Autore: UfoItalia.it

  • Rivelazioni shock sul programma top secret Immaculate Constellation

    Rivelazioni shock sul programma top secret Immaculate Constellation

    Negli Stati Uniti sta emergendo, con un coraggio crescente da parte di alcuni ex funzionari governativi, una nuova ondata di testimonianze che sfidano le narrative ufficiali sulla natura e la gestione dei fenomeni UFO, noti ora anche con il nome di UAP (Unidentified Aerial Phenomena).

    L’ultima voce a levarsi è quella di Matthew Brown, un ex analista del Dipartimento della Difesa, che ha recentemente deciso di uscire dall’anonimato per denunciare dettagli scottanti sul misterioso programma classificato noto come “Immaculate Constellation”.

    Indice

    Il coinvolgimento russo e poteri oscuri mondiali

    Secondo quanto riportato da Liberation Times in un approfondito articolo pubblicato il 29 aprile 2025, Brown sostiene che questo programma avrebbe come obiettivo il monitoraggio, la documentazione e – potenzialmente – l’interazione con tecnologie avanzate non umane, senza alcuna supervisione da parte del Congresso o di altri organi di controllo.

    Brown afferma che l’intero apparato si muove in una zona d’ombra legale, sfruttando una combinazione di compartimentazione estrema, segretezza e minacce implicite per garantire il silenzio assoluto di chi ne fa parte.

    Ha poi aggiunto dettagli sconvolgenti, su un caso di avvistamento di un enorme ufo di forma triangolare che ha coinvolto navi Russe, e anche sulla presunta esistenza di un gruppo sovra nazionale e slegato dai comuni apparati di potere, che sarebbe in possesso della tecnologia non terrestre e sarebbe riuscito a ricreare velivoli attraverso il cosiddetto “reverse engineering” degli ufo.

    L’esperienza personale e il prezzo della verità

    Schermata dal podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp con il testimone Matthew Brown

    Brown ha rilasciato la sua prima intervista pubblica al podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp, su YouTube, dichiarando che la sua decisione di parlare è il risultato di una profonda crisi morale. “Sto rinunciando alla carriera, al futuro che avevo costruito, alla possibilità di una famiglia”, ha detto con voce ferma.

    Ha inoltre aggiunto che, secondo le leggi statunitensi, potrebbe potenzialmente affrontare pene gravissime, fino all’ergastolo o alla pena capitale, per aver reso pubbliche informazioni ritenute classificate.

    Come hanno anticipato i giornalisti Jeremy Corbell e George Knapp, a questa prima intervista seguiranno altri due puntate, con nuove rivelazioni, nelle prossime settimane.

    Corbell, commentando la testimonianza di Brown, ha affermato:​

    “Matthew Brown non ha divulgato nulla illegalmente. Sta facendo ciò che il nostro stesso governo ha chiesto alle persone di fare: denunciare abusi di potere e mancanza di supervisione legale e costituzionale.”​

    Parlando a Liberation Times, Jeremy Corbell ha poi delineato i passi che lui e George Knapp hanno intrapreso e intendono ulteriormente portare avanti per sostenere informatori come Brown. Sembra infatti che i due giornalisti abbiano trovato forti opposizioni da parte di apparati politici e agenzie di segretezza, che di fatto stanno ostacolando la disclosure:

    “… siamo stati traditi ad ogni turno. I nostri membri del servizio sono stati traditi. Abbiamo – ho – personalmente portato gli informatori nelle sale del Congresso.

    “George Knapp ed io abbiamo fornito briefing a porte chiuse al Congresso sulla questione UAP. Ho facilitato incontri privati con i membri del Congresso per informarli – per garantire che i nostri rappresentanti abbiano accesso alle informazioni e alle persone controllate che possono verificare, convalidare e ispirare un corretto processo di divulgazione al pubblico americano.

    Ora è chiaro: dobbiamo farlo nel modo più duro. Alla vecchia maniera. Ci vorrà giornalismo in America e il coraggio degli informatori per portare avanti questo processo di verità e trasparenza.

    “È ora di fare la cosa giusta. Praticheremo i nostri diritti di giornalisti in un’America libera”.

    Il Programma “Immaculate Constellation”

    foto di uap ufo dalla fonte anonima immaculate constellation riportate da Strange Mysteries
    foto di uap ufo dalla fonte anonima immaculate constellation riportate da Strange Mysteries

    Ricordiamo che il nome “Immaculate Constellation” era emerso per la prima volta mesi fa grazie a una soffiata anonima ricevuta dal giornalista Michael Shellenberger, accompagnata da un documento classificato che suggeriva l’esistenza di un programma segreto USA dedicato allo studio e alla raccolta di tecnologie non umane. Ne avevamo parlato qui.

    Poco dopo, un leak di immagini, attribuite a quel programma, mostrava presunti UFO di forme anomale, alcuni anche molto strani, dalle sfere alle forme più atipiche. Anche in quel caso avevamo riportato notizia e immagini.

    Secondo Brown, “Immaculate Constellation” è un Programma Speciale di Accesso Non Riconosciuto (USAP) creato nel 2017, dopo la pubblicazione dell’ormai “famoso” articolo del New York Times che rivelava l’esistenza del programma AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program). Questo nuovo programma avrebbe lo scopo di consolidare e gestire osservazioni di UAP raccolte da diverse piattaforme militari e di intelligence.​

    Il programma opererebbe sotto l’egida del Consiglio di Sicurezza Nazionale, bypassando così la supervisione del Congresso e altre forme di controllo istituzionale. Secondo fonti citate da Liberation Times, ciò permetterebbe al programma di evitare la conformità al Titolo 10 del Codice degli Stati Uniti, che regola le operazioni militari.​

    Il briefing segreto: l’UFO triangolare sopra la Kamčatka

    La penisola di Kamchatka in Russia, al largo della quale Brown ha detto che si è verificato l’evento che ha coinvolto un Ufo a forma di grande triangolo nero e le navi russe. Fonte: Liberation Times.

    Un dettaglio particolarmente sconcertante emerso dalla testimonianza del whistleblower è il resoconto di un briefing classificato a cui ha partecipato mentre era in servizio.

    Durante questo incontro, a porte chiuse e con personale autorizzato, gli sarebbero state mostrate delle fotografie satellitari relative a un evento verificatosi al largo della penisola della Kamčatka, in Russia, in cui diverse navi russe sarebbero state posizionate in attesa, come se sapessero che qualcosa di straordinario stava per accadere.

    Le immagini mostravano, secondo quanto riportato, un enorme oggetto triangolare che si sarebbe materializzato nel cielo sopra l’area monitorata. La scena descritta evocava una sorta di “incontro programmato”, in cui la presenza dei vascelli sembrava coordinata con l’apparizione dell’UAP. Questo episodio avrebbe profondamente colpito il whistleblower, diventando uno dei momenti chiave che lo hanno convinto a esporsi pubblicamente.

    Il fatto che una potenza militare come la Russia potesse anticipare o attendere un oggetto di questo tipo solleva molti interrogativi: che tipo di comunicazione – o di conoscenza – esiste al riguardo tra nazioni rivali?

    La cultura del silenzio e intimidazioni

    Brown descrive un ambiente governativo permeato da una “apparato di segretezza onnipresente”, che non solo protegge le operazioni militari e diplomatiche, ma che ha anche corrotto ogni aspetto della società per servire gli interessi di una ristretta élite. 

    Ha raccontato di come, dopo la pubblicazione dell’articolo del New York Times nel 2017, all’interno della comunità dell’intelligence fosse proibito anche solo menzionare i nomi di determinati informatori, pena il licenziamento immediato.​

    In particolare, ha riferito che il nome di David Grusch, altro noto informatore sugli UAP, era considerato “radioattivo” nei canali di comunicazione interni, con discussioni mirate a screditarlo e a isolare chiunque lo sostenesse.

    Gruppi di potere che sfuggono al controllo

    Presunti poteri occulti sarebbero in grado di ricreare tecnologia non terrestre, e deterrebbero un potere sovranazionale che sfugge a qualsiasi controllo.

    Un altro elemento inquietante sollevato dal whistleblower riguarda l’esistenza di una presunta entità sovranazionale, definita come una “breakaway civilization” (letteralmente: una civiltà separatista).

    Secondo le sue dichiarazioni, questo gruppo opererebbe al di fuori dei confini delle normali strutture governative e democratiche, e sarebbe composto da individui con accesso esclusivo a tecnologie avanzate non terrestri raccolte nel corso di decenni.

    Tale gruppo, difficilmente tracciabile e non ufficialmente riconosciuto, sarebbe stato in grado di ricreare in proprio le tecnologie legate agli UAP. In pratica, disporrebbe di veicoli del tutto simili agli Ufo, con capacità propulsive e forse offensive straordinarie.

    La sua esistenza, se confermata, implicherebbe una frattura radicale nella nostra comune concezione dell’ordine mondiale. Brown ipotizza che questa élite parallela possa aver agito nell’ombra per decenni.

    Conclusioni

    In sintesi, ecco i punti salienti emersi:

    • Il nome “Immaculate Constellation” era già trapelato in precedenza attraverso documenti e immagini classificate, e ora trova ulteriore conferma da questa nuova fonte.
    • “Immaculate Constellation” avrebbe accesso a infrastrutture militari e sensori globali, anche in acque internazionali.
    • Il whistleblower Matthew Brown afferma di aver partecipato a briefing segreti in cui ha visionato foto di UAP, tra cui un immenso triangolo volante apparso davanti a navi russe al largo della Kamčatka.
    • Secondo le sue parole, gli Stati Uniti monitorerebbero regolarmente questi oggetti.
    • Esisterebbe un’entità non ufficiale e sovranazionale, descritta come una sorta di breakaway civilization con accesso a tecnologie avanzate.
    • Matthew Brown sostiene che questa struttura parallela non risponderebbe ad alcuna autorità democratica, e potrebbe aver occultato segreti per decenni.

