartimento è impegnato ad aumentare le collaborazioni all’interno e all’esterno del governo.

    “Non dovrebbe esserci alcuno stigma associato alla segnalazione di UAP (fenomeni anomali non identificati)”, ha affermato Kosloski.

    “Ci sono sicuramente delle anomalie”, aveva già ammesso Kosloski nella conferenza stampa che aveva fatto seguito alla pubblicazione del rapporto annuale dell’AARO, ma aveva anche aggiunto: “Non siamo stati in grado di trovare un collegamento extraterrestre”.

    Le preoccupazioni della senatrice Gillibrand

    Ascoltare le testimonianza e i resoconti di avvistamenti sopra basi militari e in generale sul territorio americano di questi oggetti, che apparentemente senza vincoli riescono a svolgere manovre indisturbati, ha chiaramente preoccupato i senatori e i membri del parlamento americano.

    La senatrice Kirsten Gillibrand, rilasciando commenti all’autore del podcast Ask a Pol, riferendosi a ciò che hanno udito all’udienza e ciò che Kosloski ha raccontato riguardo agli avvistamenti sopra installazioni miltiari, ha manifestato l’intenzione di rendere possibile l’abbattimento o quantomeno un conteminmento del fenomeno.


    “È sopra la base: se si tratta di un sito sensibile, voglio creare un’autorità affinché possano rimuoverlo”, ha affermato Gillibrand.

    “Un oggetto che non fa nulla, non mostra intenti ostili ma costituisce un’enorme violazione della sicurezza nazionale, e quindi vogliamo aggiornare la legge per dire che si tratta di un’enorme violazione della sicurezza nazionale e potremmo eliminarli solo su questa base.” .

    “Non devono spararti. Non devono lanciare un’arma chimica. Non devono sganciare un’arma nucleare. Potresti semplicemente eliminarli, perché stanno chiaramente spiando.”

  • Rapporto annuale del Pentagono: oltre 700 UAP, di cui 21 inspiegabili

    Rapporto annuale del Pentagono: oltre 700 UAP, di cui 21 inspiegabili

    Il giorno dopo la conferenza al Congresso, l’AARO rilascia il suo rapporto annuale sugli ufo: ci sono incidenti che non sappiamo spiegare, afferma in una conferenza stampa il nuovo direttore Jon Kosloski, a capo dell’ufficio del Pentagono preposto a una revisione dei casi di oggetti non identificati che vengono segnalati dal personale militare. Altre interessanti rivelazioni nel rapporto riguardano potenziali rischi per la sicurezza aerea e le incursioni di uap o droni su basi militari americane.

    Un giorno dopo l’udienza sugli ufo al Congresso, l’AARO (questo il loro sito web ufficiale) il pubblica il suo rapporto aggiornato sugli uap / ufo. Con il nuovo direttore dell’AARO sembra essere cambiato qualcosa: egli stesso ammette che ci sono alcuni incidenti che riguardano gli uap, anche molto recenti, che non trovano una spiegazione con le conoscenze scientifiche attuali.

    L’orientamento dell’ufficio del Pentagono preposto a valutare (anche se con limitate risorse e profondità rispetto al grado di segretezza) gli incontri con potenziali ufo appare ora più disposto a discutere in pubblico la questione. Anche se il rapporto si affretta a dichiarare che “non sono state trovate tracce di attività extraterrestre”, compaiono ammissioni di notevole rilevanza: dai misteriosi “droni” sulle basi militari, a oggetti che la fisica attuale non riesce a comprendere, e altre rivelazioni. Ad esempio, si è rischiata la collisione aerea di un volo commerciale con un ufo.

    I casi presi in esame risalgono principalmente al periodo tra maggio 2023 e giugno 2024 e in parte sono tutt’ora in corso di analisi e valutazione da parte dell’ufficio dell’AARO. Alcuni casi invece sono avvenuti nel 2021 e 2022 ma non erano stati dichiarati prima.

    Ricordiamo che AARO è un acronimo che sta per All-Domain Anomaly Resolution Office, come essi stessi si qualificano: “L’Ufficio per la Risoluzione delle Anomalie di Tutti i Domini sta guidando gli sforzi del DOD, in coordinamento con l’ODNI e altre agenzie governative, per documentare, analizzare e, quando possibile, risolvere i rapporti UAP utilizzando un quadro scientifico rigoroso e un approccio basato sui dati.”

    Tramite questo link si può scaricare il rapporto ufficiale del novembre 2024 con i casi analizzati nell’ultimo periodo.

    Alcuni incontri non hanno spiegazione, non attribuibili ad altre nazioni

    Il rapporto annuale del Pentagono è stato reso pubblico il 14 novembre, esattamente un giorno dopo che si è tenuta la conferenza al Congresso americano – interessante evento che ha visto ben 4 testimoni, ne abbiamo parlato nel post precedente.

    Il Pentagono dichiara quanti casi sono stati presi in esame, quanti risolti e quanti no. Per i casi risolti, è stato possibile risalire a spiegazioni ordinarie, ad esempio “oggetti come vari tipi di palloncini, uccelli e sistemi aerei senza pilota (UAS).” Sono più di 700 i rapporti esaminati nel periodo, e in totale da quando è stato istituito l’ufficio, più di 1600 rilevazioni di UAP sono state esaminate.

    Tuttavia, ancora alcuni casi, 21 in particolare, “meritano un’ulteriore analisi da parte dei partner dell’IC [intelligence community] e scientifici e tecnologici (S&T).”

    Un altro aspetto interessante emerso dal rapporto è che gli uap in esame “non sono attribuibili ad avversari stranieri”.

    Almeno per esclusione, l’ufficio del Pentagono ha eliminato una possibile provenienza degli oggetti esaminati durante l’anno. Evidentemente rimangono altre possibili cause, dalle più normali fino (eventualmente) alle più straordinarie.

    Rischi di collisione aerea e sorvoli su basi americane

    “Dei 392 rapporti della FAA ricevuti durante il periodo di riferimento, solo un rapporto menzionava un possibile problema di sicurezza del volo durante l’evento. In questo caso, un equipaggio di volo commerciale ha segnalato un quasi incidente con un ‘oggetto cilindrico’ mentre sorvolava l’Oceano Atlantico al largo della costa di New York, l’AARO continua la sua ricerca e analisi su questo caso”, afferma il rapporto.

    Un’altro aspetto di rilevanza per la sicurezza e la segretezza nazionale americana è che il rapporto conferma che i siti più sensibili degli Stati Uniti – in particolare quelli nucleari – sono stati sorvegliati da sistemi aerei senza pilota (UAS).

    Che si tratti di droni o di ufo di origine non terrestre, questo aspetto indubbiamente solleverà maggiore attenzione verso il tema degli UAP negli Stati Uniti.

    L’aspetto della sicurezza interna, della potenziale azione di spionaggio straniero o l’incursione sopra basi militari nel territorio nazionale, è qualcosa su cui l’America difficilmente vorrà apparire nuovamente vulnerabile.

    Kosloski: «casi che con il mio background in fisica e ingegneria non riesco a capire»

    Alcune interessanti affermazioni del direttore dell’AARO sono arrivate in una conferenza stampa a porte chiuse, conseguente alla pubblicazione del rapporto; lo apprendiamo dai media online.

    A questo link, sul sito del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è disponibile l’intera trascrizione della conferenza stampa.

    Ecco una delle più intriganti dichiarazioni del Direttore, in risposta alle domande dei giornalisti:

    “Sicuramente non si tratta solo di droni e UAS. Abbiamo quindi diversi casi particolarmente interessanti. Ci stiamo lavorando in ufficio, collaborando con i nostri partner per declassare molti di questi casi, in modo da poterne parlare pubblicamente. Ma ci sono casi interessanti che io, con il mio background in fisica e ingegneria e il tempo trascorso nell’Intelligence Community, non riesco a capire. E non conosco nemmeno nessun altro che li capisca.”

    Il progetto GREMLIN e l’apertura a nuove collaborazioni

    Durante la conferenza alcuni giornalisti preparati hanno chiesto a Kosloski aggiornamenti sullo sviluppo del sistema Gremlin.

    Quel progetto è un sistema di sensori sviluppato dall’AARO per raccogliere dati in tempo reale su oggetti non identificati nel cielo o nello spazio.

    Kosloski ha risposto che la piattaforma è attualmente in una fase di test su un teatro reale di una base o installazione americana:

    “Attualmente è schierato sul campo. Preferiamo non dire esattamente dove si trova perché vogliamo che sia un test imparziale e non vogliamo invitare gente a venire a fare sorvoli e testare il sistema. Abbiamo scelto quella posizione specifica a causa dell’ambiente. Ci aspettiamo che ci sia molta varietà nel tipo di cose che vedremo. E c’erano state segnalazioni di UAP in quell’area generale.”

