Negli Stati Uniti sta emergendo, con un coraggio crescente da parte di alcuni ex funzionari governativi, una nuova ondata di testimonianze che sfidano le narrative ufficiali sulla natura e la gestione dei fenomeni UFO, noti ora anche con il nome di UAP (Unidentified Aerial Phenomena).
L’ultima voce a levarsi è quella di Matthew Brown, un ex analista del Dipartimento della Difesa, che ha recentemente deciso di uscire dall’anonimato per denunciare dettagli scottanti sul misterioso programma classificato noto come “Immaculate Constellation”.
Indice
- Il coinvolgimento russo e poteri oscuri mondiali
- L’esperienza personale e il prezzo della verità
- Il Programma “Immaculate Constellation”
- Il briefing segreto: l’UFO triangolare sopra la Kamčatka
- La cultura del silenzio e intimidazioni
- Gruppi di potere che sfuggono al controllo
- Conclusioni
Il coinvolgimento russo e poteri oscuri mondiali

Secondo quanto riportato da Liberation Times in un approfondito articolo pubblicato il 29 aprile 2025, Brown sostiene che questo programma avrebbe come obiettivo il monitoraggio, la documentazione e – potenzialmente – l’interazione con tecnologie avanzate non umane, senza alcuna supervisione da parte del Congresso o di altri organi di controllo.
Brown afferma che l’intero apparato si muove in una zona d’ombra legale, sfruttando una combinazione di compartimentazione estrema, segretezza e minacce implicite per garantire il silenzio assoluto di chi ne fa parte.
Ha poi aggiunto dettagli sconvolgenti, su un caso di avvistamento di un enorme ufo di forma triangolare che ha coinvolto navi Russe, e anche sulla presunta esistenza di un gruppo sovra nazionale e slegato dai comuni apparati di potere, che sarebbe in possesso della tecnologia non terrestre e sarebbe riuscito a ricreare velivoli attraverso il cosiddetto “reverse engineering” degli ufo.
L’esperienza personale e il prezzo della verità

Brown ha rilasciato la sua prima intervista pubblica al podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp, su YouTube, dichiarando che la sua decisione di parlare è il risultato di una profonda crisi morale. “Sto rinunciando alla carriera, al futuro che avevo costruito, alla possibilità di una famiglia”, ha detto con voce ferma.
Ha inoltre aggiunto che, secondo le leggi statunitensi, potrebbe potenzialmente affrontare pene gravissime, fino all’ergastolo o alla pena capitale, per aver reso pubbliche informazioni ritenute classificate.
Come hanno anticipato i giornalisti Jeremy Corbell e George Knapp, a questa prima intervista seguiranno altri due puntate, con nuove rivelazioni, nelle prossime settimane.
Corbell, commentando la testimonianza di Brown, ha affermato:
“Matthew Brown non ha divulgato nulla illegalmente. Sta facendo ciò che il nostro stesso governo ha chiesto alle persone di fare: denunciare abusi di potere e mancanza di supervisione legale e costituzionale.”
Parlando a Liberation Times, Jeremy Corbell ha poi delineato i passi che lui e George Knapp hanno intrapreso e intendono ulteriormente portare avanti per sostenere informatori come Brown. Sembra infatti che i due giornalisti abbiano trovato forti opposizioni da parte di apparati politici e agenzie di segretezza, che di fatto stanno ostacolando la disclosure:
“… siamo stati traditi ad ogni turno. I nostri membri del servizio sono stati traditi. Abbiamo – ho – personalmente portato gli informatori nelle sale del Congresso.
“George Knapp ed io abbiamo fornito briefing a porte chiuse al Congresso sulla questione UAP. Ho facilitato incontri privati con i membri del Congresso per informarli – per garantire che i nostri rappresentanti abbiano accesso alle informazioni e alle persone controllate che possono verificare, convalidare e ispirare un corretto processo di divulgazione al pubblico americano.
“Ora è chiaro: dobbiamo farlo nel modo più duro. Alla vecchia maniera. Ci vorrà giornalismo in America e il coraggio degli informatori per portare avanti questo processo di verità e trasparenza.
“È ora di fare la cosa giusta. Praticheremo i nostri diritti di giornalisti in un’America libera”.
Il Programma “Immaculate Constellation”

Ricordiamo che il nome “Immaculate Constellation” era emerso per la prima volta mesi fa grazie a una soffiata anonima ricevuta dal giornalista Michael Shellenberger, accompagnata da un documento classificato che suggeriva l’esistenza di un programma segreto USA dedicato allo studio e alla raccolta di tecnologie non umane. Ne avevamo parlato qui.
Poco dopo, un leak di immagini, attribuite a quel programma, mostrava presunti UFO di forme anomale, alcuni anche molto strani, dalle sfere alle forme più atipiche. Anche in quel caso avevamo riportato notizia e immagini.
Secondo Brown, “Immaculate Constellation” è un Programma Speciale di Accesso Non Riconosciuto (USAP) creato nel 2017, dopo la pubblicazione dell’ormai “famoso” articolo del New York Times che rivelava l’esistenza del programma AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program). Questo nuovo programma avrebbe lo scopo di consolidare e gestire osservazioni di UAP raccolte da diverse piattaforme militari e di intelligence.
Il programma opererebbe sotto l’egida del Consiglio di Sicurezza Nazionale, bypassando così la supervisione del Congresso e altre forme di controllo istituzionale. Secondo fonti citate da Liberation Times, ciò permetterebbe al programma di evitare la conformità al Titolo 10 del Codice degli Stati Uniti, che regola le operazioni militari.
Il briefing segreto: l’UFO triangolare sopra la Kamčatka