    Le testimonianze di figure interne come Matthew Brown tracciano un quadro sempre più complesso e inquietante, fatto di reti d’intelligence segrete, tecnologie non convenzionali e poteri operanti al di fuori dei canali ufficiali. Se confermati, questi dati avrebbero implicazioni non solo scientifiche, ma anche etiche e geopolitiche.

    Noi di UFOItalia.it continueremo a seguire da vicino la vicenda. Attendiamo con particolare interesse i prossimi episodi del podcast condotto da Jeremy Corbell e George Knapp, che hanno anticipato nuove clamorose rivelazioni da parte di Matthew Brown nelle settimane a venire. Restate con noi per i prossimi aggiornamenti.

    Fonti:

  • L’ultima intervista a Harald Malmgren: rivelazioni Ufo di un testimone eccellente

    L’ultima intervista a Harald Malmgren: rivelazioni Ufo di un testimone eccellente

    Finalmente è stata rilasciata l’intervista a Harald Malmgren, un documento straordinario di 4 ore registrato poco prima della sua morte, avvenuta il 13 febbraio 2025. Ad intervistare il personaggio è stato Jesse Michels, giovane talentuoso reporter che ha già raccolto tante altre testimonianze di figure chiave dell’ufologia recente. Si può vedere l’intervista integrale, in inglese, sul canale YouTube di Michels, qui.

    Malmgren, ex consigliere di presidenti americani come JFK, Johnson, Nixon e Ford, è stato una figura chiave nella gestione di crisi internazionali, come la crisi dei missili di Cuba del 1962, quando, a soli 27 anni, contribuì a evitare una catastrofe nucleare tenendo a bada figure militari come il generale Curtis LeMay.

    ultima intervista del consulente presidenziale harald malmgren rivela segreti sorprendenti sugli ufo
    Un fermo immagine dall’intervista fatta ad Harald Malmgren dallo YouTuber Jesse Michels, alla presenza anche della figlia di Malmgren, Pippa Malmgren, anche lei stimata consulente politica.

    L’intervista, condotta con la partecipazione della figlia Pippa Malmgren, rivela un tema sbalorditivo: il legame profondo e duraturo tra il governo americano e il fenomeno UFO (o UAP), un segreto che ha attraversato decenni di storia e coinvolto i più alti livelli della politica e dell’intelligence. Di seguito, analizziamo i sei punti principali emersi dall’intervista, come riportati dal post su X di Jesse Michels, con un commento basato su quanto reperibile online.

    Indice

    “Ho tenuto in mano materiale UFO”

    “Ho tenuto in mano materiale UFO (o UAP) direttamente. Questo materiale proveniva da un test nucleare chiamato Bluegill Triple Prime, condotto nell’atollo di Johnston nelle Isole Marshall nel 1962. Mi fu consegnato da Lawrence Preston Gise, direttore del ramo di Albuquerque della Commissione per l’Energia Atomica (nonché nonno di Jeff Bezos).”

    (Harald Malmgren, citazione tratta dall’intervista fatta da J. Michels)

    Illustrazione di fantasia: test atomico

    L’affermazione di Malmgren sul possesso di materiale UAP è straordinaria e si collega al test nucleare Bluegill Triple Prime, parte dell’operazione Fishbowl nel 1962. Ne avevamo parlato in un post precedente (quando la figlia, Pippa Malmgren, aveva anticipato il racconto del padre da poco scomparso).

    Questo test ad alta quota, condotto nell’atollo di Johnston, fu progettato per studiare gli effetti delle esplosioni nucleari nello spazio. Fonti online, come documenti declassificati della Defense Threat Reduction Agency, confermano che il test produsse fenomeni anomali, tra cui bagliori e anomalie elettromagnetiche, ma non menzionano esplicitamente materiali UAP.

    Tuttavia, il coinvolgimento di Lawrence Preston Gise, una figura di spicco nella Commissione per l’Energia Atomica, dà credibilità alla storia, poiché il suo ruolo lo avrebbe messo in contatto con progetti altamente riservati. È interessante notare che Gise fosse il nonno di Jeff Bezos, un dettaglio che aggiunge un elemento curioso ma non necessariamente rilevante.

    Malmgren è stato informato sull’Ufo italiano caduto a Magenta nel 1933

    “Il vicedirettore dei piani della CIA e l’uomo che ha costruito e progettato Area 51, Richard Bissell, ha informato Malmgren su ‘tecnologie di altri mondi’. Questo includeva precedenti recuperi di relitti, come l’incidente di Magenta in Lombardia, Italia, nel 1933, oltre a una più ampia consapevolezza delle apparizioni UFO intorno allo sviluppo di tecnologie di punta in siti sensibili del Dipartimento dell’Energia in tutto il paese.”

    (cit. dal post di Jesse Michels, su X)

    Richard Bissell, figura storica della CIA, è noto per il suo ruolo nello sviluppo del programma U-2 e nella costruzione di Area 51, come confermato da documenti declassificati della CIA disponibili online. La sua presunta connessione con “tecnologie di altri mondi” è meno documentata, ma il contesto storico supporta l’idea che figure di alto livello come Bissell avessero accesso a informazioni riservate.

    L’incidente di Magenta del 1933, menzionato da Malmgren, è un caso noto e discusso nelle cerchie ufologiche. Secondo fonti come il fondatore del CUN, l’italiano Roberto Pinotti (trovi i suoi libri qui su Amazon), che ha avuto il merito di portare alla luce questa vicenda storica, si tratterebbe del recupero di un velivolo non identificato in Italia, anni prima di Roswell. Non a caso l’episodio è stato ribattezzato “l’ufo di Mussolini”, infatti sembra che il duce attivò un gruppo di ricerca, guidato anche dall’inventore Guglielmo Marconi, per interpretare il misterioso manufatto. A conferma della veridicità dell’evento, anche un significativo testimone recente come David Grusch, che ha testimoniato al Congresso USA sui programmi segreti di studio degli Ufo, aveva menzionato il caso italiano. I reperti caduti a Magenta furono portati in America dopo la Liberazione.

    Il libro del 2024 “Ufo Italia”, di Roberto Pinotti, è una buona fonte di informazioni storiche. Riporta anche il caso di Magenta. Vedilo su Amazon.it

    La menzione fatta nell’intervista di UFO vicino a siti del Dipartimento dell’Energia si allinea poi con rapporti moderni, come quelli del 2021 del Pentagono, che documentano avvistamenti UAP in prossimità di installazioni militari e nucleari.

    Le sorprendenti affermazioni su Tesla e l’antigravità

    “Un membro dell’intelligence straniera ha inviato a Harald informazioni su una collaborazione segreta legata all’antigravità tra Tesla e Thomas Townsend Brown.”

    (cit. J. Michels su X)

    Nikola Tesla ha lavorato a progetti antigravitazionali? Illustrazione di fantasia

    La connessione tra Nikola Tesla e Thomas Townsend Brown è un argomento affascinante. Brown, un fisico noto per i suoi esperimenti “elettrogravitici” negli anni ‘50, è spesso associato a teorie sull’antigravità, come discusso in articoli su siti come The Drive e in documenti declassificati della Marina statunitense.

    Tesla, d’altra parte, è una figura leggendaria, ma non esistono prove concrete di una collaborazione diretta con Brown. Fonti online, come il sito del FBI che pubblica i file su Tesla, non menzionano progetti legati all’antigravità, sebbene circolino teorie su suoi presunti esperimenti segreti.

    L’affermazione di Malmgren suggerisce che informazioni riservate potrebbero essere state condivise tra intelligence straniere, cosa che rimane un’ipotesi intrigante che richiede ulteriori indagini.

    Vedi anche –> i migliori libri su Nikola Tesla, su Amazon.it

    Un alieno è sopravvissuto, vivo, a Roswell

    “Ha detto a sua figlia Pippa, fuori onda, nelle sue ultime ore, che c’erano stati sopravvissuti di incidenti UFO (biologics) e che gli era stato mostrato un video dell’‘unico essere extraterrestre sopravvissuto’ da uno di questi incidenti (Roswell).”

    (cit. da J. Michels su X)

    Un alieno sarebbe sopravvissuto al crash di Roswell, afferma Malmgren. Illustrazione di fantasia.

    L’incidente di Roswell del 1947 è uno dei casi UFO più noti al mondo, con numerosi libri e documentari che ne discutono, come The Day After Roswell di Philip Corso.

    La menzione di “entità biologiche” (esseri viventi extraterrestri) e di un video mostrato a Malmgren è un’affermazione non priva di qualche antecedente, da parte di altri testimoni, anche se non è al momento supportata da prove pubbliche.

    Rapporti recenti, come il documento AARO del 2024, negano l’esistenza di prove di vita extraterrestre recuperata, ma il caso Roswell continua a generare grandissimo interesse. Altri illustri rappresentanti della causa per la disclosure, come Luis Elizondo e altri, hanno fatto intendere ad esempio che Roswell sia stato realmente un caso di schianto di velivolo non terrestre, pur senza portare per ora prove concrete.

    Il fatto che Malmgren abbia condiviso questa informazione con la figlia Pippa in privato aggiunge un elemento personale e drammatico, ma senza il video o altre prove, la storia rimane aneddotica. La credibilità di Malmgren, tuttavia, rende questa rivelazione degna di attenzione.