    Il nuovo direttore ha poi manifestato l’intenzione di AARO di aprire il dibattito e le ricerche a collaborazioni con i tradizionali alleati degli USA:

    “Stiamo lavorando per aumentare il nostro impegno all’estero. Riconosciamo che quella degli UAP non sarà solo una questione interna. L’ufficio si è concentrato principalmente sul governo degli Stati Uniti. E presto nel 2025 svilupperemo la possibilità di raccogliere report tra il pubblico. E speriamo di ampliare le nostre partnership internazionali anche nel 2025. Quindi, iniziando dal gruppo con cui abbiamo più familiarità – e poi facendolo crescere da quel punto.”

    Un giornalista ha domandato: “Ci sono paesi specifici con cui intendete lavorare?”

    Kosloski ha risposto che “Inizieremo con i tradizionali alleati del Dipartimento della Difesa e della Comunità dell’Intelligence. E per ora non aggiungo altro finché non avremo stabilito queste partnership e poi probabilmente forniremo maggiori informazioni.”

    Tim Gallaudet si era espresso criticamente verso l’AARO

    Il direttore Jon Kosloski è arrivato all’AARO prendendo il posto del direttore precedente, Sean Kirkpatrick, e la nuova nomina è stata accolta con auspici positivi dai protagonisti direttamente coinvolti nella questione UAP.

    Questo perché la direzione precedente dell’AARO non sempre aveva apparentemente mostrato di accogliere senza pregiudizi le istanze dei testimoni, e aveva forse mancato di rispondere all’esigenza di vagliare tutte le possibilità, anche quelle meno convenzionali. Il direttore Kirkpatrick si era poi dimesso, tra polemiche e preoccupazioni personali

    A sollevare il problema di un ufficio, quello dell’AARO, che paradossalmente non sembrava aiutare piloti e marines nelle problematiche di incontri con gli UAP, è stato di recente per esempio Tim Gallaudet, che pochi giorni fa, il 13 novembre, all’udienza al Congresso (ma informalmente anche durante interviste online), aveva raccontato la sua esperienza con l’ufficio del Pentagono.

    Al Congresso l’ex vice ammiraglio Gallaudet aveva esposto quella che gli era sembrata un’apparente volontà di mischiare le acque, di screditare testimonianze e ridimensionare gli eventi riguardo agli uap da parte dell’AARO sotto la direzione precedente.

    Tim Gallaudet in sede dell’udienza ufficiale al Congresso infatti ha raccontato che a suo tempo era stato chiamato dall’AARO a quella che pensava dovesse essere una conversazione sugli UAP – in quanto egli è una persona per così dire “informata sui fatti”.

    Ha dichiarato che in realtà l’incontro si è trasformato in quello che gli è parso un lungo colloquio dove l’AARO ha cercato di ridimensionare la questione, gettare discredito sui testimoni e proporre versioni alternative degli eventi o delle interpretazioni, anche contro la palese e manifesta realtà dei fatti riguardo agli uap.

    Lo stesso Gallaudet durante l’udienza ha però rimarcato che quella è stata la sua esperienza durante la direzione precedente dell’AARO, e con il nuovo corso ha auspicato che ci potrà essere una attenzione diversa verso i testimoni e i fatti riguardanti gli oggetti non identificati.

  • Udienza sugli UAP: dal Congresso nuove rivelazioni su “Immaculate Constellation”

    Udienza sugli UAP: dal Congresso nuove rivelazioni su “Immaculate Constellation”


    Nell’audizione congressuale “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth”, quattro testimoni hanno riferito le loro informazioni sugli UAP. In particolare, l’attenzione si è concentrata sul programma Immaculate Constellation, che mira a catturare immagini ad alta risoluzione di fenomeni non identificati. Il giornalista Michael Shellenberger ha presentato un documento proprio su Immaculate Constellation – redatto da un whistleblower anonimo – che solleva domande su incontri ravvicinati e anche possibili programmi di retroingegneria. Il Congresso ha poi espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza governativa e le implicazioni per la sicurezza nazionale, auspicando maggiore chiarezza su un tema che interessa sempre più il pubblico.

    Una udienza molto attesa

    Si è svolta oggi 13 novembre 2024 al Congresso degli Stati Uniti un’importante udienza pubblica sul fenomeno degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena, a noi meglio noti come UFO), intitolata “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth”. L’udienza, cominciata alle 11:30 sulla costa est (le 17:30 in Italia) e durata circa due ore, ha visto quattro testimoni d’eccezione, noti per il loro coinvolgimento nelle indagini sugli UAP.

    I tesimoni erano: Luis Elizondo, ex direttore dell’AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program); Tim Gallaudet, esperto in scienze oceaniche e meteorologiche; Mike Gold, vicepresidente di Redwire Space e figura di rilievo per la sicurezza spaziale; e il giornalista investigativo Michael Shellenberger, noto per le sue rivelazioni in ambito ufologico.

    Ne abbiamo parlato in un precedente post, anticipando i profili di notevole interesse dei 4 testimoni.

    Questo invece il video dell’intero incontro, per chi desidera vederlo o ri-vederlo:

    Che cosa è emerso da questa nuova udienza pubblica sugli ufo

    La testimonianza dei quattro esperti ha offerto uno spaccato in gran parte noto a chi segue con attenzione il dibattito sugli UAP, con informazioni già emerse in contesti mediatici e dichiarazioni pubbliche.

    Brillante come sempre Tim Gallaudet, l’ex vice ammiraglio ha più volte espresso il suo parere personale sul fatto che questi uap rappresentino realmente oggetti di origine non umana, non terrestre, in sostanza prodotto di altre forme di vita che ci stanno visitando.

    Anche gli altri protagonisti hanno sostanzialmente replicato le loro affermazioni pubbliche che già conosciamo tramite interviste e loro esternazioni. Spesso poi hanno dovuto astenersi dal rispondere a causa dei vincoli di segretezza a cui sono soggetti.

    Tuttavia, un nuovo documento è stato presentato, proprio durante l’udienza, dal giornalista Shellenberger: un documento che aggiunge una prospettiva inedita a ciò che si sapeva finora sul programma “Immaculate Constellation”.

    Questo programma, finora trattato esclusivamente in articoli giornalistici e non in sedi ufficiali, è stato descritto da un whistleblower anonimo – che ha appunto riferito a Shellenberger, il quale si è fatto da tramite – come una complessa operazione di raccolta immagini ad alta definizione di UAP.

    Secondo il documento del whistleblower, il programma Immaculate Constellation è finalizzato alla raccolta di immagini in alta definizione di oggetti non identificati, attraverso molteplici tipi di sensori e piattaforme di raccolta di dati, compresi i satelliti.

    Le dichiarazioni riportano che le agenzie di intelligence governative dispongono di dati visivi dettagliati, compresi video e fotografie di alta qualità riguardanti vari avvistamenti straordinari di UAP.

    Sebbene il documento non abbia incluso le immagini, il whistleblower ha precisato che rami profondi del governo e dell’intelligence statunitense ne sono in possesso, lasciando intendere un livello di documentazione visiva senza precedenti, rimasta finora non accessibile al pubblico.

    Il documento sul programma Immaculate Constellation portato da Michael Shellenberger è ora disponibile pubblicamente ed è consultabile a questo link sul profilo della parlamentare repubblicana Nancy Mace, che ha presieduto la seduta dell’udienza pubblica.

    Problemi di Ambiguità e Anonimato

    La natura anonima del documento solleva questioni che possono essere problematiche. L’anonimato del whistleblower riflette non solo il persistere di uno stigma attorno agli UAP, ma anche la persistente difficoltà di chi opera nell’intelligence o nelle forze armate a parlare apertamente di questi fenomeni, per paura di ripercussioni personali o professionali.

    Inoltre, il documento in lingua inglese contiene alcuni termini che lasciano ampi margini di ambiguità, sollevando interrogativi a cui non è facile rispondere. Tra questi, la frase “Reproduction vehicles” – veicoli di riproduzione – ha attirato particolare attenzione: implica forse che gli Stati Uniti abbiano replicato oggetti volanti attraverso un processo di retroingegneria, magari a partire da tecnologie di origine non terrestre?

    Un’ipotesi tanto affascinante quanto controversa, che può generare nuove ombre proprio nel momento in cui ci si aspettava una maggiore chiarezza e trasparenza da questa udienza.

    Avvistamenti straordinari di UAP

    Il documento fornisce comunque descrizioni impressionanti di incontri tra UAP e mezzi militari, con resoconti che lasciano poco spazio a interpretazioni convenzionali.