Un dettaglio particolarmente sconcertante emerso dalla testimonianza del whistleblower è il resoconto di un briefing classificato a cui ha partecipato mentre era in servizio.
Durante questo incontro, a porte chiuse e con personale autorizzato, gli sarebbero state mostrate delle fotografie satellitari relative a un evento verificatosi al largo della penisola della Kamčatka, in Russia, in cui diverse navi russe sarebbero state posizionate in attesa, come se sapessero che qualcosa di straordinario stava per accadere.
Le immagini mostravano, secondo quanto riportato, un enorme oggetto triangolare che si sarebbe materializzato nel cielo sopra l’area monitorata. La scena descritta evocava una sorta di “incontro programmato”, in cui la presenza dei vascelli sembrava coordinata con l’apparizione dell’UAP. Questo episodio avrebbe profondamente colpito il whistleblower, diventando uno dei momenti chiave che lo hanno convinto a esporsi pubblicamente.
Il fatto che una potenza militare come la Russia potesse anticipare o attendere un oggetto di questo tipo solleva molti interrogativi: che tipo di comunicazione – o di conoscenza – esiste al riguardo tra nazioni rivali?
La cultura del silenzio e intimidazioni
Brown descrive un ambiente governativo permeato da una “apparato di segretezza onnipresente”, che non solo protegge le operazioni militari e diplomatiche, ma che ha anche corrotto ogni aspetto della società per servire gli interessi di una ristretta élite.
Ha raccontato di come, dopo la pubblicazione dell’articolo del New York Times nel 2017, all’interno della comunità dell’intelligence fosse proibito anche solo menzionare i nomi di determinati informatori, pena il licenziamento immediato.
In particolare, ha riferito che il nome di David Grusch, altro noto informatore sugli UAP, era considerato “radioattivo” nei canali di comunicazione interni, con discussioni mirate a screditarlo e a isolare chiunque lo sostenesse.
Gruppi di potere che sfuggono al controllo

Un altro elemento inquietante sollevato dal whistleblower riguarda l’esistenza di una presunta entità sovranazionale, definita come una “breakaway civilization” (letteralmente: una civiltà separatista).
Secondo le sue dichiarazioni, questo gruppo opererebbe al di fuori dei confini delle normali strutture governative e democratiche, e sarebbe composto da individui con accesso esclusivo a tecnologie avanzate non terrestri raccolte nel corso di decenni.
Tale gruppo, difficilmente tracciabile e non ufficialmente riconosciuto, sarebbe stato in grado di ricreare in proprio le tecnologie legate agli UAP. In pratica, disporrebbe di veicoli del tutto simili agli Ufo, con capacità propulsive e forse offensive straordinarie.
La sua esistenza, se confermata, implicherebbe una frattura radicale nella nostra comune concezione dell’ordine mondiale. Brown ipotizza che questa élite parallela possa aver agito nell’ombra per decenni.
Conclusioni
In sintesi, ecco i punti salienti emersi:
- Il nome “Immaculate Constellation” era già trapelato in precedenza attraverso documenti e immagini classificate, e ora trova ulteriore conferma da questa nuova fonte.
- “Immaculate Constellation” avrebbe accesso a infrastrutture militari e sensori globali, anche in acque internazionali.
- Il whistleblower Matthew Brown afferma di aver partecipato a briefing segreti in cui ha visionato foto di UAP, tra cui un immenso triangolo volante apparso davanti a navi russe al largo della Kamčatka.
- Secondo le sue parole, gli Stati Uniti monitorerebbero regolarmente questi oggetti.
- Esisterebbe un’entità non ufficiale e sovranazionale, descritta come una sorta di breakaway civilization con accesso a tecnologie avanzate.
- Matthew Brown sostiene che questa struttura parallela non risponderebbe ad alcuna autorità democratica, e potrebbe aver occultato segreti per decenni.
Le testimonianze di figure interne come Matthew Brown tracciano un quadro sempre più complesso e inquietante, fatto di reti d’intelligence segrete, tecnologie non convenzionali e poteri operanti al di fuori dei canali ufficiali. Se confermati, questi dati avrebbero implicazioni non solo scientifiche, ma anche etiche e geopolitiche.
Noi di UFOItalia.it continueremo a seguire da vicino la vicenda. Attendiamo con particolare interesse i prossimi episodi del podcast condotto da Jeremy Corbell e George Knapp, che hanno anticipato nuove clamorose rivelazioni da parte di Matthew Brown nelle settimane a venire. Restate con noi per i prossimi aggiornamenti.
Fonti:
- Articolo originale su Liberation Times, in inglese
- L’Intervista a Matthew Brown nel podcast Weaponized su YouTube (di Jeremy Corbell & George Knapp)