    Vedi anche –> Il famoso libro del colonnello Philip J. Corso, Roswell il giorno dopo, su Amazon:

    Philip J. Corso, “Roswell il giorno dopo”, il libro che ha rivelato una verità a lungo distorta su un autentico crash di oggetti non umani. Su Amazon.it

    JF Kennedy sapeva degli Ufo

    “Malmgren afferma senza mezzi termini che crede che JFK sapesse degli UFO molto prima di diventare presidente (dalla sua esperienza nell’intelligence navale). Lui e LBJ si precipitarono a Los Alamos subito dopo Bluegill Triple Prime per essere informati di persona. Dice che il desiderio di JFK di collaborare con i sovietici su UFO, esplorazione spaziale e denuclearizzazione fu una delle cause principali del suo assassinio.”

    (da J. Michels, su X)

    L’idea che JFK fosse a conoscenza degli UFO è una teoria diffusa nel mondo ufologico, supportata da documenti come un presunto “memorandum” del MJ-12 (un gruppo segreto e ristretto di figure miliari e di intelligence, presunti custodi del segreto ufo).

    Fonti storiche, come i diari della Casa Bianca, confermano che JFK era interessato alla cooperazione spaziale con l’URSS, come dimostrato dalla sua proposta del 1963 per un programma lunare congiunto. Tuttavia, non esistono ad oggi prove pubbliche che colleghino questa volontà agli UFO o che suggeriscano un legame con il suo assassinio.

    Interessantissima e tra le più audaci è l’affermazione di Malmgren sulla visita, da lui fatta assieme al presidente Johnson, a Los Alamos dopo Bluegill Triple Prime. Il contesto di segretezza dell’epoca rende plausibile che incontri riservati avvenissero.

    Il fantomatico gruppo Majestic 12 esiste realmente

    “Malmgren discute del ‘Majestic’ – il gruppo che si è assunto il compito di ‘proteggere’ il mondo. Lo hanno seguito fin da giovane, dice. È la prima volta che qualcuno di questo calibro menziona questo nome, che è per lo più associato a fughe di documenti negli anni ‘80 e ‘90 che delineano un’élite militare, di intelligence e scientifica che governa la questione UFO.”

    (da J. Michels su X)

    MJ 12 il gruppo ultra riservato che detiene la segretezza sugli Ufo, esisterebbe realmente. Illustrazione di fantasia.

    Il termine “Majestic” si riferisce al presunto gruppo MJ-12, introdotto nei documenti trapelati negli anni ‘80, che sarebbero stati creati per gestire il fenomeno UFO dopo Roswell. Questi documenti sono stati ampiamente dibattuti, e più volte messi in dubbio.

    Tuttavia, la menzione di Malmgren dà nuova linfa alla teoria, poiché la sua posizione e le sue autorizzazioni di sicurezza da lui possedute (Q Clearances) lo rendono una fonte credibile.

    Conclusioni

    Questa intervista a Harald Malmgren rappresenta un momento molto significativo per il dibattito sugli UFO, portando alla luce rivelazioni che, se confermate, riscriverebbero la storia moderna.

    La sua carriera impeccabile, il suo ruolo in eventi storici e le sue autorizzazioni di sicurezza danno peso alle sue parole. Dal materiale UAP di Bluegill Triple Prime alle connessioni con Roswell e al presunto gruppo Majestic, queste rivelazioni sollevano domande profonde sul rapporto tra governi e fenomeni non identificati.

    Grazie al coraggio di Malmgren e alla dedizione di sua figlia Pippa, il mondo ha ora un’opportunità unica per conoscere qualcosa di più su queste verità nascoste. Come ha affermato il bravo autore dell’intervista, Jesse Michels, nel suo post su X:

    «Harald è un eroe che ha salvato il mondo (e più di una volta). C’era altro che ha taciuto e che ha portato con sé nella tomba. Era un angelo tra diavoli e il suo lascito dovrebbe far riflettere tutti i leader mondiali, portandoli a “ridurre la tensione” sulla scena globale quando contemplano il rischio di conflitti. Abbiamo appena scalfito la superficie di ciò che probabilmente aveva da dire e dovremo rifletterci per anni. Ma è un passo avanti enorme per la disclosure e non può essere ignorato dai media mainstream.»

  • Il saluto a Papa Francesco: tra umanità, fede e apertura agli Ufo

    Il saluto a Papa Francesco: tra umanità, fede e apertura agli Ufo

    Oggi, 21 aprile 2025, è morto Papa Francesco, un pontefice che ha segnato un’epoca con il suo calore umano, la sua visione ricca di saggezza nella semplicità, e un approccio moderno alla fede. Lo ricordiamo con affetto, celebrando il suo lascito spirituale e la sua vicinanza all’umanità.

    Qui su Ufoitalia.it, sito dedicato a ufologia e astronomia, vorremmo dedicare un breve cenno, con grande rispetto per la figura del caro Papa Francesco, al fatto che il suo pontificato è stato significativo anche per le sue parole lungimiranti su temi come gli UFO e la possibilità di vita extraterrestre, che hanno aperto nuove prospettive nel dialogo tra scienza e religione.

    Indice

    Un pontefice al passo coi tempi: l’apertura agli UFO

    Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, non ha mai temuto di affrontare questioni considerate audaci. Tra queste, spiccano le sue riflessioni sulla vita extraterrestre. Nel 2014, durante un’omelia, dichiarò con un sorriso che avrebbe battezzato un marziano se questi lo avesse chiesto, sottolineando l’universalità del messaggio cristiano: “Se domani arrivasse una spedizione di marziani e uno dicesse ‘Voglio essere battezzato!’, cosa succederebbe?”.

    In un’intervista del 2015, approfondì il tema, paragonando la possibilità di vita su altri pianeti alla scoperta dell’America: “Fino a quando non è stata scoperta, pensavamo che non esistesse, e invece esisteva”. Queste parole, pronunciate con umiltà e apertura, hanno acceso l’immaginazione di molti. Francesco ha sempre incoraggiato il dialogo tra fede e scienza, invitando a non temere l’ignoto.

    Le nuove norme sui fenomeni soprannaturali

    Nel 2024, sotto la sua guida, il Vaticano ha pubblicato un documento intitolato “Norme per il discernimento dei fenomeni soprannaturali”, aggiornando le linee guida del 1978 per affrontare l’aumento di casi riportati, come apparizioni o eventi inspiegabili, spesso amplificati dai media.

    Questo testo, che stabilisce criteri rigorosi per valutare tali fenomeni, riflette la volontà di Papa Francesco di rispondere alle curiosità e alle inquietudini del nostro tempo, inclusi quei casi che alcuni associano a esperienze ufologiche. Con il suo approccio pragmatico, Francesco ha voluto offrire chiarezza, evitando sensazionalismi ma riconoscendo l’importanza di questi temi per i fedeli e il pubblico.

    Un pastore vicino all’umanità

    Papa Francesco è stato un simbolo di umiltà e compassione. Ha scelto di vivere in un semplice appartamento a Casa Santa Marta, ha pagato di persona il conto dell’hotel dopo la sua elezione e ha lavato i piedi a detenuti.

    La sua enciclica Laudato si’ (2015) ha denunciato gli squilibri del capitalismo e chiamato a una “conversione ecologica” per proteggere il pianeta, un messaggio che ha risuonato ben oltre i confini della Chiesa.

    Francesco ha sempre posto al centro i più vulnerabili, definendoli “gli scartati della storia”. Ha aperto le porte al dialogo interreligioso e ha criticato l’ossessione per temi dottrinali, invitando la Chiesa a essere “ospedale da campo” per i sofferenti. In un mondo segnato da divisioni, ha ricordato che il senso della vita risiede nelle relazioni umane, non nella tecnologia o nel potere.

    Un’eredità di speranza

    La morte di Papa Francesco ci lascia con un vuoto, ma anche con un’eredità di speranza. Ha guidato la Chiesa con coraggio, affrontando temi complessi – abbiamo citato gli ufo, ma anche l’ambiente, il pianeta, la crisi climatica sono sempre stati da lui considerati con urgenza – con un linguaggio semplice e un cuore aperto.

    Il suo invito a non temere l’ignoto e a considerare la possibilità di vita oltre la Terra è un’ispirazione per continuare a esplorare i misteri dell’universo.

    Addio, Papa Francesco. Il tuo sorriso e la tua umanità resteranno con noi, così come il tuo invito a guardare al cielo, con fede e curiosità.

  • Arriva Swan la ‘cometa del primo maggio’, ecco come osservarla

    Arriva Swan la ‘cometa del primo maggio’, ecco come osservarla

    Una nuova protagonista sta per solcare i cieli di maggio: la cometa C/2025 F2 (SWAN), soprannominata la “cometa del primo maggio”.

    Scoperta il 29 marzo 2025 dagli astronomi Michael Mattiazzo e Vladimir Bezugly attraverso le immagini dello strumento SWAN a bordo della sonda SOHO, questa cometa potrà forse dare uno spettacolo celeste affascinante per appassionati e curiosi.

    Indice

    Quando e come osservare la cometa SWAN

    Attualmente, la cometa è visibile al mattino nella costellazione di Andromeda, bassa sull’orizzonte est a partire dalle 4:00 ora locale. Per osservarla, è consigliabile utilizzare un piccolo telescopio o un binocolo di buona qualità montato su un treppiede, assicurandosi che l’orizzonte est sia libero da ostacoli e che il cielo sia privo di inquinamento luminoso.

    A partire dal 27 aprile, invece, la cometa inizierà a essere visibile anche alla sera, intorno alle 21:00 ora locale, stavolta però ad ovest. Le condizioni di osservazione miglioreranno progressivamente, raggiungendo il picco di luminosità intorno al 1° maggio, quando la cometa potrebbe raggiungere una magnitudine di +5, rendendola visibile a occhio nudo in cieli bui e limpidi.