    Un caso citato riguarda un caccia F-22, uno degli aerei da combattimento più avanzati al mondo, che sarebbe stato intercettato e “scortato” da uno stormo di UAP di forma sferica. Gli oggetti, secondo il rapporto, hanno avvolto l’F-22 in una sorta di formazione, “indirizzandolo” lontano dalla rotta programmata, come per accompagnarlo fuori dal proprio raggio d’azione.

    Un altro episodio riportato è quello di un enorme oggetto di forma triangolare, apparso in mare in prossimità di una flotta della Marina. Questo massiccio UAP, dalle dimensioni apparentemente enormi, avrebbe stazionato sopra i mezzi navali, rimanendo sospeso e ben visibile agli equipaggi, per poi allontanarsi in modo altrettanto improvviso.

    Raccomandiamo la lettura dell’intero documento per apprezzare la varietà di incontri con oggetti non identificati, con caratteristiche di volo e aspetto veramente atipici, in esso descritti.

    La reazione del Congresso e il futuro del dibattito

    Dalle testimonianze dei quattro esperti e dalle domande poste dai parlamentari durante l’udienza è emersa una forte preoccupazione per la mancanza di trasparenza verso il governo e la cittadinanza riguardo agli UAP.

    I membri del Congresso, che hanno avuto ciascuno cinque minuti per interrogare i testimoni, hanno espresso all’unanimità dubbi su come la questione UAP sia stata gestita finora, sollevando anche il problema di sicurezza nazionale e di coordinamento con l’intelligence.

    La speranza è che la nuova amministrazione americana continui a prendere sul serio il tema degli UAP e affronti le questioni ancora oscure con maggiore apertura e trasparenza.

    Il Congresso ha sottolineato la necessità di ulteriori testimonianze e di una protezione adeguata per i whistleblower, insieme alla volontà governativa di rivelare quanto possibile senza compromettere la sicurezza nazionale.

    Resta da vedere se a queste parole seguiranno azioni concrete, con un reale impegno a svelare ciò che può essere rivelato e a rispondere così alle preoccupazioni sia del pubblico che degli operatori di sicurezza aerea e militare.

  • Ecco chi testimonierà all’udienza del 13 novembre

    Ecco chi testimonierà all’udienza del 13 novembre

    Rivelati i nomi dei testimoni chiamati al Congresso per l’udienza sugli ufo / uap del 13 novembre. Si svolgerà alle ore 11,30 locali, orario della Costa Est, e sarà trasmessa in streaming. Tra i testimoni spicca Luis Elizondo, noto insider dell’intelligence, per diversi anni a capo della task force del Pentagono sugli ufo. Ma ci sarà anche, come già trapelato, il contrammiraglio Timothy Gallaudet, e volti che sentiamo per la prima volta, come Mike Gold, collaboratore di agenzie private come la Bigelow Aerospace e anche collaboratore della NASA. Presente anche un giornalista, Michael Shellenberger, fondatore della newsletter online “Public” e autore di scoop sugli ufo.

    I nomi dei 4 testimoni

    Liberation Times, il sito / blog del giornalista Christopher Sharp, è uno dei primi a diffondere la notizia: il Comitato di Vigilanza della Camera, con un comunicato stampa, ha annunciato la lista di testimoni all’udienza che si terrà al Congresso americano, sul tema UAP / ufo, il prossimo 13 novembre.

    Questo il link al comunicato stampa ufficiale. Ecco invece l’elenco:

    Dr. Tim Gallaudet
    Contrammiraglio, Marina degli Stati Uniti (RET.)
    Amministratore delegato, Ocean STL Consulting, LLC

    Mr. Luis Elizondo
    Autore ed ex funzionario del Dipartimento della Difesa

    Mr Michael Gold
    Chief Growth Officer, Redwire Corporation ed ex amministratore associato dell’amministrazione spaziale e aeronautica nazionale

    Mr. Michael Shellenberger
    Fondatore di Public

    Come riportato nel comunicato, «L’udienza sarà aperta al pubblico e alla stampa e sarà trasmessa in live streaming online su https://oversight.house.gov/

    Orario dell’udienza: 11:30 ET (Eastern Time).

    Alcuni dettagli del comunicato

    Ecco cosa dichiara il comunicato stampa con cui viene annunciata l’udienza:

    «La presidente della sottocommissione per la sicurezza informatica, le tecnologie dell’informazione e l’innovazione governativa Nancy Mace (RS.C.) e la presidente della sottocommissione per la sicurezza nazionale, le frontiere e gli affari esteri Glenn Grothman (R-Wis.) terranno un’audizione congiunta dal titolo “Fenomeni anomali non identificati : Esporre la verità.”

    Questa seconda udienza sul tema dei fenomeni anomali non identificati (UAP) tenterà di alzare ulteriormente il sipario sui programmi di ricerca segreti sugli UAP condotti dal governo degli Stati Uniti e sui risultati non divulgati che hanno prodotto. L’udienza esaminerà la riluttanza del Dipartimento della Difesa (DoD) a declassificare adeguatamente il materiale sugli UAP e le modalità per garantire che il pubblico americano sia meglio informato su questo argomento.

    “Questa è la nostra seconda udienza sul tema degli UAP e il popolo americano è stanco dell’offuscamento e del rifiuto di rilasciare informazioni da parte del governo federale. Gli americani meritano di comprendere ciò che il governo ha appreso sugli avvistamenti di UAP e la natura delle potenziali minacce che questi fenomeni rappresentano. Possiamo garantire tale comprensione solo fornendo una trasparenza coerente e sistemica. Non vediamo l’ora di sentire testimoni esperti su come fare più luce e responsabilizzare maggiormente questo problema”, hanno affermato Mace e Grothman.»

    Elizondo ringrazia i fan. Scopriamo chi sono gli altri testimoni

    Con un post su X, Elizondo parla brevemente della sua presenza all’udienza come testimone, e ringrazia i fan che l’hanno sempre sostenuto:

    Luis Elizondo annuncia su X la sua presenza all’udienza e ringrazia i supporters.

    George Knapp, storico giornalista d’inchiesta che da decenni si occupa di ufo, ha scritto su X un post dove indica alcune informazioni su Mike Gold, altro testimone che sarà presente.

    «Mike Gold, uno dei testimoni dell’udienza sugli UFO della Camera della prossima settimana, ha trascorso 13 anni lavorando con/per Bigelow Aerospace. La Bigelow fu profondamente coinvolto nelle indagini sugli UFO in quel periodo.»

    Il post su X di George Knapp riguardante Mike Gold

    Mike Gold è associato alla The Planetary Society, un ente no profit co fondato nel 1980 da Carl Sagan, scienziato e divulgatore. Sul sito della Planetary Society si legge la loro mission:

    «La Planetary Society è un’organizzazione no-profit finanziata dai membri e dedicata al progresso della scienza e dell’esplorazione spaziale attraverso tre imprese principali: Esplorare Mondi, Trovare la Vita, Difendere la Terra.»

    C’è inoltre una biografia di Mike Gold con i suoi ruoli nelle agenzie e società aerospaziali e enti di ricerca:

    «Mike Gold è vicepresidente esecutivo per lo spazio civile e gli affari esterni presso Redwire ed ex amministratore associato della NASA per l’Ufficio per le relazioni internazionali e tra agenzie. È stato anche responsabile di fornire una direzione strategica all’Ufficio del Consiglio generale e di supportare gli sforzi di commercializzazione LEO della NASA. Prima di unirsi alla NASA, Gold è stato vicepresidente dello spazio civile presso MAXAR Technologies ed è stato anche consulente generale per la business unit Radiant Solutions della società. Inoltre, Gold ha trascorso 13 anni presso la Bigelow Aerospace, dove ha fondato l’ufficio della società a Washington, ha supervisionato i lanci dei veicoli spaziali Genesis 1 e 2 e ha ricevuto un premio di squadra dalla NASA per il suo contributo al Bigelow Expandable Activity Module.»

    Michael D. Shellenberger – riporta invece Wikipedia – (nato il 16 giugno 1971) è un professore, autore e giornalista che scrive su una vasta gamma di argomenti tra cui la libertà di parola, i senzatetto e l’ambiente.

    Occasionalmente si è occupato di ufo / uap, e quando l’ha fatto ha in genere anticipato significative rivelazioni.

    Ad esempio, la più recente risale all’ottobre scorso, quando ha reso nota un’indiscrezione proveniente da una fonte riservata, ma attendibile anche secondo altri giornalisti: riguardava l’esistenza di un programma segreto di ricerca e raccolta di materiali ufologici, dal nome evocativo”Immaculate Constellation”. Scrisse al proposito su un articolo su Public, il “giornale” o meglio Newsletter online da lui fondata.

    Per quanto riguarda l’ex vice Ammiraglio in pensione Tim Gallaudet, grande esperto di Marina e di oggetti non identificati anche in ambito subacque, ne abbiamo parlato in un precedente articolo, dal momento che è stato il primo testimone di cui è trapelato il nome per questa nuova attesissima udienza pubblica sugli Uap:

    “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth.”

    DATA: mercoledì 13 novembre 2024

    ORARIO: 11:30 ET

  • Trump sarà il Presidente della rivelazione sugli UFO?

    Trump sarà il Presidente della rivelazione sugli UFO?

    Donald Trump è stato eletto 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Il suo ritorno alla Casa Bianca potrà avere una ripercussione sulla divulgazione pubblica riguardo agli UFO (più recentemente noti come UAP)? Forse sì, per una serie di ragioni che vedremo in questo articolo. Durante la campagna elettorale appena conclusa Trump ha manifestato una certa apertura nel discutere l’argomento Ufo. Alle domande dei giornalisti ha fatto riferimento alle testimonianze di piloti di jet che gli hanno personalmente raccontato avvistamenti straordinari. Tra le sue promesse elettorali, aveva esplicitamente detto che se eletto avrebbe reso pubblici nuovi filmati sugli UFO.

    I più critici sosterranno che se il Presidente Trump ha parlato pubblicamente di Ufo l’ha fatto soltanto per propaganda e tendenza alla spettacolarizzazione: una delle tante manifestazioni del “personaggio Trump”. Tuttavia, a noi interessa capire se effettivamente ci sia una maggiore propensione alla trasparenza sul tema Ufo da parte del 47esimo Presidente degli Stati Uniti.

    In che misura possiamo aspettarci che la prossima amministrazione americana – il secondo mandato del Presidente Donald Trump – potrà essere decisiva per la rivelazione sugli ufo, la cosiddetta “disclosure” sulla presenza aliena o comunque non-umana sulla Terra?

    Perché è fuori di dubbio che gli ufo (o uap) sono oggetti realmente presenti sul nostro pianeta, riconosciuti come tali da governi e istituzioni, e che proprio gli apparati amministrativi ma anche gli scienziati sono presi alla sprovvista dal fenomeno: sia per l’aspetto tecnologico in sé, dato che gli uap superano le capacità dei mezzi di produzione umana, sia per il problema di come comunicare e rendere pubbliche le informazioni su di essi.

    Il primo mandato Trump (2017-2021): un rinnovato interesse verso gli Ufo

    Andiamo con ordine. Il primo mandato di Donald Trump, quando ha ricoperto la carica di 45esimo Presidente USA, si è svolto tra il 2017 e il 2021 (per la precisione tra il 20 gennaio 2017 e il 20 gennaio 2021). In quel periodo la discussione pubblica sugli Ufo ha avuto un significativo rilancio, anzi possiamo dire che è proprio in quel periodo che il mondo ha scoperto dell’esistenza di programmi segreti del Pentagono di indagine sugli ufo / uap, e di avvistamenti numerosi da parte dei piloti della marina americana.

    È infatti del dicembre 2017 il reportage del New York Times riguardante i misteriosi oggetti incontrati dai piloti militari della marina lungo le coste est e ovest degli Stati Uniti. Contestualmente al reportage, sono stati rilasciati (o meglio sono stati divulgati, e poi confermati come veridici dal Pentagono) i video in bianco e nero di alcuni ufo, filmati con le telecamere a infrarossi degli aerei: almeno tre oggetti volanti che ad oggi rimangono ufficialmente non identificati (i video denominati Tic Tac, Gimbal, Go fast).

    Trump durante quel suo primo mandato non si è mai esposto troppo sull’argomento. La stampa, che in quel periodo anche con un certo imbarazzo si trovava a dover maneggiare il tema ufologico, occasionalmente gli ha chiesto la sua opinione in merito. Ma lui ha sempre preferito prendere le distanze, dicendo all’incirca che “non era il suo argomento” o che “lui non era tipo da crederci”.

    Tuttavia, non ha mai rifiutato di essere possibilista, non escludendo nulla, e ha sempre mostrato – come naturale conseguenza del suo patriottismo – un grande riguardo per i piloti e il personale militare. Questo più di ogni altra cosa gli ha garantito un profilo moderato sull’argomento.

    Ecco le sue affermazioni in quel periodo, per la precisione nel giugno 2019 (le riprendiamo dal sito di ABCNews), quando gli veniva chiesto un parere proprio riguardo agli avvistamenti di ufo visti dai piloti:

    «Penso che sia probabilmente … voglio che pensino qualsiasi cosa pensino. Dicono, e ho visto, e ho letto, e ho sentito. E ho avuto un resoconto molto breve al riguardo. Ma la gente dice di vedere gli UFO. Ci credo? Non particolarmente», ha detto Trump. Alla domanda se pensasse che sarebbe stato informato di un’eventuale presenza di vita extraterrestre, il presidente ha risposto: «Beh, penso che i miei grandi piloti lo saprebbero. I nostri grandi piloti lo saprebbero.» (Fonte: abc news, tradotto).

    Qui l’originale in inglese americano:

    «I think it’s probably — I want them to think whatever they think. They do say, and I’ve seen, and I’ve read, and I’ve heard. And I did have one very brief meeting on it. But people are saying they’re seeing UFOs. Do I believe it? Not particular,” Trump said. Asked if he thought he would know if there were a case of extraterrestrial life, the president replied, “Well, I think my great pilots would know. Our great pilots would know.» (Fonte: abc news)

    Una posizione cauta, certamente, ma un punto di vista anche attento a rispettare l’opinione pubblica. Infatti, gli apparati governativi come Pentagono e affini hanno al contrario da sempre mostrato una certa contraddizione quando si tratta di ufo: in pubblico hanno sempre negato ogni cosa, ma di fatto si sono susseguiti nei decenni vari programmi di ricerca sugli uap, e innumerevoli sono i progetti esistenti e esistiti che sicuramente non verranno mai allo scoperto.

    Se è fuori di dubbio che il Presidente Trump di allora sia stato informato (i cosiddetti “briefing” da parte dell’intelligence) almeno a grandi linee, sulla possibile presenza di intelligenze non umane sulla Terra, d’altra parte egli non ha voluto in quel periodo sbilanciarsi troppo, forse anche perché l’argomento si sarebbe facilmente rivolto contro di lui, avrebbe potuto prestare il fianco a detrattori e critici, dato l’aura di marginalità e fantasia che da sempre circonda l’ambito ufologico.

    D’altra parte, pensiamo a un altro modo di gestire la faccenda degli ufo che si è rivelato controproducente: quello di Biden, che nel febbraio 2023, quando più oggetti non identificati hanno sorvolato a lungo il suolo americano, ha preferito il silenzio, seguito da una comunicazione tardiva e frammentaria. Una condotta che ha portato molto imbarazzo e un grande senso di vulnerabilità nella cittadinanza americana.

    Uno di quegli oggetti si è poi rivelato essere un pallone sonda cinese. Degli altri (almeno 3), abbattuti sopra la regione dello Yukon e altre zone impervie del nord America, si è saputo pochissimo. Una foto rilasciata nelle scorse settimane di uno degli ufo abbattuto sullo Yukon, addirittura una copia di una fotocopia, ha creato ancora più dubbi.

    Le dichiarazioni dell’ex direttore dell’intelligence John Ratcliffe

    Probabilmente una delle conferme più rilevanti sul coinvolgimento della prima amministrazione Trump riguardo agli ufo ci è giunta dall’ex direttore dell’intelligence, John Ratcliffe, che ha svolto il suo incarico tra il 2020 e il 2021, dunque nell’ultima parte del mandato del tycoon.

    Ratcliffe, durante un’intervista del 2021 all’emittente Fox News, era stato interpellato per un commento sul rapporto del Pentagono sugli ufo che sarebbe stato divulgato di lì a poco, nel giugno del 2021.

    In quel periodo Ratcliffe era già ex direttore, essendo finito il mandato Trump. L’intervistatrice Maria Bartiromo gli domandò nello specifico, in qualità di capo dell’intelligence con accesso a informazioni riservate, se «sono stati davvero avvistati oggetti volanti non identificati?».

    L’ex direttore confermò che sì, ci sono stati diversi avvistamenti, e il rapporto del Pentagono di lì a poco avrebbe fornito alcune informazioni. Ma soprattutto disse che lui «avrebbe voluto rilasciare quelle informazioni in modo declassificato prima di lasciare l’ufficio» di direttore dell’intelligence, ma aggiunse che «non hanno fatto in tempo a divulgarle abbastanza velocemente in un formato che non fosse classificato».