    Qui trovate mappe aggiornate e info per osservare la cometa, sul sito Heavens Above:

    https://www.heavens-above.com/comet.aspx?cid=C%2F2025%20F2&lat=45&lng=10&loc=Unspecified&alt=0&tz=UCT

    Mappa della posizione per la Cometa Swan, giorno 1 maggio 2025. Dati e mappa da Heavens-Above. com

    Caratteristiche orbitali

    La cometa SWAN segue un’orbita quasi perpendicolare al piano dell’eclittica, con un’inclinazione di circa 90,37°. 

    Il suo perielio, il punto più vicino al Sole, è previsto per il 1° maggio 2025, a una distanza di circa 0,333 unità astronomiche.

    Dopo il perielio, la cometa si allontanerà rapidamente, con un periodo orbitale stimato in circa 70.000 anni. ​

    Consigli per l’osservazione

    La cometa SWAN offre un’opportunità interessante per osservare un corpo celeste che non tornerà nei pressi della Terra per decine di migliaia di anni.

    Un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati di astronomia! Tuttavia, anche se non di difficoltà estrema, l’osservazione di questa cometa può non essere immediata per i meno esperti (tanto la sua localizzazione, quando la sua osservazione ad occhio nudo o con piccoli strumenti).

    Ecco alcuni consigli per cercare di osservarla al meglio:

    • Pianificare l’osservazione, consultando prima mappe del cielo, e pensando a quale potrà essere la località noi andremo a osservare, se ha l’orizzonte libero ad esempio nella direzione dove si troverà la cometa. Qui potete trovare un altro calcolatore della posizione, sulla mappa celeste, della Cometa Swan: https://theskylive.com/c2025f2-info
    • Scegliere quindi un luogo buio: lontano da luci artificiali e con un orizzonte libero da ostacoli.​
    • Utilizzare strumenti adeguati: un binocolo di qualità (magari montato su un treppiede) o un piccolo telescopio (diametro dai 60mm in su) possono fare la differenza nell’osservazione.​ Vedi in fondo alla pagina dopo questo articolo i suggerimenti di strumentazione astronomica.
    • Controllare le previsioni meteo: un cielo sereno è fondamentale per una buona osservazione.​
    • Essere pazienti: l’adattamento dell’occhio al buio richiede tempo; attendere almeno 15-20 minuti senza esposizione a luci intense.​


    Buone osservazioni!

  • Trovata prova consistente di vita sul pianeta alieno K2-18b

    Trovata prova consistente di vita sul pianeta alieno K2-18b

    Il pianeta K2-18b, che orbita attorno a una stella a 120 anni luce di distanza potrebbe avere un ecosistema marino e dunque essere ricco di forme di vita. È stata rilevata infatti la molecola dimetilsolfuro, in grande quantità, una molecola che sulla terra è presente soltanto dove ci sono organismi viventi.

    Questo sembra essere l’indizio scientifico più forte finora trovato dell’esistenza di vita extraterrestre su un altro pianeta. Se ciò fosse confermato, sarebbe una scoperta dalle implicazioni sostanziali.

    Le osservazioni sono state condotte col telescopio spaziale James Webb (JWST). L’astronomo Nikku Madhusudhan, professore all’Università di Cambridge, è l’autore principale dello studio.

    Indice

    Un esopianeta nella zona abitabile

    L’esopianeta K2-18b, situato a 124 anni luce dalla Terra, mostra segni che potrebbero indicare la presenza di vita. 

    Secondo la notizia pubblicata il 17 aprile 2025 su vari importanti giornali, tra cui il New York Times, e The Independent, un nuovo studio pubblicato appena il giorno prima sulla rivista scientifica Astrophysical Journal Letters, parlava di indizi promettenti nell’atmosfera di questo pianeta, considerato uno dei candidati più interessanti per ospitare forme di vita. 

    Ma cosa rende K2-18b così speciale, e quali sono le implicazioni di questa scoperta? 

    K2-18b è un esopianeta di tipo “super-Terra” o “mini-Nettuno”, con una massa circa 8,6 volte quella terrestre e un raggio 2,6 volte maggiore. Orbita attorno a una nana rossa, la stella K2-18, nella costellazione del Leone. 

    La sua orbita di 33 giorni lo colloca nella cosiddetta zona abitabile, la regione attorno a una stella dove le condizioni potrebbero consentire la presenza di acqua liquida, un elemento chiave per la vita come la conosciamo. Questa posizione privilegiata ha attirato l’attenzione degli scienziati sin dalla sua scoperta nel 2015 tramite il telescopio spaziale Kepler.

    Segni di vita nell’atmosfera

    Successivamente, il potente telescopio spaziale James Webb (JWST) ha permesso di analizzare l’atmosfera di K2-18b con una precisione senza precedenti. Già nel 2019 i ricercatori avevano confermato la presenza di vapore acqueo, un risultato rivoluzionario per un esopianeta nella zona abitabile. 

    Poi, più recentemente nel 2023, il JWST ha rilevato metano e anidride carbonica, insieme a una abbondante traccia di dimetilsolfuro (DMS), un gas che sulla Terra è prodotto esclusivamente da organismi viventi, come il fitoplancton. 

    Questa è la prova più forte che ci può essere vita là fuori. Posso realisticamente dire che possiamo confermare questo segnale entro uno o due anni”, ha detto alla BBC l’astronomo Nikku Madhusudhan, professore all’Università di Cambridge e autore principale del nuovo studio.

    La quantità di queste molecole trovate nell’atmosfera di K2-18b è migliaia di volte superiore a quella che c’è sulla Terra, ha dichiarato lo scienziato.

    La rilevazione di questa molecola suggerisce la possibile presenza di vita quantomeno microbica su K2-18b.

    Il Dimetil solfuro, caratteristiche chimiche

    Su Wikipedia si legge che:

    “Il dimetil solfuro, detto anche solfuro di dimetile o metiltiometano o DMS, è un tioetere con formula molecolare (CH3)2S.”

    “La sua produzione è imputabile principalmente alla degradazione del Dimetilsolfoniopropionato (DMSP), un metabolita di alcune alghe marine. Si ritiene infatti che contribuisca a determinare l’odore di salsedine tipico delle distese marine.”

    “Il DMS viene anche prodotto dalla trasformazione, a opera di alcuni batteri, del dimetilsolfossido (DMSO). Sul nostro pianeta Terra, questa molecola è prodotta solo dalla vita.” Fonte: Wikipedia.

    Molecola di Dimetil solfuro, rappresentazione della formula di struttura. Da Wikipedia

    Un oceano globale o un mini-Nettuno?

    Gli scienziati stanno ancora dibattendo la vera natura di K2-18b. Una delle ipotesi suggerisce che il pianeta possa essere una “Hycean” (da hydrogen e ocean), ovvero un mondo con un oceano globale coperto da un’atmosfera ricca di idrogeno. 

    Impressione artistica dell'esopianeta K2-18 b
    Rappresentazione artistica del pianeta K2-18b e della sua stella. Rielaborazione dell’illustrazione di pubblico dominio.

    Questa configurazione potrebbe rendere K2-18b potenzialmente abitabile. Tuttavia, un’interpretazione alternativa lo classifica come un mini-Nettuno gassoso, con un’atmosfera densa e condizioni meno favorevoli alla vita. 

    Ulteriori osservazioni saranno necessarie per chiarire se K2-18b sia davvero un candidato abitabile o un pianeta gassoso senza superficie solida.

    Conclusioni

    La scoperta rappresenta un passo importante nella ricerca di vita oltre il nostro sistema solare. K2-18b diventa così uno dei candidati più promettenti per ospitare forme di vita, accanto ad altri corpi celesti più vicini e di interesse, come Marte o le lune ghiacciate di Giove e Saturno.

    Il team di ricerca, guidato dal professor Nikku Madhusudhan dell’Università di Cambridge, prevede ulteriori studi su K2-18b per approfondire la comprensione della sua atmosfera e della possibile presenza di vita.

    Gli scienziati sottolineano infatti anche la necessaria cautela: è fondamentale escludere che tali composti possano derivare da processi non biologici. Il JWST continuerà a osservare questo esopianeta nei prossimi tempi, e i dati raccolti potrebbero fornire risposte più chiare. 

    Per ulteriori dettagli, è possibile consultare gli articoli usati come fonti su The Independent e sul NewYork Times:

    https://www.independent.co.uk/space/k218b-planet-earth-alien-life-b2734790.html

    https://www.nytimes.com/2025/04/16/science/astronomy-exoplanets-habitable-k218b.html

  • Guardate Ufo I casi italiani, su Focus: è un ottimo documentario 

    Guardate Ufo I casi italiani, su Focus: è un ottimo documentario 

    Lo speciale di Focus “Ufo – I casi italiani” è andato in onda in prima serata il 14 aprile, ma chi se lo fosse perso può tranquillamente rivederlo online su Mediaset Infinity. Il documentario è il primo di una breve serie (3 puntate in totale) di approfondimenti incentrati sui casi nazionali di incontri con gli UFO. I prossimi saranno il 21 e il 28 aprile.

    Ne ho visto la puntata in differita, su internet appunto tramite il sito Mediaset. Occorre solo registrarsi con l’email. 

    Ecco il link alla puntata: https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/ufoicasiitaliani/prima-puntata_F313802601000101

    Interessante e meritevole il taglio del documentario nel suo insieme, che offre allo spettatore un resoconto storico di ciò che è avvenuto, in base alle testimonianze disponibili, senza inutili toni cospiratori o sensazionalistici che spesso, invece, accompagnano tante altre serie di intrattenimento dedicate a temi ufologici o paranormali. 

    Questo filmato offre il giusto connubio di aneddoti e di pareri scientifici, unito a un montaggio di qualità. Dunque, mettetevi comodi e vediamo i temi principali che sono stati trattati nella puntata.