    «Ma francamente ci sono stati molti più avvistamenti di quanti siano stati resi pubblici», continuò Ratcliffe. «Parliamo di oggetti che sono stati visti da piloti o inquadrati da immagini satellitari che sinceramente intraprendevano manovre difficili da spiegare, movimenti difficili da replicare, non ne abbiamo le tecnologie per farlo, o velocità che superano la barriera del suono senza “sonic boom”. In breve, cose che osserviamo e che sono difficili da spiegare …».

    Ha inoltre aggiunto che il loro sforzo è sempre di capire naturalmente se quei fenomeni sono riconducibili a fenomeni naturali, o a tecnologie di avversari, ma c’è un buon numero di casi in cui tali osservazioni non trovano una spiegazione ordinaria.

    «Dove vengono osservati questi oggetti?» Ha chiesto l’intervistatrice.

    «In tutto il mondo, sono osservazioni riscontrate in tutto il mondo. E da più sensori contemporaneamente» ha detto Ratcliffe.

    Il Trump della campagna elettorale appena conclusa: più parole sugli ufo

    Trump ha avuto il merito durante quest’ultima campagna elettorale di non sottrarsi ad alcun confronto e ad alcun invito, anche attraverso canali e formati apparentemente poco rilevanti, come possono essere podcast, interviste su Youtube, eccetera.

    In realtà, è proprio lì, su internet e sui nuovi media, che si distribuisce una buona fetta del pubblico, americano e mondiale. Gli autori di podcast e i “giornalisti emergenti” o alternativi sono inoltre più propensi a trattare argomenti di confine, un po’ “fringe” come si dice in gergo, cioè scomodi per il loro ambito non ancora considerato scientifico.

    Eppure gli Uap sono ormai una questione di sicurezza nazionale negli Usa, tanto più di recente è emerso il problema – attraverso alcuni articoli e dichiarazioni del Pentagono – , di presunti “droni” che hanno sorvolato indisturbati a lungo alcune basi militari sul suolo americano. Lo stesso Pentagono non ha idea di che tipo di oggetti si tratti, dunque parlare di droni è inappropriato e sarebbe meglio parlare a tutti gli effetti di oggetti non identificati con caratteristiche di volo non spiegabili (per esempio, quei “droni” erano capaci di rimanere per lunghissimo tempo in volo … ).

    Dunque le domande sugli ufo / uap al candidato Trump avevano una loro pertinenza, non solo in quanto materia ufologica, ma anche riguardo ambiti più “terrestri” quali lo spionaggio internazionale e la supremazia tecnologica.

    Negli ultimi mesi di campagna elettorale Trump aveva rivelato che quella sugli Ufo era proprio una delle domande che si sentiva rivolgere più spesso.

    In un’intervista a Fox News ha raccontato di un’occasione in cui ha parlato con diversi piloti, incontrati alla Casa Bianca anni prima presumibilmente, che gli hanno descritto un incontro con un oggetto volante non identificato:

    «Erano nello Studio Ovale, questi tre o quattro piloti, e questi non sono il tipo di persone che inventano storie. Hanno detto: “tutto quello che so, signore, è che c’era un oggetto rotondo che andava più veloce del mio F-22”, che è un aereo molto veloce.»

    Durante una intervista a giugno 2024 con l’autore di podcast Logan Paul, Trump ha fatto commenti simili sulla possibile presenza aliena ed è tornato sulla storia dell’incontro con i piloti, dicendo: «Ho incontrato i piloti… non sono cospirazionisti, non sono pazzi, e mi raccontano storie su cose che hanno visto a cui non crederesti.»

    L’intervistatore Logan Paul gli ha poi chiesto se ci fosse la possibilità che le informazioni sugli alieni gli fossero nascoste. Trump ha risposto: «Immagino di sì. Esiste il Deep State… È molto probabile che ci sia qualcosa. E perché non dovrebbe esserci? Guardi l’universo e vedi tutti i diversi pianeti e vedi… guarda, eccoci qui, un pianeta relativamente piccolo. Perché non dovrebbe esserci qualcosa, qualcuno?»

    Stavolta perciò Trump nella campagna elettorale appena conclusa ha dimostrato un maggiore “coinvolgimento” in materia di Ufo. Pur rimanendo sempre su posizioni di cauto scetticismo, di possibilismo, ha più volte riferito con grade enfasi di aver parlato con gli straordinari piloti militari, elogiandone le qualità e le capacità; ha detto che questi bravissimi piloti, addestrati a riconoscere minacce e bersagli nel loro lavoro, gli hanno riferito stupefatti di aver incontrato oggetti con capacità superiori ai loro moderni aerei, e capaci di manovre inspiegabili.

    Un’altra occasione dove Trump si è soffermato sul tema è stata anche l’intervista avuta con Joe Rogan, che dirige il podcast The Joe Rogan Experience.

    Trump ha esplicitamente menzionato in quel frangente che «ci sono un sacco di informazioni sulla “gente che viene dallo spazio”» . Allora Rogan gli ha chiesto di più: «Quante cose le hanno detto al riguardo?» «Tante» («A lot») ha risposto Trump.

    Donald Trump intervistato nel podcast di Joe Rogan, dove ha parlato dei segreti su Kennedy e sugli Ufo.

    Ma quando l’intervistatore lo ha incalzato, Trump si è fermato dicendo che non poteva dire molto. Ed è tornato sulle frasi consuete: «Non sono mai stato un grande credente al riguardo, ma ho incontrato persone … Ho intervistato piloti di jet che mi hanno detto che hanno visto qualcosa … Grandi piloti, brave persone, che hanno detto abbiamo visto cose davvero strane, andavano 4 volte più veloci dei nostri f22, ed erano oggetti rotondi … Non è un grande interesse per me, ma è pur sempre un interesse … »

    Ha aggiunto che se ci fosse stato lui, non avrebbe permesso che la Cina mandasse il pallone sonda spia. Ma dal tono di Trump e dalle sue affermazioni non sembra che creda che gli ufo visti dai piloti siano oggetti terrestri.

    «Potrebbe essere. Ma ho intervistato 3 o 4 piloti … come ho detto persone bellissime e solide. E hanno detto: Signore, c’è qualcosa là fuori».

    «Se eletto, pubblicherò filmati sugli UFO»

    E infine, è stato lo stesso Trump che ha dichiarato, durante la campagna elettorale, al podcast di Lex Fridman il 3 settembre 2024, la sua promessa di impegnarsi per la divulgazione di nuove prove visive riguardanti gli ufo.

    Lex Friedman infatti gli aveva domandato: «Tante persone sono interessate ai filmati degli Ufo. Lei sarebbe disposto a sollecitare il Pentagono a rilasciare più filmati, che la gente dice sono in loro possesso?».

    «Oh sicuramente, lo farò, lo farei, mi piacerebbe farlo. Devo farlo» ha risposto Trump. «Mi hanno anche spinto su Kennedy, e ho rilasciato parecchie cose, ma ho avuto diverse persone che sono venute da me e mi hanno pregato di non farlo. Ma lo farò molto presto … Sì, nessun dubbio lo farò».

    La comunità ufologica si aspetta che Trump sarà il “Presidente della rivelazione”

    I tabloid inglesi, nel frattempo, si lanciano a capofitto su questa ghiotta occasione, lanciando articoli dai titoli ottimistici:

    Donald Trump becoming president ‘is the perfect storm’ for huge UFO announcement

    Donald Trump’s presidency ‘perfect storm’ for UFO announcement ‘within weeks’

    ‘Huge UFO announcement expected’ after Donald Trump becomes US president

    Tutti questi articoli sono sospinti soltanto dalle riflessioni di Nick Pope, ormai frequente volto pubblico del panorama ufologico, colui che per molti anni è stato incaricato di analizzare i rapporti sugli UFO per il Ministero della Difesa britannico. Pope afferma che esiste una forte possibilità che Donald Trump rilasci informazioni straordinarie sugli UFO all’inizio del 2025, subito dopo il suo insediamento.

    Nel frattempo, tre giorni fa il giornalista Ross Coulthart nel suo consueto podcast / rubrica su Youtube, “Reality Check”, ha formulato alcune riflessioni proprio sulla possibilità che Trump riveli qualcosa sugli ufo (circa verso la fine del video, dal minuto 20 / 25 in poi).

    Le recenti riflessioni di Ross Coulthart sul possibile ruolo di Trump nella disclosure sugli Ufo.