    Indice

    I contenuti del documentario

    Dicevo, un ottimo documentario quello della serie “Ufo – i casi italiani” perché è un buon racconto di alcune tappe della storia degli ufo in Italia, utile per farsi un’idea della questione, per avere un quadro a grandi linee di alcuni eventi, racconti, e testimonianze. 

    La prima puntata andata in onda su Focus ha un fortissimo focus (si perdoni il gioco di parole) sulla Sicilia. Inizia infatti col ripercorrere un interessante e poco conosciuto incontro ravvicinato (un incontro “del terzo tipo”) avvenuto il 4 luglio 1978 presso l’Etna, di cui furono protagonisti 3 sergenti, militari in forze al 41esimo stormo dell’Aeronautica Militare, assieme a una civile, una donna.

    Il luogo dell’incontro è una zona disabitata a 1200 metri sul mare, nei pressi del vulcano. All’imbocco di un tornante, i 4 osservarono oggetti sconosciuti volare in formazione a triangolo, per poi veder atterrare uno di essi dietro una collina. I militari riferirono l’accaduto ai superiori, furono avviate indagini e sopralluoghi. La relazione finale sul caso però non portò ad alcuna conclusione. Eppure, molti sono stati gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati nei pressi del vulcano, nel corso degli anni.

    Così, dopo il primo caso, si passa a un secondo tema, quello dei cosiddetti contattisti, o contattati, coloro che dichiarano – o dichiaravano, perché negli ultimi decenni non sembrano essere emersi nuovi personaggi di quel tipo – di trovarsi in contatto con entità non umane. 

    E dato che anche qui il tema è stato esposto in declinazione siciliana, il personaggio di cui parla il documentario è Eugenio Siragusa, già attivo sempre nella zona etnea già diversi anni prima dell’incontro citato sopra, quello del 1978. Siragusa viene considerato “il contattato” per eccellenza, come spiega nel documentario Orazio Valenti, biografo ufficiale di Siragusa.

    Un contattato è una figura diversa dal contattista: Siragusa rivendicava di essere il tramite per la ricezione di messaggi che riguardano l’umanità, anche messaggi di tipo spirituale. Un fenomeno mediatico, quello del contattismo in senso ampio, che fu piuttosto diffuso negli anni Settanta / Ottanta, come racconta la voce narrante.

    Infine, un grande argomento con cui prosegue la puntata è proprio il tentativo di rendere ragione della frequente apparizione di ufo attorno ai vulcani, l’Etna in particolare. Lo sforzo è quello di riuscire a spiegare o quantomeno ipotizzare quali tecnologie potrebbero esserci dietro, quali entità (intelligenti, fisiche, o di altri tipi) siano attive in questi fenomeni, e infine quali significati abbiano gli avvistamenti nel loro insieme, a livello psicologico e sociale, in pratica dal punto di vista collettivo.

    Professionisti e ricercatori aiutano a migliorare il dibattito

    Belli e pacati nel documentario anche gli intermezzi di commento, che coinvolgono spesso giovani ricercatori, scienziati e altri professionisti (cito in maniera non esaustiva: Sabrina Pieragostini, giornalista e scrittrice che dona equilibrio e pienezza al racconto; Gennaro Romagnoli, psicologo, che formula molto ragionevoli inquadramenti di ciò che può comportare a livello traumatico avere incontri con entità o fenomeni che si pongono al limite – oppure oltre – ciò che gli esseri umani sono abitualmente portati a sperimentare; Davide Gandolfi, fisico che ci illustra che cosa la scienza ci può dire dei fenomeni più estremi del cosmo e della costituzione della materia, unitamente ai limiti che essi comportano per le possibilità tecnologiche attuali).

    Questi “contraddittori” ai racconti di ufo, e a storie di contattismo (che possono da soli altrimenti risultare in effetti troppo difficili da accettare per molti), hanno un buon ruolo di moderazione e di critica. Ci aiutano a ricordare che è sempre opportuno confrontare le teorie, senza sanzionarne nessuna ma ampliando invece il dibattito.

    Questi giornalisti, scienziati, psicologi, anche giovani, spiegano con calma e pianamente quanto siano incompatibili alcune rivendicazioni che provengono dal mondo ufologico, soprattutto di fronte invece alle leggi e le teorie della scienza: viaggi interstellari, esseri intelligenti qui tra noi eccetera… Ovviamente la scienza attuale dice che non è possibile tutto questo, chiede prove concrete, che l’ufologia non è in grado di fornire, almeno non in forma sistematica, riproducibile, o non ancora. 

    I racconti e le esperienze personali di incontri con esseri e oggetti non umani sono appunto personali, sono esperienze di singoli individui, non hanno la caratteristica della riproducibilità, e perciò falliscono nel dare la conferma che la scienza chiede loro, per ratificarli non solo come veri, ma prima di tutto come possibili.

    Eppure, tali esperienze personali sono spesso molto forti in chi le ha vissute. Non si tratta, ecco, credo, di negare tali esperienze. E il documentario compie ottimamente quest’opera, di salvaguardare entrambi i punti di vista.

    Conclusioni

    Una riflessione che rimane aperta, e che forse molti si saranno già indubbiamente posti, è quella sul perché gli extraterrestri non si palesano a tutti. Un’ipotesi avanzata da alcuni è che lo shock sarebbe troppo forte. Forse, come altri nel vasto mondo dell’ufologia propongono, il contatto è già avvenuto e non l’abbiamo capito; oppure altri (tra cui forse sono da includere i “complottisti”, a cui un giorno o si darà o si toglierà del tutto ragione) dicono: è avvenuto, ed è stato nascosto.

    Su tutte viene esposta nel doc anche questa domanda molto sensata: davvero gli alieni hanno bisogno di farsi vedere o di entrare in contatto con noi?

    “Ufo – I casi italiani” è un documentario che piace perché non cerca di indottrinare nessuno, ma presenta semplicemente storie che sono entrate a far parte della cronaca e della cultura italiana. Sta poi a ciascuno scegliere in cosa credere o non credere, oppure anche eventualmente soltanto sospendere il giudizio.

    Aspettiamo con curiosità di vedere le prossime puntate (la seconda, come anticipato in chiusura, parlerà di un altro caso storico stavolta avvenuto in Toscana, nel 1954, a Cennina: una donna, Rosa Lotti, incontrò degli esseri scesi da un velivolo sconosciuto…).

  • UFO a forma di Tic Tac filmati dalla Marina USA

    UFO a forma di Tic Tac filmati dalla Marina USA

    Un video rilasciato da Jeremy Corbell mostra un UAP a forma di ‘Tic Tac’ avvistato dalla Marina USA. Ne sarebbero stati osservati ben quattro contemporaneamente, uno di essi è stato visto spuntare dall’oceano. Registrato dalla USS Jackson il 15 febbraio 2023, il filmato offre nuovi dettagli su questi fenomeni misteriosi. Un altro tassello si aggiunge alla questione degli oggetti volanti non identificati.

    Il nuovo video di Jeremy Corbell

    Proprio pochi giorni fa avevamo già ricevuto i risultati pubblici delle indagini del gruppo Skywatcher, che ha divulgato interessanti riprese video e foto di ben 9 tipi di uap o ufo.

    Oggi, un nuovo capitolo si aggiunge alla saga degli oggetti volanti non identificati: il giornalista investigativo Jeremy Corbell ha rilasciato un video che mostra un UAP a forma di “Tic Tac”.

    Si tratta di un avvistamento fatto dalla Marina degli Stati Uniti. Le immagini, catturate il 15 febbraio 2023 dalla USS Jackson al largo della costa californiana, sono tratte da una registrazione militare autentica, ottenuta tramite una piattaforma di sistemi d’arma. Corbell, in collaborazione con il giornalista investigativo George Knapp (un altro “pezzo grosso” del giornalismo legato all’ufologia – grazie a lui ad esempio conoscemmo la testimonianza di Bob Lazar), continua a spingere per la pubblicazione di interessanti dati su questi fenomeni misteriosi.

    Ecco il video rilasciato dal giornalista Jeremy Corbell:

    Dettagli dell’Avvistamento

    Il filmato mostra un oggetto, ma i testimoni hanno raccontato che sono stati osservati in realtà ben quattro oggetti dalla forma ormai iconica di “Tic Tac”, simili a quelli osservati nel famoso incontro del 2004 declassificato dal Pentagono.

    Secondo Corbell, questi UAP erano auto-illuminati, suggerendo una fonte di energia interna. Uno di essi è stato visto emergere direttamente dall’oceano, passando senza soluzione di continuità dall’acqua all’aria, un comportamento che sfida le attuali conoscenze tecnologiche.

    Gli oggetti – secondo i testimoni – si muovevano in modo coordinato, quasi sincronizzato, prima di sparire improvvisamente insieme, come se rispondessero a un comando condiviso. Questo dettaglio ha portato Corbell a ipotizzare una possibile comunicazione tra i velivoli. La vicinanza alla USS Jackson, una nave militare, solleva inoltre anche interrogativi sulla sicurezza nazionale: chi o cosa controlla questi oggetti?

    Un interrogativo che non trova ancora risposta, così come le incursioni di misteriosi droni sul territorio e soprattutto sulle basi americane. Quasi giornalmente accade che un membro interno del Senato statunitense o altri personaggi di alto profilo rimarchino una verità scomoda: soltanto ieri la Senatrice Gillibrand ha affermato che la Casa Bianca non ha idea dell’origine dei droni – o sarebbe meglio dire gli UAP – che compaiono nel New Jersey: “Non sanno cosa siano”.