    Coulthart è più cauto, perché ritiene che Trump sarà molto più guardingo che in passato su possibili errori e grossolani passi falsi in materia di sicurezza nazionale. Dunque, secondo il giornalista, anche se Trump è stato indubbiamente informato sulla realtà degli uap, ciò che egli potrebbe rivelare sarà comunque controllato dalle esigenze poste dall’intelligence.

    Indipendentemente da questi commentatori, pur informati sulla questione degli ufo / uap, non c’è dubbio che la comunità ufologica nutra forti aspettative che Trump possa essere il “presidente della rivelazione aliena”.

    Se Donald Trump manterrà le promesse e svelerà almeno alcuni nuovi materiali e filmati sugli UFO, potremmo trovarci finalmente a una svolta nel dibattito pubblico sui fenomeni aerei non identificati.

  • Gli scienziati che stanno prendendo sul serio gli UFO

    Gli scienziati che stanno prendendo sul serio gli UFO

    Negli ultimi anni, il dibattito sugli UFO ha subito un’evoluzione inaspettata. Un tempo relegato ai margini della scienza, considerato poco più che una curiosità o materia di fantascienza, il fenomeno UFO è ora oggetto di interesse serio da parte di alcuni dei più brillanti scienziati del nostro tempo. Ricercatori di spicco come Avi Loeb, Garry Nolan e Jacques Vallée, già affermati nei loro campi di astrofisica, biotecnologia e studi sui fenomeni aerei, stanno ora dedicando parte della loro carriera allo studio dei fenomeni aerei non identificati, conosciuti oggi come UAP (Unidentified Aerial Phenomena).

    Questi scienziati si avvicinano al tema con rigore accademico, mantenendo però la mente aperta a possibilità che sfidano le attuali conoscenze. Avi Loeb, astrofisico di Harvard, sta cercando tracce di tecnologie non terrestri attraverso il progetto Galileo, mentre il biologo Garry Nolan esplora le possibili implicazioni biologiche di alcuni fenomeni. In passato, anche figure come il dottor John Mack, psichiatra e vincitore del premio Pulitzer, avevano osato varcare il confine tra scienza e ignoto, spingendo il mondo accademico a considerare la possibilità di incontri con forme di vita non umane.

    In questo post, esploreremo le vite e i progetti di alcuni degli scienziati contemporanei che stanno trasformando il modo in cui la scienza guarda al fenomeno UFO, non come un argomento di pura speculazione, ma come una possibilità da investigare con metodo e apertura mentale.

    Indice:

    Avi Loeb e il Galileo Project: alla ricerca di oggetti interstellari

    Avi Loeb, un astrofisico israeliano di fama internazionale e docente ad Harvard, è una figura centrale nella comunità scientifica che prende seriamente in considerazione l’esistenza di intelligenze extraterrestri. Loeb ha fondato il Galileo Project, una ricerca scientifica dedicata alla scoperta di possibili artefatti tecnologici extraterrestri nelle vicinanze della Terra. Questo progetto ambizioso si articola in tre aree principali: lo studio degli oggetti interstellari che transitano nel nostro sistema solare, la ricerca sui fenomeni aerei non identificati (UAPs), e l’analisi di meteoriti di origine interstellare. Con il Galileo Project, Loeb mira a esplorare la possibilità che alcuni oggetti celesti possano non essere solo semplici rocce spaziali, ma anche resti di civiltà avanzate.

    Video dal canale ufficiale del Galileo Project su Youtube, che racconta gli aggiornamenti recenti del progetto.

    Il caso di Oumuamua

    Un momento cruciale nella carriera di Avi Loeb è stato il suo coinvolgimento nell’analisi di Oumuamua, un oggetto interstellare che ha attraversato il nostro sistema solare nel 2017. Questo misterioso corpo celeste, identificato come il primo oggetto interstellare mai osservato, ha suscitato una grande discussione nella comunità scientifica per la sua forma e comportamento anomali. Loeb ha teorizzato che Oumuamua non fosse un semplice asteroide o una cometa, ma potesse essere un artefatto tecnologico di una civiltà extraterrestre. La sua teoria si è basata sulla forma allungata dell’oggetto e sul comportamento di accelerazione che non poteva essere spiegato solo dalle forze gravitazionali o dalla pressione del sole.

    Rappresentazione artistica dell’asteroide interstellare `Oumuamua. Fonte: European Southern Observatory, ESO. Nota di UfoItalia: non è chiara l’esatta forma e caratteristiche di Oumuamua, si sa soltanto che sembra fosse più lungo che largo. Non si sa se fosse un asteroide o un presumibile oggetto tecnologico di produzione aliena.

    Secondo Loeb, la struttura e la velocità di Oumuamua non si allineano con le caratteristiche di oggetti naturali conosciuti, suggerendo che potesse trattarsi di una sonda spaziale o di una nave in viaggio interstellare. Questo approccio ha scatenato critiche e dubbi da parte di molti scienziati, ma anche ampi consensi tra coloro che ritengono che l’astronomia dovrebbe esplorare tutte le possibilità, incluse quelle che potrebbero suggerire l’esistenza di vita intelligente oltre la Terra.

    La sua teoria è stata esposta nel libro Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth (2021), dove Loeb esplora più a fondo l’idea che Oumuamua possa essere un segnale proveniente da una civiltà avanzata. Sebbene la teoria non sia stata accettata da tutti, ha senza dubbio messo Loeb sotto i riflettori come uno degli scienziati più audaci e innovativi nel campo dell’astrofisica e dell’ufologia.

    Il caso di Oumuamua ha portato poi proprio alla creazione del Galileo Project, l’iniziativa che mira a studiare fenomeni simili con un approccio rigoroso e scientifico, cercando segni tangibili di tecnologie avanzate al di fuori del nostro sistema solare. Loeb continua a sostenere che la scienza debba essere aperta a nuove idee e fenomeni, anche quelli che esulano dalle convenzioni stabilite.

    Potete approfondire ulteriormente la vicenda di Oumuamua e il ruolo di Loeb in questo dibattito tramite fonti quali Scientific American e Smithsonian Magazine, o in italiano per es su Il Fatto Quotidiano. Questa invece è la pagina del sito Nasa dedicata al misterioso oggetto interstellare.

    Inoltre, Avi Loeb talvolta scrive di suo pugno online, come in questo recentissimo articolo (in inglese) su Medium, dove racconta il suo dialogo con altri accademici, che venuti a conoscenza delle sue ricerche si sono incuriositi e lo hanno contattato: Could UAP Save Us from Ourselves?

    Le sferule metalliche che Loeb sta cercando negli oceani

    Recentemente, Loeb ha guidato una spedizione in Papua Nuova Guinea alla ricerca di sferule metalliche, materiali potenzialmente provenienti da un meteorite interstellare chiamato IM1. I risultati iniziali suggeriscono che questi frammenti presentino una composizione chimica anomala, distintiva rispetto ai materiali presenti nel nostro sistema solare, il che potrebbe indicare un’origine extraterrestre. L’analisi preliminare, che è ancora in corso presso laboratori avanzati, ha alimentato speculazioni sulla possibilità che questi oggetti contengano tracce di materiali prodotti in ambienti extraterrestri estremamente rari, come oceani magmatici di pianeti extra-solari, aprendo una prospettiva radicale sulla nostra comprensione dell’universo.

    Dal canale Youtube dell’emittente Usa NewsNation: “I ricercatori del gruppo di spedizione interstellare del Progetto Galileo hanno completato una prima analisi dei frammenti della prima meteora interstellare riconosciuta, che si schiantò sulla Terra nel 2014. Avi Loeb, capo del Progetto Galileo, dice a Elizabeth Vargas che gli scienziati credono che oggetti originati dall’esterno del nostro sistema solare.”

    In più occasioni, Loeb ha espresso il suo disappunto per come la scienza mainstream spesso ignori o sottovaluti questi temi, sostenendo che la scoperta di tracce di civiltà aliene trasformerebbe profondamente la percezione dell’umanità, molto più che altre scoperte cosmologiche come quella della materia oscura. Egli auspica che, se mai dovessimo trovare segni di una civiltà avanzata, questa scoperta possa ispirare un’unità globale, stimolando riflessioni esistenziali sul nostro posto nell’universo.

    Questa visione audace ha attirato sia il sostegno che lo scetticismo di altri scienziati, ma Loeb resta convinto che indagare con metodi rigorosi e aperti a nuove possibilità sia l’unica strada per esplorare verità ancora sconosciute.

    Un reclutamento da film: come Garry Nolan è entrato nel mondo degli UAP

    Foto di Garry Nolan dalla pagina della Stanford Medicine con il suo profilo biografico.