    Conclusioni

    Il rilascio di questo video non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente interesse per gli UAP. La forma a “Tic Tac” dell’ufo nel video diffuso da Corbell richiama il celebre avvistamento del 2004, discusso persino al Congresso. La Marina non ha ancora fornito un commento ufficiale.

    Corbell, noto per il suo lavoro nella serie “TMZ Presents: UFO Revolution”, insiste che questi filmati siano solo la punta dell’iceberg. La domanda rimane: quanto sappiamo davvero di ciò che vola nei nostri cieli e si nasconde nei nostri mari?

  • Il team Skywatcher filma gli UFO e li mostra al mondo

    Il team Skywatcher filma gli UFO e li mostra al mondo

    Il gruppo Skywatcher mostra le riprese di numerosi oggetti non identificati dalle forme più varie: sono il risultato dei loro incontri con gli UFO. Il team di ricercatori afferma di poter evocare gli UAP a comando, ma il loro dispositivo rimane segreto.

    Indice

    Il nuovo video intitolato “Mapping The Unknown”

    Lunedì 7 aprile 2025 il gruppo di ricerca ufologica Skywatcher ha rilasciato un’attesissima seconda tranche di informazioni. Si tratta del risultato dei loro incontri in cui dichiarano di poter evocare con mezzi psicologici e tecnologici gli UFO. 

    Ricordiamo che tra essi c’è Jake Barber, ex pilota di elicotteri, protagonista nei mesi scorsi di un’intervista scoop a NewsNation, in cui raccontava di aver preso parte a recuperi di materiali e navicelle non umani, in quanto membro del gruppo segreto del Pentagono rivolto proprio al recupero degli UFO /UAP. Era emerso in quel frangente, grazie al lavoro del giornalista Ross Coulthart, il video del recupero di un presunto UFO a forma di uovo.

    Le nuove immagini rivelate ieri mostrano oggetti volanti non identificati ripresi durante le spedizioni del team Skywatcher, in un’area imprecisata e desertica del territorio americano. Il team sostiene di riuscire a “evocare” questi fenomeni ogni volta che utilizza un misterioso dispositivo tecnologico, presumibilmente grazie all’emissione di radiofrequenze, soprannominato “fischietto per cani”. Non sono stati rivelati per ulteriori dettagli sul funzionamento di questo strumento.

    ECCO IL VIDEO rilasciato ieri dal team Skywatcher, dal loro canale ufficiale su YouTube:

    Skywatcher Part II: “Mapping The Unknown”

    La mission di Skywatcher e i metodi per evocare gli UFO

    L’obiettivo primario del gruppo Skywatcher, da loro dichiarato, è applicare il metodo scientifico all’analisi dei fenomeni aerei non identificati (UAP). Questa seconda parte di informazioni si concentra sulla raccolta e presentazione di dati, con un’attenzione particolare al vasto archivio privato di dati UAP raccolti da James Fowler, responsabile del team tecnologico. 

    Il gruppo, come vedremo in questo nuovo video, descrive diversi tipi o classi di UAP osservati, basandosi sulle loro caratteristiche di volo e comportamento, e menziona anche l’utilizzo di una tecnologia proprietaria definita “dog whistle” (letteralmente: fischietto per cani) che sembra influenzare la comparsa degli UAP, evidenziando la natura sperimentale della loro indagine.

    Le riprese si aprono nel deserto, in una zona imprecisata supponiamo del territorio americano, dove il team sta per condurre il secondo evento SkyWatcher dell’anno. Come già dichiarato in precedenti interviste rilasciate dai membri del team, il gruppo sarebbe in grado di evocare gli UFO attraverso due diversi tipi di “chiamata”: la “chiamata” tramite macchine e la “chiamata” psionica. 

    Alex Klokus, presentatore già da tempo legato al mondo Ufologico, racconta: «Abbiamo avuto successo con entrambi questi diversi tipi, ma negli ultimi giorni, sul lato della “chiamata” tramite macchine, abbiamo assistito a molte cose spettacolari. Ogni volta che abbiamo un evento, succedono cose che io davvero non riesco a spiegarmi. Noi e il resto del nostro team stiamo facendo del nostro meglio per raccogliere una solida serie di dati da condividere con tutti voi, ma spero possiate capire che non è facile come sembra. Stiamo parlando di oggetti che apparentemente sono in grado di apparire e scomparire in tempo reale. Stiamo parlando di oggetti che sembrano eludere i nostri sensori, sembrano persino spegnere i nostri sensori a volte.»

    «E posso dire in prima persona che succedono cose pazzesche. Mi considero una persona molto logica e razionale. Questa tana del coniglio, la tana del coniglio degli UAP e della coscienza, è stata di gran lunga l’esperienza più folle della mia vita.» 

    Un tentativo di classificazione degli UFO

    Iniziano quindi le riprese di alcune uscite di osservazioni. Uno dei membri dele team, voce narrante, racconta: «Dopo che accendiamo il “fischietto per cani”, gli UAP letteralmente vengono da noi giorno dopo giorno.»

    Per dare un senso ai dati raccolti, il gruppo spiega di aver definito un insieme di termini specifici, basati sulle caratteristiche di volo degli oggetti non identificati. Gli UAP sono stati suddivisi in nove classi o tipi. Alcune di queste classi potrebbero essere lo stesso UAP in diverse configurazioni di volo, affermano. Tuttavia, dato il loro comportamento, il gruppo è anche convinto che la maggior parte degli oggetti non sia giustificabile con spiegazioni convenzionali o terrestri. 

    Ogni classe di UAP ha caratteristiche diverse, spiegano i membri del gruppo Skywatcher: alcune luccicano, alcune volteggiano, alcune ruotano, alcune sembrano vive e volano come un oggetto vivente nel cielo.

    Fermo immagine dal video rilasciato dal team Skywatcher: la loro classificazione di 9 tipi di ufo / uap.

    Un aspetto che deluderà molti è quello della qualità delle immagini: «Gli UAP sono estremamente difficili da fotografare – dichiarano i ricercatori –. Ciò che si vede a occhio nudo generalmente non è ciò che si vede con la telecamera. La classe uno spesso ruota e volteggia nel cielo. L’oggetto sembra un corpo nero, appare lampeggiare e pulsare più volte al secondo. Sembra esserci una sorta di nuvola o vapore intorno ad esso. Abbiamo visto oggetti di classe uno in formazioni fino a 22-23, che volano in diverse formazioni di volo, diverse formazioni di stormo. La classe due è il classico “tic tac”. L’abbiamo visto in gruppi di due o tre, spesso volare in modo molto irregolare. Li abbiamo visti un paio di anni di fila e di solito li vediamo in gruppi.» 

    «La classe tre, la “blob” (macchia), una nuvola pulsante e vibrante. C’è qualcosa, forse un cilindro, nel mezzo che ha una luce diversa, come una fiamma, e poi vibra e pulsa mentre si muove nello spazio.

    Immagine di un ufo dalla forma irregolare di macchia luminosa, catturata dal team Skywatcher

    La classe quattro è la sfera. L’abbiamo vista solo a infrarossi. La classe quattro sembra presentarsi solo durante determinate attività, forse in congiunzione con la classe uno. Non abbiamo ancora abbastanza dati per confermarlo.» 

    «La classe cinque la chiamiamo “manta ray” (razza). Sembra volteggiare e ruotare mentre si muove nel cielo. La classe sei è una “stella brillante” che vibra molto, molto velocemente. Sembra letteralmente un cristallo nel cielo. La classe sette è una “medusa”. Probabilmente ha una testa di circa 2 metri di diametro, è di colore viola e nero e ha dei tentacoli. La classe otto la chiamiamo “hornet” (calabrone). Sembra molto simile alla classe sette, la medusa, tranne che è più grande ed è quasi come una medusa che trasporta qualcosa.»

    Immagine di ufo a forma di medusa catturata dal team Skywatcher

    «E poi c’è la classe nove, l’”uovo”. Non abbiamo molti dati sulla classe nove, è molto limitata. L’abbiamo registrata come Skywatcher durante il nostro evento in California. È una classe emergente. Abbiamo forti prove che probabilmente esista, ma non abbiamo dati per descriverla in modo conciso.»

    Elicotteri pronti al volo e il team psionico

    Il team è dotato di sensori meccanici, ma anche di un gruppo di ricercatori capaci di “connettersi” con gli UFO attraverso la coscienza. Questo team psionico opera «attivamente giorno e notte», dichiarano. Inoltre, sono dotati anche di due elicotteri pronti per essere dispiegati. 

    Un fermo immagine dal video del team Skywatcher: la location nel deserto dove sono avvenute le riprese degli UFO.

    Il “fischietto per cani”, marchingegno tecnologico che potenzialmente sembra attrarre gli UAP, è parte dell’attrezzatura personalizzata e creata dal team stesso, spiega James Fowler. Gli UAP si presentano quando viene acceso il fischietto. Proprio grazie a questa possibilità di evocare il fenomeno a comando, il team ha potuto iniziare una sistematica sperimentazione causa-effetto. 

    «Ogni volta che accendiamo questa attrezzatura e facciamo le cose che dobbiamo fare per il giusto periodo di tempo, otteniamo una risposta ogni volta. E abbiamo anche sperimentato non usando l’attrezzatura e vedendo se vediamo cose, e non abbiamo visto nulla, il che è interessante perché tutti i nostri dati sono diurni. Non abbiamo dati notturni. […] No, i nostri dati sono in pieno giorno, spesso ben illuminati come questo, magari in un deserto, dati molto visibili. Abbiamo avuto oltre 300 sortite di incursioni UAP nel nostro spazio aereo dove stiamo lavorando.»