    Garry Nolan è un immunologo e professore di patologia presso l’Università di Stanford, noto per il suo approccio innovativo e per le sue ricerche nel campo della biologia cellulare e della medicina. La sua carriera ha preso una piega sorprendente quando, come lui stesso ha raccontato, è stato avvicinato da agenti della CIA nel suo ufficio universitario. Questa scena, che sembra uscita da un film, ha segnato l’inizio di un coinvolgimento profondo con la questione degli UAP (fenomeni aerei non identificati) e delle esperienze di incontro ravvicinato.

    Nolan è stato reclutato per aiutare a studiare casi di personale militare e intelligence che avevano subito danni fisici o biologici dopo presunti incontri con UFO. Queste esperienze non solo hanno messo in luce l’interesse della comunità scientifica per i fenomeni UFO, ma hanno anche rivelato il potenziale impatto di tali eventi sulla salute degli individui coinvolti. Nolan ha utilizzato le sue competenze scientifiche per analizzare le testimonianze e i dati relativi a questi incidenti, cercando di identificare eventuali correlazioni tra gli incontri e i sintomi riportati dalle persone.

    Nel suo approccio, Garry Nolan ha enfatizzato l’importanza della ricerca scientifica rigorosa per esplorare fenomeni che storicamente sono stati etichettati come marginali o privi di fondamento. La sua prospettiva è diventata ancora più influente grazie alla sua partecipazione a conferenze e discussioni pubbliche, dove ha condiviso le sue intuizioni sulla possibilità che alcuni UAP possano rappresentare tecnologie avanzate o forme di vita extraterrestre.

    Il suo lavoro non solo ha contribuito a rendere più legittima la discussione scientifica sugli UAP, ma ha anche attirato l’attenzione dei media e del pubblico, rendendolo una figura centrale in questo campo emergente.

    La voce della scienza: Nolan e la divulgazione pubblica sugli UFO

    Garry Nolan non è solo un accademico di spicco nel campo dell’immunologia, ma è anche un buon divulgatore della ricerca sugli UFO e dei fenomeni correlati. È attivamente coinvolto in diverse organizzazioni che si occupano di questo argomento, contribuendo alla divulgazione scientifica e alla promozione di un dialogo aperto e informato. La sua presenza sui social media, in particolare su X (ex Twitter), è molto attiva, dove interagisce frequentemente con il pubblico e risponde alle domande degli utenti. Questo approccio accessibile e amichevole ha reso Nolan una figura rispettata e apprezzata nel panorama della ricerca sugli UAP.

    Tra le innumerevoli interviste rilasciate da Nolan, riportiamo qui il link a un interessante dialogo avuto dallo scienziato con il giornalista Ross Coulthart nel dicembre 2023.

    Inoltre, Nolan ha fatto dichiarazioni significative riguardo al suo coinvolgimento nello studio di oggetti di origine non terrestre che sarebbero stati recuperati dagli Stati Uniti. Anche se i dettagli su come questi oggetti siano stati acquisiti rimangono poco chiari, le sue affermazioni hanno attirato l’attenzione e suscitato interrogativi su potenziali segreti governativi riguardanti la vita extraterrestre e le tecnologie avanzate. La sua posizione accademica e il suo impegno nella ricerca forniscono una base di credibilità alle sue dichiarazioni, rendendo le sue osservazioni particolarmente rilevanti nel contesto della discussione sugli UFO.

    Per approfondire ulteriormente il profilo di Garry Nolan e le sue affermazioni, puoi consultare articoli su The New York Times, The Guardian e Stanford Medicine.

    Jacques Vallée: il pioniere della ricerca sugli UFO

    Due grandi personaggi: il Dr. J. Allen Hynek (a sinistra) e il Dr. Jacques Vallée (a destra).

    Jacques Vallée è una delle figure più iconiche e influenti nel campo della ricerca sugli UFO, una presenza poliedrica che ha plasmato il pensiero ufologico per decenni. Astronomo, informatico, scrittore e scienziato, Vallée ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della comprensione e della narrativa sugli UFO, avvicinandosi al fenomeno in modo razionale e scientifico ma senza escludere aspetti che sfidano le categorie convenzionali.

    Nato in Francia, Vallée iniziò la sua carriera come astrofisico e fu presto coinvolto in progetti di ricerca scientifica in astronomia. Successivamente si trasferì negli Stati Uniti, dove collaborò con la NASA e partecipò ai primi esperimenti pionieristici nell’ambito delle reti di computer, collaborando allo sviluppo di ARPANET, il precursore di Internet. Questa formazione scientifica rigorosa, unita alla sua curiosità intellettuale, lo portarono a interessarsi al fenomeno UFO in modo serio e metodico.

    Uno dei tratti distintivi del pensiero di Vallée è la sua convinzione che il fenomeno UFO non possa essere compreso esclusivamente come una manifestazione di tecnologia extraterrestre. Questa visione venne espressa in modo chiaro già negli anni ’70, quando pubblicò il libro “Passport to Magonia: from folklore to flying saucers”. Qui, Vallée esamina somiglianze tra racconti di incontri UFO e miti folkloristici di varie culture, suggerendo che i fenomeni UFO potrebbero essere manifestazioni di una realtà più complessa, un “sistema di controllo” che agisce sulla percezione e sulle credenze umane.

    Altri libri di Vallée, come “The invisible college” e “Messengers of deception”, hanno influenzato non solo i ricercatori ufologici, ma anche la cultura popolare e i teorici della cospirazione. In questi testi, esplora temi come la manipolazione sociale e psicologica che potrebbe accompagnare gli avvistamenti di UFO, suggerendo che tali fenomeni potrebbero essere strumentalizzati per controllare le masse o come catalizzatori di cambiamenti culturali e religiosi. Con il passare degli anni, Vallée ha mantenuto una posizione critica verso l’interpretazione puramente extraterrestre degli UFO, aprendo le porte a ipotesi che collegano il fenomeno con dimensioni alternative della realtà, percezioni alterate e fenomeni parapsicologici.

    Oltre alla sua produzione letteraria, Vallée è stato un consulente chiave in numerosi studi e comitati sugli UFO, e la sua influenza è ben evidente nella rappresentazione del personaggio interpretato da François Truffaut nel celebre film “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg. Questa figura si ispira proprio a Jacques Vallée, a testimonianza del suo ruolo pionieristico.

    Più recentemente, Vallée ha continuato a contribuire alla ricerca sugli UFO, partecipando a studi sui cosiddetti “frammenti” di oggetti recuperati e coinvolgendosi in ricerche scientifiche per determinarne l’origine. Il suo approccio multidisciplinare, che integra scienza, filosofia, sociologia e storia, continua a fornire una prospettiva unica e innovativa.

    Nuove prospettive accademiche sugli UFO

    Oltre ai volti noti di governi e agenzie pubbliche di cui abbiamo appena portato tre illustri esempi, anche il mondo accademico e scientifico inteso in senso più largo si sta interessando seriamente allo studio degli UFO. Nel settembre 2023, la NASA ha pubblicato un atteso rapporto sull’argomento, sottolineando la necessità di approcci più rigorosi per studiare i fenomeni aerei non identificati (UAP). Questo studio ha proposto metodi per raccogliere dati più precisi e suggerito nuove collaborazioni per analizzare gli avvistamenti, una svolta significativa dato che finora le evidenze sono spesso limitate e difficili da interpretare. Sebbene il rapporto non confermi l’esistenza di tecnologie extraterrestri, pone le basi per un’indagine scientifica più solida e priva di pregiudizi, evidenziando l’importanza di strumenti e metodologie avanzate per ottenere risposte definitive.

    Il ruolo della NASA è un esempio di come le istituzioni accademiche stiano ampliando il loro coinvolgimento. Il team di scienziati della NASA ha enfatizzato l’importanza di rimanere neutrali e basarsi solo sui dati, evitando conclusioni affrettate. Tuttavia, il crescente interesse e gli sforzi per una raccolta dati migliorata rappresentano un passo verso una comprensione più approfondita dei fenomeni UAP, un approccio che potrebbe servire da modello per ulteriori ricerche in tutto il mondo.

    Il crescente interesse scientifico sugli UFO

    Forse una spia di questa inversione di rotta è il fatto che di recente sono apparsi vari articoli online – su siti e riviste di natura divulgativa – che testimoniano il desiderio della comunità scientifica – e forse anche una certa curiosità, tante volte sacrificata in nome del rigore – nel trattare il fenomeno UAP con metodo.

    Articoli come quello di ScienceNews, dell’agosto 2024, intitolato “Scientists are getting serious about UFOs. Here’s why,” esplorano l’importanza della raccolta di dati e della collaborazione interistituzionale per comprendere i fenomeni inspiegati, suggerendo che la NASA e altri enti puntino su metodologie trasparenti e senza pregiudizi.

    Collegato al sito precedente, nell’ottobre 2024 su ScienceNewsExplores è uscito un altro articolo: Why are scientists suddenly interested in UFOs? che ripercorre le tappe soprattutto degli avvistamenti da parte di piloti militari, nei decenni passati ma anche in tempi recenti.

    In un articolo sul prestigioso Scientific American di inizio 2023 venivano invece analizzate da un lato le difficoltà e la vaghezza che ancora circonda il fenomeno UAP / UFO, e dall’altro il crescente coinvolgimento degli studiosi (tra i quali veniva citato e intervistato proprio anche Avi Loev), un coinvolgimento che non può più passare inosservato.

    Recentissimo poi è l’articolo di Popular Mechanics dell’8 novembre 2024: “Gli alieni stanno infrangendo le leggi della fisica per farci visita sulla Terra, sostiene una nuova teoria” (articolo in inglese, titolo tradotto). Popular Mechanics è un noto giornale online di scienza e tecnologia. L’articolo si concentra sul punto di vista di uno scrittore di fantascienza, che ha però un background scientifico solido, laurea in fisica e altri titoli conseguiti all’Università dell’Arizona e alla George Washington University, di nome André Bormanis, il quale sostiene in sostanza che “questi oggetti [gli Uap] suggeriscono una forma di fisica che non abbiamo ancora scoperto”.

    Sebbene dunque lo stigma su certi temi rimanga e il progresso possa sembrare graduale, il fatto che organizzazioni accademiche riconosciute, scienziati indipendenti o meno, e anche più semplicemente riviste del settore discutano apertamente della possibilità di oggetti inspiegabili segna una svolta significativa.

    L’inizio di una nuova era di ricerca

    Questi studi rappresentano solo l’inizio di un cambiamento di prospettiva. A fine 2024, il fenomeno UFO/UAP si trova a un crocevia che potrebbe aprire nuove vie di ricerca.

    Probabilmente, assisteremo presto a un’accelerazione: ipotesi innovative, raccolta dati sistematica e un numero sempre maggiore di ricercatori, forse anche di ambiti scientifici finora distanti, contribuiranno a costruire una comprensione più ampia e solida del fenomeno.

    La ricerca sugli UFO, finalmente, potrebbe uscire dall’ombra per entrare nel cuore dell’indagine scientifica.

  • Nuova udienza sugli Ufo il 13 novembre. Testimonia l’ex ammiraglio Tim Gallaudet

    Nuova udienza sugli Ufo il 13 novembre. Testimonia l’ex ammiraglio Tim Gallaudet

    Il prossimo 13 novembre 2024 ci sarà una nuova udienza al Congresso americano sugli Uap, a noi meglio noti come Ufo. Sappiamo anche qualcosa in merito ai possibili testimoni: almeno uno di essi sarà un ex veterano della marina, l’ex contrammiraglio Tim Gallaudet. Si tratta di una persona molto informata sul tema, testimone di avvistamenti in ambito militare, che ha parlato spesso in pubblico sul tema della necessità di indagare anche gli oggetti non identificati sottomarini.

    Le dichiarazioni della repubblicana Mace

    A dare la notizia della presenza di Gallaudet tra i testimoni è stata la parlamentare repubblicana Nancy Mace, che presiede la Sottocommissione per la sicurezza informatica, l’IT e l’innovazione governativa del comitato di sorveglianza.

    Intervistata dall’autore del podcast “Ask a Pol” che chiedeva se ci fosse «Qualche aggiornamento pubblico su chi saranno i testimoni all’udienza pubblica dell’UAP del 13 novembre che presiederai?», la Mace ha risposto: «Vorrei avere un veterano militare. Penso che sia importante avere più che semplici accademici. Ho bisogno di persone che magari abbiano visto qualcosa e possano dirci qualcosa».

    Ha poi aggiunto che le persone chiamate a riferire al Congresso potranno essere di diversa provenienza: «[…] i testimoni saranno diversi e porteranno sul tavolo informazioni diverse».

    Potremo aspettarci dunque anche altri testimoni, oltre all’ex ufficiale di marina.

    Chi è Tim Gallaudet

    L’ex contrammiraglio ha confermato sul social X la sua presenza all’udienza del 13 novembre. Ha ritwittato almeno un paio di post che rilanciano la notizia dell’udienza aggiungendo i suoi commenti:

    «Non vedo l’ora di testimoniare su questo!”

    «Non vedo l’ora di contribuire ad un’altra storica udienza sugli UAP»

    Ma – soprattutto per chi non avesse seguito le interviste sui canali youtube e i diversi podcast emersi negli ultimi tempi a tema uap/ufo – chi è Tim Gallaudet?

    Come ben riporta la pagina di Wikipedia a lui dedicata:

    «Timothy Cole Gallaudet è un oceanografo americano e contrammiraglio in pensione della Marina degli Stati Uniti. Gallaudet ha lavorato per il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti come sottosegretario al commercio per gli oceani e l’atmosfera e amministratore ad interim della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

    […] Gallaudet è un membro di spicco della comunità UFO. Afferma di aver visto filmati di fenomeni anomali non identificati (UAP) e oggetti sommersi non identificati (USO) mentre era in servizio attivo nella Marina degli Stati Uniti, e ha espresso sostegno alle affermazioni dell’informatore di David Grusch al Congresso degli Stati Uniti, chiedendo la “de-stigmatizzazione” dell’argomento da parte della scienza, dei militari e del pubblico in generale.

    Fa parte del comitato consultivo di Americans for Safe Aerospace, che si descrive come “un’organizzazione no-profit guidata da piloti militari focalizzata sull’UAP”. È un ricercatore affiliato al progetto Galileo di Avi Loeb che cerca prove di artefatti tecnologici extraterrestri.»

    Informazioni sull’ex ufficiale si possono trovare sulla pagina a lui dedicata nel sito della US Navy, la marina americana.

    Tim Gallaudet in alcune interviste online

    Le recenti affermazioni del vice ammiraglio in pensione Tim Gallaudet sugli UFO hanno riscosso notevole apprezzamento, in particolare per l’alto profilo che egli porta al dibattito e per la serietà con cui affronta il tema.

    L’ex ufficiale e oceanografo della Marina ha sottolineato l’importanza di approfondire la ricerca scientifica sui fenomeni UAP (fenomeni aerei non identificati) anche in ambienti subacquei, evidenziando come tali fenomeni potrebbero avere connessioni con oggetti rilevati sotto la superficie marina, una prospettiva che amplia il campo di studio oltre lo spazio aereo.

    Le sue dichiarazioni, supportate dalla sua autorevolezza come figura scientifica e militare, indicano un crescente interesse per indagini formali sugli UAP da parte di esperti di alto livello, contribuendo a legittimare il fenomeno agli occhi del pubblico e della comunità scientifica.

    Egli ha più volte messo in guardia il pubblico infatti sugli USO (unidentified submerged objects), oggetti sottomarini non identificati, affermando che rappresentano una “vera minaccia” per la sicurezza marittima internazionale.

    Gallaudet, collaborando con la Sol Foundation, un think tank di personalità di spicco nella ricerca sugli ufo, ha affermato che gli oggetti sommergibili non identificati necessitano di attenzione urgente.

    Riportiamo qui un estratto dall’intervista a Gallaudet fatta dal giornalista Ross Coulthart, in cui l’ex ufficiale commentava le affermazioni di un altro importante testimone, l’uomo dell’intelligence David Grusch:

    intervista a Gallaudet fatta dal giornalista Ross Coulthart

    La disclosure «non si fermerà»

    L’emittente Americana NBC News ha rilanciato la notizia dell’udienza sugli uap a novembre e ha intervistato per l’occasione – come spesso accade – il giornalista Jeremy Corbell:

    Americana NBC News ha rilanciato la notizia dell’udienza sugli uap

    Corbell ribadisce con una certa enfasi che la rivelazione dei segreti sugli ufo andrà avanti, «in un modo o nell’altro», e la repubblicana Mace è determinata a proseguire.

    C’erano state voci infatti di un possibile stop e un insabbiamento anche di queste udienze pubbliche.

    Ma a quanto pare non è così, e almeno un gruppo di politici nel Congresso continua per fortuna a portare avanti il tema degli Uap.

    L’udienza del 13 novembre arriverà in un momento caldissimo per la politica USA, appena dopo le elezioni Presidenziali del 5 novembre.

    Il prossimo Presidente degli Stati Uniti non potrà esimersi dall’affrontare il problema degli ufo, sia sul versante della sicurezza aerea e nazionale, sia su quello della comunicazione e della trasparenza verso il pubblico.

×