    Il team spiega che sta lavorando attivamente con membri della comunità scientifica, ed è alla continua ricerca di più fisici, scienziati, accademici terzi non ufologi. «Vogliamo che vengano ad analizzare i nostri dati e a produrre analisi indipendenti di terze parti.» Il progetto quindi è di ampliare il più possibile le collaborazioni. 

    L’ufo più inquietante a forma di medusa

    Ufo a forma di medusa ripreso dal team Skywatcher.

    Gli incontri forse più notevoli e strani sono quelli con l’ufo a forma di “medusa”. Ecco il racconto che ne viene fatto nel video:

    «Direi che l’incontro più significativo che ho avuto qui è stato probabilmente interagire con la medusa. Ogni giorno abbiamo identificato una qualche forma di UAP a forma di medusa che sembra essere attratta dal nostro sistema di “chiamata” tecnologico. Ogni giorno la medusa si è avvicinata al radar e ieri era così vicina che il team lì poteva effettivamente vederla a occhio nudo. Sembrava un cilindro, ma quando abbiamo aumentato la potenza con l’ingrandimento, sembrava più una classe 7 o una medusa, con la punta super brillante e riflettente, e qualunque cosa penzolasse dalla parte inferiore non era davvero facile da vedere, ma si poteva vedere che c’era qualcosa che fluttuava sotto.» 

    «Abbiamo subito lanciato l’elicottero per inseguirlo. Prima che l’elicottero arrivasse qui, in realtà è venuto e ha stazionato proprio sopra di noi. Per la prima volta abbiamo visto una classe 7 a occhio nudo. Era molto luccicante, sembrava metallico attraverso la nostra ottica. Francamente, l’abbiamo sempre pensato viola o nero. I riflessi sembrano quasi color cromo. Guardando a est, guardando a est, verifica la rotta intorno a 68 gradi. Probabilmente è a 4.000 piedi sopra di noi, forse a 1 chilometro di distanza orizzontale dal suolo. E sembrava lungo 8 metri in totale, dalla cima al fondo. La parte superiore sembra un fungo, come una grande medusa. È molto, molto, molto bianco brillante e vibrante e lampeggiante, come pulsante.»

    Due tipologie di ufo a confronto, “Stella brillante” e “Medusa”, foto del team Skywatcher.

    «Pensiamo che la testa della medusa abbia una dimensione di circa 2 metri, quindi pensiamo che i tentacoli che pendono siano lunghi circa 3-5 metri, variabili a seconda di quale si sta guardando. Potete vedere che queste foto sono state scattate da diverse meduse. Potete vedere che i tentacoli di questa medusa sembrano molto, molto lunghi, su questa sembrano più corti rispetto alla testa. Come potete vedere, i noduli sui tentacoli si illuminano, e di nuovo questa luce ci sembra andare dalla testa alla coda e pulsare e illuminare i noduli mentre avanza. A volte sembra anche un automa o qualcosa di simile a un film alieno, dove ha la coda che pende come se stesse cercando qualcosa, e a volte sembra una medusa nel cielo. Sembra ondulare mentre si muove. Abbiamo visto questi oggetti prendere rotte di volo dirette. Proprio ieri, per la prima volta, ne abbiamo visti due in formazione. Non l’avevamo mai visto prima. Abbiamo inseguito uno di quei due e ha deviato la sua rotta di volo mentre ci avvicinavamo, e poi si è elevato direttamente verso l’alto, proprio in verticale.»

    Conclusioni

    Il lavoro del team Skywatcher è encomiabile sotto molti punti di vista. Tuttavia, molto resta ancora da approfondire: servirebbero ulteriori prove e indagini scientifiche più accurate, e soprattutto immagini migliori che possano rendere più chiari i fenomeni osservati.

    Garry Nolan, scienziato dell’Università di Stanford, collaboratore della CIA sul tema UAP, è anche partner del gruppo Skywatcher ed è comparso brevemente nell’ultimo video rilasciato dal team.

    Come affermano i membri del gruppo: «Dopo ogni evento, sembra che ci portiamo a casa più domande che risposte. La nostra missione nella nostra indagine è veramente appena iniziata. Stiamo rapidamente imparando, infatti, quante cose ancora non sappiamo! Skywatcher rilascerà moduli completi per ciascuna delle nove classi di UAP su YouTube e sul nostro sito web nelle prossime settimane. Vi preghiamo di capire che questa è un’operazione dal vivo che si sta svolgendo in tempo reale. Stiamo facendo del nostro meglio per creare una tassonomia di questi oggetti basata sui dati che abbiamo raccolto». 

    «La parte tre di Skywatcher riguarderà il team psionico che abbiamo assemblato. Ascolterete direttamente alcuni di loro, sentirete parlare della loro esperienza, del loro background e di come si sono ritrovati qui con noi oggi. E se riusciremo a validare l’esistenza di queste capacità completamente e scientificamente, allora quell’informazione necessita di un concetto di realtà e del nostro posto in essa come esseri umani completamente nuovo».

  • Il cielo del mese: aprile 2025

    Il cielo del mese: aprile 2025

    Dopo gli eventi astronomici del mese scorso (eclissi di luna e di sole parziali) che anche se notevoli li abbiamo visti poco e di sfuggita in Italia, anche per via del meteo, si apre ora la stagione delle osservazioni in climi più miti.

    Aprile, infatti, ci porta il cielo delle costellazioni primaverili: su tutte domina il Leone, con la brillante Regolo, seguito dalla Vergine con Spica e dal Boote con Arturo, la quarta stella più luminosa del cielo. Uno spettacolo da non perdere nelle notti limpide!

    Segnaliamo inoltre che la data della Pasqua è il 20 aprile.

    Video Credit & Copyright: Jason Kurth; Music: House of the Rising Sun (Sebastia McQueen via SoundCloud)

    Il Video qui sopra è tratto dalla pagina NASA APOD (Astronomy Picture of the Day): “Spiegazione: il Sole può apparire sorgere due volte allo stesso tempo? Questo è stato proprio il caso di pochi giorni fa a Les Escoumins, Quebec, Canada, quando il luminoso astro del nostro Sistema Solare si alzava proprio mentre veniva parzialmente eclissato dalla Luna. Il video in primo piano mostra questa insolita doppia alba in tempo reale e riflessa dal fiume St. Lawrence. Subito dopo che i primi due punti di luce appaiono su nuvole distanti, quelle che sembrano essere corna luminose diventano visibili – sono in realtà solo parti del Sole che non vengono eclissate. Presto, l’intero Sole eclissato è visibile sopra l’orizzonte. In tutto, questa alba spezzata ha richiesto meno di due minuti durante un’eclissi parziale che è durata molto di più. Anche se la Luna circonda la Terra una volta al mese, non sempre eclissa il Sole perché la sua orbita inclinata di solito la porta sopra o sotto.”

    ***

    Le informazioni che seguono sono tratte da Il Cielo del Mese
    Commissione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani http://divulgazione.uai.it

    Sole


    Si trova nella costellazione dei Pesci fino al 18 aprile, quando passa nella costellazione dell’Ariete. 

    • 1 aprile: il sole sorge alle 6.55; tramonta alle 19.38 
    • 15 aprile: il sole sorge alle 6.31; tramonta alle 19.53 
    • 30 aprile: il sole sorge alle 6.09; tramonta alle 20.10 


    La durata del giorno aumenta di 1 ora e 18 minuti dall’inizio del mese. 
    (Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). 
    Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un’ora in più rispetto all’Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell’Europa Centrale).

    Luna

    Fasi Lunari aprile 2025
    DataFaseOrario
    05/04/2025Primo quarto04h 15m
    13/04/2025Luna Piena02h 22m
    21/04/2025Ultimo quarto03h 36m
    27/04/2025Luna Nuova21h 31m


    Nell’anno 2025 la data della Pasqua è il 20 aprile
    La data della Pasqua è fissata alla prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera che si verifica il 13/04/2025 alle ore 02,22.
    Quella del 13 Aprile sarà anche una “Miniluna”, con il plenilunio che si verifica circa 22 ore prima dell’apogeo, con la Luna alla massima distanza dalla Terra, che in questa occasione si troverà a 406.294 km. dalla Terra.

    Cielo del mese mappa costellazioni di aprile 2025
    Cielo del mese mappa costellazioni di aprile 2025

    Pianeti

    Marte: il pianeta rosso è ancora osservabile in orario serale. Anche se l’intervallo di tempo a disposizione per osservarlo è destinato a ridursi gradualmente, possiamo ancora individuarlo facilmente nel cielo occidentale per tutta la prima parte della notte. Nei mesi scorsi abbiamo potuto osservare per un certo periodo tutti i pianeti simultaneamente dopo il tramonto del Sole. Ad aprile ad occhio nudo rimangono solo Giove e Marte, mentre altri pianeti si sono spostati tra le luci dell’alba. Per Marte termina una prolungata permanenza nella costellazione dei Gemelli e dal 12 aprile si troverà nel Cancro.

    Giove: insieme a Marte rimane ancora protagonista della volta celeste nelle prime ore di oscurità, ma l’orario del suo tramonto anticipa sempre più e nella seconda parte del mese lo vedremo sempre più basso sull’orizzonte ad Ovest fino a vederlo scomparire già prima della mezzanotte. Anche in questo mese Giove rimane nella costellazione del Toro.

    Saturno: dopo la recente congiunzione con il Sole il pianeta ricompare sull’orizzonte orientale al mattino, poco prima del sorgere del Sole. All’inizio del mese sarà praticamente inosservabile, troppo basso in cielo e indistinguibile nella luce dell’alba. A fine mese avremo qualche possibilità in più di individuarlo: le condizioni di osservabilità del pianeta saranno simili a quelle di Venere, con cui sarà in congiunzione il giorno 29. Saturno si sposta lentamente tra le stelle della fascia zodiacale ed impiega molto tempo a percorrere per intero una costellazione: merita quindi di essere evidenziato l’evento del 19 aprile, quando il pianeta lascia la costellazione dell’Acquario, dove si trovava dal mese di febbraio del 2023, per entrare nei Pesci.

    Congiunzioni

    Luna – Pleiadi: 1° aprile, il mese inizia con la sottile falce di Luna crescente nella costellazione del Toro che si avvicina alle Pleiadi fino alle fasi iniziali di una suggestiva occultazione che non potremo osservare in tutte le sue fasi perché l’incontro tra questi astri si svolge quando sono già prossimi al tramonto.  (vedi mappa)

    Luna – Giove: la sera successiva, 2 aprile, la falce di Luna prosegue il proprio percorso nella costellazione del Toro, dove possiamo osservare la congiunzione con il pianeta Giove.  (vedi mappa)

    Luna – Marte: l’allineamento di astri del 5 aprile è davvero notevole. Potremo ammirare le stelle Castore e Polluce, la Luna al Primo Quarto e il pianeta Marte, nella costellazione dei Gemelli.  (vedi mappa)

    Luna – Venere – Saturno: tra le prime luci dell’alba del 25 aprile vedremo sorgere sull’orizzonte orientale un terzetto di astri, con la sottile falce di Luna calante che si interpone tra i pianeti Venere e Saturno, nella costellazione dei Pesci. (vedi mappa)

    Venere – Saturno: al mattino presto del 29 aprile, prima del sorgere del Sole, sarà possibile osservare, sull’orizzonte ad Est, il sorgere di due pianeti in congiunzione, Venere e Saturno, che si incontrano nella costellazione dei Pesci.  (vedi mappa)

    Luna – Pleiadi: la sera del 29 aprile potremo osservare nuovamente la falce di Luna crescente nella costellazione del Toro, tra la stella Aldebaran e l’ammasso stellare delle Pleiadi.  (vedi mappa)

    Luna – Giove: il mese di aprile si chiude la sera del 30 con una seconda congiunzione tra la falce di Luna e Giove che, dopo l’incontro del 2 aprile, si avvicinano nuovamente nella costellazione del Toro.  (vedi mappa)

    Costellazioni

    Osservando il cielo di aprile possiamo assistere alla transizione dal cielo invernale a quello estivo.
    Nelle prime ore dopo il tramonto possiamo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l’Auriga
    Nel contempo, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Al tramontare a Sud-Ovest di Sirio – nella costellazione del Cane Maggiore – che per tutto l’inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega – nella costellazione della Lira – la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes.
    La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa, disposte a parallelogramma.
    A Nord-Est, sotto l’Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone con al vertice, molto luminosa, la già citata stella Arturo.
    A sinistra del Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale
    Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la debole ma estesa costellazione di Ercole. Per individuarla possiamo prendere a riferimento il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del famoso eroe mitologico. Ercole è una costellazione molto nota agli astrofili, in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare (contiene oltre 300.000 stelle!) facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi anche dei neofiti.
    Tornando alle costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale vedremo in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone – molto estesa, dal profilo inconfondibile, nella quale è facile individuare la luminosa stella Regolo – e infine la Vergine, anch’essa molto estesa, ma priva di stelle brillanti, fatta eccezione per Spica
    Chi avrà la pazienza di attendere la notte inoltrata potrà scorgere a Sud-Est anche la Bilancia e, successivamente, lo Scorpione
    Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano nei pressi del Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale. L’Orsa Maggiore si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull’orizzonte (“culminazione”). Ricordiamo il riferimento per trovare la Stella Polare: tracciando una linea, prolungamento del segmento che unisce due stelle dell’Orsa MaggioreMerak e Dubhe (vedi mappa del cielo a Nord), troveremo la stella che indica approssimativamente il Nord. Sull’orizzonte settentrionale possiamo ancora individuare Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a “W”, e la costellazione di Cefeo

  • Operazione “BlueGill Triple Prime”: UFO, test atomici e il segreto di JF Kennedy

    Operazione “BlueGill Triple Prime”: UFO, test atomici e il segreto di JF Kennedy

    Un ufo di forma sferica abbattuto nel 1962, il suo recupero nell’oceano e le informazioni riservate ricevute dal presidente Kennedy. Tutto questo nelle rivelazioni di Harald Malmgren.

    Un evento straordinario, rimasto sepolto per decenni nei meandri della storia americana, è riemerso grazie alle testimonianze di Harald Malmgren, ex consigliere di spicco di ben quattro presidenti degli Stati Uniti, e di sua figlia Pippa, che ha deciso di condividere queste informazioni dopo la morte del padre.

    L’incidente del 1962: un “orb” precipita nell’Oceano

    Siamo nel 1962, in piena Guerra Fredda, quando un test missilistico denominato Operation BlueGill Triple Prime, parte di una serie di esperimenti nucleari ad alta quota, avrebbe portato a un incontro ravvicinato di tipo inedito. Secondo quanto raccontato, durante il lancio di un missile equipaggiato con una testata sperimentale a raggi X, un oggetto sferico non identificato – descritto come un “orb” – è stato avvistato mentre volteggiava attorno al razzo in volo.

    L’intensa emissione di raggi X, progettata per neutralizzare missili nemici, sembra aver colpito anche questo misterioso visitatore, facendolo precipitare nell’oceano Pacifico, dove sarebbe stato successivamente recuperato dalla Marina statunitense.

    Un orb (ufo di forma sferica) fu abbattuto durante un test atomico. Illustrazione di fantasia

    Harald Malmgren, presente ai briefing riservati, ha riferito che il presidente John F. Kennedy fu informato di questo incidente il 7 dicembre 1962, in tre diverse località, tra cui Los Alamos, cuore della ricerca nucleare americana.

    JFK e il segreto extraterrestre: la svolta nella Guerra Fredda

    La portata di questa rivelazione va oltre il semplice avvistamento. Pippa Malmgren sostiene che l’evento abbia avuto un impatto profondo sulla politica di Kennedy, spingendolo a riconsiderare le tensioni globali dell’epoca.

    L’ipotesi è che la consapevolezza di non essere soli nell’universo, unita alla dimostrazione concreta di tecnologie aliene vulnerabili alle armi terrestri, abbia motivato JFK a intraprendere i negoziati di de-escalation con il leader sovietico Nikita Khrushchev. Questi colloqui, che segnarono un passo cruciale verso la distensione nucleare, potrebbero dunque essere stati influenzati da un segreto celato al pubblico: l’abbattimento e il recupero di un UAP (Unidentified Anomalous Phenomena).

    Malmgren padre, secondo la figlia, avrebbe confidato che i relitti recuperati offrivano indizi preziosi, suggerendo che gli Stati Uniti avessero appreso qualcosa di significativo da quell’incidente. Non si tratta dunque di fantasie da film di fantascienza, ma di una narrazione che intreccia storia reale, scienza militare e interrogativi ancora irrisolti.

    La Malmgren, che è piuttosto attiva su X, nel rispondere a un commento di Chris Mellon è tornata di recente a ripercorrere come è arrivata a conoscere da suo padre le informazioni su quella particolare connessione tra UFO e Presidenti Usa (più sotto riportiamo una traduzione):

    Pippa scrive nel tweet che suo padre “era prudente nelle sue rivelazioni. Tuttavia, sentiva un senso di urgenza man mano che sempre più alti funzionari pubblici cominciavano a dichiarare ufficialmente e a confermare che sappiamo molto di più su questo argomento di quanto sia generalmente compreso. Con l’uscita del film, The Age of Disclosure, ha visto la marea cambiare e ha fatto del suo meglio per spiegare ciò che sapeva, avendo servito come consigliere del presidente JFK e del segretario alla Difesa McNamara.”

    Suo padre, continua; era “un testimone diretto che ha servito quattro presidenti, possedeva tutte le autorizzazioni, ed era disposto a parlare apertamente delle sue esperienze. Ricordo il giorno in cui gli dissi: ‘Papà, penserai che abbia perso la testa, ma ho scoperto che sta succedendo qualcosa riguardo alla questione UFO/UAP’. Fu come una chiave in una serratura. Si aprì. Mentre condividevamo ciò che ciascuno di noi sapeva, si rese conto di avere un dovere verso l’umanità di condividere le sue intuizioni, cosa che fece.”

    “Per essere chiari, non si tratta più di credere o non credere. … Se vogliamo esplorare i confini del conosciuto, non possiamo continuare ad avere paura di ciò che troviamo. Il problema non è la scoperta, è la paura che queste scoperte rivelino che non abbiamo compreso la nostra realtà. L’esplorazione è la soluzione, non il problema.”

    Un mistero da cercare tra i JFK Files?

    Resta da chiedersi se tracce di questa vicenda siano nascoste nei recenti “JFK Files” rilasciati dall’amministrazione Trump. Decine di migliaia di pagine sono state desecretate, suscitando grande curiosità tra gli appassionati di misteri. Tuttavia, la probabilità che documenti di questa portata – capaci di confermare un contatto con tecnologie extraterrestri – siano stati inclusi appare remota.

    È più plausibile che tali informazioni, se mai documentate, siano rimaste confinate in archivi di livello superiore, fuori dalla portata delle pubblicazioni attuali. Quelle rilasciate finora sembrano offrire dettagli di modesta rilevanza rispetto a una rivelazione di questa magnitudo, lasciando aperti dubbi e speculazioni.

    Ciò che emerge da questa storia, però, è un’immagine affascinante e inquietante: un momento in cui la Guerra Fredda, le ambizioni nucleari e l’ignoto cosmico si sono incrociati, forse cambiando il corso della storia in modi che stiamo solo iniziando a comprendere.

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